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    Persone passate dal Fascismo al Comunistmo | STORIA.TK

    9 years ago
    #Double Truth - Double Moral          

     

    Cognome e nome                               

    [1]BOBBIO Norberto�Torino, 8 luglio 1935- anno XIII E.F.- Vostra eccellenza, vorr� perdonarmi se mi rivolgo direttamente a Lei, ma la cosa che mi riguarda e di tale e cos� grande importanza, che non credo vi sia un altro mezzo pi� adatto e pi� sicuro per venire ad una soluzione…….dichiaro in perfetta buona fede che l�accusa su riferita….mi addolora profondamente e offende intimamente la mia coscienza di fascista� (Autobiografia di N.Bobbio,a cura di Alberto Papuzzi-Laterza 1997)

    [3]BOCCA Giorgio -�Fu sempre “lui”, il Bocca, il “ragazzo” quando ancora non capiva, che il 5 gennaio 1943 a denunciare alla polizia fascista l’industriale Paolo Berardi che, in un treno che percorreva la tratta Cuneo Torino, ebbe l’infelice idea di dire ad alcuni reduci dal fronte russo e dalla Francia che la guerra era ormai perduta. Per l’infelice industriale il destino volle che su quel treno, in quello scompartimento, vi trovasse pure “un ragazzo (ventitreenne) con il ciuccio in bocca”, con “il ciuccio” ma gi� segretario del Guf di Cuneo e provincia, il quale con le sue piccole manine appiopp� uno schiaffone al povero Berardi. Ma non solo, appena sceso a Torino, lo denunci� come detto, alla polizia quale “disfattista”. Di questo atto l’imminente resistente si vant� con un non davvero ultimo atto da “integerrimo fascista”, ostentando il suo gesto riportando lo con un raccontino intitolato appunto “La sberla… e la bestia”, pubblicato su “la Provincia Granda” dell’8 gennaio 1943.( Filippo Giannini �NUOVO FRONTE-maggio 2006) Su La Provincia grande – Sentinella d’Italia, Foglio d’ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo, il 14 agosto 1942 Giorgio Bocca scriveva:

     “Documenti dell’odio giudaico. I Protocolli dei Savi di Sion

    di Giorgio Bocca

    Sono i Protocolli dei Savi di Sion un documento dell’internazionale ebraica contenente i piani attraverso a cui il popolo Ebreo intendegiungere al dominio del mondo. La logica costruzione del testo trae ragione e causa da un esame critico e profondo della realt� del mondo e della natura umana. Non vi sono perci� ragionamenti aprioristici ed astratti, ma solo studio, critica, deduzione e, come ultimo risultato, la proposizione. Il povero gojm o gentile cos� il testo chiama i non Ebrei, leggendo quei Protocolli rimane al tempo stesso stupito ed atterrito. Anche se � in grado di sceverare da ci� che ha effettivo valore tutto quello che pu� essere enfasi ieratica o presunzione propria di chi si crede prediletto da Dio, il lettore ariano rimane impressionato dinanzi ad un opera cos� macchinosa e gigantesca, cos� ammalata di criminalit� con tanta tenacia e spaventosa perseveranza condotta attraverso ai secoli da esseri che si sono sempre tenuti nell’ombra ed al riparo di propizi paraventi. Il testo, dopo aver enunciato il principio che diritto � uguale a forza, descrive i mezzi ed indica i risultati a cui il popolo Ebreo � gi� arrivato e quali mete dovr� ancora raggiungere per possedere il monopolio della forza, cio� del diritto, cio� del dominio del mondo. In questo intento il popolo eletto, sparsosi per volont� di Dio in tutte le parti del mondo, ha lottato e lavorato per allontanare i gentili sempre pi� da una visione realistica della vita, per gettarli in braccia all’utopia, per indebolire la forza dei loro governi e per carpire nel frattempo le loro sostanze per mezzo della speculazione. Lungo tempo � durata la preparazione consistente nella formazione di un reticolo capillare, unito negli intenti e potente nella finanza; quindi ha avuto inizio l’opera di dissolvimento. I primi ostacoli da abbattere erano le due forze dell’aristocrazia e del clero. Gli ebrei preparano la rivoluzione francese; l’aristocrazia cade nelle loro mani per mezzo del denaro, il clero viene combattuto e discreditato per mezzo della critica e della stampa. Il malgoverno da essi prodotto stanca e disgusta il popolo. Gli ebrei lanciano allora il grido: Libert�, eguaglianza, fratellanza. La massa illusa e piena di speranza abbatte le solide istituzioni e prepara il campo a quelle forme di governo liberali e democratiche in cui gli Ebrei, padroni dell’oro, divengono i dominatori. Dice il testo: Abbiamo trasformato i loro governi in arene dove si combattono le guerre di partito e pi� oltre l’abuso di potere da parte dei singoli far� crollare tutte le istituzioni. Un gran passo � gi� stato fatto, ma altre forze sono ancora da abbattere: la famiglia e la religione. Menti ebraiche preparano allora e confezionano per i veramente ingenui gentili un altra pi� affascinante utopia: il collettivismo. Cervelli ebraici dirigono la rivoluzione bolscevica, banchieri ebraici la finanziano. Dice il testo: Lasceremo che cavalchino il corsiero delle vane speranze di poter distruggere l’individualit� umana. Quando non esisteranno pi� nerbi di forza che si possano opporre, quando i popoli saranno esasperati dal fallimento di queste teorie e delle forme di governo che ne sono la conseguenza, allora, con la forza del denaro, gli ebrei imporranno la loro autocrazia, solida, forte e decisa, unita nella persona del monarca del sangue di Davide, imperniata sulla divisione gerarchica delle caste. Non tutti i gentili – per sfortuna degli ebrei – sono stati per� degli ingenui o zucche vuote come essi amano chiamarli. Anche essi, o almeno una parte di essi ha saputo guardare il viso non amabile forse, ma pur tuttavia immutabile, della realt�. Un colpo tremendo deve aver subito il cuore ebreo nel vedere sorgere un movimento, quale quello fascista che denunciava la inconsistenza pratica della parola libert� nel campo politico dove gli uomini sono in tal modo costrutti da trasformare la libert� loro accordata in anarchia. Una rabbia immensa deve aver riempito il cuore degli anziani di Sion, nel sentire dei non ebrei dire che il Comunismo � un utopia irraggiungibile e che le sue applicazioni pratiche sono costruzioni meccaniche e crudeli dove milioni di schiavi lavorano per una minoranza di dirigenti (ebrei). L’odio di chi vede svelati i suoi piani � enorme, l’odio di chi vede rovinati i propri piani � tremendo. Questo odio degli ebrei contro il Fascismo � la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli anglosassoni e della Russia; in realt� sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista pu� sorridere l’idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? E certo una buona arma di propaganda presentare gli ebrei come un popolo di esseri ripugnanti o di avari strozzini, ma alle persone intelligenti � sufficiente presentarli come un popolo intelligente, astuto, tenace, deciso a giungere, con qualunque mezzo, al dominio del mondo. Sar� chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessit� ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell’Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavit�

    [3]Bonomi  rispondendo alle sollecitazioni di Carlo Silvestri – che lo invitava a gettare tutto il peso della sua autorevolezza nel dibattito culturale e politico relativo al rapporto della Italia democratica con il recente passato littorio e con coloro che lo hanno incarnato, onde farvi prevalere le tesi distensive e conciliazioniste – cos� epistolarmente si esprime: �Caro Silvestri, ho ricevuto i giornali che documentano la tua tenace assidua intelligente opera per la pacificazione del Paese. Mi rallegro con te per l’attivit� spesa ad un fine cos� nobile ed alto. Io pure – nella mia faticosa campagna elettorale – ho perorato la medesima causa. E tempo che l’Italia esca dalle fazioni per entrare nel regime vero della democrazia, che vuol dire libert� e tolleranza. Io oggi posso fare assai poco. Sono ormai un solitario nell’epoca dei partiti di massa. Oggi il protagonista � la folla e non pi� l’uomo. E le folle si tengono con le tessere di partito. Se il socialismo tornasse sulle orme di Turati e di Bissolati il mio riformismo rifiorirebbe. C’� qui dietro di me il ritratto della Signora Anna (Anna Kuliscioff, compagna di Filippo Turati. N.d.R.) che mi ricorda tempi lontani e inobliabili. Purtroppo � il difetto dei vecchi di guardare indietro e di sentire la nostalgia del passato. Cordiali saluti dall’aff.mo Ivanoe Bonomi.� Ecco un Bonomi in edizione pi� che mai tricolore – nel primo dopoguerra si contrappose all’amico carissimo Bissolati nel rivendicare per l’Italia tutta la Dalmazia – e anche un po’ antipartitocratico.

    [4]CHURCHILL Wiston “Nazioni diverse hanno modi diversi di fare la stessa cosa. (…). Nessuna questione politica pu� essere giudicata indipendentemente dalla propria atmosfera e dal proprio ambiente. Se fossi stato italiano, sono sicuro che sarei stato con voi dal principio alla fine contro i bestiali appetiti e le passioni del leninismo. Ma in Inghilterra non abbiamo avuto ancora da affrontare questo pericolo sotto la stessa forma micidiale. Noi abbiamo il nostro modo particolare di fare le cose. Ma su una cosa non ho il minimo dubbio, e cio� che noi [fascisti e democratici uniti -n.] riusciremo, nella lotta contro il comunismo, a strozzarlo.��.Dir� (…) qualche parola su un aspetto internazionale del fascismo. Esternamente, il vostro movimento ha reso un servizio al mondo intero. Il gran timore che ha sempre tormentato ogni capo democratico o socialista � quello di essere silurato o superato da qualche altro capo pi� estremista di lui. Si disse che una continua corsa verso la sinistra, una specie di fatale franamento verso l’abisso, fosse la caratteristica di tutte le rivoluzioni: l’Italia ha dimostrato che v’� un modo di combattere le forze sovversive, modo che pu� richiamare la massa del popolo ad una reale cooperazione con l’onore e gli interessi dello Stato.” (W. Churchill, discorso all�Ambasciata inglese a Roma il 20.1.’27)

    [5]CROCE Benedetto -Dante Lattes rispose prontamente sul settimanale Israel. Era il 1947. Da: ”Benedetto Croce e l’inutile martirio di Israele- dal settimanale Israel 30 Gennaio 1947 :�……..Quello che pi� stupisce � il consiglio dato agli Ebrei di decidersi a scomparire ed a metter fine- dopo tanti secoli di resistenza e di martirio- alla loro esistenza, alla loro idea, alla loro fede, alla loro storia. Proprio cos�. E’ un consiglio che Benedetto Croce non darebbe a nessun’altra religione, a nessun altro nucleo etnico o nazionale, ne ai Protestanti od ai Mussulmani che vivono in paesi cattolici o cristiani, n� ai Cristiani che vivono in paesi mussulmani, n� agli Italiani o agli Irlandesi di America, e che non darebbe neppure ai liberali, ai repubblicani, ai socialisti, ai comunisti che volessero persistere nella loro fede politica, dando con ci� occasione o pretesto a governi reazionari e tirannici di perseguitarli. In sostanza Benedetto Croce dice agli Ebrei:-”Vedete, son tanti secoli che voi vi intestardite a voler rimanere Ebrei, dando cos� occasione o pretesto agli altri di perseguitarvi. Se voi cessaste di essere Ebrei e cancellaste quella divisione nella quale avete persistito nei secoli e procuraste con ogni studio di fondervi sempre meglio con gli altri, Italiani, Francesi, Tedeschi, Russi, Romeni, Arabi, Cinesi ecc., evitereste agli altri l’occasione e il pretesto di perseguitarvi.”- Noi ci saremmo aspettati un altro ragionamento e un altro consiglio. Ci saremmo aspettati che Benedetto Croce si rivolgesse, con l’autorit� del suo nome, ai persecutori anzich� ai perseguitati, onde ammonirli a non cogliere pretesto dalla diversit� di fede degli Ebrei per tormentarli. [———] Cos� si giunge ad un assurdo morale iniquo, cio� a giustificare i persecutori e condannare i perseguitati, ai quali si farebbero per di pi� temere stragi e ingiustizie anche in avvenire. [———]…..del resto gli Ebrei hanno tentato pi� volte di assimilarsi e fondersi coi popoli tra cui vivevano, fino a cancellare qualsiasi diversit� tra loro e gli altri. Ma non sono riusciti nemmeno cos� a evitare l’antisemitismo e le persecuzioni. Gli altri li hanno maltrattati e rigettati anche dopo l’assimilazione pi� radicale, come � accaduto in Francia coll’affare Dreyfus, in America e in Germania coll’antisemitismo scientifico e politico, in Italia colle leggi sulla razza. [———-] B.Croce fa distinzione tra martiri necessari e martiri non necessari. Gli Ebrei sarebbero martiri non necessari. Ma qual’� il criterio per distinguere a priori gli uni dagli altri? Probabilmente il martirio cristiano dovette sembrare folle e inutile allo spirito dei pagani, come dovettero sembrare non necessarie e folli ai pagani le vittime che Israele lasciava sull’altare della sua fede, prima che nascesse il martirio cristiano. Anche nell’antichit� pagana qualche tiranno o scrittore deve aver invitato gli Ebrei, colle buone o con le cattive, a fondersi sempre meglio o coi Babilonesi o coi Persiani o coi Greci e a non dar pretesto alle stragi colla loro cocciuta fedelt� al Dio invisibile. Ma poi si � visto che la persistenza ebraica e il martirio ebraico han pur dato qualche frutto e qualche contributo non vano alla storia e al progresso morale degli uomini. Dante Lattes- dal settimanale Israel- 30 Gennaio 1947

    [6]DEL BOCA Angelo- Il suo passato di volontario dell’esercito repubblicano non gli impedisce di scrivere sugli ultimi combattimenti a Torino (Angelo Del Boca, Ricordi di un partig�ano semplice): “I fascisti aprirono il portone e vennero fuori con due carri armati, credendo di farci pau- ra. Ma i nostri addetti ai bazzuca li lasciarono avvicinare poi una grande fiammata e tutto. fu distrutto. Visto che eravamo ben armati, alcuni fascisti cercarono scampo vestendosi in borghese, altri si arresero, i pi� scalmanati resistettero gridando ‘Viva il Duce’ e gridando morirono”… “Da per tutto si vedevano i part�giani, i fascisti sembravano tutti morti. Nelle vie si incontravano spesso i loro corpi cr�vellati di colpi”,.. La sparatoria continu� f�nch� arrivarono dei rinforzi che salirono nell’allogg�o e riuscirono a farli prigionieri. Erano due giovani delle Brigate Nere in divisa. Sul ber- retto avevano disegnato un teschio e con aria spaval- da gridavano ‘Viva il Duce’. Li portammo al comando e li fucilammo      li fascista alz� le mani gettando l’arma. Tranquillamente ci segu� e senza una parola si diresse verso un monumento. Si aggiust� la divisa e il berretto e aspett� la morte. Era da ammirare. Moriva per il suo ideale”.

    [7]MANIFESTO del PCI dell� agosto 1936-……nell’agosto dei 1936 Togliatti, membro dei Segretariato dell’internazionale comunista, lanciava il manifesto “Per la salvezza dell’Italia e la riconciliazione del popolo italiano”, nel quale si so- steneva: “… Noi abbiamo ragione di inorgoglirci della nostra patria. Questa Italia bella, queste ricchezze so- no il frutto dei lavoro dei nostri operai, dei nostri brac- cianti, dei nostri contadini, dei nostri ingegneri, dei no- str� tecnici, dei genio della nostra gente.         Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista dei 1 9 1 9, che � un programma di pace, di libert�, di dife- sa degli interessi dei lavoratori; camicie nere ed ex combattenti e volontari d Africa, vi chiediamo di lotta- re uniti per la realizzazione di questo programma. (      ..) Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere as- s�eme a voi, fascist� della vecchia guardia e giovani fa- sc�sti, per la realizzazione del programma fascista del 1919, e per ogni rivendicazione che esprima un inte- resse immediato, particolare o generale dei lavorato- ri e dei popolo italiano. Diamoci la mano, fascisti e co- munisti, cattolici e socialisti, uomini di tutte le op�n�o- ni. Diamoci la mano e marciamo fianco a fianco per strappare il diritto di essere dei cittadini di un Paese civile qual� il nostro. Soffriamo le stesse pene, abbiamo la stessa ambizione: quella di fare l’Italia forte, li- bera e felice”.

    Il Manifesto, rivolto ai “popolo italiano, ai soldati, alle camicie nere, agli ex combattenti e volontari d’A- frica”, era firmato da sessantaquattro esponenti comunisti, .

    [8]FO Dario�Si era arruolato nel battaglione � A. Mazzarini� della Guardia Nazionale della �Repubblica di Sal� �. Sulla rivista Gente, il 4 marzo 1978, vi era una bella fotografia con Dario Fo con la divisa da par� repubblichino. Il sergente maggiore istruttore dei paracadutisti fascisti, Carlo Maria Milani, durante un processo asser� che Dario Fo milit� con la RSI e � l�allievo paracadutista Fo era con me durante il rastrellamento della Val Cannobina per la riconquista dell�Ossola, e il suo compito era portare delle bombe�La sottoscritta aggiunge che conosceva molto bene Dario F� negli anni 44/45, dato che sfollata a Cittiglio, paesino vicino a Varese, dove andava a scuola, era solita frequentare un bar con amici studenti e conobbe Fo personalmente. Tronfio come un gallo, un giorno, lo vedemmo apparire in divisa, e ci tacci� di pavidi per non essere arruolati come lui. Eravamo tutti ragazzi sotto i 15 anni, ma con un amore forte per il Fascismo e per il nostro Duce e solo la giovane et� non ci permise di seguirlo. �.(testimonianza di Ercolina Milanesi , 04 Novembre 2005)

    Nella sentenza del Tribunale di Varese del  15 febbraio 1979. si legge tra l’altro: �E� certo che Fo ha vestito la divisa del paracadutista repubblichino nelle file del Battaglione Azzurro di Tradate. Lo ha riconosciuto lui stesso – e non poteva non farlo, trattandosi di circostanza confortata da numerosi riscontri probatori documentali e testimoniali – anche se ha cercato di edulcorare il suo arruolamento volontario sostenendo di avere svolto la parte dell’infiltrato pronto al doppio gioco. Ma le sue riserve mentali lasciano il tempo che trovano�. E ancora: �Deve ritenersi accertato che delle formazioni fasciste impegnate nell’operazione in Val Cannobina facessero sicuramente parte anche i paracadutisti del Battaglione Azzurro di Tradate. ( … ) Non � altrettanto certo, o meglio � discutibile, che vi sia stato impiegato Dario Fo. Ma (…) la milizia repubblichina di Fo in un battaglione che di sicuro ha effettuato qualche rastrellamento, lo rende in certo qual modo moralmente corresponsabile di tutte le attivit� e di ogni scelta operata da quella scuola nella quale egli, per libera elezione, aveva deciso di entrare.E� legittima dunque per Dario Fo non solo la definizione di repubblichino, ma anche quella di rastrellatore�. �Giorgio Albertazzi E’ stato “repubblichino”, militante addirittura nella famigerata Decima Mas, insieme all�attore-regista-scrittore Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, ed a Mauro De Mauro (il giornalista assassinato dalla mafia a Palermo 35 anni fa, fratello dell’emerito linguista prof. Tullio che � stato ministro della Pubblica Istruzione in due governi delle sinistre-Ulivo), (�S�, ero nella Repubblica di Sal�, con il premio Nobel Dario Fo, �Pubblicato il 05/03/06 di Gaetano Saglimbeni.)

    [9]OCCHINI Barna- su “Italia e civilt�”, scrive Occhini nel maggio dei ’44: “Sono convinto che l’essere gli ebrei, nel- l’attuale guerra, i nemici dell Asse e gli amici delle Nazioni Unite, � un segno di forza per /Asse e un segno di debolezza per le Nazioni Unite (..). Germania e Italia, lacerando i veli e scoprendo nell’ebreo una piaga sul proprio corpo, � uno dei sintomi che l’Europa si ritrova. E questo � l’essenziale, che quando l’Europa torni alla propria pi� gloriosa vocazione intellettuale e morale. al proprio senso e concetto della vita, ai propri miti eroici e al proprio stile di civilt�, l’ebreo le cadr� di dosso, �pso facto, come una pelle secca”  (Salvatore Francia-L�ALTRO VOLTO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    PIRANDELLO COSI’ ERA (SE VI PARE) Chiese con un telegramma a Mussolini l’ iscrizione al partito fascista

    SE L’ ECCELLENZA VOSTRA MI STIMA DEGNO TUTTO cominci� con un telegramma. Mittente Luigi Pirandello. Destinatario Benito Mussolini. Eccellenza, cos� diceva il testo, sento che questo � il momento pi� propizio di dichiarare una fede nutrita e servita in silenzio. Se l’ Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregier� come massimo onore tenervi il posto del pi� umile e obbediente gregario. E’ questo telegramma il documento-base di quello scandalo (o almeno di quell’ enigma) che continua a rappresentare, agli occhi di tanti ammiratori letterari, l’ adesione al fascismo dell’ autore dei Sei personaggi. Narratore e commediografo gi� anziano si avviava ai sessant’ anni oltre che celebre e applaudito, quale bisogno aveva Pirandello di bruciare incensi al regime? Ansia opportunistica di riceverne favori? Non sembra il suo caso, anche perch� come nota Gian Franco Ven� in un suo esauriente saggio, Pirandello fascista l’ adesione cadde in tempi non sospetti di piaggeria, cio� nel settembre 1924, tre mesi dopo il delitto Matteotti, quando il regime appariva malfermo e di incerto avvenire. Ambizioni politiche? Rientrano in una sfera che a Pirandello non apparteneva. Simpatia ideologica? Certo, se si d� per scontata la sincerit� dell’ adesione. Ma anche qui, a prima vista, l’ enigma risulta di difficile soluzione. Uomo e scrittore percorso da dubbi laceranti, che anzi aveva posto un alveare di dubbi al centro della propria poetica, Pirandello sembrerebbe irriducibile alle granitiche certezze dell’ ideologia littoria. Eppure, Pirandello fu fascista dei pi� ferventi. E tale rimase fino alla morte che cadde nel 1936, nel momento di massimo consenso del regime. Nei primi anni Venti molti intellettuali suoi coetanei, Benedetto Croce in testa, avevano mostrato simpatia per il fascismo con l’ aria di chi sta a guardare e intanto reagisce, applaudendo Mussolini, ai sussulti di una rivoluzione proletaria sempre minacciata ma irrealizzabile. Passato il caos, essi pensavano, la politica dei nuovi governanti sarebbe rientrata nell’ alveo del liberalismo eterno. Pirandello non fu vittima di questo abbaglio. La sua non fu un’ adesione attendista. Al contrario, essa era venata di oltranzismo. Il suo s� non era provvisorio. Qualche mese dopo il telegramma, nello stesso autunno del 1924, lo scrittore, intervistato dal giornale L’ Impero, non esita infatti a impartire al governo fascista una serie di consigli ispirati a una vera impazienza totalitaria. Eccoli: sbarazzare il terreno dalle chiacchiere, sopprimere la Camera dei deputati, sostituirla con un’ assemblea mista di tecnici e di rappresentanti delle istituzioni basilari dello Stato. Procedere, inoltre, alla soppressione della stampa avversaria. Cos� Pirandello anticipa, nelle proprie preferenze, l’ Italia totalitaria che Mussolini inaugurer� con il discorso del 3 gennaio 1925. Il perch� di tanto zelo ultr� viene in genere spiegato e in questo il saggio di Ven� � assai completo con l’ accentuata avversione dello scrittore agrigentino per la democrazia giolittiana, un’ epoca e un modo di governare che si voleva fossero felici e ai quali Croce nella Storia d’ Italia avrebbe sciolto un inno. Profondamente pervaso di individualismo piccolo-borghese, Pirandello aveva in odio il socialismo (che era l’ altra parte contraente della politica di Giolitti), diffidava delle ideologie, che considerava semplici parole, disprezzava la politica e non credeva alla rivoluzione democratica. Credeva, invece, nella rivolta del singolo e nell’ azione individuale, sia pure disorganica. Si riconosceva nel tiranno, nel potere d’ uno solo come figura tragica e benefica, capace di modellarsi sui desideri dei suoi sudditi, di impersonare in se stesso uno, nessuno e centomila. In Mussolini, despota ex ribelle, abile camaleonte, ideologo anti-ideologico, fin� per trovare l’ interprete del proprio modello. Chi, scrittore a sua volta, ha conosciuto Pirandello anche negli ultimi anni di vita, ha potuto cogliervi queste inclinazioni ideali. Mario Soldati, che lo frequent� abbastanza a fondo, avendo collaborato con lui nella preparazione di un film, lo considera il fondatore della corrente dei riduttori, cio� di coloro che hanno una visione appunto riduttiva e quasi denigratoria dell’ Italia, che non stimano adatta alla democrazia. Alberto Moravia racconta che una volta, incontrando Pirandello, gli rivolse la domanda fondamentale: Scusi, ma lei perch� si � iscritto al Fascio?. La risposta fu: Se sapesse, Moravia, che schifo faceva il parlamento!. Del fascismo non am� tuttavia, a quanto risulta, i variopinti rituali, la politica-spettacolo, il clamore. Forse lo voleva pi� serio, pi� composto, meglio intonato ai suoi ideali di borghese del primo Novecento. Pi� simile, insomma, a quella tirannia a misura d’ uomo che aveva intravisto nei suoi sogni d’ artista.

