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    4.2 – i Principi Operativi

    9 years ago
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    Dai fondamenti ideali del Socialismo vengono poi derivati Principi operativi che, mancando essi di fondamento razionale, producono i problemi attuali della Social-demcorazia. Più nello specifico:

    la redistribuzione delle ricchezze produce una povertà generalizzata -> POVERTÀ

    La ricchezza della società (e quindi il benessere) è, per sua natura, prodotta dai “ricchi”: la sottrazione di ricchezza ai ricchi (non si parla dei multi-milionari, ma di persone come liberi professionisti, piccoli imprenditori, ecc…) produce una forte inibizione nella produzione di ricchezza, che porta all’impoverimento dell’intera società (tale impoverimento deriva sia da fattori materiali – mancanza di denaro da investire – sia da fattori psicologici – le persone sono disincentivate a sviluppare attività).

    Questa è la causa della attuale crisi economica della Democrazia europea.

    Un ulteriore problema del sistema di ridistribuzione delle ricchezze: se in origine esso poteva apparire un beneficio per le classi meno abbienti, oggi finisce per impoverire ulteriormente (con le tasse) anche le classi meno abbienti.

    Il problema, ovviamente, non sono le Tasse, ma le spese della Social-demcorazia: la povertà deriva dal fallimento economico delle Nazioni le quali producono spese insostenibili. Secondo la legge di Wagner infatti, la Social-democrazia produce un sempre maggior ammontare delle spese (legge che ci ricorda come nella Social-democrazia il fallimento non sia dovuto a cattive scelte dei politici, ma a caratteristiche intrinseche del sistema)

    il Welfare socialdemocratico non porta affatto benefici alle persone -> INEFFICIACIA DEI SERVIZI

    La Social-democrazia si basa sostanzialmente sull’idea che un Welfare “artificiale” (gestito in base a criteri ideologici secondo i quali è necessario che degli “esperti” decidano come soddisfare i bisogni delle persone) possa sostituire efficacemente il Welfare spontaneo sul quale si sono basate nei millenni le comunità umana.

    Il nuovo Welfare non solo produce spese insostenibili (sempre crescenti) e sempre maggior povertà, ma come dimostra il fallito esperimento Obamacare, produce sempre più inefficacia dei servizi.

    Vediamo le caratteristiche del Welfare social-democratico, ovvero quei problemi che oggi non vengono presi in considerazione nelle analisi dei “riformisti”:

    I servizi non sono affatto gratuiti, come è per l’immaginario collettivo, ma sono in realtà molto cari (e di qualità molto scarsa) rispetto ad un contesto di comunità umana basata sul Liberalismo classico (la comunità tradizionale dell’uomo). Con il denaro che oggi le persone versano in tasse (per il Welfare), IVA compresa, esse potrebbero disporre di un “Welfare privato” più efficace e più economico del Welfare social-democratico (potrebbero stipulare assicurazioni di lusso, e risparmiare ancora molto denaro).

    il Welfare genera nelle persone una sempre maggior necessità di assistenza: l’assistenzialismo socialdemocratico produce una responsabilizzazione dell’individuo, il quale si aspetta l’intervento dello Stato in sempre maggior numero di aspetti della sua vita, per cui esso fa sempre meno per se stesso (di fatto, sisimpara a gestrsi la sua vita),

    con il Welfare si viene a perdere quel supporto assistenziale spontaneo “dal basso” da parte delle persone (associazioni di persone) che è stato determinante – per millenni – nella produzione di benessere sociale. Ciò avviene, nella Social-democrazia, perché ● il regime assistenziale “sociale” porta a perdere il senso di solidarietà il tradizionale che era il fondamento della società dell’uomo. Ma anche perché ● lo Stato sociale tende ad accentuare sempre più le “attività sociali” pubbliche, finendo per mettere fuori legge le attività spontanee “dal basso”.

    Si noti l’equivoco “orwelliano” sul quale si basa il Welfare socialdemocratico: Welfare non significa affatto benessere (wellbeing), ma un qualcosa come “buone tarife”, o giusti sussidi. Il Welfare non è affatto inventato per produrre benessere, come si pensa oggi.

    la regolamentazione del mercato affossa le qualità dei prodotti -> PERDITA DELLA QUALITÀ NEL MERCATO

    Il mercato presente nella Social-democrazia non è il mercato tradizionale (quello analizzato da Adam Smith). Dalla metà del ‘900 è venuto meno il mercato guidato dai bisogni delle persone (legge della Domanda e dell’Offerta), sostituito da un mercato gestito “dall’alto”, in base a interessi superiori ai bisogni delle persone: quelli dello Stato e dei cosiddetti Crony capitalists ad essi connessi.

    Si tratta della applicazione del principio del Socialismo: il Capitalismo di Stato.

