Rifugiati siriani negli Usa, la rivolta dei governatori contro Obama | Libero Quotidiano
9 years ago
Si allarga ora dopo ora la rivolta dei governatori contro il piano di Obama di ospitare negli Stati Uniti 10mila rifugiati siriani. In totale sono oltre 20, di cui la quasi totalita’ repubblicani, a partire dal Michigan (Rick Snyder) e dall’Alabama (Robert Bentley) che avevano comunicato la loro sfida a Washington fin da domenica. Lunedi’ si sono accodati il Texas (Greg Abbott), la Louisiana (Bobby Jindal, un candidato presidenziale), l’Arkansas (Asa Hutchinson), l’Indiana (Mike Pence), il Mississippi (Phil Bryant), l’Illinois (Bruce Rauner), il Massachusetts (Charlie Baker), la Florida (Rick Scott), la Nord Carolina (Pat McCrory), l’Ohio (John Kasich, altro candidato presidente del GOP) e l’Arizona (Doug Ducey). New Hampshire, Georgia, Kansas, Iowa, Nebraska, New Mexico, Sud Carolina, Tennessee e Idaho si sono via via aggiunti martedi’.
Praticamente tutti i governatori hanno rilasciato dichiarazioni in linea con quella del primo “ribelle”, Snyder, che ha detto alla Detroit Free Press: “Il Michigan e’ uno stato dalle braccia aperte e noi siamo orgogliosi della nostra ricca storia d’immigrazione, ma la nostra prima priorita’ e’ proteggere la sicurezza dei nostri residenti”. Il Michigan e’ famoso – a conferma delle parole di Snyder- proprio perche’ ospita la piu’ ampia comunita’ di islamici in tutti gli USA, soprattutto nella citta’ di Dearborn, dove c’e’ un minareto alto dieci piani con una moschea che ospita 2000 fedeli. E infatti, prima di Parigi, il governatore aveva dato la sua disponibilita’ al governo centrale per partecipare al programma di accoglienza, e 200 rifugiati erano gia’ stati ricollocati nello Stato. Ora Snyder ha bloccato tutto, e ha chiesto al Dipartimento di Sicurezza di riscrivere le procedure per l’accettazione dei migranti, oggi obsolete dopo la strage in Francia.
“Io non mettero’ di fronte al piu’ piccolo rischio di un attacco il nostro popolo in Alabama”, ha fatto eco Bentley. “La minaccia posta al Texas e’ veramente concreta”, ha scritto Abbott in una lettera a Obama, invitandolo a fermare il suo piano, anche citando il complotto ispirato dall’ISIS a Garland nel maggio scorso ed altri incidenti. “Un ‘rifugiato’ siriano sembra abbia preso parte all’attacco terroristico di Parigi”, ha aggiunto Abbott. “La compassione umanitaria americana potrebbe essere sfruttata per esporre gli americani a un simile pericolo mortale”.
Jindal ha emesso addirittura un ordine esecutivo con cui ha disposto che “tutte le agenzie, le unita’ del budget, i dipartimenti, gli enti e gli uffici dello Stato della Louisiana sono autorizzati ed indirizzati ad utilizzare tutti i mezzi legali per prevenire l’insediamento di rifugiati siriani nello Stato. La polizia della Louisiana, quando ricevesse informazioni di un rifugiato siriano ricollocato nei confini della Louisiana, e’ autorizzata e indirizzata a utilizzare tutti i mezzi legali per monitorare e annullare le minacce all’interno dello Stato”.
In verita’ non e’ ancora chiaro, neppure al Dipartimento di Stato che ci sta lavorando, se gli Stati possono, e come, impedire che una disposizione federale vada in porto malgrado la opposizione del governatore locale. La mossa annunciata da Jindal, oltre ad esercitare un’ovvia pressione politica sul governo come tutti gli altri governatori, appare gia’ orientata a organizzare una risposta tecnica operativa di salvaguardia nella gestione di eventuali rifugiati non evitabili.
Il governatore della Florida Scott ha scelto la via ‘politica’ e si e’ rivolto al Congresso perche’ prenda una misura immediata per prevenire che Obama usi soldi delle tasse federali per riallocare i rifugiati. Inoltre ha chiesto un emendamento alla legge federale “che fornisca agli Stati un maggior grado di supervisione e di autorita’ nella amministrazione del ricollocamento dei rifugiati”. La Camera voterà in settimana una legge che “congela” il piano di Obama fino a quando non saranno fornite garanzie di sicurezza su chi entra.
Sul fronte democratico, i governatori che hanno confermato, dopo Parigi, il mantenimento dell’impegno alla accoglienza dei siriani sono finora tre: quello del Connecticut Dannel Malloy, della Pennsylvania Tom Wolf e del Vermont Peter Shumlin. Da parte sua Obama, attraverso il vice consigliere per la sicurezza Ben Rhodes, ha confermato che il piano andra’ avanti come previsto.
di Glauco Maggi
twitter @glaucomaggi
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