    [11]Stanis Ruinas �Uno scrittore immeritatamente dimenticato, che ebbe parte attiva in senso giornalistico-letterario nella RSI, il sardo Stanis Ruinas – vecchio fascista con forte vocazione di sinistra, dalle complesse vicende esistenziali e politiche postbelliche -, in un libro dedicato ai fatti tremendi dell’Italia ’43-’45, edito nella seconda met� degli Anni Quaranta con il titolo �Pioggia sulla Repubblica�, narra di una famiglia veneziana nell’ambito della quale due figli giovani, uno fascista e uno legato alla Resistenza, contendono, non certo ad armi cortesi. I ragazzi, nel tardo pomeriggio di ogni giorno, lasciavano la casa paterna per vivere pienamente il proprio impegno militante in modo violento e periglioso. Fu cos� che una sera, a conclusione di scontri fra Neri e Rossi, uno dei due divenne – senza saperlo e senza volerlo – l’assassino dell’altro. E cos� quella madre pianse. Quei genitori piansero. �Enrico Landolfi inTABULA RASA N. 6-7, OTTOBRE 1992

    [12]SPADOLINI Giovanni– E’ il caso di riportare alcuni rari articoli di Giovanni Spadolini,… Su “Italia e Civilt�” deil 15 febbraio 1944, analizzando il ventennio, scrive:”… dal ’25 al ’36all’�ncirca il fascismo era stato una cosa sola con l’Italia, si era fuso e immedesimato in essa; come dei resto era naturale”… “in tutto questo periodo il fascismo, pensiero e azione, si era incardinato in special modo su un uo- mo: Mussolini; i suoi collaboratori gi� da allora erano spesso uomini di secondo piano, di limitata compe- tenza, anche se pi� onesti e ardenti e diritti di quelli che vennero dopo. Dal ’36 in l�, per�, vi scivolarono dentro e vi presero piede in sempre maggior numero i profittatori, gli ambiziosi, i retori, gli intriganti, gli opportunisti,, sicch� esso perse a poco a poco la sua agilit� e il suo dinamismo rivoluzionario, si cristallizz� in un partito borioso e pletorico, proprio mentre riaff�oravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del �uda�smo; e nel tempo �stesso in cui persino la monarchia nascostamente si svincolava dal regime e, appoggiata da una cappella di generali massonic� e di politici dissidenti od ostili, ne sabotava lo sforzo, non solo in pace, ma (e questo � pi� trag�co) anche in guerra“. Continua l’8 aprile 1944: “I nostri obiettori ci lanciano sul viso l’accusa ultima, dec�s�va: sono stati sba- gl�ati i tempi, dicono essi, o almeno sono state brucia- te le tappe. Accusa facile, facilmente convalidata dal- l’infelice decorso della guerra, e ancora dalla impre- paraz�one, morale e militare, con cui 17talia � entrata nel conflitto. Ma non si dimentichi quanto proprio Mus- sol�ni attese, spesso con nostro malumore, prima di impegnarsi in questa guerra, che, per quanto non vo- luta, non preparata dallvtal�a   lui e noi sentivamo de- terminante per le sorti dvtalia, necessaria per affrancarci, per liberarci da quelle oppressioni e limitazioni, che ci avevano mozzato il respiro, conteso il pane e imbrigliato la volont� per tanti anni. Ricordiamoci che non Mussolini, non l’Italia ha favorito la nuova confla- grazione nella forma e nel momento, almeno, in cui � scoppiata; nonostante che Mussolini abbia tante volte nei suoi discorsi (ed � uiosaE’ noto infatti a tutti che, dopo il riarmo tedescn altro argomento forte dei nostri nemici) infiammato, esortato alla guerra, incita- to al combattimento, alla vita dura, tesa, rischo, il riarmo russo, il riarmo inglese e il riarmo americano (tutti fatti avvenuti fra il ’35 e il ’40, ma manifestatisi in forma evidente solo fra ii’38 e ii’40, e quello russo nep- pure allora), l’Italia, che, nel periodo fra Locarno e l’E- tiopia aveva raggiunto una posizione preminente in Eu- ropa, sia come regolatrice ed equilibratrice delle ver- tenze continentali sia come nazione espansionista e colonialista (primato anche ideologico, riconfermato con la guerra di Spagna), negli anni successivi aveva dovuto necessariamente adattarsi alla mutata situazione continentale, alla nuova gerarchia dei valori, e stabilire una salda alleanza con la potenza, politicamente e idealmente, a lei pi� affine in quell’ora, per potersi preparare insieme a sostenere i nuovi eventi. “E non si dica che, una volta scoppiata la guerra, contro la volont� italiana che, dai patti di Pasqua all’in- contro di Monaco e alle proposte dei settembre ’39, si era palesata sempre favorevole a un’intesa europea, i’italia potesse restare indefinitamente neutrale, per speculare, per ingrassarsi alle spalle dei Paesi combat- tenti e sanguinanti. Poich� � chiaro che una grande potenza, posta all’incrocio di essenziali vie marittime, con fondamentali interessi marittimi da difendere e sai- vaguardare e altrettanto fondamentali obiettivi econo- mici e militari e territoriali da realizzare, con in pi� un potente rinnovante principio ideale da diffondere, non poteva appartarsi da un conflitto in cui si’ poneva in giuoco il destino dell’intero mondo. “Dunque, ripetiamo, vi possono essere stati, vi so- no stati errori, colpe, debolezze, insufficienze, tradimenti, leggerezze e vilt�, nell’ambiente militare come in quello politico, che hanno gravemente pregiudicato l’esito della guerra, compromesso la sorte dell’Italia; ma � tutt’altra questione dal motivo ispiratore, dall’impulso originario, dalla finalit� primordiale di quella politica, che viene accusata di orgoglio, e che orgogliosa invece poteva, doveva essere dopo la prova di saldezza dei popolo italiano nel ’15-‘1 8, e che all’Italia appunto, nelle relazioni internazionali, in soli venti anni con- fer� per la prima volta forma e fisionomia di Nazione- guida. “Dei resto, per tornare, e per l’ultima volta, alle nostre anime buone, bisogna affermare a voce alta che tutti coloro che vogliono sempre abdicare ai loro so- gni, non s’accorgono che in fondo un popolo non acquista, non acquister� mai pace e riposo e rispetto e sicurezza, coi tagliarsi gli attributi della propria virilit� nazionale. “Ch�, anzi, la storia d’Italia dimostra che pi� il po- polo italiano ha rinunciato ai suoi diritti e pi� � stato fustigato, umiliato, deriso, spogliato, ed offeso. “Ci� che, certamente, capiter� un’altra volta agli italiani tutti, se essi non sapranno riguadagnare la stima e la considerazione dei mondo”. .(Salvatore Francia-L�altro volto ella repubblica sociale italiana , ed.barbarossa,Saluzzo cn 1988)

    [13]VANELLO Raimondo– E non � un caso se nel 1945, nel Cantachiaro n.2, prima rivista satirica del dopoguerra ideata da Garinei e Giovannini, debutta proprio nel ruolo di un ufficiale, nonostante la sua esperienza da militare non fosse stata delle pi� felici. Vianello ,bersagliere, aveva aderito all�esercito della RSI �per ribellione verso il colonnello comandante che il 12 settembre, con un piede gi� sulla macchina carica di roba, mi chiam� per dirmi a bassa voce come fosse una confidenza: �Vianello, si salvi chi pu�!��.Cos� Vianello ritenne di �non volersi perdere la sconfitta�, per usare le parole di un altro repubblichino, Mauro De Mauro, il giornalista siciliano ammazzato dalla mafia nel 1970. Scelta che cost� a Vianello la detenzione nel campo di concentramento americano di Coltano, insieme ad altri futuri colleghi come Walter Chiari o Enrico Maria Salerno.Decisione dolorosa, per i genitori, anche quella di fare l�attore. La madre, la marchesa Virgilia Accorteti e il padre Giulio, ammiraglio, avrebbero voluto che il figlio seguisse la carriera militare, diplomatica o, al limite quella forense, continuando a studiare giurisprudenza e, semmai, a sferrare qualche dritto nella celebre palestra Colombo di Roma. Ma l�incontro con il teatro di rivista rappresent� per il giovane Vianello �un colpo di fulmine�.�Per mio padre fu come se gli avessero affondato la flotta� e, per lenirne il dispiacere, Raimondo acconsent� di modificare il cognome in Viani. -Il Secolo d�Italia, 10 maggio 2006

     

    [1] ALBERTAZZI Giorgio-un estratto da un saggio su Albertazzi e la Rsi contenuto nel numero in uscita della rivista �MicroMega�. �Il torbido mi attrae, perch� sono solare e non ho alcun pregiudizio moralistico n� etico-cattolico. Sono introvabile e scompaio sempre, chiunque pu� fare di me quello che vuole, ma se stringe il pugno sono svanito: sono aria e inconsistenza�: cos� Giorgio Albertazzi nella sua autobiografia del 1988. Ma di recente, lavorando sulle carte dell’ Istituto per la storia della Resistenza e della societ� contemporanea nelle province di Biella e Vercelli, una studiosa vicentina – Sonia Residori, che sta ultimando un’ ampia ricerca sulla violenza fascista nel Veneto centrale – lo ha pur trovato, il �sottotenente Albertazzi Giorgio�.
    E ha potuto riscontrare quanto poco i pregiudizi della morale cattolica abbiano frenato lui e gli altri legionari di Sal� che contribuirono ai fasti dell’ �operazione Piave� (il grande rastrellamento antipartigiano sul Monte Grappa del settembre 1944, ndr). Il documento d’ archivio � contenuto nella busta Tagliamento, che contiene copia degli atti del processo contro una quindicina di legionari celebrato dopo la Liberazione dal Tribunale militare territoriale di Milano, e giunto a sentenza nel 1952.
    Datato da Staro (presso Recoaro) il 28 settembre 1944, consiste nel diario delle operazioni compiute dalla terza compagnia del 63� battaglione M durante gli otto giorni compresi fra il 20 e il 27 del mese. Pi� esattamente, si tratta di una Relazione sull’ azione �Piave� firmata dal responsabile della compagnia, il tenente Giorgio Pucci, e da lui inoltrata al comando di battaglione.
    Appena due pagine dattiloscritte, che permettono tuttavia di ricostruire con precisione – giorno per giorno, e quasi ora per ora – i movimenti degli ottantanove legionari agli ordini di tre ufficiali: lo stesso tenente Pucci e i sottotenenti Prezioso e Albertazzi, rispettivamente a capo del primo e del secondo plotone fucilieri. Da Solagna, gli uomini della terza compagnia avevano risalito i contrafforti del Grappa attraverso la valle di santa Felicita, attestandosi al limite del bosco di Monte Oro.
    Nel secondo giorno di operazioni, avevano fatto prigionieri �n. 3 inglesi e n. 3 italiani�. Il primo scontro a fuoco era avvenuto il 22 settembre: intercettata una �pattuglia di banditi�, i legionari avevano prontamente reagito, �uccide(ndo) un bandito e costringe(ndo) la pattuglia nemica a scendere precipitosamente in basso�. Ore dopo, un secondo scontro a fuoco si era facilmente concluso a loro vantaggio (�poche raffiche bastarono per uccidere n. 4 banditi�).
    Alla fine dell’ intensa giornata, la compagnia si era disposta a sbarramento della valle delle Foglie: ma non prima di avere fatto altri prigionieri, �n. 5 individui nascosti nel bosco�. La marcia di ritorno verso Solagna era cominciata il 24, �su tre direttrici per il rastrellamento di uomini e degli armenti�.
    Cinque i �renitenti alla leva� catturati quel giorno, in cui fra l’ altro si era provveduto a fucilare i tre prigionieri inglesi; sette gli ostaggi dell’ indomani (�n. 6 renitenti alla leva ed un disertore dell’ esercito repubblicano�).La terza compagnia era rientrata a Solagna nella mattinata del 26, mentre gi� il tenente Pucci si preparava ad accompagnare la sua Relazione sull’ �azione Piave� con un fiero �riepilogo dei banditi messi fuori combattimento�. Il contenuto del diario del 63� battaglione M non va preso per oro colato. Forse pi� di ogni altro reparto della Guardia nazionale repubblicana, la legione Tagliamento risent� infatti il peso della retorica che la Bildung fascista trasmise alla generazione dei balilla�……. il documento ritrovato in archivio da Sonia Residori va maneggiato con cautela.Ma quando lo si sfrondi della sua retorica e dei suoi stereotipi, � una fonte che parla chiaro allo storico.
    Dal 20 al 27 settembre 1944, un reparto fra i pi� sperimentati e agguerriti della Guardia nazionale repubblicana, il 63� battaglione M, collabor� con l’ esercito tedesco a una gigantesca operazione di rastrellamento, che per le formazioni partigiane si risolse in una gravissima disfatta. Il battaglione era composto di varie compagnie, una delle quali, la terza, aveva per ufficiale il sottotenente Giorgio Albertazzi.
    Senza riuscire straordinario, il bottino militare conseguito dalla sola terza compagnia nel breve volgere di una settimana fu comunque degno di nota: oltre ai tre soldati inglesi passati per le armi, cinque i �banditi� italiani uccisi negli scontri a fuoco (tra cui il comandante della brigata Italia Libera Campocroce, Vico Todesco), venti quelli catturati (in gran parte deportati a Dachau, e mai pi� ritornati). �
    �Andai a Sal� da ribelle e ho visto solo scappare chi faceva la Resistenza� �Forse non dovrei dirlo – non sta bene! – ma io i partigiani li ho sempre visti scappare, le poche volte che li ho visti�. � questo il passo dell’ autobiografia di Giorgio Albertazzi Un perdente di successo (Rizzoli, 1988) che Sergio Luzzatto contesta sulla base di un documento d’ archivio.
    L’ attore, che si riserva di replicare alle critiche dopo aver letto l’ articolo che lo chiama in causa, gi� in passato � stato oggetto di polemiche per il suo passato di ufficiale della Rsi, specie in riferimento al caso di Ferruccio Manini, un disertore dell’ esercito di Sal� fucilato a Sestino, in provincia di Arezzo, il 28 luglio 1944.Albertazzi, da ultimo nell’ intervista uscita sul Corriere il 4 marzo scorso, ha sempre negato di aver comandato il plotone di esecuzione.
    Per� alcuni abitanti del paese lo smentiscono e anche il tribunale militare di Milano, nell’ immediato dopoguerra, giunse alla conclusione che fosse stato lui a ordinare il fuoco, ma lo assolse ritenendo che avesse agito �in stato di necessit�.
    Quanto alle ragioni che lo portarono a Sal�, l’ artista non si richiama tanto all’ assassinio di suo zio Alfio, fascista pestato a morte da avversari politici dopo la caduta di Mussolini, quanto a un moto di ribellione destato in lui dalla vilt� di chi aveva appoggiato il regime e ora pensava solo a salvare la pelle:….�Scelsi – scrive nell’ autobiografia – non coloro che si erano gi� arresi, che disprezzavo, bens� la causa perduta (alla fine del ‘ 43 gli alleati e l’ Urss avevano gi� vinto) contro il conformismo piccolo borghese, che gi� si preparava ad acquattarsi nelle pieghe della Resistenza�E nell’ intervista al Corriere dichiarava di aver aderito alla Rsi spinto dallo stesso istinto anarchico che pi� tardi lo avrebbe �indirizzato a sinistra�. Va aggiunto che nelle sue memorie Albertazzi non ripercorre passo per passo la sua esperienza di guerra, ma ne rievoca gli episodi da lui ritenuti significativi, spesso soffermandosi pi� sulle vicende sentimentali che sugli scontri armati.Non manca di ricordare le atrocit� del nemico: i cadaveri di soldati fascisti ritrovati con la M di Mussolini, che portavano sulle mostrine, infilata negli occhi; le fucilazioni indiscriminate dopo la resa, cui lui stesso sfugg� per un soffio. Molto scarse invece le notizie sul periodo tra il passaggio del suo reparto da Sestino alla Val Camonica (estate 1944) e i giorni a ridosso del 25 aprile. Manca ogni accenno, come nota Luzzatto, al rastrellamento sul Grappa.(da Corsera� dalla rivista �MicroMega�.)

    [12]CANTATA DELL’ARCIMUSSOLINI

    O italiani ammazzavivi

    il bel tempo torna gi�:

    tutti i giorni son festivi

    se vendetta si far�.

    Son finiti i tempi cattivi

    chi ha tradito pagher�.

    Pace ai morti e botte ai vivi:

    cosa fatta capo ha.

    Spunta il sole e canta il gallo

    o Mussolini monta a cavallo.

    D�cci pane pei nostri denti

    fantasie e cazzottature

    ogni sorta d’ardimenti

    di mattane e d’avventure.

    Sono acerbi gli argomenti

    ma le sorbe son mature:

    siamo tutti pronti e attenti

    pugni sodi e teste dure.

    Spunta il sole e canta il gallo

    o Mussolini monta a cavallo.

    Palle abbiamo nella bisaccia

    polvere asciutta ed acciarini

    vino rosso nella borraccia

    e bastoni da pellegrini.

    O bastardi guardatevi in faccia

    non � pi� l’ora degli inchini:

    siamo a pronti a dar la caccia

    ai traditori di Mussolini.

    Spunta il sole e canta il gallo

    o Mussolini monta a cavallo.

    O traditori leccapiatti

    vi manderemo alla malora:

    di vergogne e di misfatti

    siete neri dentro e f�ra.

    I nostri ceri per voi sono adatti

    se andar sul palo non vi onora:

    � arrivato il castigamatti

    che vi dar� la Candelora.

    Spunta il sole e canta il gallo

    o Mussolini monta a cavallo.

    O Mussolini faccia dura

    quando ti metti a far buriana?

    aspetti vento d’avventura

    greco libeccio o tramontana?

    La stagione � gi� matura

    il brutto tempo s’allontana:

    per montagna e per pianura

    combatteremo all’italiana.

    Spunta il sole e canta il gallo

    o Mussolini monta a cavallo.

    Combatteremo alla vecchia maniera

    guai a voi se prendiamo l’a�re:

    vi bucheremo la panciera

    a lama fredda vogliamo ferire.

    La morte � buona cavaliera

    piglia in sella chi vuoI fuggire:

    o traditori addio bandiera

    Mussolini � duro a morire.

    Spunta il sole e canta il gallo

    Mussolini � montato a cavallo.

    Curzio Malaparte: L’Arcitaliano, La Voce -Anonima Editrice, Roma, 1928.

     

    [4]Bonomi  rispondendo alle sollecitazioni di Carlo Silvestri – che lo invitava a gettare tutto il peso della sua autorevolezza nel dibattito culturale e politico relativo al rapporto della Italia democratica con il recente passato littorio e con coloro che lo hanno incarnato, onde farvi prevalere le tesi distensive e conciliazioniste – cos� epistolarmente si esprime: �Caro Silvestri, ho ricevuto i giornali che documentano la tua tenace assidua intelligente opera per la pacificazione del Paese. Mi rallegro con te per l’attivit� spesa ad un fine cos� nobile ed alto. Io pure – nella mia faticosa campagna elettorale – ho perorato la medesima causa. E tempo che l’Italia esca dalle fazioni per entrare nel regime vero della democrazia, che vuol dire libert� e tolleranza. Io oggi posso fare assai poco. Sono ormai un solitario nell’epoca dei partiti di massa. Oggi il protagonista � la folla e non pi� l’uomo. E le folle si tengono con le tessere di partito. Se il socialismo tornasse sulle orme di Turati e di Bissolati il mio riformismo rifiorirebbe. C’� qui dietro di me il ritratto della Signora Anna (Anna Kuliscioff, compagna di Filippo Turati. N.d.R.) che mi ricorda tempi lontani e inobliabili. Purtroppo � il difetto dei vecchi di guardare indietro e di sentire la nostalgia del passato. Cordiali saluti dall’aff.mo Ivanoe Bonomi.� Ecco un Bonomi in edizione pi� che mai tricolore – nel primo dopoguerra si contrappose all’amico carissimo Bissolati nel rivendicare per l’Italia tutta la Dalmazia – e anche un po’ antipartitocratico. TABULA RASA N. 6-7, OTTOBRE 1992

    [5] CHURCHILL Wiston “Nazioni diverse hanno modi diversi di fare la stessa cosa. (…). Nessuna questione politica pu� essere giudicata indipendentemente dalla propria atmosfera e dal proprio ambiente. Se fossi stato italiano, sono sicuro che sarei stato con voi dal principio alla fine contro i bestiali appetiti e le passioni del leninismo. Ma in Inghilterra non abbiamo avuto ancora da affrontare questo pericolo sotto la stessa forma micidiale. Noi abbiamo il nostro modo particolare di fare le cose. Ma su una cosa non ho il minimo dubbio, e cio� che noi [fascisti e democratici uniti -n.] riusciremo, nella lotta contro il comunismo, a strozzarlo.��.Dir� (…) qualche parola su un aspetto internazionale del fascismo. Esternamente, il vostro movimento ha reso un servizio al mondo intero. Il gran timore che ha sempre tormentato ogni capo democratico o socialista � quello di essere silurato o superato da qualche altro capo pi� estremista di lui. Si disse che una continua corsa verso la sinistra, una specie di fatale franamento verso l’abisso, fosse la caratteristica di tutte le rivoluzioni: l’Italia ha dimostrato che v’� un modo di combattere le forze sovversive, modo che pu� richiamare la massa del popolo ad una reale cooperazione con l’onore e gli interessi dello Stato.” (W. Churchill, discorso all�Ambasciata inglese a Roma il 20.1.’27)

     

    [6] CROCE Benedetto -Dante Lattes rispose prontamente sul settimanale Israel. Era il 1947. Da: ”Benedetto Croce e l’inutile martirio di Israele- dal settimanale Israel 30 Gennaio 1947 :�……..Quello che pi� stupisce � il consiglio dato agli Ebrei di decidersi a scomparire ed a metter fine- dopo tanti secoli di resistenza e di martirio- alla loro esistenza, alla loro idea, alla loro fede, alla loro storia. Proprio cos�. E’ un consiglio che Benedetto Croce non darebbe a nessun’altra religione, a nessun altro nucleo etnico o nazionale, ne ai Protestanti od ai Mussulmani che vivono in paesi cattolici o cristiani, n� ai Cristiani che vivono in paesi mussulmani, n� agli Italiani o agli Irlandesi di America, e che non darebbe neppure ai liberali, ai repubblicani, ai socialisti, ai comunisti che volessero persistere nella loro fede politica, dando con ci� occasione o pretesto a governi reazionari e tirannici di perseguitarli. In sostanza Benedetto Croce dice agli Ebrei:-”Vedete, son tanti secoli che voi vi intestardite a voler rimanere Ebrei, dando cos� occasione o pretesto agli altri di perseguitarvi. Se voi cessaste di essere Ebrei e cancellaste quella divisione nella quale avete persistito nei secoli e procuraste con ogni studio di fondervi sempre meglio con gli altri, Italiani, Francesi, Tedeschi, Russi, Romeni, Arabi, Cinesi ecc., evitereste agli altri l’occasione e il pretesto di perseguitarvi.”- Noi ci saremmo aspettati un altro ragionamento e un altro consiglio. Ci saremmo aspettati che Benedetto Croce si rivolgesse, con l’autorit� del suo nome, ai persecutori anzich� ai perseguitati, onde ammonirli a non cogliere pretesto dalla diversit� di fede degli Ebrei per tormentarli. [———] Cos� si giunge ad un assurdo morale iniquo, cio� a giustificare i persecutori e condannare i perseguitati, ai quali si farebbero per di pi� temere stragi e ingiustizie anche in avvenire. [———]…..del resto gli Ebrei hanno tentato pi� volte di assimilarsi e fondersi coi popoli tra cui vivevano, fino a cancellare qualsiasi diversit� tra loro e gli altri. Ma non sono riusciti nemmeno cos� a evitare l’antisemitismo e le persecuzioni. Gli altri li hanno maltrattati e rigettati anche dopo l’assimilazione pi� radicale, come � accaduto in Francia coll’affare Dreyfus, in America e in Germania coll’antisemitismo scientifico e politico, in Italia colle leggi sulla razza. [———-] B.Croce fa distinzione tra martiri necessari e martiri non necessari. Gli Ebrei sarebbero martiri non necessari. Ma qual’� il criterio per distinguere a priori gli uni dagli altri? Probabilmente il martirio cristiano dovette sembrare folle e inutile allo spirito dei pagani, come dovettero sembrare non necessarie e folli ai pagani le vittime che Israele lasciava sull’altare della sua fede, prima che nascesse il martirio cristiano. Anche nell’antichit� pagana qualche tiranno o scrittore deve aver invitato gli Ebrei, colle buone o con le cattive, a fondersi sempre meglio o coi Babilonesi o coi Persiani o coi Greci e a non dar pretesto alle stragi colla loro cocciuta fedelt� al Dio invisibile. Ma poi si � visto che la persistenza ebraica e il martirio ebraico han pur dato qualche frutto e qualche contributo non vano alla storia e al progresso morale degli uomini. Dante Lattes- dal settimanale Israel- 30 Gennaio 1947