    Tale principio viene oggi applicato nelle modalità indicate dal Nazional-socialismo (il Fascismo, riferimento per il New Deal di Roosevelt e di John Keynes sul quale è stata impostata l’attuale Social-demcorazia). In tale contesto una parte del Mercato rimane nelle mani dei Capitalisti che però agiscono in sinergie con lo Stato (con reciproca convenienza). Mentre la gran parte del Mercato (medio-piccole realtà) divengono “sudditi” di tale sistema (nella attuale fase evoluta della Social-democrazia europeo lo Stato nazionale è sostituito dalla UE)..

    In questo modo

    si vengono a perdere i meccanismi spontanei regolatori del mercato tradizionale.

    Si viene a perdere la “motivazione” originaria del produttore: la volontà (o necessità) di soddisfare reali bisogni delle persone (della Società). Ossia si trova il modo per indurre le persone ad acquistare qualsiasi prodotto proposto loro (con forme di propaganda ereditate dalla demagogia politica). [vedi “la Manipolazione delle masse”]

    Dal punto di vista della Scienza di Mercato, si vengono cioè a perdere: ● il meccanismo basato sulla spontanea attribuzione di una Valore (reale) al prodotto (in termini scientifici, la determinazione di un prezzo da parte degli acquirenti; e si viene a perdere ● la pluralità dell’offerta (nel mercato tradizionale più produttori che cercano di guadagnarsi la preferenza del consumatore, mentre nel nuovo mercato i Crony capitalist sono in grado di creare monopoli che escludono la possibilità di concorrenza da parte di altri produttori).

    In altre parole

    nella Social-democrazia si è perduta la democraticità del Mercato.

    Il risultato di ciò è che, venendo meno la reale necessità di acquisto e la reale possibilità di scelta, nella Social-democrazia si generano problemi come perdita di qualità dei prodotti, perdita di posti di lavoro, induzione dei consumatori a spese superflue che producono povertà e malessere diffusone. Fino ad arrivare a forme di “acquisto coatto”, ovvero l’obbligo indotto per Legge di acquistare prodotti, come assicurazioni, dispositivi per mettere a norma abitazioni e luoghi di lavoro (che favoriscono, appunto, i Crony capitalist in diretta connessione con le forze politiche Social-democratiche).

    La Social-democrazia non è più una Democrazia rappresentativa -> IMPOSSIBILITÀ DI CONTROLLARE L’OPERATO DEI “GOVERNANTI”

    Il problema che sta a monte di tutto, nella Social-democrazia, è l’assenza di reali principi razionali alla base della sua struttura “politica” (o meglio: nella Social-democrazia i principi vengono definiti sulla carta – per ragioni demagogiche – ma poi non sono presi in considerazione nelle azioni di government). Rendendo un sistema razionale come la Democrazia privo di reali Principi di funzionamento, si ottiene un sistema “incontrollabile” (che produce risultati differenti da quelli immaginati).

    Questo essere “fuori controllo” della Social-democrazia deriva fondamentalmente da un problema di ordine “legale” che ne è alla base (essa si pone cioè in una condizione di illegittimità rispetto alle Leggi che emette):

    nella Social-democrazia viene meno il principio fondamentale la Rappresentatività.

    Infatti

    ● la Social-democrazia non è affatto rappresentativa, poiché non vi è affatto una “Libera scelta” dei “rappresentanti” parlamentari: i rappresentanti parlamentari sono scelti a monte dall’alto (da se stessi, ossia dai Partiti); e non vi è possibilità di revoca del mandato nel caso in cui essi “tradiscano” le promesse elettorali, mancanza che inficia la legittimità del “contratto elettorale” (i paesi come l’Italia è la stessa costituzione a sancire l’assolutezza del potere del Deputato).

    Ricordiamo inoltre che la Democrazia è, di per sé, una forma di government diretto: e che le piccole Town USA e svizzere, le uniche realtà democratiche oggi veramente funzionate, sono democrazia dirette, gestite direttamente dai Cittadini. [vedi rappresentanza]

    ● questo vizio strutturale della Social-democrazia è all’origine della assenza di contatto tra cittadini e governo, ed è il fattore che produce un circolo vizioso di degenerazione della qualità dei servizi e delle opere pubbliche. Ovvero nel contesto in cui viene a mancare una ingerenza concreta dei cittadini nelle questioni di amministrazione della cosa pubblica, si ha quella una perdita di percezione dei reali bisogni delle persone (e, parallelamente, una produzione di spese prive di reale necessità) che porta inevitabilmente ai problemi attuali: spese eccessive e fallimento delle Nazioni, bassa qualità di servizi ed opere pubbliche, corruzione, ecc …

    (paradossalmente un sistema privo di ingerenza da parte dei cittadini può funzionare in una dittatura – come il Socialismo reale – ma non può funzionare una Democrazia).

     

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