perché negli ultimi decenni vi sono stati infiniti tentativi di creare un Movimento o Partito di “opposizione” che sono puntualmente naufragati? Il fatto è che i Movimenti/Partiti che nascono come alternativa alla Politica attuale non propongono affatto una reale alternativa.
● Oggi nessuno sembra chiedersi● Uno dei problemi fondamentali è che anche i Dissidenti adottano la “Cultura politica” istituzionale che ha cancellato il ricordo di modalità di government profondamente diverse da quella attuale. In tale cultura sono stati ribaltati concetti fondamentali come Libertà, Diritti, Sovranità, Rappresentanza, ecc ..
● Non si tratta quindi di proporre Politici migliori (più onesti e capaci), o di cercare di dialogare con Istituzioni: è necessario cominciare a seguire una strada sostanzialmente alternativa a quella della Politica istituzionale.
● È necessario riflettere sulle questioni “a monte” prima di cercare di cambiare le cose, e comprendere che oggi i Movimenti di opposizione cercando di migliorare le cose con gli stessi metodi e strumenti che hanno creato i problemi che essi vogliono risolvere.
È assolutamente necessario fare un passo indietro prima di proseguire nel loro percorso – riportando la Democrazia nella sua dimensione originaria.
● Si analizzano alcune contraddizioni di fondo Movimenti di opposizione, tra le quali – pensare di poter cambiare le cose dall’alto (si negherebbero, già nelle prime fasi, i principi del Sistema che si vuole realizzare) – voler basare il cambiamento sull’attuale Costituzione che, tra le altre cose, nega la possibilità di avere una reale Democrazia – programmare di partire con l’impostare il government con l’attuale struttura fortemente centralizzata, quando la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale – adottare alcuni elementi dell’ortodossia della attuale politica dei Partiti – basarsi su categorie proprie di ideologie che hanno causato disastri senza giustificare la cosa – basarsi comunque sul sistema dell’Economia politica, e sul modello dell’attuale welfare super-assistenziale – pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione.
∙Il problema di fondo (culturale) di oppositori e dissidenti
La questione di fondo per i Movimenti di opposizione è rispondere alla domanda:
perché negli ultimi decenni vi sono stati infiniti tentativi di creare un Movimento o Partito di “opposizione” che sono puntualmente naufragati?
(o l’iniziativa si è spenta, o si trasformata in un “Partito tradizionale”).
Il problema di fondo sembra essere che, nonostante vi sia una enorme richiesta di una alternativa all’attuale modalità di government,
i Movimenti/Partiti che nascono come alternativa alla Politica attuale non propongono affatto una reale alternativa.
/// forse no /// Ciò vale sia nel caso in cui essi sono abbandonati dai … sostenitori, sia in quello in cui essi non ottengono rislutati effettivi
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In questi tentativi falliti è possibile rintracciare un comun denominatore: essi non hanno considerato che quando si vuole sviluppare una reale cambiamento in una situazione molto compromessa è necessario cominciare a pensare out of the box, altrimenti in tale tentativo
i “Dissidenti” sono vittime dello stesso bias
(della stessa Cultura artefatta)
che affligge i Politici istituzionali,
ed il Mainstream.
Il problema è che la quasi totalità dei Dissidenti sono assorbiti dal Pensiero unico (sono stati educati ed hanno seguito sin da piccoli informazioni che hanno “cancellato” i concetti non in linea con i programmi dell’Establishment; e quindi oggi
anche la maggior parte dei dissidenti più intelligenti non è in grado di vedere le “alternative” possibili alle modalità standard di strutturazione della Società, del Government.
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In altre parole
il problema non è nella mancanza di Partiti validi (di onestà e capacità di Leader politici, di Esperti, ecc …) ma
IL PROBLEMA
È NEL SISTEMA IN SÉ DELLA POLITICA.
In sostanza la questione è che non proponendo nulla di sostanzialmente nuovo, gli “oppositori” sono destinati a fallire nei loro tentativi di migliorare le cose, poiché, a differenza di quanto fanno i nuovi Movimenti di opposizione,
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► NON SI TRATTA DI PROPORRE POLITICI MIGLIORI
(PIÙ ONESTI E CAPACI),
O DI CERCARE DI DIALOGARE CON ISTITUZIONI
(le quali hanno ormai raggiunto una posizione intoccabile, e non sono disposte a fare nemmeno la minima concessione).
Con tale approccio
il meglio che si possa ottenere è il permesso da parte delle Istituzioni di ricoprire il ruolo istituzionale di “rompiscatole” che fa sostanzialmente il gioco del “Sistema”:
l’Establishment si serve di essi per dare un nemico ai Cittadini “il cattivo” da combattere, e può mettere fuori gioco il Movimento quando vuole.
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I Movimenti di opposizione (ed i Media dissidenti) devono cioè cominciare a responsabilizzarsi nei confronti dei loro problemi: in primo luogo
► I MOVIMENTI NASCENTI DEVONO CHIEDERSI SE NON STANNO IN QUALCHE MODO COMMETTENDO LO STESSO ERRORE DEI LORO PREDECESSORI
(Movimenti falliti perché rimasti privi di sostenitori, o perché assorbiti dal Sistema politico istituzionale).