    [7] DE GASPERI  A portare alla luce l’apprezzamento del fascismo di parte dell’esponente democristiano, nei confronti del quale � in corso una causa di beatificazione, � una pagina del quotidiano Il Brennero che risale al 9 novembre 1926: in un articolo in prima pagina, il quotidiano riprendeva e commentava una �nota� del periodico vicentino Vendetta fascista , che si apriva con queste parole: �L’altra notte, verso il tocco, mentre il Direttorio del Fascio Vicentino stava concludendo una elaboratissima seduta, si presentarono alcuni squadristi bassanesi per annunciare al nostro Segretario Federale dott. Garelli che in anticamera si trovavano i fratelli on. Alcide ed Augusto De Gasperi (quest’ultimo medaglia d’oro austriaca), i quali sollecitavano l’onore di essere ricevuti dal Capo del Fascismo vicentino per… chiedergli dimessamente protezione. Fuggiaschi da Borgo Valsugana ove risiedevano con la famiglia, i due fratelli erano intenzionati di proseguire per Milano e Roma, nella tema che una loro ulteriore permanenza nelle vallate trentine potesse suonare provocazione per quelle fiere popolazioni di italiani schietti e mettere in difficolt� non solo le loro persone, ma anche quelle dei loro congiunti�. Come si legge nelle cronache dell’epoca, il colloquio si svolse nel clima pi� cordiale e De Gasperi, nelle manifestazioni di stima nei confronti di Mussolini e del fascismo, si sbilanci� oltre l’immaginabile; tra l’altro, dopo aver premesso di essersi sempre sentito italiano e di aver agito in buona fede, disse di non aver �mai sollevato questioni pregiudiziali sul Regime, neanche all’epoca di Matteotti, perch� si deve riconoscere che il Regime ha lavorato molto�. Queste ultime parole sono virgolettate anche nel testo pubblicato dal Brennero , si tratta infatti, come si legge nell’articolo, di �dichiarazioni spontanee che vennero messe a verbale� e rese nel corso di un colloquio apertosi con la premessa �che il Segretario Federale non avrebbe gradito dichiarazioni men che oneste e sincere: un loro atto di lealismo fascista sarebbe stato interpretato come vilt� e come vili in tal caso sarebbero stati trattati�.E De Gasperi fece uso di quella sorta di �immunit� garantitagli, al punto da affermare di �non consentire con le concezioni generali del Fascismo per quel che riguarda i rapporti fra lo Stato e l’individuo, l’accentramento dei poteri e il disciplinamento della libert�, aggiungendo che �per�, nella pratica, molte cose buone sono state fatte e se non altro l’ordine � stato assicurato�. Con l’atteggiamento che avrebbe manifestato anche nella sua politica successiva, De Gasperi, nel corso di quel colloquio verbalizzato, prese ad alternare riconoscimenti al regime con �distinguo� di principio; ad esempio, afferm� di aver �sempre deplorato il contegno vergognosamente cedevole dei passati ministri�, facendo esplicito riferimento a Sforza che sarebbe divenuto ministro degli Esteri nei suoi governi successivi alla seconda guerra mondiale; quindi tenne a soggiungere, �bisognerebbe essere ciechi per non accorgersi che, merc� sua, il prestigio dell’Italia nel mondo � notevolmente aumentato…�. Alcide De Gasperi tenne a �bollare� anche i due attentati compiuti contro Mussolini il 4 novembre 1925 dall’onorevole Tito Zanaboni e il 31 ottobre 1926 dallo studente diciottenne Anteo Zamboni: �moralmente un delitto, politicamente un errore� e disse di non concepire �la violenza individuale se non come legittima difesa, solo lo Stato pu� usarla preventivamente per la tutela della sua compagine. Non si pu� pertanto che assentire intimamente alle misure che il potere (adotter�) per l’intangibilit� di Mussolini, poich� l’ordine sociale � imperniato su Mussolini e chi lo tocca attenta all’ordine sociale�. Al termine del colloquio, �i due fratelli De Gasperi, in ossequio agli impegni, venivano dal Direttorio consegnati all’on. Marzotto perch� li ospitasse al sicuro nella sua villa. E i due oppositori lasciavano palazzo Bonin confusi e stupefatti per tanta generosit�, con parole di ammirazione per i dirigenti il Fascismo vicentino�. Prima, per�, il deputato trentino volle sbilanciarsi ulteriormente: �Agir� sempre nell’ambito delle leggi, come un buon cittadino�; e alla domanda che cosa intendesse per leggi, rispose imprudentemente �tutte quelle disposizioni giuridiche decretate dal Re, siano o non siano emanazione del Parlamento�. (da Waldimaro Fiorentino – Il Borghese (26) 8 luglio 1998

    [8] QUANDO DE GASPERI GRIDAVA: VIVA IL DUCE !
    �Sono convinto che Mussolini ama profondamente il suo Paese. Al di fuori dei contrasti di idee, ci� dovrebbe bastare a conciliargli l’unanime rispetto�; questa dichiarazione, che risale al novembre 1926, non si discosta dalle tante che, all’epoca, in Italia e anche all’estero vennero formulate sul capo del Governo e sul fascismo. La particolarit� consiste nel fatto che quella dichiarazione venne pronunciata dall’onorevole Alcide De Gasperi, nominato qualche mese prima segretario del Partito Popolare Italiano, dopo che il Vaticano aveva imposto l’allontanamento di Don Luigi Sturzo dall’incarico e, successivamente, il suo �esilio�.
    A portare alla luce l’apprezzamento del fascismo di parte dell’esponente democristiano, nei confronti del quale � in corso una causa di beatificazione, � una pagina del quotidiano Il Brennero che risale al 9 novembre 1926: in un articolo in prima pagina, il quotidiano riprendeva e commentava una �nota� del periodico vicentino Vendetta fascista , che si apriva con queste parole: �L’altra notte, verso il tocco, mentre il Direttorio del Fascio Vicentino stava concludendo una elaboratissima seduta, si presentarono alcuni squadristi bassanesi per annunciare al nostro Segretario Federale dott. Garelli che in anticamera si trovavano i fratelli on. Alcide ed Augusto De Gasperi (quest’ultimo medaglia d’oro austriaca), i quali sollecitavano l’onore di essere ricevuti dal Capo del Fascismo vicentino per… chiedergli dimessamente protezione. Fuggiaschi da Borgo Valsugana ove risiedevano con la famiglia, i due fratelli erano intenzionati di proseguire per Milano e Roma, nella tema che una loro ulteriore permanenza nelle vallate trentine potesse suonare provocazione per quelle fiere popolazioni di italiani schietti e mettere in difficolt� non solo le loro persone, ma anche quelle dei loro congiunti�.
    Come si legge nelle cronache dell’epoca, il colloquio si svolse nel clima pi� cordiale e De Gasperi, nelle manifestazioni di stima nei confronti di Mussolini e del fascismo, si sbilanci� oltre l’immaginabile; tra l’altro, dopo aver premesso di essersi sempre sentito italiano e di aver agito in buona fede, disse di non aver �mai sollevato questioni pregiudiziali sul Regime, neanche all’epoca di Matteotti, perch� si deve riconoscere che il Regime ha lavorato molto�.
    Queste ultime parole sono virgolettate anche nel testo pubblicato dal Brennero , si tratta infatti, come si legge nell’articolo, di �dichiarazioni spontanee che vennero messe a verbale� e rese nel corso di un colloquio apertosi con la premessa �che il Segretario Federale non avrebbe gradito dichiarazioni men che oneste e sincere: un loro atto di lealismo fascista sarebbe stato interpretato come vilt� e come vili in tal caso sarebbero stati trattati�.
    E De Gasperi fece uso di quella sorta di �immunit� garantitagli, al punto da affermare di �non consentire con le concezioni generali del Fascismo per quel che riguarda i rapporti fra lo Stato e l’individuo, l’accentramento dei poteri e il disciplinamento della libert�, aggiungendo che �per�, nella pratica, molte cose buone sono state fatte e se non altro l’ordine � stato assicurato�.
    Con l’atteggiamento che avrebbe manifestato anche nella sua politica successiva, De Gasperi, nel corso di quel colloquio verbalizzato, prese ad alternare riconoscimenti al regime con �distinguo� di principio; ad esempio, afferm� di aver �sempre deplorato il contegno vergognosamente cedevole dei passati ministri�, facendo esplicito riferimento a Sforza che sarebbe divenuto ministro degli Esteri nei suoi governi successivi alla seconda guerra mondiale; quindi tenne a soggiungere, �bisognerebbe essere ciechi per non accorgersi che, merc� sua, il prestigio dell’Italia nel mondo � notevolmente aumentato…�.
    Alcide De Gasperi tenne a �bollare� anche i due attentati compiuti contro Mussolini il 4 novembre 1925 dall’onorevole Tito Zanaboni e il 31 ottobre 1926 dallo studente diciottenne Anteo Zamboni: �moralmente un delitto, politicamente un errore� e rafforz� il concetto con una affermazione disorientante sulle labbra di un leader popolare; disse infatti di non concepire �la violenza individuale se non come legittima difesa, solo lo Stato pu� usarla preventivamente per la tutela della sua compagine. Non si pu� pertanto che assentire intimamente alle misure che il potere (adotter�) per l’intangibilit� di Mussolini, poich� l’ordine sociale � imperniato su Mussolini e chi lo tocca attenta all’ordine sociale�.
    Al termine del colloquio, �i due fratelli De Gasperi, in ossequio agli impegni, venivano dal Direttorio consegnati all’on. Marzotto perch� li ospitasse al sicuro nella sua villa. E i due oppositori lasciavano palazzo Bonin confusi e stupefatti per tanta generosit�, con parole di ammirazione per i dirigenti il Fascismo vicentino�. Prima, per�, il deputato trentino volle sbilanciarsi ulteriormente: �Agir� sempre nell’ambito delle leggi, come un buon cittadino�; e alla domanda che cosa intendesse per leggi, rispose imprudentemente �tutte quelle disposizioni giuridiche decretate dal Re, siano o non siano emanazione del Parlamento�.
    Waldimaro Fiorentino – Il Borghese (26) 8 luglio 1998

     

    [9]DEL BOCA Angelo- Il suo passato di volontario dell’esercito repubblicano non gli impedisce di scrivere sugli ultimi combattimenti a Torino (Angelo Del Boca, Ricordi di un partig�ano semplice): “I fascisti aprirono il portone e vennero fuori con due carri armati, credendo di farci pau- ra. Ma i nostri addetti ai bazzuca li lasciarono avvicinare poi una grande fiammata e tutto. fu distrutto. Visto che eravamo ben armati, alcuni fascisti cercarono scampo vestendosi in borghese, altri si arresero, i pi� scalmanati resistettero gridando ‘Viva il Duce’ e gridando morirono”… “Da per tutto si vedevano i part�giani, i fascisti sembravano tutti morti. Nelle vie si incontravano spesso i loro corpi cr�vellati di colpi”,.. La sparatoria continu� f�nch� arrivarono dei rinforzi che salirono nell’allogg�o e riuscirono a farli prigionieri. Erano due giovani delle Brigate Nere in divisa. Sul ber- retto avevano disegnato un teschio e con aria spaval- da gridavano ‘Viva il Duce’. Li portammo al comando e li fucilammo      li fascista alz� le mani gettando l’arma. Tranquillamente ci segu� e senza una parola si diresse verso un monumento. Si aggiust� la divisa e il berretto e aspett� la morte. Era da ammirare. Moriva per il suo ideale”.

    [10]MANIFESTO del PCI dellagosto 1936-……nell’agosto dei 1936 Togliatti, membro dei Segretariato dell’internazionale comunista, lanciava il manifesto “Per la salvezza dell’Italia e la riconciliazione del popolo italiano”, nel quale si so- steneva: “… Noi abbiamo ragione di inorgoglirci della nostra patria. Questa Italia bella, queste ricchezze so- no il frutto dei lavoro dei nostri operai, dei nostri brac- cianti, dei nostri contadini, dei nostri ingegneri, dei no- str� tecnici, dei genio della nostra gente.         Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista dei 1 9 1 9, che � un programma di pace, di libert�, di dife- sa degli interessi dei lavoratori; camicie nere ed ex combattenti e volontari d Africa, vi chiediamo di lotta- re uniti per la realizzazione di questo programma. (      ..) Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere as- s�eme a voi, fascist� della vecchia guardia e giovani fa- sc�sti, per la realizzazione del programma fascista del 1919, e per ogni rivendicazione che esprima un inte- resse immediato, particolare o generale dei lavorato- ri e dei popolo italiano. Diamoci la mano, fascisti e co- munisti, cattolici e socialisti, uomini di tutte le op�n�o- ni. Diamoci la mano e marciamo fianco a fianco per strappare il diritto di essere dei cittadini di un Paese civile qual� il nostro. Soffriamo le stesse pene, abbiamo la stessa ambizione: quella di fare l’Italia forte, li- bera e felice”.

    Il Manifesto, rivolto ai “popolo italiano, ai soldati, alle camicie nere, agli ex combattenti e volontari d’A- frica”, era firmato da sessantaquattro esponenti comunisti, .(Salvatore Francia-L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

     

    [13] Enrico Mattei, fondatore dell’ industria petrolifera italiana, era anche un genio della comunicazione. A partire dal 1956 avvi� la pubblicazione della rassegna �Stampa e oro nero� in cui si raccoglievano tutti gli articoli negativi contro l’ Eni, oltre che gli attacchi e i pettegolezzi personali. Nel 1960 la rassegna riportava l’ articolo ripreso dal giornale svizzero �Basler Arbeiterzeitung� del 5 novembre 1959 secondo cui Mattei negli anni giovanili era stato �squadrista fascista�, tanto acceso da arrivare a strappare la barba durante una lite al leader socialista di Matelica. Un altro numero di �Stampa e oro nero� riproponeva un pezzo del �Merlo giallo� in cui si affermava che il giovane Mattei aveva strappato invece i baffi al suo avversario. Aneddoti selezionati con l’ aria di dire: guardate cosa vanno raccontando i nostri nemici, inventano episodi assurdi pur di screditare l’ Eni e il suo leader. Le numerose biografie di Enrico Mattei, nato ad Acqualagna, nelle Marche, il 29 aprile 1906 e morto a Bascap� il 27 ottobre 1962 in un misterioso incidente aereo, si sono concentrate sul giallo della fine, non sugli anni bui degli inizi, quando il futuro industriale si impieg� come fattorino presso la conceria Fiore di Matelica. Italo Pietra nel suo �Mattei la pecora nera� scriveva che non esistevano pezze d’ appoggio per sostenere la tesi di un Mattei squadrista. E Nico Perrone pur sottolineando le simpatie fasciste e nazionaliste si limita ad affermare nella biografia edita dal Mulino nel 2001: �Pare che ne ebbe anche la tessera�. Nessuna prova per� che scalfisse il santino del cattolico di sinistra iscritto al Partito popolare, dirigente della Resistenza, nemmeno nel saggio di Carlo Maria Lomartire, edito nel 2004 da Mondadori. Ora queste cautele vengono superate in un coraggioso e sintetico articolo che Luca Tedesco pubblicher� sul prossimo numero di �Nuova Storia Contemporanea�, la rivista diretta da Francesco Perfetti. Un intervento che sin dal titolo esclude ogni dubbio: �Enrico Mattei squadrista e “dissidente” fascista�. Tedesco si sente sicuro perch� ha trovato a suo dire prove documentali del tutto inedite riguardanti tre aspetti del �Mattei fascista�. Innanzitutto la prova dell’ adesione al Pnf. �Un incartamento, peraltro assai scarno, relativo a Mattei, contenuto nell’ archivio del Partito comunista: Direzione Nord della Fondazione istituto Gramsci di Roma – scrive Tedesco -, permette di sciogliere qualsiasi dubbio sul punto. L’ unit� archivistica 29, fasc. 17-1, contiene infatti la scheda di iscrizione di Mattei al Partito nazionale fascista, fascio di Matelica, dove Mattei frequent� le scuole medie inferiori. La data d’ iscrizione � il 26 ottobre 1922. Mattei, classe 1906, ha sedici anni. La scheda indica l’ assegnazione al reparto Principe�. Un fascista della prima ora, affascinato dall’ irredentismo di Mussolini sulla Dalmazia e dal suo populismo della �nazione proletaria� bisognosa di nuovi spazi. Dall’ impegno giovanile di Matelica alla partecipazione come comandante partigiano alla Resistenza con i nomi di battaglia di �Este�, �Monti�, �Marconi� e �Leone� passano pi� di vent’ anni. Come vive Mattei il suo lungo viaggio attraverso il fascismo? Senza la pretesa di fornire risposte assolute, Tedesco ci d� due scabrose istantanee dell’ imprenditore marchigiano, che si era trasferito a Milano dove aveva fondato l’ Icl, Industria chimica lombarda grassi e saponi. �La documentazione conservata presso l’ Archivio centrale dello Stato – sostiene Tedesco – permette di far luce su alcuni aspetti, peraltro sorprendenti del rapporto intercorso tra Mattei e il regime fascista. Scopriamo cos� un Mattei delatore, come attesta la risposta data al ministero dell’ Interno, datata 13 dicembre 1934, del prefetto di Milano, che riferisce della denuncia di Mattei delle espressioni “poco riguardose nei confronti del Fascismo” fatte da un certo Gualtiero Mari durante una conversazione con lo stesso Mattei�. Mari, racconta Tedesco, era stato un dipendente della Icl, e non solo fu allontanato per comportamenti scorretti ma denunciato assieme alla moglie da Mattei all’ Ufficio politico della milizia per �i loro sentimenti antitaliani�. Pi� interessante l’ altro documento riportato da Tedesco. L’ appunto di un informatore dell’ Ovra del febbraio 1934, in cui si riferiscono le critiche di Mattei al fascismo. � l’ inizio di un percorso sofferto che sboccer� nella Resistenza, ma nel 1934 le obiezioni a Mussolini erano fatte in difesa di un fascismo originario, del �diciannovesimo� che caratterizz� gran parte del fascismo milanese. �Adesso il Duce fa tutto per Roma – scrive l’ anonimo agente dell’ Ovra riportando l’ opinione di Mattei -, e non ascolta il grido di dolore che gli deve giungere da Milano. Certo � che quando la scorsa estate le vecchie camicie nere se ne vennero a Roma, bene gli fecero comprendere il loro sentimento e non risparmiarono gli appunti di dispiacenza… Ma a Milano � anche molto discusso il Corporativismo perch� almeno nelle sue prime applicazioni � apportatore di danni ingenti all’ Economia…�. Mattei squadrista della prima ora, poi fascista critico. Se confermate, le ricerche di Tedesco ci restituiscono un Mattei figlio del suo tempo, lontano dal santino senza macchia funzionale alle battaglie del secondo dopoguerra – Messina Dino su Corriere della Sera 24 –6-07

    [14]OCCHINI Barna- su “Italia e civilt�”, scrive Occhini nel maggio dei ’44: “Sono convinto che l’essere gli ebrei, nel- l’attuale guerra, i nemici dell Asse e gli amici delle Nazioni Unite, � un segno di forza per /Asse e un segno di debolezza per le Nazioni Unite (..). Germania e Italia, lacerando i veli e scoprendo nell’ebreo una piaga sul proprio corpo, � uno dei sintomi che l’Europa si ritrova. E questo � l’essenziale, che quando l’Europa torni alla propria pi� gloriosa vocazione intellettuale e morale. al proprio senso e concetto della vita, ai propri miti eroici e al proprio stile di civilt�, l’ebreo le cadr� di dosso, �pso facto, come una pelle secca”(Salvatore Francia-L�ALTRO VOLTO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    [15] da la Repubblica – Marted�, 2 dicembre 1986 – pagina 30 , di NELLO AJELLO

    PIRANDELLO COSI’ ERA (SE VI PARE) Chiese con un telegramma a Mussolini l’ iscrizione al partito fascista

    SE L’ ECCELLENZA VOSTRA MI STIMA DEGNO…TUTTO cominci� con un telegramma. Mittente Luigi Pirandello. Destinatario Benito Mussolini. Eccellenza, cos� diceva il testo, sento che questo � il momento pi� propizio di dichiarare una fede nutrita e servita in silenzio. Se l’ Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregier� come massimo onore tenervi il posto del pi� umile e obbediente gregario. E’ questo telegramma il documento-base di quello scandalo (o almeno di quell’ enigma) che continua a rappresentare, agli occhi di tanti ammiratori letterari, l’ adesione al fascismo dell’ autore dei Sei personaggi. Narratore e commediografo gi� anziano si avviava ai sessant’ anni oltre che celebre e applaudito, quale bisogno aveva Pirandello di bruciare incensi al regime? Ansia opportunistica di riceverne favori? Non sembra il suo caso, anche perch� come nota Gian Franco Ven� in un suo esauriente saggio, Pirandello fascista l’ adesione cadde in tempi non sospetti di piaggeria, cio� nel settembre 1924, tre mesi dopo il delitto Matteotti, quando il regime appariva malfermo e di incerto avvenire. Ambizioni politiche? Rientrano in una sfera che a Pirandello non apparteneva. Simpatia ideologica? Certo, se si d� per scontata la sincerit� dell’ adesione. Ma anche qui, a prima vista, l’ enigma risulta di difficile soluzione. Uomo e scrittore percorso da dubbi laceranti, che anzi aveva posto un alveare di dubbi al centro della propria poetica, Pirandello sembrerebbe irriducibile alle granitiche certezze dell’ ideologia littoria. Eppure, Pirandello fu fascista dei pi� ferventi. E tale rimase fino alla morte che cadde nel 1936, nel momento di massimo consenso del regime. Nei primi anni Venti molti intellettuali suoi coetanei, Benedetto Croce in testa, avevano mostrato simpatia per il fascismo con l’ aria di chi sta a guardare e intanto reagisce, applaudendo Mussolini, ai sussulti di una rivoluzione proletaria sempre minacciata ma irrealizzabile. Passato il caos, essi pensavano, la politica dei nuovi governanti sarebbe rientrata nell’ alveo del liberalismo eterno. Pirandello non fu vittima di questo abbaglio. La sua non fu un’ adesione attendista. Al contrario, essa era venata di oltranzismo. Il suo s� non era provvisorio. Qualche mese dopo il telegramma, nello stesso autunno del 1924, lo scrittore, intervistato dal giornale L’ Impero, non esita infatti a impartire al governo fascista una serie di consigli ispirati a una vera impazienza totalitaria. Eccoli: sbarazzare il terreno dalle chiacchiere, sopprimere la Camera dei deputati, sostituirla con un’ assemblea mista di tecnici e di rappresentanti delle istituzioni basilari dello Stato. Procedere, inoltre, alla soppressione della stampa avversaria. Cos� Pirandello anticipa, nelle proprie preferenze, l’ Italia totalitaria che Mussolini inaugurer� con il discorso del 3 gennaio 1925. Il perch� di tanto zelo ultr� viene in genere spiegato e in questo il saggio di Ven� � assai completo con l’ accentuata avversione dello scrittore agrigentino per la democrazia giolittiana, un’ epoca e un modo di governare che si voleva fossero felici e ai quali Croce nella Storia d’ Italia avrebbe sciolto un inno. Profondamente pervaso di individualismo piccolo-borghese, Pirandello aveva in odio il socialismo (che era l’ altra parte contraente della politica di Giolitti), diffidava delle ideologie, che considerava semplici parole, disprezzava la politica e non credeva alla rivoluzione democratica. Credeva, invece, nella rivolta del singolo e nell’ azione individuale, sia pure disorganica. Si riconosceva nel tiranno, nel potere d’ uno solo come figura tragica e benefica, capace di modellarsi sui desideri dei suoi sudditi, di impersonare in se stesso uno, nessuno e centomila. In Mussolini, despota ex ribelle, abile camaleonte, ideologo anti-ideologico, fin� per trovare l’ interprete del proprio modello. Chi, scrittore a sua volta, ha conosciuto Pirandello anche negli ultimi anni di vita, ha potuto cogliervi queste inclinazioni ideali. Mario Soldati, che lo frequent� abbastanza a fondo, avendo collaborato con lui nella preparazione di un film, lo considera il fondatore della corrente dei riduttori, cio� di coloro che hanno una visione appunto riduttiva e quasi denigratoria dell’ Italia, che non stimano adatta alla democrazia. Alberto Moravia racconta che una volta, incontrando Pirandello, gli rivolse la domanda fondamentale: Scusi, ma lei perch� si � iscritto al Fascio?. La risposta fu: Se sapesse, Moravia, che schifo faceva il parlamento!. Del fascismo non am� tuttavia, a quanto risulta, i variopinti rituali, la politica-spettacolo, il clamore. Forse lo voleva pi� serio, pi� composto, meglio intonato ai suoi ideali di borghese del primo Novecento. Pi� simile, insomma, a quella tirannia a misura d’ uomo che aveva intravisto nei suoi sogni d’ artista.

