[] BRIEF SUMMARY
VERSIONE PER IL POLI
probabilmente questa parte (le aprti realtive solo a SRP) va dopo la parte 2
Uno strumento online che permette
ai “normali” Cittadini di analizzare
gli Open Data relativi alle spese delle PA
Il progetto Spending Review Partecipata (SRP),
si inserisce in due Progetto di soluzione più generale
di utilizzo degli Open Data e di Servizi della PA da parte dei Cittadini
si tratta del progetto Open PA nel quale, tra le altre cose, vi è un sistema Easy Open Data Management, il quale permette alle PA di facilitare, di molto, i processi
- di gestione e di pubblicazione degli Open Data
- di sviluppo di Servizi per il cittadino online.
Questo aspetto più generale del Progetto è molto importante, ma essendo esso molto complesso, viene sviluppato in una sezione a parte.
La soluzione Spending Review Partecipata con il Modulo User può comunque funzionare come strumento a sé stante; sarebbe però auspicabile che, presto, la PA si attrezzasse con strumenti previsti nel Progetto più generale per poter fornire ai Cittadini una quantità ed una qualità degli Open Data oggi non disponibile.
Scopo principale di SRP
SRP ha due funzioni principali:
(1) ridurre le spese non-prettamente-necessarie delle PA
(2) risolvere la questione della qualità delle spese: ovvero come spendere il denaro pubblico in modo più efficace per la soddisfazione dei bisogni dei Cittadini
Premessa: uno dei problemi della attuale crisi economica delle Nazioni europee è quello delle spese “fuori controllo”; e tenendo conto che per risolvere tale problema è necessario riportare il sistema di spese della PA “il più vicino possibile” alle spese necessarie, si tratta quindi in primo luogo di trovare un sistema che permetta alla PA di individuare tali spese insostenibili. [vedi approfondimento più avanti]
Una ulteriore premessa: la Democrazia funziona come sistema di soddisfazione dei Cittadini. Ovvero le spese necessarie sono le spese realmente utili per i Cittadini, quindi è con la compartecipazione dei Cittadini che è possibili cominciare a discriminare le spese utili da quelle inutili (per lo meno per le spese a livello locale).
(si noti che, con l’opportuna forma di Comunicazione, è possibile superare un problema che si potrebbe creare rispetto al Progetto SRP: la PA può avere un apparente “conflitto di interesse” rispetto ad una iniziativa che mira a ridurre le spese di una Amministrazione: in realtà non solo la riduzione delle spese “ingenti” attuali non possono più essere sostenute – poiché vi è una oggettiva mancanza di fondi – e quindi proseguire con la attuale politica delle spese diviene un suicidio per la Città; ma la parte politica della Amministrazione pubblica può arrivare facilmente a comprendere come la soluzione proposta possa far recuperare ed esse il consenso elettorale perduto).
Il progetto Spending Review Partecipata in sé ha quindi lo scopo
di permettere un utilizzo dei dati pubblici che
(ad un primo livello di utilizzo)
FORNISCA AI CITTADINI
UNA COMPRENSIONE DELLE SPESE EFFETTUATE DALLA PA
PER IL TERRITORIO
(una analisi quantitativa e qualitativa).
Ed ad un secondo livello operativo (che può essere sviluppato in un secondo momento), lo strumento SRP permette ai Cittadini di creare proposte di spesa alternative.
[vedi più avanti il Cap. “Vi sono possibili soluzioni?”]
:: SRP come modulo di una piattaforma per Smart PA
Spending Review Partecipata, pur essendo una soluzione stand alone, è concepito dall’origine come un elemento di una piattaforma più completa.
Ciò significa che
SVILUPPANDO SRP SI SVILUPPANO ANCHE
LE BASI DI UNA PIATTAFORMA DI SERVIZI
PER SMART PA (OPEN PA)
nella quale successivamente possono essere implementate funzioni di PA 2.0 e di Government 2.0.
Tale piattaforma dispone di un’area Back Office che rende più efficienti i processi di gestione dei dati all’interno della PA; ed un’area Front Office di facile utilizzo (interfacce “a prova di user tecnoanalfabeta”) per l’interazione degli utenti.