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Ciò che va compreso è cioè che
► finché non cominciano a seguire
una strada sostanzialmente
alternativa a quella della Politica istituzionale
i Movimenti di opposizione
sono destinati a fallire
∙ ▫La questione di fondo: il problema culturale
Siamo ancora nell’intro
Il problema di fondo è in primo luogo culturale:
OGGI ANCHE I DISSIDENTI
SI BASANO SU UNA CULTURA IMPOVERITA
nei concetti fondamentali
per la comprensione del problema che essi affrontano
(essi non si rendono conto di essere le vittime di quello stesso sistema di Cancel culture che vogliono combattere).
Ovvero in tale condizione
i Dissidenti non sanno più
che esiste la possibilità di organizzare della Società
in modi alternativi a quelli attualmente in vigore
Il problema è infatti che il Cancel culture praticato per decenni ha cancellato la memoria di esperienze fondamentali dell’Uomo.
Questo è un problema tipico dell’essere umano: come ci indica la Psicologia, il problema degli individui che sono incapaci di uscire da condizioni problematiche della loro vita è proprio quello di non sapere che esistono alternative al loro modo di vivere (nella loro educazione è mancato un modello alternativo a quello con cui essi sono stati educati).
E questo è proprio il problema delle persone che vivono in regimi totalitari:
le persone accettano forti imposizioni perché non sanno che esistono possibilità di vivere in condizioni differenti.
Tale condizione è ben descritta nel Cartone animato di Spielberg “Galline in fuga”, nel quale il papero che ha fatto un buco nel muro del lager della galline non riesce a spiegare ad esse che hanno di fuggire: le galline non lo ascoltano il papero quando parla della libertà che c’è fuori dal lager perché esse proprio non sono in grado di capire cosa stia dicendo (non hanno idea dell’esistenza di tale realtà alternativa), e quindi rimangono nel lager.
Il Cancel culture applicato da decenni alla Cultura moderna
ha creato una generazione di persone che, anche quando sono molto intelligenti, non conoscono proprio l’esistenza di modelli di Società diversi da quelli della Democrazia moderna di matrice Europea.
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Più nello specifico
oggi non ci si rende più conto
dell’esistenza di una effettiva alternativa
alla attuale (pseudo) Democrazia
che si basa su di
uno Stato che governa top-down i Cittadini.
Quell’alternativa nella quale i Cittadini (il Demos) partecipa in qualche modo al governo della Comunità sociale (si tratta, appunto, della reale Democrazia, nella quale la partecipazione attiva al government da parte dei Cittadini è il fattore essenziale).
Sembra non esserci più una conoscenza storica di fondamentale importanza: quando è nata la Democrazia moderna – con la Rivoluzione americana – essa funzionava senza il bisogno di un un “governo centrale” (gli Americani inizialmente hanno bocciato il partito Federalista – solo quando ha cominciato a svilupparsi la Classe politica attuale è stato creato un Governo centrale). E le originarie forme di auto-governo negli USA funzionano ancora oggi a livello locale.
Alcuni esempi della “rivoluzione” di concetti fondamentali per l’organizzazione del government democratico (Diritti, Libertà, Sovranità)
Siamo nell’intro
ç_cancel culture
La Rivoluzione culturale morbida (oggi definita Cancel culture) applicata con costanza per alcuni decenni ha portato ad una profonda alterazione dei significati di alcuni concetti fondamentali delle “Scienza politiche”.
Ash telegram .. #self-business
Il problema è che
con questa radicale trasformazione
SI È AVUTO UN RIBALTAMENTO
DEI SIGNIFICATI ORIGINARI DI CONCETTI FONDAMENTALI
PER IL FUNZIONAMENTO DELLE DEMOCRAZIA
Ed ovviamente questo utilizzo errato dei concetti ha prodotto profonde contraddizioni di fondo nelle strategie governative istituzionali, che sono la causa degli attuali problemi di abbassamento della qualità della vita nella Nazione (problemi di sicurezza sociale, inefficienza dei servizi, povertà, ecc …).
É importante comprendere come questa profonda trasformazione dei concetti non abbia alterato solo la cultura dei Leader, ma anche quella della “gente comune”, la quale finisce quindi per accettare passivamente l’imposizione di regole – prive di qualsiasi giustificazione razionale – basate sui nuovi significati.
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Il problema del falso ideologico
Questo utilizzo di concetti dai significati alterati in un certo senso configura un reato di falso ideologico, che indica l’azione di attestare un contenuto non corrispondente alla realtà.
«il codice penale punisce (…) il falso ideologico commesso dal privato e ciò con il fine di tutelare sempre e comunque la fiducia riposta dai consociati negli atti pubblici. » (“Il Diritto quotidinao” vedi)
Ovvero gran parte dei Leader dei Movimenti di opposizione (e di Giornalisti ed Esperti dissidenti) veicolano concetti tipici delle Ideologie del 900 facendoli passare per concetti democratici (senza spiegare come sia possibile che nella loro versione si evitino i danni tragici del passato).