     

    [16]�Uno scrittore immeritatamente dimenticato, che ebbe parte attiva in senso giornalistico-letterario nella RSI, il sardo Stanis Ruinas – vecchio fascista con forte vocazione di sinistra, dalle complesse vicende esistenziali e politiche postbelliche -, in un libro dedicato ai fatti tremendi dell’Italia ’43-’45, edito nella seconda met� degli Anni Quaranta con il titolo �Pioggia sulla Repubblica�, narra di una famiglia veneziana nell’ambito della quale due figli giovani, uno fascista e uno legato alla Resistenza, contendono, non certo ad armi cortesi. I ragazzi, nel tardo pomeriggio di ogni giorno, lasciavano la casa paterna per vivere pienamente il proprio impegno militante in modo violento e periglioso. Fu cos� che una sera, a conclusione di scontri fra Neri e Rossi, uno dei due divenne – senza saperlo e senza volerlo – l’assassino dell’altro. E cos� quella madre pianse. Quei genitori piansero. �Enrico Landolfi jnTABULA RASA N. 6-7, OTTOBRE 1992

    [17]SPADOLINI Giovanni– E’ il caso di riportare alcuni rari articoli di Giovanni Spadolini,… Su “Italia e Civilt�” deil 15 febbraio 1944, analizzando il ventennio, scrive:”… dal ’25 al ’36 all’�ncirca il fascismo era stato una cosa sola con l’Italia, si era fuso e immedesimato in essa; come dei resto era naturale”… “in tutto questo periodo il fascismo, pensiero e azione, si era incardinato in special modo su un uo- mo: Mussolini; i suoi collaboratori gi� da allora erano spesso uomini di secondo piano, di limitata compe- tenza, anche se pi� onesti e ardenti e diritti di quelli che vennero dopo. Dal ’36 in l�, per�, vi scivolarono dentro e vi presero piede in sempre maggior numero i profittatori, gli ambiziosi, i retori, gli intriganti, gli opportunisti,, sicch� esso perse a poco a poco la sua agilit� e il suo dinamismo rivoluzionario, si cristallizz� in un partito borioso e pletorico, proprio mentre riaff�oravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del �uda�smo; e nel tempo �stesso in cui persino la monarchia nascostamente si svincolava dal regime e, appoggiata da una cappella di generali massonic� e di politici dissidenti od ostili, ne sabotava lo sforzo, non solo in pace, ma (e questo � pi� trag�co) anche in guerra“. Continua l’8 aprile 1944: “I nostri obiettori ci lanciano sul viso l’accusa ultima, dec�s�va: sono stati sba- gl�ati i tempi, dicono essi, o almeno sono state brucia- te le tappe. Accusa facile, facilmente convalidata dal- l’infelice decorso della guerra, e ancora dalla impre- paraz�one, morale e militare, con cui 17talia � entrata nel conflitto. Ma non si dimentichi quanto proprio Mus- sol�ni attese, spesso con nostro malumore, prima di impegnarsi in questa guerra, che, per quanto non vo- luta, non preparata dallvtal�a   lui e noi sentivamo de- terminante per le sorti dvtalia, necessaria per affrancarci, per liberarci da quelle oppressioni e limitazioni, che ci avevano mozzato il respiro, conteso il pane e imbrigliato la volont� per tanti anni. Ricordiamoci che non Mussolini, non l’Italia ha favorito la nuova confla- grazione nella forma e nel momento, almeno, in cui � scoppiata; nonostante che Mussolini abbia tante volte nei suoi discorsi (ed � uiosaE’ noto infatti a tutti che, dopo il riarmo tedescn altro argomento forte dei nostri nemici) infiammato, esortato alla guerra, incita- to al combattimento, alla vita dura, tesa, rischo, il riarmo russo, il riarmo inglese e il riarmo americano (tutti fatti avvenuti fra il ’35 e il ’40, ma manifestatisi in forma evidente solo fra ii’38 e ii’40, e quello russo nep- pure allora), l’Italia, che, nel periodo fra Locarno e l’E- tiopia aveva raggiunto una posizione preminente in Eu- ropa, sia come regolatrice ed equilibratrice delle ver- tenze continentali sia come nazione espansionista e colonialista (primato anche ideologico, riconfermato con la guerra di Spagna), negli anni successivi aveva dovuto necessariamente adattarsi alla mutata situazione continentale, alla nuova gerarchia dei valori, e stabilire una salda alleanza con la potenza, politicamente e idealmente, a lei pi� affine in quell’ora, per potersi preparare insieme a sostenere i nuovi eventi. “E non si dica che, una volta scoppiata la guerra, contro la volont� italiana che, dai patti di Pasqua all’in- contro di Monaco e alle proposte dei settembre ’39, si era palesata sempre favorevole a un’intesa europea, i’italia potesse restare indefinitamente neutrale, per speculare, per ingrassarsi alle spalle dei Paesi combat- tenti e sanguinanti. Poich� � chiaro che una grande potenza, posta all’incrocio di essenziali vie marittime, con fondamentali interessi marittimi da difendere e sai- vaguardare e altrettanto fondamentali obiettivi econo- mici e militari e territoriali da realizzare, con in pi� un potente rinnovante principio ideale da diffondere, non poteva appartarsi da un conflitto in cui si’ poneva in giuoco il destino dell’intero mondo. “Dunque, ripetiamo, vi possono essere stati, vi so- no stati errori, colpe, debolezze, insufficienze, tradimenti, leggerezze e vilt�, nell’ambiente militare come in quello politico, che hanno gravemente pregiudicato l’esito della guerra, compromesso la sorte dell’Italia; ma � tutt’altra questione dal motivo ispiratore, dall’impulso originario, dalla finalit� primordiale di quella politica, che viene accusata di orgoglio, e che orgogliosa invece poteva, doveva essere dopo la prova di saldezza dei popolo italiano nel ’15-‘1 8, e che all’Italia appunto, nelle relazioni internazionali, in soli venti anni con- fer� per la prima volta forma e fisionomia di Nazione- guida. “Dei resto, per tornare, e per l’ultima volta, alle nostre anime buone, bisogna affermare a voce alta che tutti coloro che vogliono sempre abdicare ai loro so- gni, non s’accorgono che in fondo un popolo non acquista, non acquister� mai pace e riposo e rispetto e sicurezza, coi tagliarsi gli attributi della propria virilit� nazionale. “Ch�, anzi, la storia d’Italia dimostra che pi� il po- polo italiano ha rinunciato ai suoi diritti e pi� � stato fustigato, umiliato, deriso, spogliato, ed offeso. “Ci� che, certamente, capiter� un’altra volta agli italiani tutti, se essi non sapranno riguadagnare la stima e la considerazione dei mondo”. .(Salvatore Francia-L�altro volto ella repubblica sociale italiana , ed.barbarossa,Saluzzo cn 1988)

    [18]EPIGRAFE PER UN CADUTO DELLA RIVOLUZIONE *

    Ho sognato, ho creduto, ho tanto amato

    Che non sono pi� di quaggi�.

    Ma la bella mano che pronta

    Mi sorregge il passo gi� inerme

    Mentre disanimandosi mi pesa

    Il braccio che ebbe volont� per mille,

    � la mano materna della Patria.

    Forte, in ansia, ispirata

    Premendosi al mio petto,

    Il mio giovane cuore in s� immortala.

    GIUSEPPE UNGARETTI -Roma, gennaio dell’anno XIII. -* Da: Mariani dell’Anguillara -Olindo Giacobbe: Antologia di poeti fascisti,

    Istituto Grafico Tiberino, Roma, 1935.

    [19] VANELLO Raimondo– E non � un caso se nel 1945, nel Cantachiaro n.2, prima rivista satirica del dopoguerra ideata da Garinei e Giovannini, debutta proprio nel ruolo di un ufficiale, nonostante la sua esperienza da militare non fosse stata delle pi� felici. Vinello ,bersagliere, aveva aderito all�esercito della RSI �per ribellione verso il colonnello comandante che il 12 settembre, con un piede gi� sulla macchina carica di roba, mi chiam� per dirmi a bassa voce come fosse una confidenza: �Vianello, si salvi chi pu�!��.Cos� Vianello ritenne di �non volersi perdere la sconfitta�, per usare le parole di un altro repubblichino, Mauro De Mauro, il giornalista siciliano ammazzato dalla mafia nel 1970. Scelta che cost� a Vianello la detenzione nel campo di concentramento americano di Coltano, insieme ad altri futuri colleghi come Walter Chiari o Enrico Maria Salerno.Decisione dolorosa, per i genitori, anche quella di fare l�attore. La madre, la marchesa Virgilia Accorteti e il padre Giulio, ammiraglio, avrebbero voluto che il figlio seguisse la carriera militare, diplomatica o, al limite quella forense, continuando a studiare giurisprudenza e, semmai, a sferrare qualche dritto nella celebre palestra Colombo di Roma. Ma l�incontro con il teatro di rivista rappresent� per il giovane Vianello �un colpo di fulmine�.�Per mio padre fu come se gli avessero affondato la flotta� e, per lenirne il dispiacere, Raimondo acconsent� di modificare il cognome in Viani. -Il Secolo d�Italia, 10 maggio 2006

    [20] IO CASTRISTA RIABILITO LA Xa MAS

    Fabio Andriola

        Piero Vivarelli da giovane si arruol� nei reparti del principe Borghese e oggi � l’unico italiano iscritto al Pc di Cuba. Una vita spesa tra film e canzoni, matrimoni e un’idea personale del comunismo. Amico di Celentano, Fidel e ora autore di un sorprendente filmato sulla Decima trasmesso da Raiuno.

        Questa intervista poteva andare in un servizio qualunque del giornale.

        La state leggendo nelle pagine della cultura ma poteva finire tranquillamente altrove, compreso “Stato d’agitazione”. In poco pi� di settant’anni Piero Vivarelli ha infatti vissuto l’equivalente di tre o quattro vite di una persona normale: a 17 anni era a Sal�, nella Decima Mas tra i “nuotatori paracadutisti”.

        Nel 1948, dopo un forzato soggiorno nelle patrie galere, era diventato comunista. Lo � ancora, anche se della Rsi non rinnega nulla. Nell’ingresso di casa, appena si entra, fa bella mostra una sua foto in bianco e nero, in divisa. Furono pochi mesi di guerra e violenza, ma li ricorda tranquillamente. In quella foto si piace. Ma c’� dell’altro ovviamente, molto altro.

        Ha attraversato questo infinito dopoguerra zigzagando nel miglior modo possibile: quattro mogli e 14 film come regista, ha diretto Tot� e scritto i testi di canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana come Il tuo bacio � come un rock e 24 mila baci di Adriano Celentano. E’ stato amico intimo di Luigi Tenco (fu lui l’ultimo a vederlo vivo, a Sanremo, in quella che ricorda ancora come la “peggiore notte della mia vita”) ed ha avuto tra le braccia, per un paio di settimane, una come Ella Fitzgerald. Louis Armstrong ha tenuto a battesimo suo figlio. Avrete capito che, fra le altre cose, ama anche il jazz. Ma � un cuore generoso, c’� posto anche per altro: ad esempio per Cuba e per Fidel Castro. L’ex mar�, che se deve parlare del principe Borghese lo chiama con rispetto il “Comandante”, con non meno rispetto usa lo stesso aggettivo anche per Fidel mentre quando lo deve citare, e lo cita spesso, sottolinea sempre che concorda con quanto detto dal “Presidente Mao”. Sogna una Decima Mas Cubana. Ha bazzicato il gruppo de Il Manifesto, � tra fondatori di Rifondazione Comunista, � stato amico di Pajetta e altri pezzi grossi del Pci ma il suo modello di riferimento non � certo quella che era l’Unione Sovietica. Il suo cuore � a Cuba, ci va almeno un paio di volte l’anno, frequenta Fidel e suo fratello Raoul, � l’unico italiano ad essere iscritto al Pc cubano, che, sottolinea, non � un partito di massa ma di �lite in quanto accoglie solo il 3/4 per cento del cubani. E qualche straniero scelto.

        Ma questo signore dinoccolato e dalla barba bianca, dai passi piccoli e dalla lingua svelta, che beve (c’era da dirlo?) rum made in Cuba , fuma sigari Avana, ha conosciuto anche dispiaceri forti. Un padre e un figlio, ad esempio, che se ne sono andati troppo presto: il padre, ufficiale della Milizia fascista, gliel’hanno portato via i partigiani jugoslavi nel 1942, il figlio invece se l’� preso la droga, un anno fa.

        Ma i dispiaceri se li tiene per s�: questo avvio di 1998 lo vede sulla breccia: gioved� 22 gennaio ha difeso a spada tratta la sua Cuba a Moby Dick, su Italia Uno. Ventiquattro ore pi� tardi ha dato il via ad una nuova stagione di polemiche con la messa in onda del suo documentario sulla Decima, che a sinistra � sembrato un po’ troppo indulgente. E forse anche a qualche dirigente Rai. Il documentario era pronto infatti da quattro anni.

        Per raccontarsi ha pensato bene di scrivere un libro, anzi due. Cos� ci sta pi� largo. Il primo uscir� entro l’anno e si intitola Pi� buio che a mezzanotte non viene (motto del battaglione Nuotatori Paracadutisti) mentre il secondo � ancora in embrione ma il titolo � tutto un programma: La mia vita � come un rock.

        Le domande potrebbero partire da qualsiasi argomento. Tanto vale far scegliere a lui: “Dopo vari film musicali (tra cui il primo e unico film su Sanremo) feci un film sul muro di Berlino, una fiction, che era un film contro il Muro di Berlino perch� continuo a pensare che bisognava essere contro il muro quando � stato costruito non dopo che � stato abbattuto. Sono d’accordo con la Rossanda: trovo l’abbattimento del muro una cosa disgustosa cos� come, pur appartenendo ancora all’area comunista, la costruzione del muro perch� era una cosa senza senso”. Capito il tipo?

        Ma quando avvenne la “conversione”?

        Nel 1948, ero uscito dal carcere. Nel frattempo si era formato il Movimento Sociale Italiano e io divenni un dirigente universitario a Milano, penso l’unico che avevano. Ma all’universit� ripresi anche i rapporti con alcuni studenti di sinistra che gi� durante la guerra civile mi avevano proposto di passare alla Resistenza. Allora dissi di no. Invece nel ’48, decisi che mi sarei presentato alle elezioni universitarie con le liste del Fronte della Giovent� che allora non era il nome di una organizzazione giovanile missina ma era formato da social-comunisti. All’epoca gi� a Roma c’erano stati numerosi passaggi da destra a sinistra grazie al Pensiero Nazionale di Stanis Ruinas. Pensavo che Almirante mi avrebbe espulso dal Msi e che quindi avremmo potuto montare un caso. Invece Almirante, che forse era pi� paraculo, disse: �E’ una scelta personale, io invito a non votarlo ma sono affari suoi”. E io fui costretto a dimettermi”.

        Vivarelli si dimise da missino ma non da mar� della Decima, tanto � vero che nel 1950, subito dopo essersi sposato, port� sua moglie in visita al Comandante: “Per me era una cosa logica”.

        Borghese all’epoca sembrava avere una posizione critica nei confronti del Msi, non dimenticavadi essere stato arrestato da Mussolini. Poi per� accett� di divenire presidente onorario del Msi. La cosa non and� gi� a Vivarelli che ruppe da quel giorno i rapporti col suo Comandante. Da come ne parla deve essere stato come divorziare e, del resto, prima di trovarsi un altro “Comandante” ha dovuto attendere che si facesse largo un certo Fidel Castro.

        Durante la militanza comunista quanto hanno pesato i trascorsi fascisti?

        �Non hanno pesato, n� nessuno mai ha negato i propri precedenti. Del resto c’era stata l’amnistia Togliatti. Quello che dice oggi Violante, Togliatti l’aveva gi� detto nel 1947, aveva compreso e spiegato il perch� ci aveva accettato. Togliatti non solo fa l’amnistia per tutti quelli che non si erano macchiati di reati di sangue (evidentemente ce n’erano stati pochi perch� sono usciti tutti) ma apr� le porte del Pci ai giovani. Anche se erano stati fascisti.�

        In molti della Decima siete andati a sinistra ma i rapporti sono rimasti buoni anche con chi ha fatto scelte diverse. Insomma, voi della Decima sembrate una comunit� umana fortissima…

        �All’interno del Pci il nutrito gruppo della Decima, anche se all’inizio fra noi non ci conoscevamo, � rimasto abbastanza unito. Il mio amico Giampaolo Testa diceva che eravamo la “P2” del Pci. Ma forse eravamo anche i pi� bravi. E poi non siamo dei vinti, noi della Decima. Per il semplice motivo che nessuno di noi � andato al nord pensando ad una vittoria. Sapevamo tutti come sarebbe andata a finire.

        Non era questione di vincere ma un discorso di dignit�, di onore personale che ancora oggi io rivendico. Quando, dopo l’8 settembre, la Marina si � consegnata agli alleati ha fatto qualcosa che mi ha offeso come italiano. E continuo a sentirmi offeso anche oggi, anche se non sono un uomo di destra. In realt�, grazie anche al Partito comunista cubano e a Fidel ho recuperato l’idea di patria che avevo un po’ dimenticato.�

        Lo spirito della Rsi con la sua forte caratterizzazione anticapitalista ha in qualche maniera influito sulle tue scelte successive?

        �Su questo non c’� dubbio. Inoltre una ventata di libert�, sia pure attraverso una forma di militarismo, la Decima, che era un reparto molto democratico, l’ha offerta.�

        Dal Duce al Lider Maximo, che giudizi d�i dei personaggi che hanno segnato la tua vita?�

        �Di Mussolini il giudizio, politicamente, � peggio che negativo. Da un punto di vista dell’onest� personale non esiste ombra di dubbio. Sono stato amico della famiglia ed era gente se non povera, quasi. Insomma un uomo onesto che ha sbagliato tutto.

        Borghese? Diede l’impronta alla Decima. Un grande uomo d’arme e un coglione politicamente. Idiozia che poi � servita a tutti, basta guardare la storia del Golpe Borghese, una cosa a cui non credo assolutamente. Fidel Castro? E un vero comunista, non in senso marxiano ma in senso gramsciano. Per lui ho stima e ammirazione. Credo lo sforzo del Comandante adesso sia quello di preparare il “dopo”.

        E gli artisti? Celentano, Tenco?

        �Con Celentano i rapporti sono stati a volte conflittuali a volte no. La prima litigata con Adriano � stata quando voleva che io facessi parte del Clan, questa compagnia di amici e collaboratori che viveva e si muoveva sempre insieme. E vero che � il re degli ignoranti perch� ignorante come lui non c’� nessuno ma � anche dotato di una sensibilit� superiore. E’ il re delle contraddizioni.�

        Artisticamente ha ancora qualcosa da dire?

        �Credo che sia ancora il migliore, lui e Jovanotti.�

        E Tenco?

        �Un ottimo autore. Eravamo molto amici. In un certo senso sono stato il suo ideologo. Era uno estremamente sensibile, col terrore del pubblico, era assolutamente incapace di affrontarlo. Era un insoddisfatto totale ma anche molto innamorato di Dalida e quella sera a Sanremo quando si suicid� la tragedia nacque da una mescolanza terribile pasticche e calvados. Le tesi complottistiche? Sono fantasie. Ho fatto l�impossibile per farmi querelare da quel commissario Molinari che insiste a raccontare balle.�

        L’ultima domanda � quasi d�obbligo: dalla giovent� e dalla guerra sino ad oggi, hai compiuto molte scelte. Col senno di poi ti sei pentito di qualcosa?

        �No, non credo. Era tutto nella logica delle cose. Compresa la Decima.�

    LO STATON. 5. 3 Febbraio 1998.

     

    ABBAGNANO NICOLA

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    AIROLDI ALDO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai – Partecipa e vince ai Littoriali del 1937 ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    ALBERTAZZI GIORGIO

    attore- Sottotenente GNR legione Tagliamento,    Scuola A.U. Lucca.. Giorgio Albertazzi, che nel suo �Un perdente di successo� racconta di essere andato a un passo sia dal finire fucilato sia dal far parte di un plotone di esecuzione (a Sestino, paese tra Toscana e Umbria, qualcuno lo accusa di aver giustiziato con un colpo alla nuca un repubblichino passato con i partigiani, Ferruccio Manini).Giorgio Albertazzi E’ stato “repubblichino”, militante insieme all�attore-regista-scrittore Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, ed a Mauro De Mauro (il giornalista assassinato dalla mafia a Palermo 35 anni fa, fratello dell’emerito linguista prof. Tullio che � stato ministro della Pubblica Istruzione in due governi delle sinistre-), S�, ero nella Repubblica di Sal�, con il premio Nobel Dario Fo,ha dichiarato lo stesso  Albertazzi

    ALBERTINI

    politico-vers� la medaglietta di Deputato contro le Sanzioni…

    ALFASSIO G. UGOBERTO

    Partecipa e  vince i Littoriali del 1940 ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    ALICATA MARIO

    politico comunista- Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai -Partecip�, quale rappresentante di Roma, ai Littoriali del 1938 e li vinse

    ALVARO CORRADO

    nel 1934 esaltava Mussolini tra i �pionieri�, in occasione dell�inaugurazione di Littoria. Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai.

    AMADUZZI  RUGGERO

    comunista-Partecip�, quale rappresentante di Pisa,ai Littoriali del 1938 .

    AMENDOLA ANTONIO

    Partecipa e vince Littoriali del 1935  ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    AMENDOLA GIOVANNI

    �Dobbiamo riconoscere all�on,. Mussolini la volont� precisa di ripristinare l�ordine intero� Giovanni Amendola sul �Mondo�,nel 1923

    AMERI ENRICO

    giornalista sportivo-Milit� nella R.S.I. quale volontario nella GNR

    AMICUCCI  ERMANNO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Ermanno Amicucci.

    AMUNDSEN   ROALD ENGELBRETH

    Roald Engelbreth Amundsen: “Soltanto Napoleone puo’ paragonarsi a  Mussolini�

    ANDREOTTI GIULIO

    politico democristiano – Partecipa ai Littoriali del 1935  e �il camerata Andreotti� scrive su LA TERRA dal 1942 al 1943- �Nessun rilievo si pu� fare alla correttezza di Mussolini nella gestione finanziaria dello Stato�

    ANGELINI CINICO

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, il maestro Cinico Angelini

    ANSALDO GIOVANNI

    giornalista , direttore di numerose testate,�.. aveva gi� trascorso da “antifascista riluttante” alcuni mesi nel carcere di Como e qualcosa di pi� nel confino di Lipari, ma era al crocevia di una scelta di vita che lo avrebbe portato gradualmente all’adesione al regime mussoliniano, alla crescita della sua carriera giornalistica con la direzione del Telegrafo di Livorno e, soprattutto, all’inclusione nell’entourage selezionatissimo ed esclusivo di Galeazzo Ciano�. ..Riceveva gli onori del Duce-

    ANTONICELLI FRANCO

    anche Franco Antonicelli, futuro animatore della Resistenza a Torino, scrisse almeno un paio di,lettere, prostrandosi ai piedi del Duce..

    ANTONIONI MICHELANGELO

    Regista-Partecip�, quale rappresentante di Ferrara, ai Littoriali del 1935 e del 1937��a sfogliare l�indice della rivista ��Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Michelangelo Antonioni.

    APOLLONIO  UMBRO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    APPELIUS MARIO

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    ARGAN GIULIO CARLO

    politico-sindaco comunista di Roma-Collaboratore di Bottai -Ministro Educazione�.Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai ..Iscritto al PNF…segretario di redaz. della rivista fascista Le Arti….. a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Giulio Carlo Argan…

    ARIDA ANTON

    Patriarca maronita di Egitto �Un uomo straordinario che la Provvidenza ha mandato all�Italia per trarla dal caos nel quale era caduta , e per avviarla verso i suoi pi� alti destini: Mussolini � un benefattore dell�Italia e del mondo intero�

    ARRIGONI LUIGI

    Pittore- autore del quadro �Predappio e le Camminate� del 1939

    ASSUNTO ROSARIO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    AZARA ANTONIO

    Senat.DC.,Min. Giustizia (1953),Procurat. Gener. e 1� Presid. Corte Cassazione, Fa parte del Comitato Scientifico della rivista Il Diritto Razzista.

    AZZARITI GAETANO

    Presidente del Tribunale della Razza dal 1938 al 1943, viene nominato, nel 1946, da Togliatti capo dell�Ufficio legislativo del Ministero di Grazia e Giustizia .

    BABEL  ISAAK

    scrittore sovietico, cantore dell�Armata Rossa,scrive nel 1932, visitando l�Italia:�…Il cambiamento era enorme, le ferrovie migliori d�Europa, la miseria era diminuita…c�erano i nostri ingegneri giunti per imparare ….in genere si pu� dire che al mondo oggi non c�� governo migliore di quello italiano.�

    BACCHELLI RICCARDO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai e collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista

    BALDACCI GAETANO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BALDINI ANTONIO

    collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    BALDWIN STANLEY

    Stanley Baldwin: “non vi sono in Europa uomini di eccezione come Mussolini”

    BANFI ANTONIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    BARGELLINI PIERO

    Senatore DC- sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 – Direttore fino al �42 della rivista Frontespizio ,dove scrive �….Uomini come Mussolini non hanno nulla da chiedere ai Cesari, anche nel fisico, anche nelle parole, anche nei gesti.�

    BARTALI GINO

    Aderisce alla RSI nella GNR motociclisti. � Incontrai Gino Bartali  alla caserma di Via della Scala a Firenze  verso i primi  mesi del 1944 , era in divisa della GNR milizia della strada . Lo salutai cordialmente come campione del ciclismo , ma soprattutto come camerata che non aveva rinnegato � Testimonianza in � il Merlo Giallo� e in �Centomila� , settimanale, del 4 -10-49 che pubblica anche una lettera autografa di Bartali del 12 �agosto-1943 che ringrazia il Generale per il passaggio alla Milizia della Strada .

