• Article

    5 – La fallimentarietà delle applicazioni storiche della Social-democrazia

    9 years ago
    Uncategorized          

    Il problema è quindi che la Social-democrazia è fondata su basi errate, e quindi essa non è in grado di produrre risultati positivi. Ovvero la Social-democrazia, basandosi essa su una Ideologia, come c’è da aspettarsi dalla mancanza di premesse razionali (Enciclopedia Treccani: “dottrina non scientifica che proceda senza (…) riscontri materiali”), e come dimostrano le esperienze di realizzazioni storiche (LibBlog offre appunto la documentazione del fallimento di ogni caso di Social-democrazia) perviene immancabilmente ad un fallimento (dal punto di vista economico, e dal quello del benessere sociale).

    Si consideri che l’Ideologia social-democratica manca totalmente di un modello per un avvio “da zero”: si tratta infatti di una forma di regime totalmente dipendente da ricchezze altrui (non è errato definirla parassitaria: la Social-demcorazia può esistere solo fino a che esiste “denaro degli altri” da sfruttare).

    Ciò che appare di positivo nella Social-democrazia, in alcune fasi che precedono i fallimenti, è dovuto unicamente al fatto che

    la Social-democrazia parte sempre, appunto,
    da una situazione di ricchezza preesistente

    (essa nasce prorpio con la finalità “ideale” di re-distribuire questa ricchezza sotto forma di sussidi e servizi).

    Per queste sue caratteristiche nel breve termine la Social-democrazia, “spargendo in giro” la ricchezza preesistente (è stato il motto di Obama [1]) può ottenere un effettivo beneficio immediato per i ceti medio-bassi.

    Ma, purtroppo, il metodo Utopico-ideologico della re-distribuzione delle ricchezze (il pensiero socialdemocratico non è altro che una derivazione diretta delle Utopie illuministe) “funziona” solo nel breve termine. Infatti questa meritevole intenzione di migliorare il benessere delle masse si infrange di fronte al fatto oggettivo che questo sottrarre ricchezza a chi la produce effettivamente, nel lungo periodo porta ad una diminuzione della produzione della ricchezza sulla quale si basa il benessere della società del Welfare socialdemocratico.

    E ciò avviene non solo per ragioni prettamente economiche (tali “produttori di ricchezze” dispongono di minori somme di denaro per mantenere in piedi le loro attività). Ma anche per cause legate alla “natura dell’uomo”: nelle condizioni imposte dalla Social-democrazia (tasse elevate, normative rigide che cambiano continuamente e non permettono di avere certezza di quale direzione prendere per sviluppare una attività di business) si affossano le qualità naturali degli individui, ed in primis le motivazioni a sviluppare attività professionali ed imprenditoriali (che producono, appunto, la ricchezza del paese, e posti di lavoro [2]).

     

    Se si osservano dal punto di vista scientifico (obiettivamente statistico) i casi delle varie Social-democrazie che si sono succedute nella storia, notiamo, appunto, come anche le nazioni indicate come più virtuose, presentano già dopo pochi anni di vita un impoverimento generale (mascherato spesso da iniezioni di denaro nelle Casse dello Stato a causa delle quale la Social-demcorazia si è dovuta indebitare – con obbligazioni – .con i cittadini, o con l’estero).

    Il problema della Social-democrazia è che mascherando le reali cause dei problemi (che non sono chiare nemmeno agli stessi governanti), in essa si considera che le cose vadano male perché “non si è ancora applicato a sufficienza il metodo social-democratico”. E che di conseguenza si aggrava ulteriormente il problema riducendo sempre più ricchezza e benessere del paese, non facendo altro che rimandarne la fine dell’esperimento socialdemocratico.

    Il problema attuale delle Democrazie europee è si cerca di “drogare” il sistema con ulteriori ricette socialdemocratiche, come quella della “integrazione” di immigrati clandestini (per poter avere mano d’opera a basso costo, e nuovi voti per i partiti di Sinistra). Ed in questo modo si creano ulteriori cause di una prossima catastrofe.

    Analisi comparativa di Democrazia e Social-democrazia

    In LibBlog si effettua una analisi comparativa tra le due forme di governo, la Social-democrazia e la Democrazia reale (quella forma di governo che si attiene effettivamente al modello di Sovranità del Demos – popolo).

    Ciò avviene sia nel contesto di una stessa nazione (in fasi storiche successive). Sia tra realtà territoriali simili (tra di loro vicine, ed etnicamente affini).

    casi di realtà contemporanee

    Nel caso di realtà contemporanee vi sono, tra gli esempi più radicali del Socialismo reale e della Democrazia, casi come quelli delledue Germanie prima della caduta del Muro di Berlino, delle due Coree.