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Il falso ideologico rispetto ai concetti cardine della Democrazia
Vediamo quindi come sono stati modificati i significati di alcuni concetti fondamentali per il funzionamento della Democrazia (si tratta di una sintesi di quanto illustrato in altri articoli).
Il termine Libertà nasce per indicare una condizione nella quale le persone sono libere da costrizioni esterne. Wikipedia «ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla. (…) «I. Berlin: “La vera libertà è questa, e senza di essa non c’è mai libertà”»
Come può esserci la Libertà di scelta che non è scelta dal soggetto?
Il problema è infatti che oggi la Libertà è divenuta un qualcosa che già in origine non è scelta dalla persona, ma viene imposto dall’alto. Ciò mina tale concetto alle sue fondamenta.
Dal punto di vista del government democratico, il problema è che la nuova concezione di Libertà elimina la possibilità di avere la Sovranità dei Cittadini (in questo caso la Sovranità viene attribuita ad Elite di governo). Ed elimina quindi al possibilità di avere una reale Democrazia.
<vedi articolo “The bottom-up dimension cannot be granted from above, but can only be built bottom-up (directly by Citizens)“>
● DIRITTI
Uno dei più importanti equivoci sui quali si basa la Democrazia moderna europea è l’equivoco sui termini Diritti e Garanzie. Questo equivoco porta a due situazioni di forte contrasto con il Diritto fondamentale di Libertà della Persona:
1) l’introduzione delle Garanzie diviene una grave limitazione dei Diritti.
2) le Garanzie sono in realtà Privilegi per alcuni.
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Il paradosso attuale è che
per ottenere un Diritto come è inteso oggi è necessario limitare lo stesso diritto di un’altra persona.
Ad esempio per il godimento del “diritto” di una persona di avere un certo stipendio, implica la necessità di ridurre lo stipendio ad altre persone (con le Tasse).
Un Diritto è infatti un qualcosa di “passivo”: si ha il diritto di non essere costretti a fare qualcosa. Ma se un “diritto” prevede l’attribuzione di un qualcosa a qualcuno, si tratta di un beneficio (di una garanzia).
Ovvero
quelli spacciati per Diritti non sono in realtà veri Diritti,
ma privilegi.
Non è che queste “garanzie” non siano dei .. morali di una Società civile: il problema è che la Società diviene ingiusta quando cerca di risolvere i problemi non tendo conto dei Diritti fondamentali dei Cittadini.
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A causa di questo equivoco oggi vengono a mancare i reali Diritti dei Cittadini: si limitano i Diritti dei più, per poter fornire benefici a pochi. I Diritti vengono sostituiti da privilegi.
● GRATUITÀ DI SERVIZI ED INFRASTRUTTURE
Oggi la gente pensa che lo Stato “non faccia pagare” ai Cittadini i servizi che offre, quando gli unici soldi che ha lo Stato li ha presi ai Cittadini (oggi infatti lo Stato non può più stampare denaro).
Questo è un aspetto della “questione culturale” che porta i Cittadini ad avallare politiche che portano la Nazione alla povertà.
● SOVRANITÀ
(vedi anche capitolo successivo “l’errore di pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione”)
Le Democrazie moderne (come è specificato nelle Costituzioni) si basano sul concetto di Sovranità popolare (i Cittadini sono i Sovrani, ossia sono coloro che “stanno sopra tutti”, a cui quindi nessuno può dire cosa devono fare).
Il fatto è che in una reale Democrazia
il Governo non detiene alcun potere (Sovranità), ma è un Agente che sviluppa strategie per conto dei Cittadini
(vedi punto successivo, “Rappresentanza”).
La condizione di Sovranità è la conditio sine qua non per il funzionamento della Democrazia. Se non si rispetta la sovranità del Demos, la Demos-crazia entra nel caos (una situazione nella quale si creano elites di potere che assumono la sovranità del Demos: elites che approfittano per trasformare la Polis-tics sostanzialmente bottom-up in una forma di autoritarismo top-down).
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Eppure oggi i Movimenti di opposizione hanno adottato un termine privo si un significato reale, quello di Sovranità nazionale.
L’ingenuità della posizione dei Movimenti di opposizione che pongono l’obiettivo di recuperare la “Sovranità nazionale” prima di quello (eventuale) di recuperare la Sovranità del Cittadino è palese: senza che ai Cittadini sia restituita la possibilità di prendere decisioni (ad esempio con un referendum) non vi sarà nessuna possibilità per battere l’Establishment che vuole mantenere l’adesione alla UE (Il Presidente Napolitano aveva già chiaramente detto che un referendum per l’uscita dalla UE è un male da evitare ad ogni costo).
● RAPPRESENTANZA
Al problema della Sovranità è legato quello relativo al termine rappresentanza. Anche in questo caso con l’equivoco sul concetto di Rappresentanza si mina alla base il funzionamento della Democrazia.
