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    6.1 – Rappresentanza Diretta

    9 years ago
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    Alla base dei problemi di inefficienza e del fallimento economico della Social-democrazia vi è il problema più generale del fatto che

    nella Social-democrazia si vuole
    unire il sistema di Government dall’alto (tipico del Socialismo)
    con la struttura della Demos-crazia
    (Government del Demos, ossia dei Cittadini).

    Il fatto è che si tratta di un connubio impossibile: il dover rinunciare nella Social-democrazia ad una reale rappresentanza della volontà popolare, crea un problema fatale. In tal modo si viene cioè a perdere il principio di funzionamento fondamentale delle comunità umane (di ogni genere): la responsabilità dell’individuo rispetto alle sua azioni.

    Il problema fondamentale è infatti che

    nella Social-democrazia si perde la responsabilità dei governanti nei confronti delle persone e del territorio.

    Si noti che tale qualità era invece caratteristica dei Monarchi, che erano effettivamente proprietari del territorio. Mentre i governanti socialdemocratici non lo sono affatto, ma è permesso loro di agire come se lo fossero per alcuni anni. In questo modo i governanti socialdemocratici non si sentono affatto investiti della responsabilità dei reali proprietari, ed agiscono utilitaristicamente per trarre il miglior vantaggio per il loro Partito, producendo azioni insostenibili per il “bene comune”.

    Ma nella Social-democrazia si perde anche la responsabilità del Cittadino nei confronti del “bene comune” (esso non è responsabile della cura di ciò che non è la sua proprietà privata, mentre nella Democrazia reale, come è nelle Town USA, i Cittadini si occupano direttamente del bene comune). E le persone perdono anche l’idea di responsabilità nei confronti della loro stessa vita poiché il sistema totalitario – che tende ad occuparsi di ogni aspetto della vita dei cittadini – porta le persone a pensare che in ogni caso lo stato Stato è in grado di occuparsi si loro.

    Si deve sottolineare che la Social-democrazia nega, di fatto, il diritto di rappresentanza. In particolare si rileva ciò nella Costituzione italiana, dove è chiaramente indicato che il Parlamentare non ha vincolo di mandato, ossia non è affatto tenuto a mantenere promesse elettorali (esso può anche cambiare partito dopo che è stato eletto): lo Stato in questo caso mette fuori leggi chiunque pretenda che un “rappresentante” parlamentare segua il programma enunciato durante la campagna elettorale.

    Dal punto di vista operativo, questa situazione di assenza di una reale rappresentanza nella Social-democrazia nella migliore delle ipotesi (nel caso in cui i governanti siano animati dalla miglior buona fede) produce un distacco dei Governanti dai Governati (un distacco dei Governanti dalla vita reale), che impedisce ai primi di percepire cosa va effettivamente fatto per la gente, ed ai secondi di monitorare le azioni della Classe politica.

    Una pseudo-democrazia di questo tipo è insanabile. Ovvero

    i problemi da essa generati,
    come l’inefficacia dei servizi e la crisi finanziaria,
    non potranno essere corretti fino a che non si ripristinerà il fattore di base della Democrazia:
    un Government che rappresenti realmente
    volontà e bisogni dei cittadini.

    E fino a che tale governo non sia monitorato direttamente da essi.

    In sintesi

    oggi è necessario,
    per superare l’attuale crisi della Democrazia europea,
    recuperare una dimensione di reale rappresentanza.

    i Principi della Rappresentanza

    Quali sono i principi della reale rappresentanza?

    I principi fondamentali della rappresentanza, oggi negati dalla Social-democrazia, sono:

    1) la “Libera scelta” del Cittadino del Candidato, oggi sostituita con una scelta effettuata dall’alto (dai partiti) del rappresentate.

    2) e la possibilità di revocare il mandato del supposto rappresentate nel caso in cui esso “tradisca” le promesse elettorali.

    Riassumendo, dal punto di vista “operativo”, una reale Democrazia, laddove non è possibile per i Cittadini governare direttamente, deve necessariamente attenersi alle regole della reale rappresentanza, che sono:

    • possibilità reale di scelta del candidato: il Cittadino deve poter proporre direttamente la candidatura di un Rappresentante. Inoltre devono essere rispettate le seguenti caratteristiche:

    • qualità professionali del candidato: deve avere per lo meno, un semplice diploma, ottenibile dopo aver studiato un manuale (anche solo come quello richiesto a chi si vuole occupare di vendere il pane).

    • programma elettorale “firmato” (che il futuro rappresentante si impegna a seguire).

    • possibilità da parte del Cittadino di controllo e di dialogo nei confronti del Rappresentante eletto. I Cittadini devono poter esprimere i loro bisogni, indicare al Rappresentante come votare volta per volta in Parlamento (si tenga presente che il Parlamentare rappresenta comunque un territorio circoscritto, che visto il numero dei deputati attuali in Italia, può essere di 1/6 di una attuale provincia; si tanga inoltre conto che in una reale Democrazia – come è la reale Democrazia delle piccole Town USA – , non basata sul deficit spending, le spese “sovra-locali” sono estremamente limitate).

    • possibilità di revoca del mandato nel caso in cui l’operato del Rappresentante non soddisfi le richieste degli elettori.

    (tutto ciò che è esposto in precedenza avviene, di fatto, nella Democrazia originaria – non esistono altri modelli possibili: senza questi elementi si ha non una Democrazia ma un Totalitarismo. Oggi è possibile recuperare l’originaria condizione di reale rappresentanza anche per dimensioni territoriali più vaste di un tempo, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione interattiva multimediale. Si veda quanto è illustrato nel progetto Iniziativa Riforma dal Basso).

