Gli articoli della Serie:
La necessità di seguire una strada alternativa a quella delle Politica istituzionale
Oggi la
via della Politica istituzionale
non è più praticabile
se si vogliono realmente migliorare le cose:
L’Establishment ha infatti raggiunto un livello di potere assoluto che “blinda” la sua posizione (nel Sistema della Politica non è più possibile contrastare le politiche istituzionali, o riuscire ad essere ascoltati dalle Istituzioni).
Molti sono i difetti di fabbrica della attuale Democrazia: il principale è probabilmente l’art. 67 della Costituzione, che nega la possibilità di avere una reale Rappresentanza.
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Ciò che un movimento che voglia veramente contrastare l’attuale politica dei Partiti deve fare, è
guadagnare un posizione di potere che permetta di contrastare efficacemente le azioni delle Is tituzioni governative.
▫Il fatto è che nella nostra Democrazia l’elettorato – per quanto privato di gran parte dei suoi poteri originari – è ancora l’elemento chiave, e quindi operando con successo su “cause universali” (bi-partisan) i cui risultati positivi possano essere toccati con mano dai Cittadini, si può ottenere un consenso popolare che nessuna Istituzione può contrastare (i Politici si metterebbero contro la volontà dell’elettorato, e dovrebbero cercarsi un “lavoro normale”, cosa che per essi è molto difficile)..
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É cioè possibile migliorare le cose dall’esterno del Sistema di government istituzionale,
sviluppando (inizialmente)
forme alternative di government
dove i Cittadini possono interessarsi direttamente
(con cognizione di causa)
delle questioni di amministrazione della “cosa pubblica”.
In realtà non si tratta di una forma alternativa alla Democrazia: è quella attuale ad essere una “Democrazia alternativa” rispetto ai veri Principi della Democrazia.
Quella che si va a (ri)costruire è semplicemente la reale Demos-crazia.
Verso una Politica 2.0, la Politica dei Cittadini
In altre parole , se si vogliono risolvere gli attuali problemi a livello sociale è necessario sviluppare una forma di politica completamente differente da quella della Politica istituzionale attuale (ed anche da quella praticata dal Movimento 5 Stelle e dai movimenti “alternativi” nati nel 2021, che, alla fine dei conti, si basano sul sistema della Politica istituzionale).
Si noti come la crisi del M5S derivi proprio dal fatto che esso si è limitato a proporre programmi di questo tipo (Appendino a Torino: «coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi» «senza calare progetti dall’alto».), programmi che sono stati abbandonati (mai realizzati!) appena ottenuto il successo elettorale.
Ovvero
laddove oggi la Politica
è sviluppata in modalità top-down,
la Politica 2.0 viene sviluppata bottom-up .
La differenza tra la Politica tradizionale e la nuova Politica è sostanziale (sono due approccio di segno opposto). Nella Politica attuale vi è un approccio esclusivamente top-down: i Candidati per le Elezioni sono proposti dai Partiti, per cui non vi è la possibilità di una reale scelta da parte dei Cittadini; e le azioni di governo vengono attuate a prescindere dal volere degli Elettori.
Nella nuova Politica invece sono i Cittadini ad occuparsi del Government (il metodo è rigorosamente bottom-up).
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Il successo della Politica dei Cittadini dipende dal fatto che le persone toccano con mano i risultati positivi ottenuti in tale modalità, e quindi le organizzazioni “politiche” territoriali possono raggiungere un “potere di fatto” – grazie ad una loro integrazione a livello sovra-locale – in grado di contrastare le attuali Istituzioni governative.
Si veda come in un contesto realmente democratico le decisioni da prendere a livello sovra-locale si riducano notevolmente <vedi “Real Democracy has always worked only locally“>
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Partendo dalle fondamenta si può ricostruire l’intero sistema di government: con la Politica dei Cittadini cominciando a creare una struttura di government dal piccolo, dal locale – quando si raggiungerà una massa critica di adesioni –
sarà possibile disporre di una posizione di “poteredi fatto” che permetta di confrontarsi con le istituzioni
(il successo di questo percorso deriva dal fatto le persone si raccolgono attorno ad iniziative universali, bi-partisan, “non politiche”, che non creano divide politico, ed i cui risultati possono essere toccati coma mano dai Cittadini <see my text “ The acquisition of a new ‘de facto power’ ”>
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Più nello specifico il percorso di sviluppo della Politica dei Cittadini (Politica spontanea)
permette dall’inizio
– nel rispetto delle leggi –
di governare “in parallelo”
rispetto agli organi di governo istituzionali,
con risultati migliori ed immediati. <see my text “A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel”)“>
Si tratta inizialmente di definire “strutture” evolute rispetto agli attuali Comitati spontanei. E successivamente di
creare una struttura a livello sovra-locale radicalmente differente rispetto a quella della attuale Politica istituzionale.