Oggi i Cittadini sono portati a credere di vivere in una reale Democrazia (del tipo Democrazia rappresentativa), quando ciò non è affatto vero: il Governo agisce secondo le proprie intenzioni (i propri interessi) senza preoccuparsi affatto di cosa pensano i Cittadini (di quali siano i reali bisogni dei Cittadini).
In Italia l’impossibilità di avere una reale Rappresentanza è sancita dalla Costituzione, poiché essa nell’articolo 67 afferma che l’Eletto non è tenuto a seguire le sue promesse elettorali.
<vedi il mio testo “The question of representation in modern Democracy“>
/// sospeso //
Ma altri termini
– rivoluzoine .. on è ma è … annullaemnto non è evoluzione
– Gramsci
è sostanzialmente il Populismo .. Gramsci .. sostenitore del Comunismo .. Nazional popolare .. l’inventore del Cancel culture .. (egemonia culturale ..) …
1) egemonia culturale (quella denunciata da Orwell … il neo-linguaggio ..
2) orgine nuovo ..
– Marx
– Socialismo
In altri punti ..
– debito pubblico .. concetti .. non compresi come Deficit spending .. …
– i tasse … ddivengono .. non più una colletta di denaro …legati ad obiettivi .. (prendiamo i soldi e poi vediamo cosa farne). In alcune nezioni gran parte delle tasse sono legate alle spese specifiche ..
– il termine “senso comune “.. ma i Politici .. ovviamente .. quando citano .. il MIO senso comune ..
Considerazioni conclusive sulla adozione di una Cultura svuotata dei contenuti originari
Il problema è quindi che i Movimenti di opposizioni oggi adottano
quella cultura rivoluzionata che ha prodotto “danni collaterali” ai quali la stessa Cultura (l’Establishment governativo) non è in grado di rimediare
(ovviamente non si possono risolvere i problemi con le stesse teorie e strumenti che li hanno creati).
Per questa ragione essi sono destinati al fallimento.
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I Movimenti di opposizione dovrebbero quindi comprendere che si tratta di smettere di cercare di operare su problemi specifici come l’appartenenza alla UE o il Debito pubblico (che non sono le cause degli attuali problemi della Società, ma sono solo gli effetti dell’applicazione di una Cultura politica errata). E dovrebbero comprendere che
per risolvere questi problemi specifici è necessario,
a monte di tutto,
effettuare un cambiamento sostanziale
riportando la Democrazia nella sua dimensione originaria.
Solo allora, con una recuperata Sovranità dei Cittadini sarà possibile intervenire sulle cause a monte degli attuali problemi (poiché a quel punto vi sarà la possibilità di controllare le spese dalla P.A., indire un referendum per l’uscita dalla UE, ecc ..).
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Inoltre i Leader dei Movimenti di opposizione dovrebbero comprendere che se si vogliono ispirare ad ideologie che hanno già prodotto danni in passato, essi dovrebbero spiegare perchè la loro adozione di tali ideologie possa questa volta funzionare.
∙La necessità di riflettere sulle questioni “a monte” prima di cercare di cambiare le cose
Dal punto di vista operativo significa in primo luogo far tesoro dei fallimenti delle opposizioni che si sono avuti fino ad ora (si tratta del 100% dei tentativi).
In base a tale esperienza si può dedurre che vi sono due alternative:
O si seguono, già nelle fasi di recupero della Democrazia, principi e regole di questo regime.
(In questo caso si segue la strada percorsa da chi fino ad ora ha fallito.)
► O si definisce UNA FORMA DI GOVERNMENT SOSTANZIALMENTE DIVERSO DA QUELLO ATTUALE
In questo caso, come ci dice il Pensiero scientifico, non si fa altro che applicare una regola fondamentale del pensiero razionale (vedi ad esempio Einstein) che dice che quando ripetuti tentativi falliscono, è necessario correggere gli errori che sono alla base del proprio metodo.
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Si deve notare che oggi nessuno dei Movimenti di opposizione dichiara in modo trasparente in che cosa le loro modalità operative differiscono da quelle – intrinsecamente fallate – del Sistema che essi vogliono migliorare.
Ovvero oggi nessuno spiega
perché il suo sistema dovrebbe funzionare
anche se esso si basa
sugli stessi strumenti e
sugli stessi metodi
che hanno immancabilmente
portato al fallimento
dei precedenti tentativi di migliorare le cose
.
Una delle questioni di fondo è che molti dei fondatori dei nuovi Movimenti di opposizione omettono di dichiarare in modo chiaro ed approfondito le loro vere intenzioni (i Principi e i Metodi che essi vogliono applicare).
Il problema è che i nuovi Movimenti cadono in una contraddizione di fondo: essi indicano (in modo implicito) di non essere intenzionati a seguire una via democratica al cambiamento, ma non chiariscono come ciò possa essere possibile in una Democrazia.
