Strage in California, 14 morti in un centro disabili. Killer di origini arabe
9 years ago
Dopo la strage, consumatasi in un centro disabili di San Bernardino, i killer sono fuggiti a bordo di un Suv. Sono stati poi intercettati e uccisi dalla polizia. Folle vendetta personale o pista terroristica?
Sono loro che per ore hanno tenuto in scacco la città di San Bernardino (200mila abitanti), facendo irruzione all’Inland Regional Center, un centro disabili dove era in corso una festa, uccidendo 14 persone. Farook era ispettore all’assessorato alla Salute della Contea e ieri aveva partecipato alla festa con i suoi colleghi, proprio nel centro dove poco dopo si sarebbe verificata la tragedia. Pare che abbia litigato con qualcuno e poi se ne sia andato, tornando sul posto, poco più tardi, per fare fuoco e seminare morte. Vi potrebbero essere, dunque, motivi personali (una vendetta privata) dietro alla strage, anche se l’Fbi al momento non escludono ancora la pista del terrorismo. Ma c’è una cosa che non torna: le modalità con cui si è svolto il massacro lasciano pensare a una premeditazione accurata.
Sia il Los Angeles Times che il New York Times scrivono che uno dei killer aveva lasciato la festa dopo un alterco con alcuni colleghi, per poi tornare sul posto armato con uno o due persone armate. A confermare l’identità di Syed oltre il padre ed uno dei fratelli anche il cognato Farhan Khan, che ha espresso il proprio cordoglio per le vittime e ha detto di non avere idea “del perché abbia fatto qualcosa di terribile come questo”. Khan ha parlato ad una conferenza stampa organizzata dal Council on American-Islamic Relations (Cair) i cui leader hanno condannato con parole molto dure la strage che, nonostante la sua matrice non sia stata ancora accertata, ha visto come autore almeno un americano di religione musulmana.
La polizia ha arrestato un secondo uomo, il presunto terzo killer di cui si è parlato sin dall’inizio, ma non è ancora certo se sia effettivamente coinvolto nel massacro. Almeno 2 delle 4 armi usate erano state legalmente acquistate da una persona legata agli autori del massacro. Le armi impiegate sono due fucili d’assalto Bushmaster Ar-15 (il fucile semiautomatico reso tristemente celebre da Adam Lamza, il ventenne che il 14 dicembre 2012 massacro 20 bemabini e sei adulti alla scuola elementare Sandy Hook di Newton in Conncecticut) e due pistole. Sarebbero queste ultime a risultare legalmente acquistate, secondo quanto riferito dall’agenzia Atf, i federali che vigilano, tra l’altro, su armi ed esplosivi. I killer hanno utilizzato anche esplosivi (“pipe bombs”, ordigni rudimentali formati da tubi di metallo imbottiti di esplosivo), lanciandoli contro la polizia mentre erano in fuga. Dopo la carneficina, infatti, i due si sono dileguati a bordo di un Suv nero. Poco dopo la polizia ha intercettato il mezzo e ha aperto il fuoco crivellando il veicolo di colpi e uccidendo i due responsabili della strage.
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