<see my text “Direct Democracy at the inter-local level (governance by Delegations)“>
Vedi anche:
Iniziativa Riforma dal Basso INDICE RAGIONATO
La possibilità per gli Attivisti del Movimento 5 Stelle di recuperare la dimensione iniziale
"Come può essere possibile per gli Attivisti del M5S riprendere la dimensione iniziale?" <vedi>
Si delinea una politica in 2 fasi che
(ri)porta nuovamente al livello di "politica nazionale", ma questa volta passando per una politica (effettivamente partecipata) a livello locale.
Il problema di fondo dei "Dissidenti" del M5S è il pretendere che chi sta gestendo ora il Movimento cambi il proprio modo di vedere le cose: i Leader se non hanno capito ora, significa che non avevano compreso dall'inizio.
Gli attivisti devono comprendere che la cosa importante e riprendere a sviluppare l'Idea iniziale: "chi c'è, c'è".
Ora è necessario:
A. (ri)cominciare a definire una organizzazione funzionale all'idea di fondo (il Fine), e
B. sviluppare su territorio "politiche" che (ri)aggreghino i Cittadini al Movimento (sia esso il M5S, o qualcosa di nuovo).
Ed è anche necessario chiarire le implicazioni dei dell'adozione dei Fini definiti in origine:
- la leadership diviene bottom-up: i Leader sono ora gli Attivisti (all'interno del Movimento) ed i Cittadini (nelle azioni sul territorio).
- la "comunicazione" del partito diviene sostanzialmente engaging (non è più "propaganda"), un engaging dei Cittadini finalizzato alla loro partecipazione al sistema di Government dei Cittadini offerto.
Dal punto di vista operativo per sviluppare tali punti chiave è necessario creare una struttura che possa supportare efficacemente la forma di government nella quale i Cittadini governano in prima persona (oggi esistono molte piattaforme open source che possono essere utilizzate in questo ambito - come descritto in seguito). Si descrivono gli strumenti necessari, e le azioni da sviluppare: engaging, incubatore, facilitatore, garante.
"Il difetto di fabbrica del M5S: come il Movimento ha perduto per strada i suoi Principi fondanti (e l’elettorato)" <vedi>
Il M5S è minato da difetto di fabbrica che impedisce di recuperare i suoi propositi iniziale.
Il problema è che
IL M5S, NATO BASANDOSI SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA, SI È POI SEMPLICEMENTE DIMENTICATO DI ESSO,
Ed ha finito per fallire nel realizzare i suoi obiettivi primari, e per convertirsi alla Politica dei Partiti
Il fallimento non è di per sé un problema: il problema esiste quando non si è c consapevoli del fallimento.
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Gli Attivisti ora devono rendersi conto di questo problema di fondo, e quindi ripartire dalla posizioni originali (questa volta però applicando senza eccezioni la Filosofia di base: la democrazia partecipata).
"Gli equivoci fatali in cui incorre il m5s: partecipazione è quella dei cittadini, e non (solo) quella degli attivisti" <vedi>
Uno degli errori di fondo è che
gli Attivisti del M5S continuano ad intendere la Democrazia partecipata come una questione interna al Movimento , e non come era nelle intenzioni originarie, una questione di government da parte dei Cittadini
Un equivoco che diviene fatale: ci si distrae nella lotta interna al Movimento, invece di rifondare le basi sui Fini originari (ed in questo modo si perde il consenso popolare, ottenuto inizialmente prorpio grazie alla promessa di dare ai Cittadini la possibilità di partecipare direttamente al government).
Se il M5S vuole recuperare credibilità, ossia consenso popolare, esso deve ricominciare con una Politica dei Cittadini, dando ai Cittadini gli strumenti per governare il loro territorio in modo indipendente dalle Istituzioni governative.
Movimento 2.0: Politica spontanea e Politica dei Cittadini
Prevalentemente per l’italia
"La Politica dei Cittadini (1): un possibile percorso per recuperare la democraticità del Government (synopsis)" <vedi>
Oggi la l’Establishment ha raggiunto un livello di potere assoluto che “blinda” la sua posizione. Se si vuole veramente contrastare l'attuale politica dei Partiti deve fare, è necessario guadagnare un posizione di potere che permetta di contrastare efficacemente le azioni delle Istituzioni governative.