Alcune
scelte progettuali di fondo
permettono lo sviluppo di SRP
(e delle fondamenta della Piattaforma per Open PA)
in modo piuttosto semplice e rapido
(vengono utilizzate Piattaforme di sviluppo facilitato che offrono la maggior parte delle funzionalità già pronte per l’uso).
La piattaforma per Smart PA ha un particolare appeal per le PA di realtà medio-piccole, che oggi sono sostanzialmente nell’impossibilità di innovare la propria struttura in direzione di Open Data e Open PA.
<> fattibilità economica
Il Progetto SRP presenta un ottimo livello di fattibilità sotto i vari aspetti fondamentali:
- economico (fattibilità tecnica): si tratta, nella versione base, di un strumento Web di realizzazione piuttosto semplice: da alcuni miei test si evince che tale versione può essere sviluppata (con il progetto esecutivo da me definito) in un paio di settimane (ciò anche grazie all’utilizzo di “framework” di sviluppo come WordPress – anche nella sua versione BuddyPress) che permettono il rapido assemblaggio di moduli preparati da terze parti (tali moduli sono per lo più gratuiti). SRP dovrebbe essere sviluppato con il contributo di comunità di sviluppatori Open Source (volontari).
SRP può essere sviluppato con la piattaforma WordPress (modificando, o creando ad hoc, plugin): ciò rende lo sviluppo estremamente rapido).
- (eventuali) introiti – revenue model: la soluzione può avere anche un utilizzo professionale (sopratutto l’area collaterale di analisi dei dati – ma la Spending review ultra-locale può essere molto appetibile per gruppi di interesse o associazioni di cittadini, o professionali (come le Associazioni di commercianti di una via). Ciò permette di attirare degli investitori (ad esempio associazioni come Ascom). O partner che volgiamo poi commercializzare al “Versione professionale”. Si possono anche pensare alcuni servizi a pagamento collaterali del portale, e forme di pubblicità compatibile con la funzione espletata.
- politico – le PA possono sostenere il progetto grazie al suo appeal politico: è una forma di propaganda (in quanto una “iniziativa popolare”) che permette di riportare il consenso elettorale a chi la sostiene.
<> fattibilità dal punto di vista legale
Il progetto si appoggia su “strumenti legali” (Leggi, Direttive) oggi disponibili (si tratta di Leggi e Regolamenti che, per quanto tutt’ora non applicate stante la mancanza di “strumenti” operativi (come, appunto, gli strumenti Web 2.0 definiti nel progetto), permettono di sviluppare un reale compartecipazione dei Cittadini alle attività amministrative e progettuali della PA (Amministrazione e Progettazione partecipata).
Questi strumenti legali sono, tra gli altri:
– sussidiarietà: una direttiva che le Istituzioni globali (UE, Onu, ecc..) considerano imprescindibile: con essa si indica una necessità di compartecipazione dei Cittadini alla gestione del territorio: ovvero si indica un ripensamento del sistema di gestione di servizi pubblici nella quale i Cittadini si occupano maggiormente di se stessi (in quegli aspetti che li riguardano direttamente, a livello locale) in modo da alleviare la PA di importanti oneri economici (si indica al Sussidiarietà anche come modo per produrre servizi di maggior qualità).
– open data: (vedi nei prossimi capitoli)
– Amministrazione e Progettazione partecipate: vedi Conferenza di Rio, e indicazioni sulla pag. http://it.wikipedia.org/wiki/Urbanistica_partecipata#Urbanistica_partecipata
nota sul progetto più generale Open PA
(Easy Open Data Management)
( il nome è provvisorio )
Vi è un problema di fondo rispetto alla questione affrontata nella Soluzione SRP: un “forte rallentamento” nella diffusione degli Open data (sebbene la loro diffusione sia espressamente richiesta dalla legge).
Sarebbe quindi auspicabile (ma non strettamente necessario), per risolvere tale problema a monte del livello di utilizzo di SRP, sviluppare una soluzione che favorisca, da parte delle PA, la diffusione degli Open Data.