La questione è duplice:
– essi pensano che altre modalità di government siano migliori di quelle democratiche: ad esempio quelle attuali, dove una Classe di Politici si è assunta la Sovranità (il problema è che essi omettono di spiegare come ciò sia possibile). Oppure se
– essi non sono consapevoli di aver definito un percorso in conflitto con i Principi delle Democrazia (il problema in questo caso è che, come detto in precedenza, essi sono cresciuti in una dimensione di “Cultura rivoluzionata” che non permette ad essi di comprendere i reali significati dei concetti da essi adottati).
In entrambi i casi
i Leader degli attuali Movimenti di opposizione non comprendono che il loro disegno è intrinsecamente fallimentare
Ciò perché in una Democrazia, che è basata sulla possibilità da parte dei Cittadini di “gestire” in qualche modo le strategie istituzionali, un sistema di government nel quale i Politici si sentono in qualche modo autonomi dalla Volontà del Popolo (perché essi credono di essere talmente in gamba da riuscire ad interpretare la volontà delle persone) diviene completamente fuori controllo, e genera caos: povertà, violenza, ecc …
▫La necessità di ripartire da una riflessione a monte sulle modalità di azione
Per cambiare effettivamente le cose è quindi necessario ripartire da una analisi che abbracci le fondamenta del Sistema di politica che si vuole attuare. Ovvero
per i Movimenti di opposizione è assolutamente necessario
fare un passo indietro
prima di proseguire nel loro percorso
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Ripartendo dalle fondamenta – andando all’essenza delle cose – dobbiamo considerare che in sintesi, la questione con cui si ha a che fare è che:
1. il fine è la realizzazione di una modalità di government che garantisca il benessere delle Persone: ossia un sistema che sia in grado di soddisfare i bisogni delle Persone.
2. la definizione di soluzioni per la soddisfazione delle persone avviene per il genere umano solo quando i detentori dei bisogni compartecipano alla loro definizione <see my text “The users of the Services are essential co-designers of the solutions to satisfy their needs“>
A ciò bisogna aggiungere che:
3. il tutto funziona solo quando le persone sono dotate di consapevolezza civica. Si tratta di consapevolezza:
– di quali sono i reali problemi (di quali siano le vere cause dei problemi come lockdown e povertà).
– della possibilità (necessità) dei Cittadini di partecipare attivamente al processo di cambiamento. Ossia del comprendere che solo la loro partecipazione – se sviluppata con gli strumenti corretti indicati in questo ed altri documenti – può risolvere i problemi sociali attuali (questa consapevolezza si è perduta a causa di anni di educazione alla “dipendenza” – e rimane solo in poche aree rurali dove gli abitanti si organizzano ancora per risolvere in prima persona molti problemi del loro territorio).
Considerazioni conclusive sui compromessi fatali a cui ricorrono oggi i Movimenti di opposizione
guarda che ci sono cose simili all’inizio del prossimo articolo
In ultima analisi oggi
si vedono Movimenti di opposizione che si accontentano ingenuamente di ricoprire il ruolo – di “rompiscatole” – concesso ad essi dalle Istituzioni: un ruolo che è funzionale al government ed al Mainstream attuali
(un ruolo che non solo non produce nessun reale cambiamento, ma che invece finisce per rafforzare il potere Istituzionale attuale).
Sembra che i Leader dei Movimenti di opposizione cadano nella trappola delle Sirene (affascinante e fatale), e soddisfino il loro Ego con una posizione che li fa sentire Illuminati di fronte ad un pubblico di elite. Ma per provare l’ebbrezza di ottenere i loro 15 minuti di celebrità, essi non solo non riescono ad ottenere nessun cambiamento, ma vengono poi cancellati dal Sistema.
.
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Se si vuole invece riuscire a cambiare veramente le cose è necessario andare oltre all’idea di cercare di divenire i nuovi Leader, in contrapposizione a quelli istituzionali, usando la Democrazia come paravento per l’applicazione delle Ideologie a cui si è affezionati (in tale modo non si fa altro che applicare una forza uguale e contraria a quella del Potere istituzionale, cosa che non può produrre alcun risultato costruttivo).
Se si vogliono effettivamente cambiare le cose è invece necessario tirarsi su le maniche, e cominciare a ricostruire il Sistema-democrazia dalle fondamenta:
solo con la forza del Demos
è possibile cambiare le cose in modo sostanziale
È cioè necessario in primo luogo recuperare la capacità dei Cittadini di partecipare in modo attivo al governent – qualità altrimenti detta Sovranità popolare: allora le questioni specifiche come appartenenza all’EU o Debito pubblico si risolveranno in modo spontaneo.
►►▫(1.b) Le contraddizioni di fondo dei Movimenti di opposizione
premessa
Riassumendo quanto detto in precedenza
oggi i Movimenti di opposizione percorrono inconsapevolmente la stessa strada percorsa dai Movimenti precedenti, per cui essi si mettono nella condizione di essere intrinsecamente fallimentari
Anche se all’apparenza le caratteristiche dei vari movimenti differiscono, in realtà essi utilizzano lo stesso approccio – e la stessa posizione rispetto alle Ideologie politiche del ‘900 (come quello del Movimento 5 Stelle, della Lega Nord). Essi
cercano cioè di indurre un cambiamento
nel Sistema della Politica così come è definito ora:
in questo modo essi sono destinati
ad essere o eliminati o “assorbiti” dal Sistema.