Si tratta di ottenere un consenso popolare che permetta di sviluppare politiche che non possano essere contrastate dalle Istituzioni governative (i Politici alle Elezioni perderebbero l'unico lavoro che sanno fare).
Con tale Politica 2.0 si ottiene un "potere di fatto" che permette di sviluppare
forme alternative di government dove i Cittadini possono interessarsi direttamente (con cognizione di causa) delle questioni di amministrazione della “cosa pubblica”
Con questa politica è possibile parte dal locale, dai piccoli problemi, per arrivare gradualmente ad assumere una posizione di potere in grado di contrastare il potere istituzionale
Ciò è possibile, in un secondo tempo, con una evoluzione ("federalizzazione") delle strutture di Politica dei Cittadini locali in strutture sovra-locali (anche a livello Nazionale).
"La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire" <vedi>
● Oggi nessuno sembra chiedersi perché negli ultimi decenni vi sono stati infiniti tentativi di creare un Movimento o Partito di “opposizione” che sono puntualmente naufragati? Il fatto è che i Movimenti/Partiti che nascono come alternativa alla Politica attuale non propongono affatto una reale alternativa.
● Uno dei problemi fondamentali è che anche i Dissidenti adottano la “Cultura politica” istituzionale che ha cancellato il ricordo di modalità di government profondamente diverse da quella attuale. In tale cultura sono stati ribaltati concetti fondamentali come Libertà, Diritti, Sovranità, Rappresentanza, ecc ..
● Non si tratta quindi di proporre Politici migliori (più onesti e capaci), o di cercare di dialogare con Istituzioni: è necessario cominciare a seguire una strada sostanzialmente alternativa a quella della Politica istituzionale.
● È necessario riflettere sulle questioni “a monte” prima di cercare di cambiare le cose, e comprendere che oggi i Movimenti di opposizione cercando di migliorare le cose con gli stessi metodi e strumenti che hanno creato i problemi che essi vogliono risolvere.
È assolutamente necessario fare un passo indietro prima di proseguire nel loro percorso – riportando la Democrazia nella sua dimensione originaria.
● Si analizzano alcune contraddizioni di fondo Movimenti di opposizione, tra le quali – pensare di poter cambiare le cose dall’alto (si negherebbero, già nelle prime fasi, i principi del Sistema che si vuole realizzare) – voler basare il cambiamento sull’attuale Costituzione che, tra le altre cose, nega la possibilità di avere una reale Democrazia – programmare di partire con l’impostare il government con l’attuale struttura fortemente centralizzata, quando la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale – adottare alcuni elementi dell’ortodossia della attuale politica dei Partiti – basarsi su categorie proprie di ideologie che hanno causato disastri senza giustificare la cosa – basarsi comunque sul sistema dell’Economia politica, e sul modello dell’attuale welfare super-assistenziale – pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione.
"La Politica dei Cittadini (3): Manifesto della Politica dei Cittadini" <vedi>
Non si tratta di partecipare al “gioco della Politica” (l’establishment ha raggiunto un livello di potere che è intoccabile)
Se si vogliono cambiare veramente le cose non è possibile farlo all’interno del Sistema che si vuole modificare. É necessario cominciare a lavorare dalle fondamenta: solo con la forza del Demos è possibile cambiare le cose in modo sostanziale.
Ovvero è necessario smettere di operare sul piano della attuale “Politica dei Partiti”, e cominciare ad operare direttamente sul piano dei reali bisogni delle persone.
■■ Definizione di UNA POLITICA DEI CITTADINI CHE SI SVILUPPA I DUE FASI:
1. Prima fase: Aggregazione delle persone su cause “oggettive”, bi-partisan, e sviluppo di una attività di Polis-tics del Demos sul territorio
2. Seconda fase: contrasto delle attuali Politiche dello Stato centrale.
■■ Definizione delle LINEE GUIDA PER L’IMPOSTAZIONE DI UN MOVIMENTO DI OPPOSIZIONE
– recuperare la dimensione di partecipazione alla “amministrazione” (government) da parte della comunità (e recuperare la condizione di reale Rappresentanza).
– recuperare la dimensione dell’Economia reale
● Considerazioni per la compilazione (e la valutazione) di programmi elettorali realmente democratici: per risolvere i problemi specifici
(come quelli del Debito, della Sovranità, e della UE) è necessario riportare la Democrazia ad una dimensione realmente democratica.
