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    Chi dà i soldi (davvero) ai democratici – Libero Quotidiano

    9 years ago

    A leggere il New York Times o il Washington Post si e’ indotti a credere che non c’e’ peggiore attentato alla correttezza della battaglia elettorale americana, ovviamente identificata con le cause della sinistra, dell’ingerenza dei fratelli Koch o del magnate dei casino’ Sheldon Adelson. Sono i nomi dei miliardari di simpatie conservatrici, familiari non solo a New York e a Washington ma anche all’estero, ovunque arrivi l’onda lunga della propaganda filo-liberal grazie ai media mainstream, fedelmente incolonnati dietro ai leader Democratici di turno.
    Ora, una classifica sui finanziatori politici dei Democratici e dei Repubblicani dal 1990 ad oggi, apparsa su Politico.com a firma del giornalista dell’American Media Institute James Varney (che in passato aveva vinto un Premio Pulitzer) demolisce questa “certezza”.
    Al primo posto tra i foraggiatori in assoluto degli uomini politici c’e’ la CWA, che sta per Communication Workers of America, il sindacato dei lavoratori dei media che raggruppa gli operatori della carta stampata e delle Tv, compresi i giornalisti. Nel periodo considerato la CWA, che nell’inverno scorso ha dato il suo “endorsment” ufficiale a Bernie Sanders, ha donato in totale 44,2 milioni ai politici (di cui 43,8 ai DEM), superando i 43,3 milioni del sindacato dei camionisti (Teamsters Union), i 43 milioni dati dal SuperPac che fa capo a Adelson e la “miseria”, in proporzione, dei 29,5 milioni donati dai fratelli Koch, Charles e David.
    Se non sapevate questa notizia (io l’ho appresa ora) e’ per l’ovvio motivo che i giornalisti liberal, e il mondo dei media in generale, mettono volentieri nel mirino della critica moralistica i finanziatori degli avversari politici, i repubblicani, ma non fanno lo stesso verso i finanziatori dei loro compari politici, i democratici. E come pretenderlo? Dovrebbero mettere tra i “manipolatori” del corretto processo politico se stessi, visto che sono parte dello stesso sindacato.
    La CWA ha dato finora 13.500 dollari alla campagna di Sanders, e Politico.com scrive che “i Democratici che cercano di conquistare la Casa Bianca possono abitualmente contare sui contributi cash di alcuni degli stessi reporter che si occupano di loro – sebbene i giornalisti stessi come categoria non siano necessariamente consapevoli di questo conflitto di interesse e la loro partecipazione sia raramente resa pubblica dalle loro testate”. I giornalisti sono ovviamente una minoranza dei 700 mila membri del sindacato, ma la CWA fa lobbismo su questioni che frequentemente sono al centro degli articoli dei media, per esempio le questioni degli accordi commerciali e della riforma sanitaria. Quindi, “questo e’ un problema reale di conflitto di interesse per i giornalisti che coprono le politiche economiche”, ha detto nell’articolo Fred Brown, copresidente del comitato etico della Societa’ dei Giornalisti professionisti.
    Politico.com ha notato che

    nel riportare la notizia della CWA che dava l’endorsement a Sanders in dicembre, ne’ il New York Times, ne’ il Washington Post, ne’ il Wall Street Journal hanno scritto che come quotidiani erano affiliati a quel sindacato.

    Solo la NBC lo ha fatto.
    Le commissioni che i giornalisti versano per la tessera sindacale CWA aiutano a finanziare la politica in modo ultra-partigiano, visto che il 97% va al partito democratico, secondo OpenSecrets.org, il website del Centro per le Politiche che monitora le donazioni ai partiti e ai personaggi politici. Dal 2008 la CWA ha dato oltre 8,7 milioni a importanti candidati a cariche federali di riconosciuta fede liberal, tutti DEM, come la leader della Minoranza alla Camera Nancy Pelosi, la senatrice Elizabeth Warren e i deputati James Clyburn, Steny Hoyer e Keith Ellison.

    . di Glauco Maggi twitter @glaucomaggi

    Chi dà i soldi (davvero) ai democratici – Glauco Maggi – Libero Quotidiano.