    BARTOLI DOMENICO

    Notissimo giornalista anti-fascista, grande estimatore (e grande protetto) di Ugo La Malfa, ha elaborato la teoria seconda la quale chi si schier� con la RSI non dovrebbe avere la cittadinanza italiana.

    Durante il Ventennio fu uno zelantissimo apologeta del Fascismo, tanto che nel 1935 scrisse sulla rivista “Saggiatore”: “E’ evidente che per il nostro lavoro abbiamo un punto fermo: il nucleo centrale della dottrina fascista, cos� come lo ha precisato Mussolini”. Precedentemente, nel 1933, aveva pubblicato il libro “Il volontarismo delle Camicie Nere”, nel quale aveva scritto: “La Rivoluzione delle Camicie Nere che segna la rinascita di tutta la vita italiana, mentre da un canto ha impresso alla Nazione un nuovo slancio verso il futuro, l’ha d’altra parte ricollegata alle sue tradizioni pi� alte.”.

    BARZINI LUIGI ,

    scrittore-firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925:

    BASSANI GIORGIO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BATTAGLIA ROBERTO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BELLONCI GOFFREDO

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    BELLONCI MARIA

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    BENEDETTI ARRIGO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai..

    BENELLI SEM

    scrittore-Sovvenzionato dal Regime..Durante la guerra d’Etiopia, scrive Sem Benelli :”Offro la mia modesta opera”

    BERTO GIUSEPPE

    Scrittore-Prigioniero degli americani, dopo l�8 settembre 1943 si rifiuta di �collaborare� e viene rinchiuso nel �fascist criminal camp� di Hereford, dove scrisse �Il cielo � rosso �.

    BERTOLDI SILVIO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BETTI  UGO

    �Il sottoscritto � fascista, fascista sul serio e senza eclissi�

    BIAGI ENZO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai -Partecipa ai Littoriali del 1935

    BIANCHI PIETRO

    Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BIGNARDI AGOSTINO

    Segretario e Presidente del PLI- Partecipa ai Littoriali, � della direzione di Architrave, organo GUF-Bologna, collabora a Libro e Moschetto del GUF-Milano-Partecipa e vince ai Littoriali ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BILENCHI  ROMANO

    Comunista, scrittore-Collabora alla stampa fascista, � mussoliniano… autore di Fascismo e Bolscevismo scrivel�articolo  I nemici della Rivoluzione su Critica Fascista, 1-11-36- Romano Bilenchi  pi� tardi approdato al comunismo ricord� a Togliatti :� Ma io sono stato fascista� e quello di rimando gli rispose: �Tutti siamo stati fascisti��

    BINNI  WALTER

    Deputato socialista Costituente- Partecipa, si classifica Littoriali,nel �39 collabora a Civilt� Fascista, fino al �42 scrive su �Primato Fascista�,aderisce alla campagna del PNF contro il �lei� Partecipa, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BISCARETTI DI RUFFIA PAOLO

    Partecipa ai Littoriali del 1935 e si classifica 4� in Dottrina del Fascismo

    BLANC GIUSEPPE

    Giuseppe Blanc fu l’autore delle parole di Giovinezza

    BLASETTI ALESSANDRO

    Regista del film �Vecchia Guardia� del 1934. scriveva sul Popolo d�Italia

    BO CARLO

    Cattolico di sinistra- Partecipa, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF di Milano nel 1936(Gruppi universitari fascisti)

    BOBBIO NORBERTO

    filosofo-il 15 maggio 1935, dopo un anno che aveva ottenuto la libera docenza in filosofia, viene condannato ad una lieve sanzione perch� frequenta ambienti antifascisti, a luglio scrive direttamente al Duce ,una lettera di tre pagine, perch� intervenga per far cancellare l�accusa di frequentare ambienti antifascisti. [1])Nel 1938 il quadrunviro De Bono , scrive al Duce, su raccomandazione del Generale Bobbio, zio di Norbrto, per difendere il filosofo che vuole partecipare al concorso per professore di ruolo. Bobbio vinse il concorso e fu chiamato all�Universit� di Siena. Ci furono  interventi  per  far ottenere una cattedra universitaria a Norberto , del padre di Bobbio presso il Duce, di uno zio che si rivolgeva a De Bono e dello stesso Norberto che si raccomandava  � con devota fascistica osservanza� al ministro Bottai…..come quella sua ulteriore lettera a Giovanni Gentile in cui lo ringraziava per il favore infine concesso. Ci fu anche un intervento  diretto di Gentile presso Mussolini per aiutare Norberto Bobbio.

    BOCCA GIORGIO

    scrittore giornalista-“.. addetto al CINEGUF di Cuneo” Fra gli scritti che sostennero la propaganda razzista in Italia,la Mostra elenca quelli di Giorgio Bocca, Scrive , nel 1942,sul giornale della Federazione fascista di Cuneo .��sar� chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi,  la necessit� ineluttabile di questa guerra, come ribellione dell�Europa ariana al tentativo ebraico di portarla in stato di schiavit� in  La Provincia Granda, 4 Agosto 1942 – Giorgio Bocca, scrive : “Questo odio degli ebrei contro il fascismo � la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, pu� sorridere l’idea di dovere, in un tempo non lontano, essere lo schiavo degli ebrei?”   Giorgio Bocca a 18 anni ottiene la tessera del PNF (Partito nazionale fascista), sottoscrive il Manifesto in difesa della razza italiana, fortemente voluto da Benito Mussolini per compiacere l’alleato tedesco. Ancora ad agosto del 1942, giovane giornalista fascista, scrive un notabile articolo in cui imputa il disastro della Guerra alla congiura ebraica. Il 5 gennaio 1943 denuncia alla polizia fascista l’industriale Paolo Berardi che, in un treno, ha l’infelice idea di dire ad alcuni reduci dal fronte russo e dalla Francia �che la guerra � ormai perduta�. Dopo l’8 settembre 1943 passa alla Resistenza. [2]

    BOCCASILE

    La Decima Mas ha il suo settimanale con il  titolo “L’Orizzonte”,   e con una tiratura di cinquantamila copie, questo giornale ospita molte delle migliori firme dei momento, Le illustrazioni sono di Boccasile.

    BOLDRINI ARRIGO

    Presidente dell’ANPI,comunista, capo della 28a Brigata Garibaldi (“Bulow”)…ex- giovane fascista che insieme ai concittadini D�Alema Giuseppe e Zaccagnini Benigno cambi� la camicia  per apparire vergine. .Arrigo Boldrini  nel 1939 sottocapo manipolo della MVSN … Il 29-4-45, a Codevigo (RA) arriv� con la sua brigata su camion americani. Il giorno dopo sulle acque del Brenta affiorarono i primi cadaveri. Pochi giorni prima alcuni militi della GNR si erano consegnati prigionieri. Depredati furono uccisi a bruciapelo.In 19 giorni furono uccise 120 persone. Terminato il  �lavoro” la 28a brigata tent� di annientare la 14a Compagnia partigiana perch� non comunista. A fianco di Boldrini operarono Benigno Zaccagnini, Giuseppe D’Alema,morto a novembre 1994 padre di Massimo, segretario del PDS.. � C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Arrigo Boldrini , volontario nelle Camicie Nere, quindi Capomanipolo della Milizia,  scampato all�invio sul fronte libico del suo battaglione�romagna� per una malattia che lo costrinse a letto in ospedale e poi famoso comandante partigiano �Bulow�.

    BOMBACCI NICOLA

    Fondatore del PCI, nel 1921. Aderisce alla RSI. Verr� fucilato a Dongo e appeso a Piazzale Loreto…Il 29 gennaio 1945 , alla Fenice di Venezia, l’ex-capo comunista Nicola Bombacci, parla ai lavoratori veneziani sul trinomio “italia- Repubblica-Socializzazione”, ponendo l’alternativa “O Stalin o Mussolini, o il comunismo o il fascismo”. 

    BONOMI IVANOE

    Il Bonomi , gi� ministro della guerra e Presidente del Consiglio prima dell’avvento del fascismo, deceduto negli Anni Cinquanta mentre era Presidente del Senato – cos� annota nel suo �Diario�, relativamente alla genesi della Repubblica Sociale: �’E indubbio che questa proclamazione (della RSI, ovviamente. N.d.R.) non lascer� indifferenti gli italiani. I fascisti applaudiranno, gli antifascisti fischieranno non la Repubblica, sibbene il nuovo apostolo, ma gli uni e gli altri constateranno che una Monarchia � caduta e una Repubblica � sorta, e che un problema nuovo s’impone alla loro meditazione e alle loro successive determinazioni. Quale sar� la situazione italiana tra poche settimane? Nella zona settentrionale e centrale d’Italia (cio� nei due terzi dell’antico Stato) sar� instaurata la Repubblica che funzioner� con un Capo, un suo Governo, e una sua Forza Armata. Nel Mezzogiorno e nella Sicilia invece gli angloamericani daranno man forte alla Monarchia … Il Bonomi, nell’estate del ’44 protester� con forza per l’annuncio da parte alleata della sottrazione all’Italia di tutte le colonie e nel dopoguerra sar� favorevole alla pacificazione nazionale proprio mentre imperversavano discriminazioni e vendette[3].

    BONTEMPELLI MASSIMO

    Scrittore- Sovvenzionato  dal Regime .Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� di Bottai, chiedeva 1000 lire per articolo.. esaltarono Mussolini   i letterati Bontempelli, iscritto al PNF… a sfogliare l�indice di �Primato Fascista�  ci si imbatte nel nome di Bontempelli. Partecipa ai Littoriali del 1935

    BOSCO GIACINTO

    Democristiano- Ministro della Pubbl. Istruzione-Direttore della Rivista di studi politici Internazionali, esalta in detta Rivista , il Nazismo, la guerra, la RSI, in vari articoli

    BRANCATI VITALIANO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai�.Partecipa ai Littoriali del 1935 �

    BREBBIA GISELDA

    Giornalista, socialista, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista

    BUFALINI  PAOLO

    Dirigente del PCI, per molti anni senatore, aveva pubblicato su “Roma fascista” del 22.2.1936 un bell’articolo dedicato alla libert� di stampa, nel quale spiegava che il Fascismo � un impegno di vita e che solo il Fascismo poteva stabilire che cosa fosse la libert� di stampa e quindi quali ne fossero i limiti.

    BULFARETTI LUIGI

    Partecipa, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BUONASSISI VINCENZO

    Partecipa nel 1938, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    BURRI ALBERTO

    Pittore-Prigioniero degli americani, dopo l�8 settembre 1943 si rifiuta di �collaborare� e viene rinchiuso nel campo dei �fascist� di Hereford, tra cui Alberto Burri

    BUTTAFUOCO PIERTRANGELO

    E� tra coloro che espressero il loro senso della patria rifiutando di combattere con gli americani: come accadde ai reclusi nel �fascist criminal camp� di Hereford, tra cui Pietrangelo Buttafuoco, il fascista anarchico che a un congresso missino beff� i camerati facendo approvare un documento uscito dal Pci�.

    BUZZATI DINO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai, � fra i giornalisti e scrittori che aderirono alla RSI .

    CAGLI CORRADO

    Pittore comunista- autore di un immenso quadro sulla Marcia su Roma

    CALAMANDREI  FRANCO

    Comunista, capo dei GAP romani, implicato nell�attentato di Via Rasella -..Partecipa col GUF di Firenze e vince i Littoriali della Cultura del 1935 .

    CALDARA EMILIO

    Sindaco socialista di Milano, aveva simpatie per Mussolini anche dopo la Marcia su Roma

    CALINDRI ERNESTO

    E repubblichini erano Ernesto Calindri, ….Sotto le bandiere di Sal� c’erano � Ernesto Calindri, � Aderirono alla RSI nomi prestigiosi come, Ernesto Calindri.

    CANTIMORI PIETRO

    autore nel 1931 di �Fascismo, Nazionalismo e Reazione� e �Fascismo, rivoluzione e non reazione europea� storico gentiliano e fascistissimo .

    CAPORILLI PIETRO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Pietro Caporilli.

    CARBONI OSCAR

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Oscar Carboni.

    CARDARELLI VINCENZO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai .. collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista  autore della poesia �Camicia nera�.

    CARETTI LANFRANCO

    Partecipa, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    CARETTONI TULLIA

    Deputata comunista e Vice Presidente del Senato, – Dirigente GUF di Roma , collabora a Roma Fascista fino al �43.

    CARLI GUIDO

    Governatore  Banca d�Italia, Presidente  Confeder. Industriali- Collabora a Critica Fascista e Civilt� Fascista

    CARLINI PAOLO

    Attore-Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo. l� chi era andato nei ranghi della Gnr, come Paolo Carlini.

    CARNERA

    sportivo pugile- membro della MVSN

    CAROTENUTO MARIO

    Attore- volontario nelle SS Italiane

    CARRA BRUNO

    Letterato, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista

    CARRARO TINO

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Tino Carraro.

    CARREL  ALEXIS

    Alexis Carrel: “Cesare, Napoleone, Mussolini: tutti i grandi conduttori di popoli crescono oltre la statura umana”

    CASORATI

    … a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Casorati…

    CASTELLACCI MARIO

    regista televisivo- nato Reggio Calabria Luglio 1924-Leg.CC NN Tagliamento ,Scuola GNR AU-Orvieto, S.ten. GNR Batt. Modena, autore di Canzone Strafottente .

    CAVIGLIA ENRICO

    Maresciallo d’Italia  Costui – eminente condottiero nel corso del primo conflitto mondiale, ministro della guerra, senatore, Collare dell’Annunziata e, pertanto, cugino del re – non appena ha notizia dell’ingresso del collega Rodolfo Graziani nel governo della RSI come ministro delle FF.AA., gli scrive una lettera affettuosissima nella quale, tra l’altro, si legge: �Sono con te. Ti seguo. Sta attento. Cerca di comportarti con equilibrio. Hai assunto una parte tremenda, ma certamente sar�, speriamo che sia, utile per la patria. Tu nel tuo discorso hai detto: il vecchio Maresciallo Caviglia, ma guarda che ho 82 anni solamente.� Il Graziani sar� rimasto certamente sorpresissimo, giacch� il Caviglia era in fama di antifascista fierissimo. Al suo processo dir�: �Caviglia mi scrisse una lettera di piena adesione al Governo repubblicano, pur senza prendervi parte attiva.� E ancora: �Il Maresciallo Caviglia aveva scritto anche un’altra lettera, che era indirizzata al generale Cavagnari e nella quale approvava calorosamente la creazione del nuovo Esercito repubblicano, ed auspicava che diventasse il nucleo del futuro Esercito italiano.� Enrico Landolfi –

    CHAMBERLAIN

    Ministro degli esteri inglese �scrive nel 1926 �Il signor Mussolini � un uomo meraviglioso�.sta lavorando per la grandezza della Nazione�E� fascista perch� � italiano , non fa che tentare di correggere le manchevolezze impresse nel carattere degli italiani dalle vicissitudini della loro storia�

    CHIARI  WALTER

    Walter Annichiarico,(Verona, 2 marzo 1924Milano, 20 dicembre 1991)-Collaborava al giornale della X Mas…il settimanale con il  titolo “L’Orizzonte”,e con una tiratura di cinquantamila copie, quale autore di vignette umoristiche � dopo la Liberazione fu prigioniero nel campo di Coltano, vicino a Pisa, al fianco di Ezra Pound ….

    CHILANTI  FELICE

    Comunista-Partecipa e vince i Littoriali del 1935

    CHURCHILL WISTON

    politico Statista-W. Churchill disse che se fosse stato italiano sarebbe stato fascista  anche lui . [4]Nel 1933, Churchill inneggiava a Mussolini come al “pi� grande legislatore vivente” fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo .Ecco il pensiero di Churchill prima dello scoppio del conflitto mondiale: “il genio romano impersonato da Mussolini, il pi� grande legislatore vivente, ha mostrato a molte nazioni come si possa resistere all�incalzare del socialismo e ha indicato la strada che un paese pu� seguire quando sia coraggiosamente condotto. Col regime fascista, Mussolini ha stabilito un centro di orientamento dal quale le nazioni che sono impegnate nella lotta corpo a corpo contro il socialismo non devono esitare a essere guidate”. Queste parole vennero pronunciate in occasione di una festa della lega antisocialista britannica .

    CICOGNANI BRUNO

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 scrive nel �39,  sul Corriere della Sera che� l�uso del �lei� non � solamente testimonianza di secoli di servit� e d�abiezione, ma urta contro la legge grammaticale e logica�

    CIFARELLI MICHELE

    Partecipa, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    CIVININI GUELFO

    Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Guelfo Civinini.

    CODACCI PISANELLI GIUSEPPE

    Partecipa, e vince ai Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    COMENCINI MARIO

    Regista- Partecip�, quale rappresentante di Milano, ai Littoriali del1935 e del 1936 .

    COMISSO GIOVANNI

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai, chiedeva 1000 lire per articolo…  ..Aderisce alla RSI

    CONTI PRIMO

    Letterato, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista

    COPPI  GIUSEPPE

    Podest� del paese ,zio, fratello del padre,Domenico, di Fausto Coppi.

    COPPOLA GOFFREDO

    Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Goffredo Coppola.

    CORONA ACHILLE

    Deputato socialista – Partecipa ai Littoriali del 1935 e li vince

    COSTA ORAZIO

    Partecipa, nel 1939 , e vince i Littoriali, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    CROCE  BENEDETTO

    scrittore filosofo- Deputati e senatori versarono la loro medaglietta contro le Sanzioni,lo fa anche Croce.. Benedetto Croce, nel 1944, dopo dieci mesi di “chiacchiere” rinuncia ad ogni forma di collaborazione: preferisce rimanersene nella sua villa di Sorrento, manifestando cos� il suo “grande rifiuto” a collaborare con il governo dei Sud e con gli alleati. fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo – Nel 1946 Benedetto Croce scrisse la prefazione a una raccolta di articoli di Cesare Merzagora intitolata ”I Pavidi”. In questa scritto Croce si chiedeva cosa aspettassero gli ebrei a sparire nelle rispettive maggioranze, rinunciando alla doppia cittadinanza  e giunge al  paragone tra il ”popolo eletto” e la ”razza eletta” dei nazisti! [5]

    D�ALEMA  GIUSEPPE

    Padre di Massimo, segretario del PDS- morto a novembre 1994…ex segretario dei Giovani universitari Fascisti della Provincia di Ravenna che insieme ai concittadini Boldrini Arrigo e Zaccagnini Benigno cambi� la camicia  per apparire vergine.. Arrigo Boldrini (“Bulow”)nel 1939 sottocapo manipolo della MVSN, Presidente dell’ANPI, comunista, capo della 28a Brig. Garibaldi. Il 29-4-45, a Codevigo (RA) arriv� con la sua brigata su camion americani.Il giorno dopo sulle acque del Brenta affiorarono i primi cadaveri.Pochi giorni prima i militi della GNR si erano consegnati prigionieri.Depredati furono uccisi a bruciapelo.In 19 giorni furono uccise 120 persone. Al termine del �lavoro” la 28a brigata tent� di annientare la 14a Compagnia partigiana perch� non comunista.A fianco di Boldrini operarono Benigno Zaccagnini e Giuseppe D’Alema

    DANIELLI GIOTTO

    �Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scriveva  Giotto Da nielli. Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Giotto Dainelli.

    DAPPORTO CARLO

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Carlo Dapporto. E repubblichini erano Carlo D’Apporto.  Sotto le bandiere di Sal� c’erano ancora �Carlo D’Apporto.

    DE FILIPPI

    Dice Maria De Filippi : �Mio padre era fascista. Mamma fingeva di votare Msi e poi votava a sinistra. Oppure Dc, massimo della trasgressione consentita. Anche mio fratello votava a sinistra di nascosto�.  Tu per chi votavi? �Liberale, repubblicano, Craxi. In seguito ho votato pi� a sinistra, anche Rifondazione comunista.

    DE FILIPPO PEPPINO ED EDUARDO

    Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo �Se li ricordano tutti i fratelli Eduardo e Peppino De Filippo. Nella diaspora postbellica, Peppino confess� nel 1972 simpatie per Almirante, mentre Eduardo prese una simbolica bandiera rossa ed � diventato un mito.

    DE FRANCISCIS  UMBERTO

    Partecipa, e vince ai Littoriali,del 1935 ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    DE GASPERI ALCIDE

    Il 7-4-21 Alcide De Gasperi scriveva:”Noi non condividiamo il parere di quanti intendono condannare ogni azione fascista sotto la generica condanna della violenza, anche se assume l’apparenza di aggressione, � in realt� una violenza difensiva, cio� legittima” . Il 27 ottobre 1922 il secondo gabinetto FACTA si dimise; il 29 il Re diede l’incarico a Mussolini di formare il  governo  nel quale entrarono i Popolari Tangorra,Cavazzoni,Vassallo,Milani,Gronchi,Merlin.Il 2 novembre dello stesso anno Alcide De Gasperi, Presidente, del gruppo parlamentare del Partito Popolare, indirizz� loro una lettera in cui diceva :”A voi dunque e agli altri egregi colleghi che hanno accettato di collaborare al Governo, non solo per un senso di solidariet�, ma perch� condividiamo con voi il concetto di quello che in questi momenti � il nostro ed il vostro dovere verso il Paese,diamo assicurazione del pi� ampio e pi� sincero appoggio”.

    DE GRADA RAFFAELE

    Partecipa, e vince ai Littoriali,,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti)

    DE MAURO MAURO

    giornalista -Giorgio Albertazzi . E’ stato “repubblichino”, militante insieme �a Mauro De Mauro (il giornalista assassinato dalla mafia a Palermo 35 anni fa, fratello dell’emerito linguista prof. Tullio che � stato ministro della Pubblica Istruzione in due governi delle sinistre-Ulivo), (�S�, ero nella Repubblica di Sal�, con il premio Nobel Dario Fo.

    DE MICHELI MARIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali,,

    DE PISIS FILIPPO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai .

    DE RENZI MARIO

    Parteciparono nel 1932 all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma: Mario De Renzi ..

    DE VALERA EAMON

    Capo della rivolta irlandese- De Valera mand� , dopo il suicidio di Hitler, un telegramma di condoglianze al popolo tedesco .

    DEL BO DINO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai i Littoriali del 1938.

    DEL BOCA ANGELO

    Il futuro storico antifascista Angelo Del Boca aderisce alla R.S.I. convinto sia “la repubblica ideale”, inquadrato come ufficiale nella Monterosa partecipa allo sfondamento in Garfagnana e viene proposto per la “croce di ferro” germanica. Negli ultimi mesi di guerra passa nelle file partigiane.[6]

    DELLA VOLPE GALVANO

    … a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Galvano Della Volpe che affronta l��Estetica del carro armato� .

    DELLE PIANE MARIO 

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    DESSY MARIO GIUSEPPE

    Letterato, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista (da Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.105) Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)

    DI VITTORIO

    62 dirigenti comunisti, fra cui Togliatti , Longo, Di Vittorio e Leo Valiani, firmano il manifesto del PCI, nel 1936 che dichiara �Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che � un programma di pace, di libert�, di difesa degli interessi dei lavoratori�(Amendola -Storia del PCI-1921-1943, pag. 260-261 cit. in Carlo Mazzantini- I balilla andarono a Sal�-ed.Marsilio, Venezia, 1995, pag.52)[7]

    DIENA LEONE

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali,

    DIGIACOMO

    SALVATORE

    —firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925:

    DONAT-CATIN CARLO

    Era in servizio permanente al GUF di Torino, pubblicava articoli fascisti , cedi N� speciale Giovinezza del 18-12-42 ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    DORDONI PINO

    A Coltano ..affluirono ben 35mila prigionieri di guerra delle unit� della Rsi, e un numero imprecisato di civili, rei di essere fascisti e collaborazionisti. Fra cui l�olimpionico di podismo Pino Dordoni,..

    DUCATI PERICLE

    —firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925: … Aderisce alla RSI

    DURANTI DORIS

    Doris Duranti dovette fuggire in Svizzera per avere amato Alessandro Pavolini, segretario del PFR

    DUVERGER MAURICE

    Candidato comunista alle europee- Durante la guerra si schier� con i nazisti , scrive l�elogio di Petain e del fascismo.

    EDEN ANTHONY

    Ministro Esteri inglese  disse :��le leggi del uce sono una pietra miliare nell�evoluzione mondiale��

    EDISON THOMAS ALVA

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    Thomas Alva Edison: “il piu’ grande genio dell’et� moderna”

    EMMER LUCIANO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali, del 1939.