    Si noti come le caratteristiche fondanti della Social-democrazia e del Socialismo reale, ed i risultati ottenuti nel lungo periodo, siano molto simili. In entrambi ci si basa sul modello di confisca dei beni dei “ricchi”, e di una gestione “dall’alto” del potere governativo (imposizione di regole sociali di piani economici, ecc …). La differenza maggiore è che nel caso del Socialismo reale (esempio, Unione Sovietica) il Mercato è totalmente gestito dallo Stato, e nella Social-democrazia, sebbene “teoricamente” le attività di mercato rimangano nelle mani di privati, con il passare del tempo, aumentando spontaneamente il livello di centralizzazione delle decisioni, i privati sono talmente controllati dallo Stato dall’essere portati a chiudere le loro attività – o a portarle all’estero (questa è la contraddizione della Social-democrazia, che finisce per auto-distruggersi inaridendo la sua fonte “esterna” di ricchezza).

     

    Mentre per quanto riguarda realtà territoriali coesistenti più vicine alla Democrazia, si hanno esempi significativi del fallimento della Social-democrazia nel confronto di casi come quello di California e Texas, o di Italia e Gran Bretagna.

    casi di alternanza Democrazia/Social-democrazia

    Tra gli esempi più significativi di sviluppo negativo della Social-demcorazia all’interno di una stessa nazione vi sono i due casi riportati dalla vulgata socialdemocratica come esempi virtuosi, che in realtà sono una prova obiettiva del fallimento del modello Social-democratico: i casi della Svezia e del New Deal.

    Il New Deal è un esempio significativo di come i tentativi di pianificazione dall’alto del Mercato rappresentino una forzatura che altera in modo drammatico gli equilibri economici della nazione.

    In particolare D. Roosevelt (che, assieme a J.M. Keynes, ha appunto inaugurato la Social-democrazia) è intervenuto in una delle tante crisi economiche degli USA che si erano sempre risolte in modo “naturale” (infatti la crisi del ‘29 all’atto della sua elezione era già in gran parte sanata), con i nuovi principi del controllo dell’economia (delle alte spese di Stato e della “confisca” dei beni dei cittadini: Roosevelt arrivò a mandare la polizia nella case per confiscare alla gente l’oro), creando una situazione catastrofica dalla quale si è usciti solo dopo dieci anni grazie all’occasione della possibilità di entrare in guerra contro il Giappone (anche questo fatto in modalità “social-democratiche”, ovvero aggirando le regole: le leggi USA del tempo impedivano infatti alla Nazione di entrare in guerra).

    Interessante notare come Roosevelt e Keynes abbiano citato come modello della nascente Social-demcorazia il Fascismo.

     

    Nel caso della Svezia emerge come negli ultimi secoli in tale realtà vi sia stata una alternanza di “arricchimento” della nazione (con la Democrazia reale), e di successivo impoverimento (e di perdita di diritti fondamentali delle persone), con la Social-democrazia.

    Qui dobbiamo rilevare come i riferimenti del Premier Olof Palme, citato come l’esempio virtuoso di statista socialdemocratico, affermasse con orgoglio di ispirarsi alla Cina di Mao e alla Cuba di Castro (fu il primo premier a riconoscere ufficialmente la Cuba rivoluzionaria). Si deve inoltre rilevare come Palme promulgo leggi razziali che imponevano la sterilizzazione ad etnie non gradite (ed il sequestro dei bambini eventualmente nati in modo “illecito”).

     

    Per quanto riguarda le forme di Socialismo più radicale, sono significativi casi come quelli del Vietnam e di Cuba (è da notare come entrambi i regimi socialisti abbiano prodotto con decine di migliaia di morti in mare durante la fuga dal regime). Ed i casi come quelli degli Stati liberi dopo il crollo dell’Unione Sovietica. O, ancora, i casi delle Social-democrazie sudamericane come Argentina, Brasile e Venezuela.

     

    vedi dossier http://www.lucabottazzi.com/lib/libblog/lib_dossiers/sweden/

    – – –

    [1] Una delle convinzioni di Obama, da lui espressa in campagna elettorale, è che “quando si sparge la ricchezza [di alcuni Cittadini] in giro, è un bene per tutti”.

    [2] Come è emerso dai sondaggi svolti nel 2013 [la Repubblica] gran parte dei giovani è passata dall’aspirare ad una propria professione, al desiderare un posto “sicuro” come dipendente dello Stato.