"La Politica dei Cittadini dal punto di vista operativo" <vedi>
Quello della Politica spontanea è
UN PERCORSO DI POLIS-TICS CHE PARTE LADDOVE LA DEMOCRAZIA FUNZIONA IN MODO PIÙ EFFICACE: DAL TERRITORIO NEL QUALE VIVONO IN CITTADINI.
Il successo di tale politica deriva dal fatto che:
Le potenzialità di successo delle di Iniziative spontanee di intervento diretto dei Cittadini sul territorio è molto elevata poiché
CON TALI INIZIATIVE ESSE VIENE SODDISFATTA LA FORTE RICHIESTA DA PARTE DI CITTADINI DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI SEMPRE PIÙ GRAVI CHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON È IN GRADO DI RIVOLVERE.
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La Politica dei Cittadini può essere sviluppata in due fasi che la portano dal livello locale a quello sovra-locale (a contrastare il Governo nazionale o la UE).
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Dal punto di vista operativo si sviluppano, nell'ordine:
1. a livello locale
● < un ente< incubatore e facilitatore< delle Iniziative (e coordinatore).
< ● una volta raggiunta una massa critica di partecipazione, è possibile sviluppare una forma di Politica diretta< come quella prevista nel progetto Rappresentanza partecipata< .
2. livello sovra-locale
Successivamente sarà possibile estendere l'esercizio del Potere locale a livello sovra-locale, sviluppando una integrazione delle varie strutture di Politica dei Cittadini locali.
Altri link sull’argomento:
- “Sintesi delle caratteristiche di un movimento di opposizione di successo <see>“
- “Definizione delle Linee guida per l’impostazione di un movimento di opposizione <see>“
- “Alcuni errori ricorrenti dei movimenti di opposizione <see>“
“Beyond top-down “Democracy”: crowdisation of Governance” <see>
The need to reintegrate the active participation of Citizens in the various aspects of Government derives from the fact that Democracy can only work if Citizens directly participate in the management of “public affairs”.
The problem is, in fact, that otherwise there is a disconnect between the Rulers (who escape the control of the Citizens) and the Society (the real needs of the Citizens). And therefore a substantial lowering of the quality of life develops (expenditure out of control, poverty and unemployment, inefficiency of services, chaos and violence, etc.).
It is not possible to escape from the current crisis of Western society if not recovering the dimension of pro-active government “by the people”.
Politics 2.0: Reboot of Democracy
Prevalentamente USA
“Annotated Index of Series “Reboot of Democracy” <see>
"Reboot of Democracy (synopsis): How and why to change the contrast strategies of the Establishment of Politics" <see>
Today we continue to circle around the problem without centering it in its essence: today we continue to talk of abuses by those who govern, trying to find a way to force these rulers to govern in the “right” way.
It is impossible to achieve change by operating from within a system that is now compromised in its foundations (the “dissidents” naively try to solve the problem with the same approach, with the same methods and tools that created the problem)
It is necessary to:
● stop opposing pseudo-democratic authoritarian regimes on the level of “Politics” – polemics and protests, attempts to be heard, etc …
● begin a process that operates, bottom-up, in a “constructive mode”: to rebuild real Democracy without waiting for the permission and support of the institutions.
The acquisition of a new “de facto power”
A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel”) <see>
"Towards a Welfare 2.0: the causes of the current welfare crisis <see>"
Il Welfare del ‘900 è in grave crisi (fallimento economico e una scarsa della qualità dei servizi).
Le cause sono: ● mancanza di un reale controllo ● deresponsabilizzazione ad ogni livello (sia degli operatori che degli utenti) ● incapacità di individuare i reali bisogni e incapacità di progettare servizi efficaci ● impossibilità di coprire gran parte dei bisogni “non-di-massa”.
Vi è una sorta di difetto di fabbrica tale sistema intrinsecamente fallimentare: tutto oggi viene ridotto a questioni basate su sul piano dell’Economia: si è in una condizione di “coperta troppo corta”, nella quale le risorse disponibili non saranno mai sufficienti a coprire il reale fabbisogno.
Ovvero non si utilizzano risorse fondamentali del Sistema sociale: le possibilità per i Cittadini di soddisfare, auto-organizzandosi, i loro bisogni sociali (si vedano molte “best practices” del Crowd.
“Democrazia diretta a livello inter-locale(Governance by Delegations)” <see>
In una reale demos-crazia le decisioni da prendere a livello nazionale si riducono di molto.