    ERCOLE FRANCESCO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Franceso Ercole

    FAIRBANKS DOUGLAS

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    FALQUI ENRICO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai – Autore con Malaparte dell�apologia di Balbo �Vita di Pizzodiferro, detto Italo Balbo.

    FANFANI AMINTORE

    Politico DC- Partecip� , quale esaminatore, ai Littoriali . Autore di testi di economia fascista. Fanfani scriveva che era necessaria una politica razziale che sancisse la “separazione dei semiti dal gruppo demografico nazionale” poioch� “per la potenza e il futuro della nazione gli italiani devono essere razzialmente puri”. Partecipa ai Littoriali del 1935  e nel 1932  al Convegno studi Corporativi a Ferrara, �…Nel 1941 scrive un libro ,� Il significato del Corporativismo� edito a Como , in cui esalta � i legami che vincolano virt� civica, valore militare, sanit� di razza, sentimento religioso, amor di patria�

    FARASSINO

    padre di Gipo,era della Milizia,duro e fanatico fu ucciso dai partigiani(A. Alliot,19-7-94)

    FERIDA LUISA

    Attrice , fidanzata di Osvaldo Valenti ..Luisa Ferida , che era in cinta, ed Osvaldo Valenti  vengono assassinati a Milano il 28 aprile dei ’45, dalla banda partigiana di Giuseppe Marozin, su ordine personale di Sandro Pertini

    FERRARI AGGRADI MARIO

    Partecip� , quale rappresentante di Genova, ai Littoriali del 1934 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi, Firenze,1995 pag 139 e ss) Vince ,quale rappresentante dei GUF i Littoriali del 1937.

    FERRARI PAOLO

    attore- Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo. . chi era andato nei ranghi della Gnr, come Paolo Ferrari ..( Maurizio Cabona in  “il Giornale” del 10 ottobre 1997)

    FERRARO PAOLO

    Industriale- Medaglia d�oro della Resistenza- Partecipa ai Littoriali del 1935 , divenendo Littore di Studi Corporativi , cfr. Foglio disposizione PNF 13-9-35 ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    FERRATA GIANSIRO

    … a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Giansiro Ferrata… (Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10)

    FERRATI SARAH

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI,Sarah Ferrati .(Salvatore Francia-L�ALTRO VOLTO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    FERRERI MARCO

    �Chi and� a Sal�, allora?� Il caso ha voluto che tra loro ci fossero futuri attori e registi…. Marco Ferreri. ..  Aldo Cazzullo per La Stampa 15-10-20001 – Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo. �.. Il regista Marco Ferreri, quello della Grande abbuffata, reduce della Guardia nazionale repubblicana (Gnr). ( Maurizio Cabona in  “il Giornale” del 10 ottobre 1997) Sotto le bandiere di Sal� c’erano ancora �Marco Ferreri, � (Giovinezza, giovinezza, prima col Duce poi col Pci-di Giuliano Spada – da “Libero” del 2/12/2003 )

    FIORAVANTI EDUARDO

    Pittore-Prigioniero degli americani, dopo l�8 settembre 1943 si rifiuta di �collaborare� e viene rinchiuso nel campo dei �fascisti� (Storia Illustrata , luglio 1986, n�344, pag.116)

    FIRPO LUIGI

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    FO DARIO

    attore-Milit� nella R.S.I. fu volontario nella RSI nel battaglione �A. Mazzarini� della Gnr e partecip�, assieme ad E.M.Salerno, alla riconquista del caposaldo di Cannobbio,  nell�Ossola, nell�ottobre 19444 – Lo storico Gremmo ha ripescato un documento fotografico: Dario Fo con l’uniforme fascista da repubblicano sociale,  nonch� un disegno dello stesso Fo in cui il Nobel ritraeva le “anime” dei partigiani uccisi. �fu volontario nella RSI nel battaglione �A. Mazzarini� della Gnr[8]

    FORMIGONI

    padre di Roberto

    FORTINI  FRANCO (LATTES)

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    FREUD SIGMUND

    scrittore-inviava a Roma una copia di un suo libro dedicandolo:” A Benito Mussolini, con il saluto devoto di un vecchio che, nel detentore del potere, riconosce l’eroe della civilt�”- (P.Melogrami-  DIECI PERCHE’ SULLA REPUBBLICA- Ed.Rizzoli-1994 e L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994 – (in Nuovo Fronte . Anno 35- giugno 2005, pag .14))

    FRUMENTO DINO

    Vince, nel 1934 ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    FUNI ACHILLE

    Artista, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista (da Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.105)….Parteciparono nel 1932 all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma:,Achille Funi, (Catalogo della Mostra Rivoluzione Fascista, ed.PNF, Roma 1933 cit in Carlo Mazzantini- I balilla andarono a Sal�-ed.Marsilio, Venezia, 1995, pag.61)

    GADDA

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    GALVANO EUGENIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    GAMBETTI  FIDIA

    scrittore- Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali. Volontario delle CC NN in Russia. C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Fidia Gambetti.

    GAMBETTI DARIO

    Pittore-Prigioniero degli americani, dopo l�8 settembre 1943 si rifiuta di �collaborare� e viene rinchiuso nel campo dei �fascist�

    GANDHI

    Nel ’31, dopo un viaggio a  Roma, Gandhi dichiar� che le riforme fasciste lo “attiravano”,che il Duce “era animato da un amore infiammato per il suo popolo” e che godeva dell’ appoggio “della gran massa degli italiani….Il fascismo era deciso e talora violento , ma” siccome la violenza � alla base della societ� occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale”.” la violenza � preferibile  alla vilt�”..” I vili che preferiscono la fuga sono colpevoli di “violenza mentale..Molto meglio vedere l’ India ricorrere alle armi per difendere il suo onore” .in PRO E CONTRO GANDHI , Mondadori ,1972, pag 116/7 e 129/30, e G. Sofri, GANDHI IN ITALIA, Il Mulino, 1988. (Mario Gozzoli- POPOLI AL BIVIO-Edizioni dell’ Uomo Libero, Milano,  1989 , pag.515) Unico motivo del viaggio in Italia era quello di conoscere il Duce, del quale si professava fervente ammiratore proclamandolo �il salvatore e rinnovatore della sua Patria� (Storia Illustrata- giugno 1983-n�307) fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994 – M. K. Gandhi: ” un superuomo”.

    GARRONE GALANTE

    Nel 1940 Alessandro Galante Garrone, giovane giudice del Tribunale di Torino, elaborava un commento a una sentenza nella quale indicava i requisiti per essere ascritto alla razza ebraica.

    GATTO ALFONSO

    Poeta socialcomunista- Vince nel 1935  ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.-Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai – Partecipa ai Littoriali del 1935 .

    GAVAZZENI GIANANDREA

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    GELLI LICIO

    Factotum del GUF di Pistoia pur non avendo fatto la scuola media� Volontario in Spagna con le CCNN� Factotum del federale di Pistoia�.nel 1943 collabora con i tedeschi con il grado di sergente maggiore delle SS, ma fa il doppio gioco con i partigiani che gli daranno certificati di credito �Giura fedelt� alla RSI .

    GENNARINI PIER EMILIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    GIANNINI GUGLIELMO

    Fondatore dell�Uomo Qualunque- Si iscrisse al PNF nel 1941-Indagato dopo la liberazione di Roma si defin� �Antiantifascista�

    GIGLIO CARLO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    GIORDANI DOMENICO

    collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista..

    GIORGIERI LICIO

    Ten Col. Aereonautica , cl. 1925, ucciso dalle BR- Era alla Scuola Allievi Ufficiali della GNR a Modena, poi sottotenente al Battaglione Granatieri della Guardia.. .Non rinneg� mai il suo passato.

    GIOVANNINI ALBERTO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.-  Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Alberto Giovannini.

    GORKI MASSIMO

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo .Massimo Gorky: “un uomo di intelligenza superiore”

    GORRESIO VITTORIO

    Vittorio Gorresio si estasiava dinnanzi alla Hitlerjugend, sottolineando che “cos� pregano gli ariani piccoli, ora che, dissipato il fumo del rogo ove furon arsi i venticinquemila volumi infetti di semitismo, l’atmosfera tedesca � pi� limpida e chiara”. �Nel 1936 scriveva sulla Stampa �Ringrazio Dio perch� ci ha fatto nascere italiani ed � con gli occhi lucidi che si sente nell�animo la gratitudine del Duce�

    GOTTA SALVATORE

    Poeta, piemontese,autore delle parole di Giovinezza , durante la RSI collabora a La Settimana, suppl. del Resto del Carlino diretto da Giorgio Pini .

    GOVI GILBERTO

    � Durante la RSI….Gilberto Govi, ritornato sulle scene dopo molti anni, nella sua Genova, ha devoluto l’intero incasso della prima serata a beneficio della sottoscrizione per un Mas alla Marina Repubblicana.

    Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo � Gilberto Govi  che nella diaspora postbellica, pass� per un liberale molto, molto conservatore

    GOVONI CORRADO

    scrittore poeta… esalt�  Mussolini e ader� alla RSI

    GRAMSCI MARIO

    Fratello di Antonio, Ufficiale MVSN, federale del PNF di Varese, combattente volontario in Africa Settentrionale dopo lunga prigionia   mor� nel 1952, rest� sempre fascista  e si prese cura del fratello Antonio , ricoverato dal Fascismo in clinica privata di Formia nel 1931.

    GRANZOTTO GIANNI

    giornalista- Vince, nel 1939,  ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Scrive su “CREDERE” rivista dell’istitutodi cultura fascista – Bologna 1934 -…..� fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I.

    GRASS  G�NTHER

    Scrittore – premio Nobel tedesco – G�nther Grass intervistato dal  Frankfurter Allgemeine Zeitung ( agosto 2006) ha ammesso di essersi arruolato volontario, a 15 anni, nelle SS naziste� anticipando i contenuti del suo prossimo libro, ‘Sbucciando cipolle’, che uscir� il prossimo settembre: �Il mio silenzio durato anni – ha continuato Grass – � una delle ragioni per cui ho scritto questo libro, ma prima o poi sarebbe dovuto saltare fuori�. Quell’esperienza dur� qualche mese e si concluse con una ferita nel 1945, dopo la quale fu fatto prigioniero ed internato in un campo americano, dove fece amicizia con un altro ragazzo che sarebbe diventato famoso, il giovane Joseph Ratzinger: �Ero nel lager di Bad Aibling, dove a cielo aperto erano internati 100mila prigionieri di guerra. Uno si chiamava Joseph, era molto cattolico e pronunciava spesso citazioni in latino. Divent� mio amico e giocavamo insieme a dadi, poich� ero riuscito a procurarmi nel lager un barattolo per gettare i dadi. Cercavamo di ammazzare il tempo, parlavamo e facevamo speculazioni sul futuro, come fanno volentieri i ragazzi. Io volevo diventare un artista, mentre lui voleva entrare nella Chiesa e fare carriera�.

    GRAVELLI ASVERO

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131)

    GRONCHI GIOVANNI

    Il 27 ottobre 1922 il secondo gabinetto FACTA si dimise; il 29 il Re diede l’incarico a Mussolini di formare il  governo  nel quale entrarono i Popolari Tangorra ,Cavazzoni, Vassallo, Milani, Gronchi, Merlin , con il sostegno di Alcide De Gasperi, Presidente, del gruppo parlamentare del Partito Popolare,  :”A voi dunque e agli altri egregi colleghi che hanno accettato di collaborare al Governo, �..,diamo assicurazione del pi� ampio e pi� sincero appoggio”.

    GUERRIERO AUGUSTO

    Alias Ricciardetto- scrive articoli fascisti dal 1942 al 43 su Il Corriere della Sera, scrive il libro fascista Guerra e Dopoguerra- Bonpiani -1943.

    GUI LUIGI

    Rappresentante del GUF di Padova, partecipa a vari convegni , vincendo e vince anche,,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    GUTTUSO RENATO

    Artista pittore- Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Il 5-2-40 scriveva a Bottai : � Eccellenza vi ringrazio dell�onore fattomi con l�invito a collaborare alla nuova rivista…Vi ripeto la mia gratitudine ed il mio entusiasmo a collaborare in �PRIMATO FASCISTA�� … a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Renato Guttuso che plaudiva alla �Mostra degli Squadristi�… (Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10)—Partecip�, quale rappresentante di Palermo, ai Littoriali del 1937 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi, Firenze,1995, pag 139 e ss, e Silvio Bertoldi -LA CHIAMAVAMO PATRIA -Rizzoli 1989,pag.116) …aderisce alla battaglia contro l�uso del �lei� ( Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10) �Si classifica al 2� posto ai Littoriali di Napoli, lavora con Bottai  – Fonda nel 1938 una rivista fascista CORRENTE DI VITA GIOVANILE con Lattuada� (vedi foto in divisa GUF su  Il Borghese 16-4-1972- ) (Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972) Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)

    HOARE   SAMUEL JOHN GURNEY

    Samuel John Gurney Hoare : “Mussolini e’ il massimo statista dell’Europa moderna”

    INDIO UGO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    INGRAO PIETRO

    politico Comunista, segretario PCI-Littore di poesia.. Il secondo premio di poesia ai littoriali della cultura dell’anno XIII� v� ad un ventenne del GUF di Roma, Pietro Ingrao,per la poesia STAGIONE, il testo viene pubblicato dal giornale di Telesio Interlandi “Quadrivio” il 28 aprile 1935– Partecipa ai Littoriali del 1935  con il GUF di Littoria, in qualit� di fiduciario del GUF di Formia . Il 16-9- 1934 vince, ai bagni di Lucca, il premio di G. Ciano �I poeti del tempo di Mussolini� Risulta 10�, dopo Liugi  Longo , al Convegno di Organizzazione Politica del PNF , del 1935 .

    INTERLANDI TERESIO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Teresio Interlandi

    IOTTI LEONILDE

    politico comunista- Presid. Camera-iscritta al PNF dall’ottobre 1941 e negli anni della guerra civile, insegn� presso l’ Ist. Tecnico Agrario di Reggio Emilia, partecip� in divisa fascista alle riunioni del regime(-foto e documenti a pag.63 di-Mario Tedeschi-COMPAGNO DOVE SEI?-suppl. al BORGHESE del 2-7-92-n�27)

    La compagna Leonilde Iotti, detta Nilde, prima di essere l’amica del “migliore”, al secolo Palmiro Togliatti gi� segretario del P.C.I. e in seguito Presidente della Camera, era nel 1942 una Giovane Italiana della G.I.L. (Giovent� Italiana del Littorio) che, come tante altre, pass� in quell’anno al P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) presso il Gruppo Rionale Fascista “A. Maramotti” di Reggio Emilia con la tessera n.1105040 come risulta dal certificato rilasciato il 20 marzo del 1943 il XXI dell’Era Fascista.

    (dal n. 206 Dicembre 2000 del periodico indipendente “Nuovo Fronte” ) Leonilde Jotti, pi� nota come moglie del “Migliore”, ovvero il capo comunista italiano Palmiro Togliatti, fu iscritta al Partito Nazionale Fascista fin dall’Ottobre del 1941, come lei stessa dovette ammettere per iscritto in una fece dichiarazioni  del 26 Luglio del 1945. In questo documento, recentemente ritrovato dallo storico Roberto Gremmo, la Jotti dichiarava sotto giuramento la propria adesione al P.N.F., in quanto si trattava di essere assunti in qualit� di insegnanti presso l’Istituto tecnico “A.Secchi” di Reggio Emilia; all’epoca della sua adesione la futura comunista aveva ventuno anni, quindi un’et� perfettamente matura per esprimere consapevoli scelte politiche, scelte che presto per� cambiarono forse per ulteriori riflessioni ideologiche. Esiste oltre al documento ritrovato anche una fotografia che ritrae la stessa Jotti in camicia nera in mezzo a molti gerarchi dell’epoca.

    JACOBELLI JADER

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    JACOVITTI

    �Mio padre era fascista �� Benito Franco Jacovitti. Roma 2 -febbraio – 1995

    JEMOLO CARLO

    …fascista ,aderisce alla battaglia contro l�uso del �lei�

    KIPLING RUDYARD

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo .Rudyard Kipling: “seppiatelo sempre amare questo meraviglioso vostro fratello , che protegge i vostri interessi ed il vostro avvenire Vogliategli bene sempre, con un affetto ideale costante; pensate che per l’Italia Egli e’ tutto”

    KRAMER GORNI

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Gorni Kramer …La Decima Mas ha il suo settimanale con il  titolo “L’Orizzonte”,   e con una tiratura di cinquan- tamila copie, uesto giornale ospita molte delle migliori firme dei momento, fra queste vi � Gorni Kramer.

    LA MALFA UGO

    Scrive suulla Rivista Nuovi studi di Economia , sostenendo le tesi fasciste .

    LABRIOLA ARTURO

    Durante la guerra d’Etiopia, scrive al Duce” Mi permetta di assicurare Vostra Eccellenza dei miei sentimenti di piena solidariet�”.

    LAJOLO DAVIDE

    scrittore comunista-autore del libro sulla guerra di Spagna a cui partecip� come volontario “Bocche di donne, bocche di fucile”…Il 25 luglio 1943 era Vice federale di Ancona, dopo 3 mesi comandante partigiano comunista in Piemonte….durante la RSI verr� invitato,ad aprile 44, da Ezio M. Gray quale condirettore de La Stampa. Risponder� di no con telegramma .C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Davide Lajolo, volontario nelle Camicie Nere della guerra d�Abissinia ed in quella di Spagna, , apologeta del Duce �Principe di giovinezza� ed anche lui , solo qualche mese dopo il capitombolo del duce , Commissario politico delle Brigate Garibaldi .

    LANDI STEFANO

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    LANDOLFI TOMMASO

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    LATTUADA ALBERTO

    Regista- Partecip� ai Littoriali del 1935 e del 1938   Fonda nel 1938 una rivista fascista CORRENTE DI VITA GIOVANILE con Guttuso �Scrive su CIVILTA� FASCISTA ,pag.289-annata 1937-

    LE COURBUSIER

    Architetto � �Beati voi Italiani che avete Mussolini�

    LENIN

    �E Mussolini, perch� l�avete perduto? Male ,molto male . E� un peccato, era un uomo deciso che avrebbe portato i socialisti alla vittoria�

    LIBERA ADALBERTO

    Parteciparono nel 1932 all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma: Adalberto Libera,

    LIZZANI CARLO

    Regista e sceneggitore, si devono al suo “genio” i pi� noti film di contenuto propagandistico anti-fascista degli anni ’50, ’60 e ’70: da “Achtung, banditi!” a “Cronache di poveri amanti”, da “Il processo di Verona” a “Mussolini ultimo atto”. Durante la guerra aveva collaborato con “Roma fascista”, scrivendo tra l’altro del suo “modo di vita tutto informato a concetti unitari e ad intransigenza fascista”. In particolare si era distinto recensendo cos� il kolossal nazista di propaganda razzista intitolato “L’ebreo Suss”: “Possiamo definire… L’ebreo Suss come un film ottimamente riuscito”.

    LLOYD GEORGE

    Lloyd George: “Un Uomo che desta ammirazione anche tra i suoi nemici,e che ogni giorno detta leggi circa il modo di governare i popoli in momenti difficilissimi”

    LOMBARDO RADICE LUCIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    LONGANESI LEO

    scrittore-Autore della frase :”Il Duce ha sempre ragione” -Sovvenzionato  dal Regime- Partecipa nel 1932 all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma.

    LONGHI ROBERTO

    politico comunista-Consigliere di Bottai ( Ministro dell’educazione nazionale) –

    LONGO LUIGI

    Negli anni �30 dirigeva a Pisa il giornale del GUF, Risulta 9�, prima di Ingrao , al Convegno di Organizzazione Politica del PNF , del 1935 Partecipa ai Littoriali ..62 dirigenti comunisti, fra cui Togliatti , Longo, Di Vittorio e Leo Valiani, firmano il manifesto del PCI, nel 1936 che dichiara �Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che � un programma di pace, di libert�, di difesa degli interessi dei lavoratori�

    LUXURIA VLADIMIRO

    (NONNO)

    Vladimir Luxuria, pseudonimo di Wladimiro Guadagno- Esponente di Rifondazione comunista, Vladimir si chiama cos� per via del nonno: �Un nonno fascista con nome sovietico. Aveva la foto del Duce e il Fascio littorio�. Vladimir cresce in una casa dove il pap�, Antonio del fu Vladimiro, si radica nella convinzione di sostenere Giorgio Almirante, votare Msi e far votare per la Fiamma anche la moglie: �Contro la famiglia intera che votava per la Dc�. Il padre missino � un autotrasportatore di Foggia, gi� elettore di Giuseppe Tatarella, Da lui ho avuto un solo schiaffo, non mi ha mai picchiato. Lui si limitava a dire: “Devi fare la tua vita”.

    LUZI MARIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai- fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    MACARIO ERMINIO

    attore- iscritto al PNF

    MACCARI MINO

    collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista. Parteciparono nel 1932 all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma: Mino Maccari,.. Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai .

    MAGNI FIORENZO

    Milite della Guardia nazionale repubblicana a dopo l’8 settembre, nel 1945, fu rinviato a giudizio con l�accusa di partecipazione a banda armata per l�eccidio compiuto a Valibona in Toscana. L�Unione Velocipedistica Italiana, senza aspettare l�esito del processo, lo sospese. Fu poi completamente scagionato mentre tutti gli altri accusati, una trentina, furono condannati. � Magni , nella seconda met� del 1943, dopo l’8 settembre, data dell’armistizio fra il generale Badoglio e gli alleati, ader� alla Repubblica fascista di Sal�. I fatti che si legarono a quella sua indubbia scelta di campo lo portarono poi, nel corso del luglio 1944 a trasferirsi dalla natia Vaiano a Monza, dove conoscer� Liliana, la sua futura moglie. (Associazione Amici del Museo del Ciclismo “Gino Bartali” e Tecnica)

    MALAPARTE CURZIO

    Scrittore- comunista- Autore con Falqui dell�apologia di Balbo �Vita di Pizzodiferro, detto Italo Balbo. – Al processo Matteotti di Chieti, nel 1926, Curzio Malaparte,fascista della prima ora e all�epoca Ispettore del PNF,testimoni� a favore di Dumini sostenendo le tesi del delitto preterintenzionale. CORRIERE DELLA SERA, 5 LUGLIO 1941 – CURZIO MALAPARTE: “Basta spingersi nei quartieri poveri (di Jassy) per rendersi conto del pericolo sociale che rappresenta la enorme massa del proletariato giudaico. E’ infatti dai miseri tuguri di quei quartieri che sono partite le prime fucilate contro i soldati”

    MANACORDA GUIDO

    Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Guido Manacorda.

    MANCINI RAIMONDO

    Vince nel 1936,,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MANN THOMAS

    Thomas Mann: “Mussolini � un semidio”

    MANUNTA UGO

    Frai giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo lo scrittore Ugo Manunta…..La Decima Mas ha il suo settimanale con il  titolo “L’Orizzonte”,   e con una tiratura di cinquantamila copie, questo giornale ospita molte delle migliori firme dei momento, fra queste vi � Ugo Manunta…….Il 14 febbraio’ 45, Mussolini  autorizza la costituzione del l Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista, che in breve si ritrova con due-tremila iscritti, Aderiscono, fra gli altri  Ugo Manunta, l’antifascista socialista Gabriele Vigorelli, l’anarchico Puivio Zocchi, il comunista libertario Germinal Concordia

    MARCHESI CONCETTO

    Accademico d�Italia, confermato dal ministro Biggini, durante la RSI, rettore dell�Universit� di Padova

    MARCONI GUGLIELMO

    Inventore- Esult� dopo la Marcia su Roma, Iscritto al PNF, Presidente dell �Accademia d�Italia e membro del Gran Consiglio del Fascismo. Guglielmo Marconi: “Rivendico l’onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l’utilita’ di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessita’ di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d’Italia”

    MARINETTI FILIPPO TOMMASO

    scrittore poeta fondatore del Futurismo – Candidato nella  Lista fascista  di Milano, per le elezioni del 1919�esaltarono Mussolini   i letterati Marinetti,. Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Filippo Tommaso Marinetti,�sostenne l�uso del �voi�

    MARINI MARINO

    Parteciparono nel 1932 all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma: Marino Marini,.

    MASCAGNI PIETRO

    artista musicista- membro della MVSN ha montato la guardia in divisa a Palazzo venezia. Disse :”Puccini, se fosse vissuto,sarebbe stato molto pi� fascista di me. Ma Lui non l’avrebbe nominato accademico d’Italia come il sottoscritto. Il nipote Piero combatt� in Istria nei Battaglioni M. Quando mor� a Livorno il 2 agosto 1945 gli furno negati i funerali di Stato da Parri, presidente del consiglio, perch� era restato fascista anche dopo l�8 settembre.

    MASTROIANNI MARCELLO

    �Chi and� a Sal�, allora?� Il caso ha voluto che tra loro ci fossero futuri attori e registi…. Marcello Mastroianni. …Aldo Cazzullo per La Stampa 15-10-20001 – Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo. … chi era andato di leva, nei ranghi dell’Istituto geografico militare e poi della Todt, come Marcello Mastroianni, militare della Rsi in servizio a Dobbiaco . Sotto le bandiere di Sal� c’erano ancora Marcello Mastroianni, .

