Gli imprenditori mecenati salvano il Paese dalle rovine – IlGiornale.it
9 years ago
Ponti, teatri, scuole: da Cucinelli ad Armani, ecco tutte le donazioni che sopperiscono all’assenza dello Stato. Ma il Fisco non agevola i benefattori.
C’è chi costruisce scuole, chi mette all’asta il suo tempo per raccogliere il denaro necessario a salvare un ponte e chi riqualifica antichi borghi per far crescere la propria azienda e sviluppare allo stesso tempo progetti utili agli abitanti.
Un modo, il mecenatismo, a cui molti ricchi imprenditori ricorrono per far tornare alla comunità parte di quello che hanno avuto dalla vita agendo in maniera efficace là dove lo Stato non arriva, almeno non in tempi rapidi. E questo nonostante in Italia la fiscalità non incoraggi gesti di questo tipo, ad eccezione degli sconti sotto forma di credito d’imposta introdotti con l’art bonus nel maggio del 2014 per chi contribuisce alla ristrutturazione e alla manutenzione di opere di interesse artistico e culturale. Per gli altri gli sgravi sono limitati, se poi si agisce in prima persona si paga anche l’Iva sui lavori. Eppure, nonostante il Fisco non agevoli i benefattori, contrariamente a quanto avviene all’estero, sono molti coloro che investono nella collettività senza aspettarsi nulla in cambio ma solo per il piacere di restituire una piccola fetta della propria fortuna ai luoghi del cuore.
È conosciuto anche per questo l’umbro Brunello Cucinelli, il re del cachemire il cui marchio è famoso in tutto il mondo, non solo per l’aver voluto condividere gli utili del suo ingresso in Borsa nel 2012 con i suoi 783 dipendenti donando a ciascuno di loro 6.385 euro. Cucinelli è molto legato alla sua terra e il suo interesse per le dolci colline umbre dove ha sede l’azienda va ben oltre il mero guadagno personale. Da quando nel lontano 1985 ha deciso di far rinascere borgo Solomeo, il paese di sua moglie, non ha mai smesso di investire in quei luoghi e anno dopo anno hanno preso forma una biblioteca, un’accademia, un teatro, un anfiteatro, una scuola dei mestieri. Poi due anni fa il suo impegno si è spostato più a valle, ai piedi del borgo, dove ha voluto trasformare in verde vecchi capannoni industriali dismessi. Li ha comprati con i soldi della fondazione di famiglia e ha pensato di realizzare tre parchi, con un oratorio e un piccolo stadio senza barriere per far giocare i ragazzi.
Anche Mr jeans Renzo Rosso, capo dell’impero Diesel, ha voluto fare qualcosa per la sua terra, Bassano del Grappa, in Veneto, dove vive da 40 anni. Ma ha scelto un modo più originale del semplice mettere mano al portafoglio. Per contribuire a salvare il Ponte degli Alpini, che attraversa il Brenta e che aveva urgente bisogno di un restyling, ed aiutare la sua comunità che tanto si stava dando da fare per trovare i soldi necessari alla rimessa a nuovo di quel simbolo, due anni fa Rosso si è messo «in vendita» con un’asta del tempo: mille euro a persona per trascorrere tre ore con lui ed averlo a disposizione per chiedere consigli, fargli delle proposte o semplicemente vedere come si lavora in Diesel. Neanche a dirlo l’iniziativa è stata un successo e i posti a disposizione sono volati via in un baleno. A Bassano diverse altre iniziative sociali portano la firma del re dei jeans: dall’attivazione del wi-fi gratuito nel centro storico ai percorsi di reinserimento lavorativo attivati in collaborazione con l’amministrazione.
Diego Della Valle, invece, nel 2010 ha regalato alla sua comunità marchigiana, a Casette d’Ete, una scuola pubblica. Un dono da 3,7 milioni di euro al quale due anni fa il patron del gruppo Tod’s ne ha aggiunto un altro, stanziando altri soldi per costruire un centro di aggregazione giovanile.
Dopo i suoi guai con il fisco e l’abbandono della residenza a Londra, anche Valentino Rossi ha sentito l’esigenza di voler fare qualcosa per la sua comunità. Siamo a Tavullia, nelle Marche, il suo paese natale a cui il Dottore è legatissimo e dove ha costituito con gli amici di sempre la VR46, un’azienda che tra gestione piloti, team, merchandising e pizzeria dà lavoro a 90 persone. Qui ha costituito anche una Riders Academy e un MotoRanch, dove allenarsi e allenare future promesse del motociclismo su una pista di grande livello. Un impero che fattura 10 milioni di euro l’anno ma che costituisce una ricchezza anche per Tavullia, dove ha creato occupazione e portato turismo. Prossima tappa per il campione sarà quella di metter su un museo.
Legato com’è a Pantelleria, di cui è cittadino onorario, Giorgio Armani ha voluto invece fare qualcosa per la bellissima isola siciliana dove trascorre le vacanze: restituire ai panteschi il loro cinema, chiuso per lavori di adeguamento. Grazie al generoso contributo dello stilista è stata raggiunta la cifra necessaria e nel dicembre del 2014 il cinema è stato riaperto, in digitale.
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