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Oggi si è arrivati ad un livello di inefficacia dei Servizi pubblici (e delle strutture amministrative della PA) che rendono necessario sviluppare una innovazione reale e sostenibile di strutture e servizi delle PA.

E’ cioè necessario inventare, creare, ecc .. Ma in primo luogo è necessario fare un censimento delle risorse disponibili, ed organizzarsi per utilizzarle al meglio.

In tale ottica possibile (necessario) organizzare un evento che può cambiare il corso dell’innovazione di PA e Smart City. Ovvero un evento composto di due fasi:

1) un evento culturale circoscritto nel tempo (un convegno) dal quale parte

2) una iniziativa duratura in grado, appunto, di creare

un nuovo corso di l’Innovazione partecipata.

In questo modo si cambia il paradigma dell’Innovazione nella PA (delle Smart City), cambiando sostanzialmente gli attuali fattori dell’innovazione.

In primo luogo con l’abbandono dell’utilizzo dell’attuale sistema di forniture, legato all’utilizzo di “fornitori” – legati alle grandi multinazionali – i quali non offrono soluzioni a valore aggiunto (reale soddisfazione bisogni del territorio), ma prodotti concepiti per un alto margine di guadagno.

Una situazione che in una nuova dimensione di Innovazione partecipata viene sostituita con

la creazione di SOLUZIONI SOSTENIBILI, dai costi di progettazione, implementazione e gestione finalmente accessibili (che non devono più essere sostituire in toto dopo pochi anni).

(si tratta inoltre di una strada che, tra le altre cose, permette di diffondere presso la cittadinanza cultura e pratiche della partecipazione).

L’innovazione partecipata di cui si parla avviene creando una infrastruttura (utilizzando strumenti già disponibili – nella quasi totalità in modalità gratuita – online) che si sviluppa su due livelli:

● degli sviluppatori (software ed hardware, i Makers) individuando le migliori comunità esistenti sul territorio (ne esistono già, come quella dei Google developers) e stimolando (e facilitando) la nascita di nuove comunità.

● dei cittadini con azioni di engagement e coaching.

(creando cioè un ente che coordina tali 2 entità con la PA)

In questo modo è possibile, appunto, avviare lo sviluppo di una innovazione partecipata in grado si progettare, produrre e co-gestire (assieme alle PA) delle soluzioni alternative a quelle utilizzate dalle PA, e a quelle sviluppate nel contesto Smart City.

Si tratta di soluzioni che producono un cambiamento reale della vita della città poiché con essi si ottiene realmente la soddisfazione dei bisogni della città. Tali soluzioni presentano, tra le altre cose: ● costi di implementazione e gestione accessibili (ridicolmente bassi rispetto quelli attuali) e venir meno del problema del ”fine ciclo” del prodotto (necessità cambiare in toto i dispositivi installati) ● capacità di risolvere i problemi agendo sulle cause (grazie alla partecipazione ai progetti di detentori dei bisogni) ● sostegno dell’economia locale: si impiegano risorse locali sia per lo sviluppo del software che per quello dell’hardware (in modalità Makers + assemblatori di device consumer).