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Il problema di fondo è che
quando si vuole sviluppare una reale cambiamento in una situazione molto compromessa è necessario cominciare a pensare “out of the box”.
(invece di adottare categorie e strumenti del sistema che si vuole cambiare).
Mentre oggi i “Dissidenti” utilizzano la stessa Cultura artefatta (le stesse categorie, gli stessi metodi) del Sistema che essi pretendono di cambiare (sono vittime dello stesso bias .. di i Politici istituzionali, ed il Mainstream).
In questo caso essi adottano, ad esempio, la concezione di Economia, di Sovranità e Rappresentanza (ruolo dello Stato e ruolo del Demos) che ha creato il problema attuale.
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Se si vogliono veramente cambiare le cose,
non si tratta quindi – come fanno i nuovi Movimenti di opposizione – di proporre Politici migliori (più onesti e capaci), o di cercare di dialogare con Istituzioni
(le Istituzioni hanno raggiunto un livello di potere assoluto che “blinda” la loro posizione).
Ma
per i Movimenti di opposizione
è necessario cominciare a seguire una strada
sostanzialmente alternativa
a quella della Politica istituzionale.
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Ovvero i Movimenti di opposizione devono comprendere che è necessario ripartire nel riformare il sistema dalle fondamenta considerando, a monte di tutto, che (1) il Fine è è la realizzazione di una modalità di government che garantisca il benessere delle Persone (2) una reale soddisfazione dei bisogni delle persone avviene solo quando queste partecipano attivamente al processo di definizione di tali soluzioni (3) ciò funziona solo quando le persone hanno una consapevolezza di quali sono i reali problemi da risolvere, e della loro effettiva possibilità di partecipare al processo di cambiamento.
<see my text: “The operational Principles of Democracy“>
Si noti che il cambiamento che si propone nei miei documenti della serie “Reboot of Democracy” non è un reset il Sistema politico e sociale come quello attualmente in atto; ma è all’opposto, è recupero della dimensione originaria della Democrazia.
<see my article “Reboot of Democracy (synopsis): How and why to change the contrast strategies of Left politics“>
<see series of articles “Annotated Index of Series “Reboot of Democracy”“>
– – fine summary precedenti ———-
■ ALCUNI ERRORI RICORRENTI DEI MOVIMENTI DI OPPOSIZIONE
Vediamo quindi, più nello specifico, quali sono gli errori fondamentali commessi dai nuovi Movimenti di opposizione nella definizione delle loro fondamenta e dei loro programmi (in una articolo più avanti vengono descritti in modo più approfondito tali errori).
Si tratta di errori che minano alla base le loro iniziative: essi sono condannati al fallimento, come è stato per tutti gli altri Movimenti che li hanno preceduti (i nuovi Movimenti pensano di essere diversi dai precedenti, di essere più onesti e capaci dei precedenti – ma di fatto essi incorrono negli stessi errori di fondo commessi dai vari Movimenti precedenti).
L’errore di fondo dei Movimenti di opposizione
è il muoversi
all’interno dello stesso sistema del pensiero Istituzionale
(una cultura “rivoluzionata”)
che non permette ad essi
di individuare strade alternative a quelle istituzionali
che hanno creato i problemi che essi vogliono risolvere
Si tratta del Neo-pensiero descritto da Orwell, nel quale sono stati cambiati radicalmente i significati dei concetti. E che quindi si basa su equivoci di fondo rispetto all’interpretazione della realtà, e porta alla definizione di soluzioni totalmente inefficaci.
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É quindi necessario per i Movimenti di opposizione uscire dalla bolla mentale del Pensiero unico, e cominciare a ragionare out fo the box.
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Nel prossimo capitolo si analizzano in modo più approfondito i seguenti problemi dei nuovi Movimenti di opposizione:
Il concetto essenziale:
● in Democrazia non è possibile cambiare le cose dall’alto (si negherebbero, già nelle prime fasi, i principi del Sistema che si vuole realizzare).
Altri concetti fondamentali:
● voler basare il cambiamento sull’attuale Costituzione che, tra le altre cose, nega la possibilità di avere una reale Democrazia.
● programmare di partire con l’impostare il government con l’attuale struttura fortemente centralizzata: la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale.
● adottare alcuni elementi dell’ortodossia della attuale politica dei Partiti (i Movimenti di opposizione sembrano essere prioritariamente interessati a questioni come la definizione di una struttura burocratica, o il tesseramento).
● basarsi su categorie proprie di ideologie che hanno causato disastri senza giustificare la cosa.
● basarsi comunque sul sistema dell’Economia politica.
● basarsi sul modello dell’attuale welfare super-assistenziale.
● pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione.