    Il problema della perdita della reale Rappresentanza (della Sovranità del Cittadino), si sottolinea, non è non è solo una “questione di principio”, ma produce una impossibilità di funzionamento strutturale della Social-democrazia che è la causa dell’attuale crisi finanziaria, e dell’inefficacia dei settori indicati di seguito (Servizi assistenziali, Istruzione, Sicurezza, ecc ….)

    Rappresentanza – soluzione: Rappresentanza 2.0

    < vedi paper Rappresentanza 2.0 >

    Qualsiasi via per risolvere i problemi specifici della Social-democrazia non può basarsi sulle attuali “riforme”, che altro non sono che un modo per applicare ulteriormente la ricetta socialista (è impossibile risolvere i problemi con gli stessi strumenti che li hanno creati).

    Un reale riforma della Democrazia europea non può che basarsi, a monte di tutto, su un recupero
    del principio essenziale della Democrazia: la partecipazione.

    Che, per la Democrazia “indiretta” europea. è il principio di rappresentanza.

    Oggi, grazie alle nuove tecnologie “telematiche” è possibile applicare il modello originario di partecipazione della Democrazia a dimensioni territoriali più vaste di quella strettamente locale (fino ad oggi la reale Democrazia, per limiti legati a questioni delle comunicazioni dell’uomo, è rimasta confinata all’ambito locale, in casi come quelli della Democrazia ateniese e e delle piccole Town di provincia USA).

    Nel progetto Rappresentanza 2.0 si delinea un modello radicalmente innovativo di partecipazione democratica dei Cittadini al Government.

    Il progetto fa parte della Iniziativa Riforma dal Basso (IRDB), nella quale si delinea una “via dal basso” alle riforme, che si basa sull’idea che il sistema attuale di government socialdemocratico non concederà mai reali riforme (in direzione, cioè, di una migliore soddisfazione dei bisogni dei cittadini), e che quindi è necessario organizzarsi “dal basso” (sfruttando al meglio le opportunità che le Leggi attuali offrono) per agire “in parallelo” al Government istituzionale.

    In particolare nel progetto Rappresentanza 2.0 si introduce uno strumento di Government parallelo che permette ai cittadini di eleggere (e gestire) “più direttamente” i Rappresentati. Ovvero

    definisce una forma di government realmente partecipato,
    nel quale i Cittadini partecipano “direttamente”
    (attraverso il rappresentante, anche in tempo reale)
    alle sedute dei consigli

    (quartiere, comune, ecc…).

    Poichè il processo dal basso necessario per una riforma “in parallelo” del sistema socialdemocratico non può che partire, per la sua natura, che da un livello “basso”, ovvero il più possibile locale (ultra-locale). Per cui si individuano maggiori possibilità di successo laddove vi siano dei “governi” – come i piccoli comuni di provincia – disponibili a cambiare alcuni regolamenti locali per favorire il processo.

    (Si deve tener conto di come il processo di riforma del sistema socialdemocratico definito in Rappresentanza 2.0 sia sostanzialmente virale: si tratta di creare alcuni esempi funzionanti che mostrino come si effettivamente possibile aumentare la qualità della vita su un territorio governato direttamente dai Cittadini. In tal caso, in una situazione di profonda crisi come quella attuale, i residenti in altre località non possono che essere attirati dalla possibilità di adottare tale modello (si tratta, oggi, dell’unica possibilità di sopravvivenza nei confronti dei problemi di sicurezza sociale, povertà derivante da tasse eccessive, inefficacia di servizi pubblici, ecc …).

    Si tenga conto che in questo caso non si tratta altro, di base, che di applicare il modello delle Town USA. Al quale si aggiunge il supporto dello strumento di Rappresentanza diretta definito in Rappresentanza 2.0.

    Peculiarità di Rappresentanza 2.0 sono, tra le altre:

    • Rappresentanza vincolata”, la qualità di base della Rappresentanza diretta, grazie alla quale il Rappresentante eletto (in Parlamento, Consiglio comunale, ecc …) è legalmente vincolato alla Volontà dell’elettore.

    • Interazione continua con il Rappresentante, attraverso una piattaforma Web che permette ai cittadini di dialogare con il rappresentante anche durante l’Assemblea (gli elettori comunicano da sub-assemblee reali o virtuali).

    • Rappresentanza 2.0 prevede inoltre: meccanismi legali per indurre il rappresentante eletto a rimettere il mandato nelle mani degli elettori; sistema di formazione “politica” del rappresentante, e altro.

    altre iniziative IRDB complementari a Rappresentanza 2.0:

    • strumenti per (x) Progettazione partecipata ed Amministrazione partecipata (definiti in IRDB) che permettono ai Cittadini interagire più direttamente con la Pubblica Amministrazione. Un ruolo importante lo ha lo strumento di Spending Review partecipata.

    • amministrazione diretta alternativa” – Citizen Generated Initiatives Open Platform: strumenti che permettono ai Cittadini di organizzarsi sul territorio per soddisfare direttamente i loro bisogni (con una forma di “government alternativo” indipendente dalle istituzioni, nel quale si creano e si gestiscono totalmente “in privato” servizi ed infrastrutture di “suo pubblico” (come Scuole private, trasporti “Pubblici” alterantivi sul modello Uber, ecc …).

    Il modello di “rappresentanza diretta è, ovviamente, estendibile anche la Parlamento della Nazione.