    MATTEI VINCENZO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MAURIAC FRANCOISE

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    MECCOLI DOMENICO

    Vince ,nel 1935, quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MENEGHELLO LUIGI

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MESSINA FRANCESCO

    scultore-Nel 1943.per il 50� compleanno del Maresciallo Goering, il Duce , gli regala una spada d’oro cesellata, opera di Francesco Messina, scultore  gradito al regime.. Partecipa ai Littoriali del 1935.

    MILA MASSIMO

    scrive una lettera al duce nella quale si impegna a mai pi� �fare o esprimere qualche cosa che possa essere, direttamente od indirettamente ostile o contrario  o dannoso al Regime�

    MILANI MILENA

    Scrittrice femminista di sinistra, � divenuta famosa con il romanzo “La ragazza di nome Giulio”, in favore del quale � insorta tutta l’intellighenzia progressista (Ungaretti in testa) allorch� il libro le ha creato qualche problema giudiziario per talune descrizioni ritenute contrarie al senso del pudore.

    Ma prima del ’43 non si dedicava alla letteratura erotica: preferiva partecipare, vincendo, ai Convegni di composizione poetica indetti dal Fascismo. Ecco un esempio delle sue creazioni:

    Combatter� – per superare tutte le prove – per conquistare tutti i primati – con il vigore sui campi agonali

    conil sapere negli arenghi scientifici. � Combatter� – per vincere nel nome di Roma – cos� combatter�

    come il Duce comanda. – Lo giuro!

    MODIGLIANI FRANCO

    Vince nel 1937, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MOMIGLIANO EUCARDIO

    scrittore, ebreo, , presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista, scriver� nel 1946 �Storia tragica e grottesca del razzismo fascista� (Silvio Bertoldi-Camicia Nera-Rizzoli.,Milano 1994,pag.22 e 105)

    MONDADORI ALBERTO

    Editore �figlio di Arnoldo , si sposa in divisa con gerarchi al seguito ( vedi foto in Il Borghese del 22-10-1972- Partecipa ai Littoriali col GUF di Milano  . Dirige e scrive sul Tempo cronache esaltanti della guerra dal 1940 al 1943 , scrive il 2-1-41: �Hitler ha capito cose che nessun tedesco aveva sinora capito, nemmeno Federico il Grande.�( Il Borghese 16-4-1972) Partecipa ai Littoriali del 1935 ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    MONELLI PAOLO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)
    “(Gli ebrei) appaiono tutti uguale, come i cinesi, come i negri, come i cavalli, adeguati agli incroci consanguinei, dall’eguale vita, dagli uguali squallidi orizzonti. Non si capisce la ragione di questo darsi d’attorno per tutta la giornata, di questo affaccendarsi senza tregua. Sono miserabili, tengono stretti i loro quattrinelli nella pezzuola o nel pugno. Sono un inesausto serbatoio, questi ghetti polacchi. Ogni anno di ebrei ne emigrano a decine di migliaia, invadono il mondo, eppure son sempre pi� numerosi. Sono oggi quattro milioni, prolifici e straordinariamente resistenti nonostante le miserabili condizioni di vita.La Polonia paga oggi il filo di una politica troppo accogliente per secoli.” Corriere della Sera, 11 Giugno 1939 – Paolo Monelli.

    MONTALE EUGENIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)

    MONTANELLI INDRO

    Giornalista, scrittore-�Nel 1922 ero un Balilla….Sono stato fascista, come tutte le persone della  mia generazione. Non perdo occasione per ricordarlo, ma neanche di ripetere che non ne chiedo scusa a nessuno� (La stanza di Montanelli- Corriere della sera,14-3-96, pag.39) fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994- Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60) �Cesare Pavese era fascista. Vasco Pratolini era fascista. Montanelli, Bocca e Biagi hanno tutti portato la camicia nera, e non ne parlano mai. Io li chiamo gli extraterrestri. �( Bettino Craxi , ultima intervista a Marco Dolcetti , rip. La Stampa 28-7-2002)��� C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Indro Montanelli, .. (Carlo Mazzantini- L�ultimo repubblichino- Marsilio ed. aprile 2005)

     

    MONTANO LORENZO

    collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista (Giampiero Mughini-A via della Mercede c’era un razzista-Rizzoli,  Milano, gennaio 1991, pag.36)

    MONTI AUGUSTO

    Einaudiano, nel 1926 scriveva su l � �Impero� un articolo dal titolo �il Fascismo partito di Stato� (da Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.22)

    MORANDI GIORGIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai,…Giorgio Morandi, fascistissimo fece la copertina, della raccolta dell'”Italiano”, rivista fascista.(Giampiero Mughini- A via della Mercede c’era un razzista-Rizzoli,  Milano, gennaio 1991, pag.36)

    MORANINO FRANCO

    C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Franco Moranino, tenente della GIL che insegnava ai suoi balilla e avanguardisti che �Mussolini ha sempre ragione� e poi massacratore di �fascisti��(Carlo Mazzantini- L�ultimo repubblichino- Marsilio ed. aprile 2005)

     

    MORANTE ELSA

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (lettera pubblicata in Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi, Firenze,1995, pag.129) (vedi anche Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10)

    MORAVIA ALBERTO

    ..Moravia , cugino di Carlo Rosselli ma anche nipote di Augusto De Marsanich , sembra sia stato l�autore degli slogans  �Non rinnegare, non restaurare� e di �N� mercenari ,n� disertori� ,secondo la ricostruzione di Enzo Palmesano su  CENTRO DESTRA, mensile di Tattarella……. Moravia nel 1935 si rivolse a Galeazzo Ciano per difendere i temi della sua opera �…tutt�altro che pessimisti e distruttivi, tutt�altro che antitetici ed estranei alla Rivoluzione Fascista�(lettera apparsa su Panorama nel �93)(Corriere della Sera,1-2-96, pag. 21) Nel 1941 Alberto Moravia scrisse a Mussolini �. ( da Difesa di Giorgio Albertazzi di Francesco Pallia)

    MORBELLI RICCARDO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MORO ALDO

    politico democristiano-Partecip� , quale rappresentante di Bari, ai Littoriali de1937 e 1938 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi, Firenze,1995-Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972) Aldo Moro andava affermando che “la razza � l’elemento biologico che, creando particolari affinit�, condiziona l’individuazione del settore particolare dell’esperienza sociale, che � il primo elemento discriminativo della particolarit� dello Stato”.- Partecipa ai Littoriali del 1935, iscrivendosi a l corso �Per una rigenerazione fisiologica del nostro popolo�  ed a Palermo nel 1938 al Convegno Nazionale del PNF-�Scrive su CIVILTA� FASCISTA ,pag.289-annata 1937- ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972) fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994 – Aldo MORO 1943 (Articolo citato “Storia Illustrata, gennaio 1998, pag.45): ” La razza � l’elemento biologico che, creando particolari affinit�, condiziona l’individuazione del settore particolare dell’esperienza sociale, che � il primo elemento discriminativo della particolarit� dello stato”

    MOSCA GIOVANNI

    Illustra il giornale Roma Fascista di vignette in cui deride gli antifascisti ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    MOSCATELLI VINCENZO

    Capo partigiano comunista- Nel 1937 dal carcere di Vercelli scrive al Prefetto dichiarando che � se nel passato ho mancato �oggi ripudio il marxismo che la realt� fascista ha vuotato del suo contenuto pseudo storico-scentifico � ( Fotoc lettera nel Borghese del 22-10-1972)

    MUGGIANI GIORGIO

    pittore,disegnatore della testata del Popolo d�Italia.(da Silvio Bertoldi-Camicia Nera-Rizzoli 1994,pag.15)

    MURSIA UGO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    MUSCETTA CARLO

    Vince  nel 1939,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    NANNI MARCELLO

    autore dell�Inno degli Arditi (Storia Illustrata, n�8/9, agosto-sett.1996)

    NAVARRINI NUTO

    L�attore Navarrini fu insignito del grado di capitano delle Brigate Nere…. (Marcello Randaccio, Le finestre buie del�43, Daniela Piazza Editore, Torino, novem 93,pag.277)Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Nuto Navarrini .(Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    NAZZARI AMEDEO

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Amedeo Nazzari .(Salvatore Francia-L�altro voltodella Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    NEGARVILLE CELESTE

    62 dirigenti comunisti, fra cui Togliatti , Longo, Di Vittorio eNegarville , firmano il manifesto del PCI, nel 1936 che dichiara �Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che � un programma di pace, di libert�, di difesa degli interessi dei lavoratori�(Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    NEGRI ADA

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (lettera pubblicata in Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi, Firenze,1995, pag.127)

    NENNI PIETRO

    Pietro  Nenni scriveva sul Popolo d�Italia e fu il  fondatore del fascio di Bologna, insieme a Leandro Arpinati, nel 1919 ( Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994, pag.22 e 172)

    OCCHINI BARNA

    genero di Papini, redattore capo del �Frontespizio�…�Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scriveva  Barna Occhini ..(M. Randaccio, Le finestre buie del �43 , Daniela Piazza Ed. Torino, 1993, p. 296)….in “Italia e Civilt�”, la rivista, diretta dal genero di Giovanni Papini, Barna Occhini, sono molto accentuati i motivi antiebraici.[9] (Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    OJETTI UGO

    scrittore-firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925….Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Ugo Ojetti…( Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,p..247)

    OLIVELLI TERESIO

    Vince nel 1939  ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    OLIVETTI

    Partecipa ai Littoriali del 1935 per la Dottrina del Fascismo ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    OPERTI PIERO

    Generale e primo presidente del CLN di Torino…..Ricorder� l’antifascista Piero Operti in Lettera aperta a Benedetto Croce: “Gli uomini della Resistenza, tra i quali gli antichi antifascisti non erano se non il sale, non avevano alcun diritto morale di massacrare gli avversari in virt� d’una vittoria riportata da terzi”… “Mi brucia ancora il disgusto che colsi sul volto di inglesi e americani d�nanz� alle grandi fotografie di Piazzale Loreto esposte ovunque: ‘This �s the peo- ple that wanted to c�v�lize Etiopia!’. (Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo 1988)

    OPPO CIPRIANO EFISIO

    Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Cipriano Efisio Oppo….( Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994, pag.247)

    ORANO

    Partecipa ai Littoriali del 1935 per la Dottrina del Fascismo ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    ORLANDO RUGGERO

    alla fine deglio Anni Trenta, auspicava “l’assoluta solidariet� fra il regime fascista e il Reich nazionalsocialista”, affermando che l’Italia “assolutamente non pu� non sposare, pere ragioni di giustizia sociale e di difesa civile, le rivendicazioni della Germania di Hitler”.

    ORLANDO VITTORIO

    EMANUELE

    politico-Durante la guerra d’Etiopia, scrive al Duce:”Se potessi essere utile” ( E. Biagi-ANNI DI GUERRA, Sette , 2/2/95, p.28-29)

    OSELLA GIUSEPPE

    Industriale della lana,partigiano fucilato per rappresaglia il 22-12-43, a Borgosesia(NO),dalle CCNN della GNR, dette il nome alla Brigata Partigiana. Era stato squadrista, marcia su Roma,era Podest� di Varallo Sesia fino al 25 luglio 1943.(C. Mazzantini-I balilla andarono a Sal�-ed.Marsilio,Venezia1995, pag.15)

    OSIRIS WANDA

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Wanda Osiris .(Salvatore Francia-L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    PACI ENZO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    PALATUCCI GIOVANNI

    Ultimo Questore di Fiume durante la RSI, salv� migliaia di ebrei, inviandoli con documenti falsi da Fiume a Bari con documenti falsi,  fu arrestato dai tedeschi  inviato a Dachau  il 22- 9-44dove  mor� di stenti il 10-2-45 (L�ultima Crociata- febbraio 2002, pag. 3)

    PANZINI ALFREDO

    scrittore-firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925:

    PAPINI GIOVANNI

    scrittore-.. esaltarono Mussolini i letterati Papini,….. (Silvio Bertoldi -La Chiamavamo Patria -Rizzoli 1989, pag.35) …�Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scriveva Papini.. (M. Randaccio,Le finestre buie del�43,D. Piazza Ed.Torino,nov 93,pag.296)       Accademico d�Italia.. (S. Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.100)

    PARIBENI ROBERTO

    �Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scriveva Roberto Paribeni… (M. Randaccio, Le finestre buie del�43, Daniela Piazza Ed., nov. 93, pag. 296)

    PASINETTI FRANCESCO

    Vince ,nel 1934, quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    PASOLINI PIER PAOLO

    Scriveva su ARCHITRAVE , periodico dei GUF -( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972) �Folle, Gerarchi e Mussolini erano infinitamente migliori delle cose di oggi� (in Nuovo Fronte . Anno 35- giugno 2005, pag .14)

    PATERNOSTRO SANDRO

    giornalista- Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Appartenente al GUF di Palermo, frequent� l’Accademia Navale di Livorno nel 1940 (Bartolo Gallitto in   L’un contro l’altro armati,Mursia 1995, pag.45)

    PATTI ERCOLE

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)

    PAVESE CESARE

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)- Pavese � autore di un paio di lettere di sottomisione al Duce e simpatizz� per la RSI(Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10) �Cesare Pavese era fascista. Vasco Pratolini era fascista. Montanelli, Bocca e Biagi hanno tutti portato la camicia nera, e non ne parlano mai. Io li chiamo gli extraterrestri. �( Bettino Craxi , ultima intervista a Marco Dolcetti , rip. La Stampa 28-7-2002) Aderirono alla RSI nomi prestigiosi fra cui probabilmente addirittura anche Cesare Pavese. ( da Difesa di Giorgio Albertazzi di Francesco Pallia)

    PELLEGRINO CARDINAL MICHELE

    Arcivescovo di Torino – fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo inIl Borghese 13-2-1972

    PENNA

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� Fascista del ministro Bottai

    PERLASCA GIORGIO

    IL commerciante Giorgio Perlasca, ex volontario Fascista nella guerra di Spagna, si trovava nel �43 a Budapest per lavoro. Forte di un lasciapassare spagnolo, dopo l�abbandono dell�ambasciatore di Spagna, si era spacciato per il console di quel paese di fronte al governo filonazista di Budapest. E in questo ruolo sfornava documenti falsi, organizzava case rifugio per gli ebrei, strappava ragazzini ai treni della morte di Eichmann. Riusc� perfino ad evitare il progettato incendio del ghetto della citt�. Salv�, in questo modo, 5 mila ebrei. Solo nell�89, grazie alla ricerca di un gruppo di donne sopravvissute all�olocausto, ospite d�onore dello stato di Israele, a Perlasca fu riconosciuto il titolo di �Giusto tra le nazioni�. A girare il film, tratto dal libro di Enrico Deaglio, scritto per la tv da Rulli e Petraglia col titolo di �Il coraggio di un uomo giusto�, il regista Alberto Negrin che ha voluto ad interpretare il protagonista Luca Zingaretti, ex commissario Montalbano, per la sua faccia di uomo normale. Prodotto da Carlo Degli Esposti per la Rai, con la collaborazione di ungheresi e francesi, ha tra gli altri attori, Amanda Sandrelli, Klaus Maria Brandauer, Erland Josephson, Jean Francois Garreaud, Jerome Anger, Franco Castellano, Matilda May, Giuliana Lojodice. Come mai oggi un film su un uomo che si oppose allo sterminio degli ebrei mettendo in pericolo la sua vita? �Perch� abbiamo bisogno di nobili esempi, risponde Negrin, oggi pi� che ieri. Il revisionismo storico non c�entra. C�entrano i comportamenti universali. Perlasca era un FASCISTA ma non sopportava che gli ebrei fossero perseguitati. E si oppose, diventando un eroe. Fare un film su di lui � come dare l�Oscar a Russel Crowe perch� ha fatto �Il gladiatore� o a Julia Roberts perch� ha portato sullo schermo Erin Brockovich. Si addita al pubblico un uomo dalle nobili azioni per aiutarlo, e aiutarci, ad essere migliori�. [si.ro. SPETTACOLI Gioved� 12 Aprile 2001]

    PETROLINI ETTORE

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    PEZZATO ENZO

    Vince ,nel 1940, quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    PICCOLI FANTASIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    PICKFORD MARY

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    PINTOR GIAIME

    scrittore- Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)Numerosi giovani che emergono ai Littoriali sarebbero poi passati al comunismo militante… Pintor  (Silvio Bertoldi -LA CHIAMAVAMO PATRIA -Rizzoli 1989,pag.116) …Pintor partecipa al Convegno Scrittori Europei a Weimar, nell�ottobre 1942. (Carlo Mazzantini- I balilla andarono a Sal�-ed.Marsilio, 1995, pag.11) … a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Giaime Pintor , che recensiva positivamente Ernst Junger.. (Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10)

    PIO XI

    Mussolini , �L� uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare�  L�Italia settimanale , n�23 � 15 �6-1994

    Pio XI: “Costui � l’uomo della Provvidenza” (giudizio condiviso da Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, il “papa buono”)

    PIO XII

    Pio XII: “il piu’ grande uomo da me conosciuto,e senz’altro tra i piu’ profondamente buoni”

    PIOVENE GUIDO

    Il 8-1-40 scriveva a Bottai, Ministro: �Sono veramente orgoglioso che la mia collaborazione possa essere utile alla rivista �PRIMATO FASCISTA�� Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60) CORRIERE DELLA SERA, 1 NOVEMBRE 1938 – GUIDO PIOVENE:
    “Recensione del libro di Telesio Interlandi (Fondatore e direttore “Difesa della Razza”) “Contra Judeos”:
    “Si deve sentire d’istinto, e quasi per l’odore, quello che v’� di giudaico nella cultura.Gli ebrei possono essere solo nemici e sopraffattori della nazione che li ospita. Di sangue diverso e coscienti dei loro vincoli, non possono che collegarsi contro la razza ariana. L’enorme numero di posizioni eminenti occupate in Italia dagli ebrei � il risultato di una tenace battaglia”.

    PIRANDELLO LUIGI

    scrittore- f� domanda di iscrizione al PNF , subito dopo il delitto Matteotti ( Silvio Bertoldi-Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.104) firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925. fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994 –  Luigi Pirandello:  “Mussolini recita, da protagonista, nel teatro dei secoli”- Nel 1929 � nominato membro dell’Accademia d’Italia.

    �Tutto cominci� con un telegramma. Mittente Luigi Pirandello. Destinatario Benito Mussolini. Eccellenza, cos� diceva il testo, sento che questo � il momento pi� propizio di dichiarare una fede nutrita e servita in silenzio. Se l’ Eccellenza Vostra mi stima degno di entrare nel Partito Nazionale Fascista, pregier� come massimo onore tenervi il posto del pi� umile e obbediente gregario�� come nota Gian Franco Ven� in un suo esauriente saggio, Pirandello fascista,  l’ adesione cadde in tempi non sospetti di piaggeria, cio� nel settembre 1924, tre mesi dopo il delitto Matteotti, quando il regime appariva malfermo e di incerto avvenire.�.Pirandello fu fascista dei pi� ferventi. E tale rimase fino alla morte che cadde nel 1936, nel momento di massimo consenso del regime�.. Qualche mese , nell� autunno del 1924, lo scrittore, intervistato dal giornale L’ Impero, non esita infatti a impartire al governo fascista una serie di consigli ispirati a una vera impazienza totalitaria. Eccoli: sbarazzare il terreno dalle chiacchiere, sopprimere la Camera dei deputati, sostituirla con un’ assemblea mista di tecnici e di rappresentanti delle istituzioni basilari dello Stato. Procedere, inoltre, alla soppressione della stampa avversaria. Cos� Pirandello anticipa, nelle proprie preferenze, l’ Italia totalitaria che Mussolini inaugurer� con il discorso del 3 gennaio 1925. Alberto Moravia, incontrando Pirandello, gli rivolse la domanda: Scusi, ma lei perch� si � iscritto al Fascio?. La risposta fu: Se sapesse, Moravia, che schifo faceva il parlamento!. .� ( Nello Ajello – Pirandello cosi’ era (Se vi pare) -Se l’ Eccellenza Vostra mi stima degno…Da la Repubblica – 2 dicembre 1986 – pagina 30)-[10]

    PITTIGRILLI

    � Pitigrilli  era anche lui una spia dell’Ovra . Panorama (28/04/2000)

    POGATSCHNIG GIUSEPPE PAGANO

    Architetto- impaginatore del Popolo d�Italia, resistente e morto a Mauthausen a 49 anni. (da Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.15)

    POUND EZDRA

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131)……Il 21-5-45 viene internato in  Campo di concentramente a Pisa, sfugge alla pena di morte, ma viene internato in manicomio,al St. Elisabeth�s Hospital per 13 anni.(Di Jaco,I 5 anni che cambiarono l�Italia-N.Comp) Ezra Pound: “Jefferson fu un genio, e Mussolini un altro genio”

    POZZO VITTORIO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Vittorio Pozzo…(Salvatore Francia-L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    PRAMPOLINI ENRICO

    Enrico Prampolini partecipa, nel 1932 ,all�allestimento della Mostra della Rivoluzione Fascista a Roma (Catalogo della Mostra Rivoluzione Fascista, ed.PNF, Roma 1933 cit in Carlo Mazzantini- I balilla andarono a Sal�-ed.Marsilio, Venezia, 1995, pag.61)

    PRATOLINI VASCO

    scrittore- Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Sovvenzionato  dal Regime ( B. Mussolini, Opera Omnia, XXXII, pag.265-266 in S. Bertoldi-SALO’- Rizzoli, dic. 1976.)… fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131 vedi anche Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10) … a sfogliare l�indice di �Primato Fascista� ci si imbatte nel nome di Vasco Pratolini… (Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10) Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60) �Cesare Pavese era fascista. Vasco Pratolini era fascista. Montanelli, Bocca e Biagi hanno tutti portato la camicia nera, e non ne parlano mai. Io li chiamo gli extraterrestri. �( Bettino Craxi , ultima intervista a Marco Dolcetti , rip. La Stampa 28-7-2002)

    PRATT UGO

    E repubblichini era Ugo Pratt, …(Cronologia �Internet- http://www.cronologia.it/storia/a12dic97.htm) Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi,�. fra i pi� motivati volontari ��.. Hugo Pratt, l’ideatore di Corto Maltese, reduce della X Mas, ma anche della polizia tedesca del Litorale adriatico, dipendente dall’Sd.( Maurizio Cabona in  “il Giornale” del 10 ottobre 1997) ..era del batt. Sagittario (Storia del 900-2005) Sotto le bandiere di Sal� c’erano ancora �Ugo Pratt, � (Giovinezza, giovinezza, prima col Duce poi col Pci-di Giuliano Spada – da “Libero” del 2/12/2003 )

    PRAZ MARIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)- fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131)

    PRETI LUIGI

    Partecipa ai Littoriali del 1935 (Il Borghese 16-4-72- N. Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972)

    PROSPERI GIORGIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    QUASIMODO SALVATORE

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)- fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131 vedi anche Gianni Granzotto , Il Giornale, 1-6-1997, pag.1e 10))

    QUILICI FOLCO

    C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era  Folco Quilici.. (Carlo Mazzantini- L�ultimo repubblichino- Marsilio ed. aprile 2005)

     

     RADIUS EMILIO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Emilio Radius…(Salvatore Francia- L�ALTRO VOLTO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA, ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    RAIMONDI GIUSEPPE

    collaboratore dell��”Italiano”, rivista fascista(Giampiero Mughini-A via della Mercede c’era un razzista- Rizzoli, Milano, gennaio 1991, pag.36)

    RAMPERTI MARCO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Marco Ramperti…(Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    RANDONE SALVO

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Salvo Randone .(Salvatore Francia-L�ALTRO VOLTO DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    RATZINGER  JOSEPH

    G�nther Grass intervistato dal  Frankfurter Allgemeine Zeitung ( agosto 2006) ha ammesso di essersi arruolato volontario, a 15 anni, nelle SS naziste.� Quell’esperienza dur� qualche mese e si concluse con una ferita nel 1945, dopo la quale fu fatto prigioniero ed internato in un campo americano, dove fece amicizia con un altro ragazzo (che non era nelle SS, ma comunque Flakhelfer) che sarebbe diventato famoso, il giovane Joseph Ratzinger. Ero nel lager di Bad Aibling, dove a cielo aperto erano internati 100mila prigionieri di guerra. Uno si chiamava Joseph, era molto cattolico e pronunciava spesso citazioni in latino. Divent� mio amico e giocavamo insieme a dadi, poich� ero riuscito a procurarmi nel lager un barattolo per gettare i dadi. Cercavamo di ammazzare il tempo, parlavamo e facevamo speculazioni sul futuro, come fanno volentieri i ragazzi. Io volevo diventare un artista, mentre lui voleva entrare nella Chiesa e fare carriera�.