■ il concetto essenziale: IN DEMOCRAZIA NON È POSSIBILE CAMBIARE LE COSE DALL’ALTO
► voler cambiare le cose dall’alto: i nuovi Movimenti di opposizione paradossalmente mirano a riformare un Sistema, la Democrazia, che funziona solo quando sono i Cittadini ad occuparsi di organizzare la Società. Il problema è quindi che attuando un’azione di cambiamento dall’alto (sono Movimenti che pensano di risolvere i problemi senza la partecipazione dei Cittadini)
si ignora (si tradisce) già dall’inizio il Principio del sistema che si pretende di rimettere in piedi.
Detto in altri termini, la contraddizione in questo caso è palese: si vuole cambiare una situazione nella quale delle “Elite” governano la Democrazia al posto del Popolo, attraverso l’azione da parte di una Elite.
L’unica differenza sarebbe nel fatto che in questo caso i nuovi movimenti si propongono come Elite “migliori” di quelle precedenti: una dichiarazione la cui validità non viene chiarita in alcun punto.
<see my Text “Politics 2.0 – The new form of bottom-up politics“>
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Questa condizione dei Movimenti di opposizione risulta essere un problema fatale sotto molto punti di vista:
● non è solo una astratta questione di Principi “teorici”: ossia del fatto che la Democrazia, per come è concepita, può funzionare solo quando vi è la partecipazione attiva dei Cittadini (l’aspetto critico, se volgiamo, della Democrazia è che se i Cittadini non si occupano in modo pro-attivo del government, alcuni gruppi di persone finiscono per accumulare un potere assoluto). <see my text “Having even a small amount of power in a system allows you to increase that power“>
Il fatto è che o si è convinti del concetto che il Demos sia in grado di organizzare la società, o non si accetta la Democrazia (e allora bisognerebbe, intelligentemente ed onestamente, definire con un nuovo nome quale è il tipo di società che si vuole instaurare).
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Ma vi sono altre contraddizione di fondo che minano alla base l’azione dei nuovi Movimenti di opposizione, come quella che deriva dal pensare che la Sovranità nazionale si possa ottenere priva di aver recuperato la Sovranità popolare (vedi uno dei punti successivi).
▫UNA ANALISI DELLA CONTRADDIZIONE DI FONDO DEI MOVIMENTI DI OPPOSIZIONE
Il problema di fondo che rende i nuovi Movimenti di opposizione intrinsecamente fallimentari è che essi vogliono sviluppare una maggior democraticità dell’attuale sistema di government senza basarsi affatto sui Principi della Democrazia.
O meglio, essi vogliono sviluppare un cambiamento di un sistema profondamente guasto modificando aspetti specifici di esso, senza cercare di attuare un risanamento della cause di tali problemi (che comporterebbe, per un Democrazia, un recupero di principi e strumenti originari).
La questione non è quindi creare una nuova generazione di Politici (ciò a cui i nuovi Movimenti aspirano) che continui ad operare in un sistema fallato alle fondamenta
In sintesi, i problemi sono che:
– come ha ammesso anche un persona di eccezionale levatura come il dott. Meluzzi, anche le persone più oneste di fronte all’offerta di enormi guadagni (come quelli di Parlamentari ed Esperti), può cominciare a pensare di non poter far nulla “per la causa”, ed accettare importanti compromessi.
– i Politici sono costretti a divenire Politici di professione, e si distaccano in ogni caso dalla realtà effettiva della società.
Due problemi che si possono risolvere solo se a monte viene ristabilita una effettiva partecipazione dei Cittadini (in modo che essi possano proporre direttamente le loro istanze, controllare l’operato dei Parlamentari, ecc ..).
I problema è che nell’attuale sistema … come ha anche ammesso onestamente una persona .. superiore come Meluzzi, .. anche le persone oneste si riempite di soldi e di privilegi possono cominciare a pernsare cose come … “tnato non sono io che possono cambiare qualcosa”, e .. finiscono per “istituzionalizzarsi” (ciò vale ancora di più in momenti tragici come quelli attuali, nei quali l’assenza di una buona disponibilità di denaro e di privilegi porta ad .. enormi .. possibiità di morire.
Er questa ragione … tutti (proprio tutti) i Movimenti che sono partiti con l’idea di cambiare radicalmente le cose (“drain the swamp”) sono sistematicamente falliti.
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Detto in termini “più teorici”, ogni sistema ha i suoi “Principi di funzionamento”; e se non ci si attiene a tali Principi, il Sistema comincia a fornire risultati inaspettati, e quindi a fallire.
Nel caso della Democrazia il Principio di funzionamento è quello della Polis-tics, ossia quello dell’attività con la quale i Cittadini (il Demos) organizzano (governano) la loro Comunità sociale. Ossia in una Democrazia se non vi è la partecipazione effettiva dei Cittadini al government, il Sistema di government entra nel caos.
In sintesi il problema è dunque che
oggi è adottato un concetto “rivoluzionato” di Politica (è Neo-linguaggio descritto da Orwell): da Politica dei Cittadini oggi essa è divenuta la Politica dei Politici di professione – i quali vivono in una dimensione sostanzialmente differente da quello del “Cittadino comune”.