Una reale Democrazia infatti non è che un sistema di soddisfazione dei bisogni dei Cittadini, i quali esistono per lo più dove i cittadini vivono, a livello locale (una gran parte delle questioni sovra-locali sono sostanzialmente una invenzione della Politica dei Partiti: a livello locale, con un corretto coordinamento a livello nazionale, è possibile risolvere meglio i problemi – i quali, tra le altre cose, hanno sempre declinazioni locali).
A livello sovra-locale possibile avere un ente in grado di coordinare la soluzione dei bisogni locali, ad esempio con il modello delle delegazioni (come avviene ad esempio nei meeting del G8).
Alcuni capitoli: - Democrazia diretta a livello inter-locale introduzione - Come può essere sviluppato il livello inter-locale - La natura delle questioni da dibattere a livello inter-locale - le ragioni del “modello inter-locale” (le Missioni delle Delegazioni) - Perchè a livello inter-locale non ha senso in una struttura rappresentativa. Alcune caratteristiche del sistema delle Missioni di Delegazioni - La composizione delle delegazioni.
"The basic rules of Democracy: Democracy works only when citizens are directly concerned with government actions" <see>
Per arrivare a soluzioni valide i detentori dei bisogni da soddisfare non possano non essere co-progettisti di tali soluzioni, per più motivi, tra i quali:
- solo chi detiene il bisogno conosce le sfumature del problema da risolvere.
- non esiste una Soluzione che possa considerarsi definitiva, poiché tutte le soluzioni di soddisfazione dei bisogni sociali sono in progress (devono essere continuamente monitorate, e messe a punto).
- non esistono soluzioni “universali”, ma solo soluzioni legate al contesto specifico (a causa di differenti situazioni culturali, morfologiche, ecc ..
Vedi le similitudini con il Mercato: “Innovation is intrinsically (historically) bottom-up”
Iniziativa Riforma dal basso - Open government platform
"Politics 2.0 - The new form of bottom-up politics" <see>
Iniziativa Riforma dal Basso introduce una New Politics caratterizzata da una nuova forma dei Cittadini alle attività di Government del territorio. Una Politica da risultati effettivi che bypassa il potere oggi detenuto dalla Politica tradizionale: essa si sviluppa “in parallelo” rispetto alle Istituzioni, in una forma che interagisce con Istituzioni politiche e con la pubblica amministrazione (con programmi bi-partisan).
La New Politics è sostanzialmente la vera forma di Politica della Democrazia.
Si tratta di un “percorso esperienziale” nel quale i Cittadini acquistano consapevolezza del loro ruolo, e skills di government diretto.
Si offrono strumenti di partecipazione, e un nuovo modello di Rappresentatività parlamentare.
"Introduction to the Project Bottom-up Reform Initiative > (Citizens Politics): the path of involvement of the Citizens" <see>"
La Democrazia può essere progettata (ri-progettata) solo con la partecipazione dei Cittadini: essi possono fornire legittimità (forza) ad un percorso di riforme che possa permettere di superare le resistenze poste dalla Istituzioni.
Si tratta di arrivare alla creazione della reale Democrazia (Democrazia partecipativa) partendo da una attività di partecipazione
Si sviluppa una Politica “in parallelo” rispetto alle Istituzioni basata su “cause universali”, bi-partisan.
"Synopsis of the Open Government Platform Project <see>"
Iniziativa Riforma dal Basso si basa su:
1) metodi innovativi di Politica dei Cittadini (una Politica dal basso applicabile nell’immediato).
2) una Piattaforma di Strumenti Web (Open Government Platform) particolarmente innovativi (strumenti di facile utilizzo, che permettono l’organizzazione di Gruppi di Cittadini attorno ad istanze specifiche, e sviluppare azioni come: informazione, dibattito pubblico, elaborazione delle idee, progettazione delle azioni, espressione della volontà (con votazioni “certificate”).
Il fine è:
● portare la cittadinanza in una dimensione di “consapevolezza e responsabilità” rispetto si servizi pubblici ed ai beni comuni (ciò può avvenire solo attraverso una esperienza diretta). E quindi di
● mettere la cittadinanza in condizione di co-progettare e co-gestire – assieme alle PA – il sistema di servizi ed infrastrutture sul territorio.
Alcune soluzioni: “Rappresentanza 2.0” (“Rappresentanza diretta”), Spending Review Partecipata, Welfare 2.0 solutions (Welfare partecipato): Scuola, Sanità, Sicurezza, Social Housing, Lavori pubblici partecipata, ecc …