    RENZI RENZO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    RISI DINO

    regista-DINO RISI dichiara:”Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo cominciato a perdere la guerra,. Mio padre � stato un grandre amico di Mussolini, era il medico di Mussolini….” ( L.Tornabuoni su LA STAMPA, 31/10/94, pag.14)

    ROBERTI GIOVANNI

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    ROCCA MASSIMO

    ex anarchico, interventista, collabora all�Avanti, fascista, si stacc� dal fascismo durante il Regime, ader� per� poi alla RSI, ridivenne antifascista dopo il �45.(Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli,Milano 1994,pag.129)

    ROLL VERA

    Fra gli artisti ritroviamo al Nord, nella RSI, Vera Roll .(Salvatore Francia-L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988) Vera Roll, compagna di Nuto Navarrini e stella della rivista, �si vide rapare a zero..( Maurizio Cabona in  “il Giornale” del 10 ottobre 1997)

    ROOSEVELT F.DELANO 

    politico-Presidente USA-Nel 1933 dichiarava di” essere profondamente impressionato” da ci� che Mussolini aveva realizzato. Pietro Melogrami-Dieci Perche’ Sulla Repubblica- Ed.Rizzoli-1994) � Mussolini deve passare alla Storia non soltanto come il restauratore delle fortune della sua Patria, ma anche come costruttore di una migliore forma di convivenza tra i popoli� (in Nuovo Fronte . Anno 35- giugno 2005, pag .14)

    ROOSEVELT FRANKLIN DELANO

    �Sono davvero ammirato di come Mussolini concepisce e risolve i maggiori problemi del giorno� in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    ROSA GIOVANNI TITTA

    fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131)

    ROSAI OTTONE

    pittore, fu squadrista passato poi alla Resistenza(S. Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,p.101) fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939 (Enrico Nistri-Anni Trenta-Ed Loggia dei Lanzi,  Firenze,1995, pag.131) fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994-

    ROSSELLINI ROBERTO

    regista-segnalato dalle Commissioni di epurazione ,  fra i “registi che hanno contribuito maggiormente  a diffondere e convalidare le ideologie nazifasciste”(C.Quarantotto-Gli anni 40-,n�56,pag.1330,CiarrapicoEd.)

    ROSSI  KOBAU LIONELLO

    padre di Paolo Rossi, comico di sinistra, bersagliere volontario della RSI, autore di un libro  (Prigioniero di Tito , 1945-46, ed Mursia, 2000) dove descrive le torture, gli omicidi e le sevizie dei titini.

    ROSSO DI SAN SECONDO

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Rosso di S.Secondo…(Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    RUINAS STANIS

    Fra i giornalisti e scrittori che vivono l’esperienza della R.S.I. troviamo Stanis Ruinas…(Salvatore Francia-L�altro Volto Della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)[11]

    RUSCONI EDILIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    RUSSO ANTONINO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    SABA UMBERTO

    Saba scriveva sul Popolo d�Italia (da Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli ed., Milano 1994,pag.22)

    SALCE LUCIANO

     regista di sinistra -Luciano Salce ha spiegato la necessit� di “razzialmente, epurare i popoli da elementi allogeni e disintegratori del valore di razza, per formare gruppi etnici e compatti”, in una monohgrafia presentata al Convegno dei GUF del 1941 (tre anni dopo le leggi razziali). A Coltano ..affluirono ben 35mila prigionieri di guerra delle unit� della Rsi, e di un numero imprecisato di civili, rei di essere fascisti e collaborazionisti. Fra  cui il regista Luciano Salce,….( Memoria negata- Area novembre 2001)

    SALERNO ENRICO MARIA

    attore- Allievo Ufficiale della Scuola GNR di Varese- partecip�, assieme a Dario Fo, alla riconquista del caposaldo di Cannobbio, nell�Ossola, nell�ottobre 19444(Teresio Valsesia, La Stampa, 18-3-97,pag.41)..

     � Fu una scelta fatta volontariamente e liberamente, scelta che con altre mi ha costruito, fummo in tanti giovani che in assoluta buona fede decidemmo di  indossare la divisa della Guardia Nazionale Repubblicana. Mio padre, magistrato, fino alla morte ha continuato a credere al Fascismo ed a Mussolini� (intervista a Candido, numero 17  del  31-ottobre 1986) E repubblichini erano  Enrico Maria Salerno ( Cronologia �Internet- http://www.cronologia.it/storia/a12dic97.htm).

    �Chi and� a Sal�, allora?� Il caso ha voluto che tra loro ci fossero futuri attori e registi. Enrico Maria Salerno, che fu ufficiale della Guardia nazionale….  Aldo Cazzullo per La Stampa 15-10-20001 – A Coltano …… affluirono ben 35mila prigionieri di guerra delle unit� della Rsi, e di un numero imprecisato di civili, rei di essere fascisti e collaborazionisti. Fra cui Enrico Maria Salerno, ……. Memoria negata- Area novembre 2001) Nel mondo dello spettacolo ci sono altri molti casi come quello di Fo�. chi era andato nei ranghi della Gnr, come Enrico Maria Salerno( Maurizio Cabona in  “il Giornale” del 10 ottobre 1997) Sotto le bandiere di Sal� c’erano �Enrico Maria Salerno (Giovinezza, giovinezza, prima col Duce poi col Pci-di Giuliano Spada – da “Libero” del 2/12/2003 )

    SALVATORELLI LUIGI

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai (Storia Illustrata, gennaio 1980, pag.60)

    SALVO ALDO

    giornalista RAI-ex-ufficiale dellAviazione RSI, autore di �Mal di Roma�,romanzo autobiografico. (Carlo Mazzantini- I balilla andarono a Sal�-ed.Marsilio, Venezia, 1995, pag.39)

    SARFATTI MARGHERITA

    Scrittrice socialista, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista (Silvio Bertoldi- Camicia Nera-Rizzoli , Milano 1994,pag.112) firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925.

    SAVINIO ALBERTO

    Fascista convinto , sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    SCALFARI EUGENIO

    Scalfari su Roma Fascista,  nel 1942 (quattro anni dopo le leggi razziali) sparava a zero su tutti coloro che non condividevano “il nostro nazionalismo” e la “guerra-rivoluzione”. – fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994 ROMA FASCISTA (settimanale), 24 SETTEMBRE 1942 – EUGENIO SCALFARI:  �Gli imperi moderni quali noi li concepiamo sono basati sul cardine �razza�, escludendo pertanto l�estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti�� �la razza pu� considerarsi come un termine intermedio tra l�individuo e la specie, cio� fra due termini opposti, intendendo la specie, nel suo significato biologico, come la somma di tutti gli individui capaci di dare fra loro incroci fecondi�. – Solo nel 1942, precisamente il 24 settembre, il settimanale �Roma fascista� pubblicava un articolo sulla �razza� di un giornalista che poi, nell�Italia liberata, si sarebbe imposto per brillantezza e passione democratica come Eugenio Scalfari.

    SCHUSTER CARDINALE IDELFONSO

    Il card. Schuster aveva dettato l’epigrafe  apparsa sul Duomo  di Milano .” Ges� , Re dei popoli , dona anni lunghi e vittoriosi a Benito Mussolini, splendore dell’epoca sua”

    SENGHOR SEDAR LEOPOLD

    Presidente del Senegal  dal 1960 . Visit� la tomba del Duce e fece dichiarazioni su di lui , confessando una ammirazione che durava da quando incontr� i Balilla a Dakar, tanti anni prima. Durante il processo di Norimberga Leopold Senghor , combattente a fianco degli alleati, domand� incredulo ed addolarato ai suoi fratyelli negri se anche loro avevano bombardato cattedrali europee, orgoglio di civilt� per ogni popolo. Senghor � morto nel 2002 a 95 anni . (L�ultima Crociata- febbraio 2002, pag. 1)

    SERENI VITTORIO

    scrittore poeta- Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� di Bottai…. Numerosi giovani che emergono ai Littoriali sarebbero poi passati al comunismo militante: poeta Vittorio Sereni,che era stato adirittura alla scuola di Mistica Fascista-

    SERPIERI ARRIGO

    �Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scriveva Arrigo Serpieri….( M. Randaccio, Le finestre buie del�43, Daniela Piazza Ed.Torino, nov. 93, p. 296)

    SHAW GEORGE BERNARD

    scrittore-nel�33 esaltava il modello fascista  efece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994 -George Bernard Shaw: “Mussolini non e’ soltanto un uomo, ma una situazione storica”

    SIBILLA ALERAMO

    Giorgio Galli ricorda che: �Quando Croce , nel 1925, promuove il Manifesto degli Antifascisti, fra i primi firmatari vi � Sibilla Aleramo,che frequenta gli ambienti esoterici di Righini e Evola,con il quale ha una storia d�amore.�..Collaboratrice della rivista �PRIMATO FASCISTA� di  Bottai

    SILONE IGNAZIO

    Ignazio Silone, scrittore ��.informatore  della polizia fascista quando era un alto dirigente comunista, (Dario Biocca e Mauro Canali, L’informatore: Silone, i comunisti e la polizia (Luni).-Panorama (28/04/2000) Trenta note informative tra il 1919 ed il 1930 testimoniano la non episodica collaborazione di Silone con la polizia fascista, nei documenti figurano i nomi di Gramsci, , Terracini e Tasca. …con lo pseudonimo di Silvestri , inviava le relazioni all�OVRA dall�interno del PCI, dal 1919 al 1930 .

    SILVESTRI CARLO

    …Il 14 febbraio’45,Mussolini  autorizza la costituzione del l Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista, che in breve si ritrova con due-tremila iscritti, Aderiscono, fra gli altri l’antifascista socialista Gabriele Vigorelli, l’anarchico Puivio Zocchi, il comunista libertario Germinal Concordia,  Pia Bellora, Carlo Silvestri, e Corrado Bonfantini .(Salvatore Francia- L�altro volto della Repubblica Sociale Italiana , ed.Barbarossa, Saluzzo CN 1988)

    SINISGALLI LEONARDO

    Vince ,nel 1934,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    SIRONI MARIO

    Sironi Mario, pittore, partecipa nel 1932, alla Mostra del Decennale della Rivoluzione.(Giampiero Mughini-A via della Mercede c’era un razzista- Rizzoli, Milano, gennaio 1991, pag.119 e Catalogo della Mostra Rivoluzione Fascista, ed.PNF, Roma 1933 ) – �Mario Sironi dice di Mussolini �..Un uomo con una bonta’ innata, un animo nobile e generoso dotato di grande sensibilit�”. Le ragioni della fedelt� di Sironi a Mussolini credo possano essere comprese anche riportando il ricordo del loro primo incontro, avvenuto a Milano, poco dopo la fine della prima guerra mondiale. Ecco il suo ricordo: “Chiesi senza avere risposta il permesso di entrare,poi mi decisi e lentamente avanzai. Un uomo curvo sulla scrivania con cappello e cappotto dal bavero rialzato (sembrava non mi avesse notato) scriveva assorto,ma evidentemente aveva avvertito la mia presenza. La stanza era gelida; la finestra del balcone aperta lasciava penetrare nebbia e freddo. Un improvviso frusciare d’ali mi fece alzare la testa; due o tre passeri con rapido volo entrando nella stanza dal balcone si posarono su di un grande armadio situato proprio alle spalle di Mussolini. Egli allora mi disse: “Non si meravigli del freddo, lascio la finestra aperta per dare la possibilita’ agli uccellini di venire a nutrirsi; d’inverno non hanno molte risorse in questa citt�’…”  E repubblichini erano Mario Sironi,( Cronologia �Internet- http://www.cronologia.it/storia/a12dic97.htm) Sotto le bandiere di Sal� c’erano ancora � Mario Sironi, ..

    SOFFICI ARDENGO

    scrittore-firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925… esaltarono Mussolini  i letterati Soffici…. (Silvio Bertoldi -La chiamavamo Patria -Rizzoli 1989, pag.35) ….�Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scrivevano Ardengo Soffici. Aderiscono alla RSI uomini del mondo della cultura come Ardengo Soffici…Autore della poesia L�Adunata (2-10-35)

    SOGNO EDGARDO

    Volontario Guerra di Spagna. � C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Edgardo Sogno del Vallino, nobile piemontese, ufficiale di cavalleria e volontario nella Crociata  contro il bolscevismo materialista ed ateo nella guerra di Spagna, aspirante volontario nella campagna di Russia  dell�ARMIR e poi comandante partigiano liberale e medaglia d�oro della Resistenza. � Mazzantini�

    SPADOLINI GIOVANNI

    Segretario PSDI-Spadolini scrive nel,1944:”Tra Fascismo e antifascismo, sempre il Fascismo,tra il nemico e l’alleato tedesco, sempre l’alleato tedesco”(La Stampa 23/4/94)….. Giovanni Spadolini su Italia e Civilt� del 15 febbraio 1944 (cio� sei anni dopo le leggi razziali), si lamentava che il fascismo avesse perso “a poco a poco la sua agilit� e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del giudaismo”.Leo Valiani ,senatore a vita , commemorando Spadolini , al funerale ha detto:” Nel 1942 suo padre cadde per la Patria, come ufficiale di Sanit�, mentre soccorreva i feriti della Firenze bombardata……il diciasettenne Spadolini sentiva anche lui il patriottismo come un dovere morale prioritario”(La Stampa 6/8/94) …..Guido Spadolini, padre di Giovanni , era Segretario del Sindacato Nazionale Fascista delle Belle Arti della Toscana, ed il 1/1/46 � stato insignito di Medaglia d’oro alla memoria dal CLN…..� forse l’unico caso di un ufficiale della RSI ( capitano volontario della Croce Rossa) decorato dal CLN. (da Sentinella d�Italia, anno XL, n� 9, novembre 1986- Monfalcone) ..�Italia e Civilt� era un giornale cattolico di ispirazione fascista uscito a Firenze nel gennaio �44, vi scriveva  Giovanni Spadolini..[12]

    SPINELLA MARIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    SPINI GIORGIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    SPIRITO UGO

     firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925- Partecipa ai Littoriali del 1935 – Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    STALIN

    Josif Vissarionovic Dzugasvili (Stalin): “con la morte di Mussolini scompare uno dei pi� grandi uomini politici cui si deve rimproverare solamente di non aver messo al muro i suoi avversari�

    STEFANILE MARIO

    Vince nel 1937, ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    STRAUSS RICHARD

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    STRAVINSKIJ IGOR

    fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo : “Mussolini e’ un uomo formidabile. Non credo che qualcuno abbia per Mussolini una venerazione maggiore della mia. Per me Egli e’ l’unico Uomo che conti nel mondo intero”

    STUPARICH GIANI

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    STURZO DON LUIGI

    “Oggi vi � un Governo.Il capo mostra volont� ferma; si sente uno che comanda;dopo circa due anni che non si sentiva la  parola voglio c’� un uomo che vuole.L’Italia ha bisogno di chi comandi e di chi voglia e dimentichi i torti” E’ Don Sturzo che  parla.(POPOLO NUOVO-5 novembre 1922).

    SYLOS LABINI PAOLO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    TALARICO VINCENZO

    Sovvenzionato dal Regime Fascista

    TAVIANI PAOLO EMILIO

    politico- Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.-Scrive nel giugno 36 su Vita e Pensiero:”L’Italia ha un suo Impero perch� attua i princ�pi mussoliniani del vivere pericolosamente,del credere,dell’obbedire,del combattere” “Taviani nell’aprile 45 non andava certo per il sottile sulle misure da prendere coi fascisti”(G. Pajetta,su l’Unit�, 28-5-66) Partecipa ai Littoriali ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972) fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo in L�Italia settimanale , n�23 � anno III- 15 �6-1994

    TERRON CARLO

    Vince , nel 1934,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    TERUZZI

    socialista, presente il 23-3-19 alla fondazione dei Fasci ,Sansepolcrista

    TOGLIATTI PALMIRO

    62 dirigenti comunisti, fra cui Togliatti , Longo, Di Vittorio e Leo Valiani, firmano il manifesto del PCI, nel 1936 che dichiara �Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che � un programma di pace, di libert�, di difesa degli interessi dei lavoratori�

    TOGNAZZI UGO

    attore-Ugo Tognazzi, ex-combattente della RSI nella Brigata Nera di Mantova,�..Ugo Tognazzi, cui Il Secolo d�Italia dedic� un necrologio commosso.

    TOSCANINI ARTURO

    Direttore d�orchestra-Candidato nella  Lista fascista  di Milano, per le elezioni del 1919..(Giodano Bruno Guerri-Fascisti-Le Scie Mondadori, Milano 1995, pag.72)

    TRILUSSA

    scrittore poeta-“Trilussa di cui lo spirito, la fede, e l’ammirazione  affettuosa e devota pel Duce a nessuno sono ignote,ci ha consegnato le poesie che pubblichiamo sotto il titolo  Favole Fasciste”-Asvero Gravelli pag.4 di  Trilussa-Le Favole Fasciste-Istit. Editoriale Giovanile- Roma, 1927 – fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo

    TROISI DANTE

    Scrittore-Prigioniero degli americani, dopo l�8 settembre 1943 si rifiuta di �collaborare� e viene rinchiuso nel campo dei �fascist�.

    TROMBADORI ANTONELLO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Su raccomandazione del padre, il pittore siciliano Francesco, Antonello Trombadori nel 1937 entr� nella redazione del “Tevere” di Interlandi .(Giampiero Mughini-A via della Mercede c’era un razzista-Rizzoli, Milano, genn. 1991, p.34)..Numerosi giovani che emergono ai Littoriali sarebbero poi passati al comunismo militante, c�era Trombadori..

    TROTSKI

    Ai socialisti italiani ��avete perduto l�unica carta seria: l�unico uomo che avrebbe potuto fare la rivoluzione sul serio� .

    TUMIATI GAETANO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali. �prigioniero, rifiuta di combattere con gli americani e viene  recluso nel �fascist criminal camp� di Hereford, � l�autore di �Prigionieri nel Texas�

    UNGARETTI GIUSEPPE  

    scrittore poeta- firma il il manifesto Gentile (Manifesto degli intellettuali fascisti )di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925….esalta Mussolini i poeti Ungaretti�.Iscritto al PNF…collaboratore del Popolo d�Italia , fascista convinto. �fece dichiarazioni  di elogio al Duce ed al Fascismo — Dal 1918 al �21Vive ancora a Parigi, lavorando presso l�ambasciata italiana e scrivendo corrispondenze per il “Popolo d�Italia” (il giornale di Mussolini). Nel 1942 � nominato Accademico d’Italia (la sua adesione al fascismo fu tempestiva e non sub� mai grossi ripensamenti); da Cronologia.it-internet- Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai .

    VALENTI OSVALDO

    Attore, era ufficiale della X Mas ….Luisa Ferida ed Osvaldo Valenti  vengono assassinati a Milano il 28 aprile dei ’45, dalla banda partigiana di Giuseppe Marozin, su ordine personale di Sandro Pertini .

    VALIANI LEO

    62 dirigenti comunisti, fra cui Togliatti , Longo, Di Vittorio e Leo Valiani, firmano il manifesto del PCI, nel 1936 che dichiara �Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che � un programma di pace, di libert�, di difesa degli interessi dei lavoratori�

    VALLI ALIDA

     Alida Valli,  dovette andare a lavorare negli Stati Uniti, dove un’attrice in fama di ex amante di Mussolini incuriosiva soltanto.

    VALLONE

    Padre di Raf  Vallone,attore comunista-..A Torino Raf allone, liceale al Cavour, universitario con il  padre gerarca fascista……

    VASSALLI GIULIANO

    Partecipa ai Littoriali del 1935 ( Il Borghese 16-4-1972- Nino Tripodi �Italia fascista- in piedi- ed.Borghese 1972) l’ex Ministro della Giustizia Giuliano Vassalli, nel marzo 1939 (dopo le leggi razziali) partecipava a Vienna al Convegno di collaborazione giuridica italo-tedesca, il cui documento conteneva il solenne impegno “di difendere i valori della razza con l’assoluta e definitiva separazione degli elementi ebraici dalla comunit� nazionale”.

    VEDOVATO GIUSEPPE

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    VELTRONE SAVERIO

     coscienza critica del Pci torinese. ader� alla RSI

    VELTRONI

    Sapete cosa faceva negli anni ’30 il padre di Veltroni? Il giornalista-speaker alla radio dell’EIAR, sua la radiocronaca trionfalistica della visita a Roma di Hitler.

    VERGANI ORIO

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai

    VIANELLO RAIMONDO

    attore- Milit� nella R.S.I quale bersagliere   Prigioniero a  Coltano ..- il fratello di Raimondo era tenente di vascello della X Mas  [13]

    VIGORELLI GIANCARLO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    VILLAROER GIUSEPPE

    Poeta �Esalta  Mussolini durante il Regime e aderisce alla RSI .

    VITTORINI ELIO

    Squadrista, Marcia su Roma, partecipa al Convegno Scrittori (nazisti) Europei a Weimar, nell�ottobre 1942…. sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa,  nov-dicemb. 1939 .Vittorini negli anni Venti e Trenta  scrive articoli inneggianti al Duce ed a Berto Ricci .C�eravamo tutti in piazza od incollati alla radio il 10 giugno del �40,�. in quella folla urlante c�era Elio Vittorini , ex squadrista e marcia su Roma  a quindici anni,, rappresentante della cultura fascista al convegno degli scrittori dell�Europa nazista a Weimar nel 1942, che  poco pi� tardi chiamer� �figli di stronza� coloro che  sotto per seguire l�insegnamento dato loro , anche lui docente; si arruolarono nella RSI

    VIVARELLI ROBERTO

    �Lo storico Roberto Vivarelli ader� , insieme al fratello, alla RSI e milit� tra i mar� della  X Mas di ]unio Valerio Borghese

    VOLONTE� MARIO

    padre di Gian Maria, �.1l 16 setembre 1943, nella Casa della GIL, in piazza Bernini 2 , viene costituito ufficialmente il Partito Fascista Repubblicano di Torino, tra  il gruppo di fondatori, il conte Gaschi, Pernice e Mario Volont�.. poi tenente della Brigata Nera Capelli ,di Torino,  e Comandante il Presidio di Chivasso. Il 30 n0vembre del 1944 , Mario Volont�, , dopo esser stato fermato dai fascisti stessi, viene denunciato dalla Federazione al Consiglio Militare per malvessazioni e soprusi contro la popolazione. Arrestato e condotto alle Carceri Nuove, verr� trasferito nella Fortezza di Pinerolo, dove rester� recluso sino alla fine della guerra�

    VOLPE GIOACCHINO

    scrittore-firm� il manifesto Gentile di sostegno al PNF,a Bologna il 30/3/1925- fascista, sostiene l�uso del �voi� in Antieuropa, nov-dicemb. 1939

    VOLTOLINA LUIGI

    Padre di Carla Voltolina, moglie di Sandro Pertini-Fascista della prima ora…A Torino il nuovo direttorio del PNF si instaurano a fine agosto 1922 sono :  Luigi Voltolina, Annibale Monferrino e Carlo Scarampi Del Carlo.

     WELLS HERBERT GEORGE

    Herbert George Wells: “Mussolini ha lasciato il suo segno nella storia”

    ZACCAGNINI BENIGNO

    Zaccagnini, nel 1939 (un anno dopo le leggi razziali) pubblicava su Santa Milizia, periodico della federazione fascista ravennate, ben tre articoli in cui si denunciava il grave rischio “di un’eccessiva dilatazione dei confini razziali”, poich� l’Italia la si salvaguardava “non confondendosi o mescolandosi con le altre genti”.…ex- giovane fascista che insieme ai concittadini D�Alema Giuseppe e Boldrini Arrigo cambi� la camicia  per apparire vergine.. Arrigo Boldrini (“Bulow”), capo della 28a Brig. Garibaldi, il  29-4-45 arriv� a Codevigo (RA) con la sua brigata su camion americani. Il giorno dopo sulle acque del Brenta affiorarono i primi cadaveri. Pochi giorni prima alcuni militi della GNR si erano consegnati prigionieri. Depredati furono uccisi a bruciapelo.In 19 giorni furono uccise 120 persone. Terminato il �lavoro” la 28a brigata tent� di annientare la 14a Compagnia partigiana perch� non comunista. A fianco di Boldrini operarono Benigno Zaccagnini e Giuseppe D’Alema, morto a novembre 1994 padre di Massimo, -SANTA MILIZIA (settimanale), 11 febbraio 1939 – BENIGNO ZACCAGNINI Articolo: “Problemi razziali: il meticciato” – “La razza pu� considerarsi come un termine intermedio tra individuo e specie, cio� fra due termini opposti, intendendo la specie, nel suo significato biologico, come la somma di tutti gli individui capaci di dare fra loro incroci fecondi”.

    ZACCONI ERMETE

    Il suo nome compare nell�elenco dei finanziati dal Regime

    ZAGARI MARIO

    Ministro Socialista � Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.- Scrive su CIVILTA� FASCISTA ,pag.289-annata 1937

    ZANGRANDI RUGGERO

    scrittore- Fra  i numerosi giovani che emergono ai Littoriali e che sarebbero poi passati al comunismo militante, vi � Zangrandi…Il suo nome compare nell� elenco dei finanziati dal Regime .

    ZANOLETTI MARIO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    ZARDI FEDERICO

    Vince, nel 1938,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    ZAVATTINI CESARE

    Collaboratore della rivista �PRIMATO FASCISTA� del ministro Bottai .

    ZEVI BRUNO

    Vince ,quale rappresentante dei GUF (Gruppi universitari fascisti) i Littoriali.

    ZINCONE VITTORIO

    Partecipa ai Littoriali del 1935 e diventa Littore di monografia corporativa .

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