A tale scopo nel progetto SRP si definisce, in linea di massima, una Soluzione più generale al problema degli Open Data (il sistema Easy Open Data Management – che, nella sua versione di base, può essere sviluppata in un paio di giorni di lavoro).
Una considerazione necessaria: è ovvio che il ritardo di diffusione degli Open Data è dovuto, da parte delle istituzioni, anche ad una “mancanza di volontà” di dare in pasto all’opinione pubblica i dettagli delle loro spese. Da questo punto di vista il sistema Easy Open Data Management può ridurre di molto la possibilità da parte delle grandi PA di accampare scuse di “difficoltà tecniche”.
L’aspetto più importante di tale Soluzione più generale è che essa può può essere utilizzata anche dai piccoli Comuni (vedi sezione Smart Small Town nel documento Smart City scaricabile dal sito), e per questi ultimi essa può ricoprire un grande appeal: sia che questi ultimi, per ragioni ideali, vogliano adottare nuovi strumenti di “Democrazia 2.0”, sia per interesse propagandistico …
Si considera, appunto, che un primo caso di applicazione della Soluzione SRP (un esperimento pilota) può essere rappresentato da una adozioni in un piccolo Comune di provincia, nella quale la PA è molto più “accessibile”.
Uno schema dei moduli della soluzione più generale Easy Open Data Management:
fruizione dati
Il modulo User è il core della Soluzione nella Versione 1; affiancato da un leggero Modulo Comune.
Il Modulo Regione (non preso in considerazione per la versione 1 di SRP), o comunque per le PA ad un livello superiore a quello del piccolo Comune, è sostanzialmente dedicato alle funzioni di (1) integrazione dei dati in arrivo dai comuni; (2) gestione, organizzazione, classificazione di tali dati all’interno dell’Ente (3) pubblicazione di questi dati in modalità gestibili dai Cittadini; (4) effettuare analisi su tali dati.
Sia il Modulo utente, sia quello Comune, si prestano a forme di commercializzazione (per lo meno di “finanziamento” da parte di Player del Mercato). [vedi analisi più avanti]
alcune considerazioni sull’aspetto “propositività”
(sviluppo di nuove idee di spesa da parte degli Utenti)
L’idea alla base di SRP (esposta in seguito in modo più dettagliato) è, appunto, che per superare l’attuale crisi economica delle Nazioni (delle Amministrazioni pubbliche)
sia necessaria un ridefinizione delle modalità di spesa della PA. E che ciò possa avvenire solo con il coinvolgimento
dei beneficiari di tale spesa: i Cittadini.
In quest’ottica, già seguita nei paesi che per primi si sono dati da fare in tale direzione (come l’Inghilterra), l’analisi dei conti viene fatta anche sui “conti futuri”, ossia sulle spese previste (“Participatory budgeting” – in Inghilterra la BBC tasmette dei “bottom-up budgeting debates”).
Questa è la vera utilità di un sistema come SRP:
la possibilità di analizzare le spese pubbliche in progetto,
e quindi rispetto ad esse presentare
delle alternative “ideate e progettate dal basso”.
Rendendosi però conto della difficoltà, in Italia, di avere già in una prima fase Open Data riguardanti le spese in progetto, nella prima versione di SRP ci si accontenta di formulare, da parte dei Cittadini, delle proposte alternative di spesa rispetto a dati statistici (calcolate sui dati delle spese già effettuate pubblicati dalle PA – ad esempio si accerta che sotto le varie voci vi sono spese attuali di un certo livello, si propone una alternativa ad esse)
L’idea è che SRP funzioni da “sistema virtuoso” che spinga i Cittadini a fare “pressione” affinchè le Amministrazioni pubblichino anche i dati dei Budget previsti – si noti che SRP non nasce per la realtà italiana in particolare, ma nasce in una dimensione europea, e potrebbe essere adottato (dopo una prima fase “sperimentale” sviluppata con un piccolo comune italiano) dalle Città all’avanguardia nel campo, come quelle inglesi.
[in realtà i Comuni italiani presentano già le spese in preventivo, con una buona disaggregazione dei dati – vedi nella Sez.2 ulteriore analisi]
come iniziare?
