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    Dario Fo: ovvero il comunista che ha mentito sul suo passato da fascista repubblichino – Camelot Destra Ideale

    9 years ago
    #Double Truth - Double Moral          

    E´ storia recente: il Nobel Gunter Grass ha fatto outing. Ha dichiarato di aver militato nelle SS naziste.°

    Apriti cielo: i benpensanti sono rimasti esterrefatti.

    Rinunci al Nobel, questo il coro unanime!

    Cui si è aggiunto anche il commento del guitto Dario Fo: “Io ho confessato il mio passato. (Grass) ha fatto male a parlare solo oggi“.

    Enorme, gigantesca, sconfinata menzogna!

    Il Fo, in realtà , ha fatto outing solo perché glielo ha “imposto” una sentenza di un tribunale.

    La storia è un po´ lunga, e io cercherò di abbreviarla al massimo.

    Dunque, la prima notizia riguardante la militanza fascista di Dario Fo, la diede un giornalista fascista, Giorgio Pisanò, nel 1964.

    Tuttavia il Pisanò era un fascista, quindi un impresentabile, e la storia finì lì. Nessuno gli diede credito.

    Successivamente (siamo nel 1975), il giornalista Giorgio Vigorelli sul Giorno riprese l´argomento del passato fascista di Fo.

    Anche Fo sa di avere in pancia l´incubo dei propri trascorsi fascisti“.

    Il Fo s´incazzò. Querelò il Giorno e Vigorelli, che in mancanza di “prove documentali” furono costretti alla smentita. O meglio, furono costretti ad una rettifica che ridimensionava l´”addebito”.

    Quindi fino al 1975 Fo negava di aver avuto un trascorso fascista. Lo negava a colpi di querela!

    Si arriva, poi, al 1977.

    In quell´anno un piccolo giornale del settentrione d´Italia, il Nord (della provincia di Novara), recupera la notizia. Dichiara non solo che Fo ebbe un trascorso da fascista, ma finanche da “rastrellatore”.

    Apriti cielo: arriva puntuale l´ennesima querela del Fo.

    Il quale, però, commette un errore: consente infatti alla controparte, “ampia facoltà  di prova”.

    E qui arrivano i danni per Dario Fo.

    Perché il piccolo giornale novarese porta in tribunale, come persona informata, lo storico Luciano Garibaldi.

    Il quale sul settimanale Gente aveva già  pubblicato un ampio resoconto della vicenda: con foto e testimonianze di qualche ex “camerata” di Fo, come Carlo Maria Milani.

    Non solo. In Tribunale arriva, a testimoniare, anche il capo partigiano Giacinto Lazzarini.

    Il quale smentisce la tesi di Fo, secondo cui egli si sarebbe arruolato tra i repubblichini per fare “la spia per conto dei partigiani”.

    E si arriva alla sentenza del Tribunale. La quale impietosa precisa:

    E´ certo che Dario Fo ha vestito la divisa del paracadutista repubblichino nelle file del Battaglione Azzurro di Tradate. Lo ha riconosciuto lui stesso – e non poteva non farlo, trattandosi di circostanza confortata da numerosi riscontri probatori documentali e testimoniali – anche se ha cercato di edulcorare il suo arruolamento volontario sostenendo di avere svolto la parte dell´infiltrato pronto al doppio gioco. Ma le sue riserve mentali lasciano il tempo che trovano“.

    Ma la sentenza conclude:

    Non è certo, o meglio è discutibile, ma la milizia repubblichina di Fo in un battaglione che di sicuro ha effettuato qualche rastrellamento, lo rende in certo qual modo moralmente corresponsabile“.

    Dario Fo, la confessione, l´outing, lo fece solo perché questa sentenza del tribunale gli impedì di continuare a mentire sul suo passato fascista!

    Che quindi si taccia, invece di rimproverare a Grass di aver parlato troppo tardi.

    Ipocrita!

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    Dario Fo: ovvero il comunista che ha mentito sul suo passato da fascista repubblichino – Camelot Destra Ideale.