Si tratta di individuare un percorso fattibile, che permetta di uscire dalla situazione di dipendenza dalle “grandi PA” (e da altri eventuali “grandi interessi”).
Si tratta cioè di partire “dal piccolo” e “dal semplice” (il che significa anche partire dal “molto locale”).
L’idea di SRP nasce, in primo luogo, in base alla considerazione che analisi obiettive sulla attuale crisi economica (e politica) europea si può pensare che “nulla sarà più come prima”. Ovvero che, tra le altre cose, sarà necessario ridefinire il “sistema delle spese” della PA.
E ad una ulteriore considerazione: le PA che dovrebbero gestire il cambiamento (es.: le Regioni), di fatto, fanno di tutto per mantenere le cose come erano prima.
Nota importante: il progetto SRP non nasce assolutamente da posizioni politiche, da posizioni “contro”: si tratta solo di considerazioni obiettive (“tecniche”) su quanto sta accadendo.
Il progetto SRP, semmai, vuole dare una mano alle Amministrazioni, congelate ora in una dimensione di “pensiero burocratico”, e di “interessi particolari” che finiscono per togliere consenso elettorale alle forze politiche che li gestiscono, e quindi ad estrometterle dalle amministrazioni (si tratta cioè, per chi ragiona nel modo attuale, di comprendere che, difendendo l’indifendibile, tali forze politiche finiscono per scavarsi al terra sotto i piedi – e che l’unico modo per loro di continuare ad esistere è quello di “aprirsi” all’innovazione, come avviene in paesi come l’Inghilterra).
Vista la situazione attuale, quindi,
l’unico modo di effettuare il cambiamento
sembra quello di sviluppare
UN NUOVO SISTEMA DI PUBBLICAZIONE DEGLI OPEN DATA
(disponibili in modalità che li rendano realmente utilizzabili dai Cittadini) .
Per poter realizzare questo traguardo si pensa di muoversi sviluppando la Soluzione partendo da quelle realtà “diffuse” (es.: piccoli Comuni) che si rivelino interessate all’”esperimento”.
In questo modo si può
creare un circolo virtuoso nel quale
può svilupparsi spontaneamente
una nuova modalità di compartecipazione dei Cittadini all’amministrazione ed al Government
[vedi porgetti relativi all’Iniziativa Riforma dal Basso, scaricabili dal sito]. Dell’aspetto del Government non ci si occupa in SRP, per non creare difficoltà tecniche e “politiche” (la Soluzione SRP è sviluppabile in modo estremamente rapido ed economico).
La diffusione “virale” della soluzione SRP è possibile anche per il fatto che essa è di tipo Open Source, e può essere utilizzata poi da qualsiasi PA piccola o grande sul territorio nazionale (in realtà è pensata per essere utilizzata in qualsiasi nazione Europea – di qui al possibilità di accedere a finanziamenti EU).
promozione dell’iniziativa:
individuare gli interessi dei piccoli Comuni
Si tratta quindi, in prima istanza, di individuare gli interessi dei piccoli Comuni che si vogliono coinvolgere (qui si parla qui di “comunicazione”, e si lasciano quindi, momentaneamente, da parte i valori sostanziali del progetto):
– appeal elettorale del progetto “sulla carta”: per una Amministrazione il progetto in sè può, anche sulla carta, essere una ottima carta da giocare in propaganda elettorale (in ogni caso il Progetto, anche se dovesse essere “tradito” dall’Amministrazione in fase successiva, avrebbe comunque avuto una buona visibilità: un passo in più verso al realizzazione.
– visibilità delle forze politiche che applicano la soluzione: visibilità mediatica a livello nazionale; i partiti emergenti possono consolidare la loro posizione, e partiti “storici” possono rifarsi una immagine.
– premi “per la virtuosità” della PA o finanziamenti da parte di Organismi nazionali ed internazionali (va presentato al Comune un prospetto di questi vantaggi).
– scongiurare default: il progetto è appetibile per le città in tale situazione
Si può creare anche un Forum – organizzare un Convengo abbinato ad Forum permanente su Web (o solo Forum Web). [vedi approfondimento nella Sez.2]