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Se non si chiarisce a monte di tutto questo equivoco, non si può intraprendere un effettivo processo di miglioramento delle cose (basarsi su questo equivoco è appunto l’errore commesso fino ad oggi dai Movimenti di opposizione)
.. (in ques caso non si è solo resposabili di .. un inutile …perdita di tempo, ma anche di un inastpirmento del .. che ha strumentalizzato il tentativo di cambiamento per inastripre .. il regime .. )
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Più nello specifico dell’azione dei Movimenti di opposizione, è necessario considerare che le loro azioni top-down non possono proprio ottenere alcun cambiamento:
in una Democrazia un miglioramento della situazione non si può ottenere che partendo bottom-up, dai Cittadini.
Laddove i cittadini non sono in grado, a monte di tutto, di .. Se manca la consapevolezza del loro ruolo .. (fase .. esperienziale .. a livello locale .. .toccare con mano come sia possibile risolvere – inizialmente sul loro territorio – i problemi .. )
■ ALTRI CONCETTI FONDAMENTALI:
► ∙l’errore di VOLER BASARE IL CAMBIAMENTO SULL’ATTUALE COSTITUZIONE (il problema della falsa rappresentanza)
Ciò, tra le altre cose, la Costituzione italiana nega la possibilità di avere una reale Democrazia.
Il fatto è che vi sono due forme di Democrazia: la Democrazia diretta (il modello originario di Atene, e quello attuato dalla Rivoluzione americana) e la Democrazia rappresentativa (il modello più “debole”, nel quale Cittadini sono decisamente “depotenziati” rispetto alla loro Sovranità). E a questo proposito non può essere ignorato il difetto d’origine della nostra Costituzione, la quale nega la possibilità che in Italia vi sia una Democrazia rappresentativa.
Ciò accade a causa dell’Articolo 67 («Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.»), nel quale si nega l’”obbligo di mandato” da parte dell’Eletto (il quale quindi, di fatto, non può essere definito “Rappresentante”).
Ovvero la Costituzione sancisce che l’Eletto non ha nessun obbligo nei confronti degli Elettori. Detto in altro modo, gli Elettori non possono pretendere che l’Eletto rispetti le sue promesse elettorali (un Deputato può essere stato eletto perché promette un contenimento delle spese e delle tasse, ed una volta eletto, creare invece leggi che vanno in direzione opposta. Questo può accadere – ed accade puntualmente – senza che nessuno possa obiettare qualcosa).
<vedi il mio testo “The question of representation in modern Democracy“>
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É necessario soffermarsi sul significato di questa condizione posta dalla Costituzione: contestare un tradimento del programma presentato nella campagna elettorale è un reato. Ovvero la Legge condanna qualsiasi tentativo di forzare l’Eletto ad attenersi al suo programma elettorale (o peggio, di cercare di ottenere la sua destituzione).
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Non è quindi possibile avere avere una classe di Politici (Rappresentanti) migliore (ciò che pretendono di ottenere i nuovi Movimenti) perché
la nostra attuale Costituzioni definisce un Sistema di governo che non potrà mai essere composto da reali Rappresentanti dei cittadini.
Rimanendo così le cose, vi sarà sempre una elite di persone che governa non seguendo i programmi espressi durante la campagna elettorale, ma seguendo i propri interessi – si veda il M5S che ha vinto le Elezioni con la promessa di sviluppare una Democrazia partecipativa, e poi si è “istituzionalizzato” entrando a far parte delle Elite politiche.
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► l’errore di PROGRAMMARE DI PARTIRE CON L’IMPOSTARE IL GOVERNMENT DI UNA NAZIONE CON L’ATTUALE STRUTTURA FORTEMENTE CENTRALIZZATA
La questione è qui che la Democrazia esige una attiva partecipazione dei Cittadini.
Più nello specifico,
la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale.
A questo proposito dobbiamo notare che:
1) la necessità di un avere Governo centrale che si occupa di tutte le questioni di cui si occupa oggi, è una qualcosa di inventato dalla Classe politica attuale (vedi poco più avanti)
2) vi sono possibilità di coordinare le forme di Government decentrate in modalità diverse da quelle del Government centrale attuale: si tratta della Governance by Delegations utilizzata ad esempio nel G8. <see my text “Federalism 2.0: Direct Democracy at the inter-local level (Governance by Delegations)“>
Una cosa che va compresa è che in Democrazia non esistono “poteri” che non siano quello del Popolo: la frase “il Governo è salito al potere” è un errore clamoroso. Il governo si insedia, per rappresentare il Potere dei Cittadini; e di per sé non detiene un vero potere, che è detenuto solo dal Sovrani (“che stanno sopra tutti”).
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Vi è quindi una contraddizione di fondo negli attuali Movimenti di opposizione nel voler operare primariamente a livello di governance centralizzata – ovvero di voler installare nuovi Politici negli attuali organi di governo – che li rende intrinsecamente fallimentari.
.. nel indicare .. nel voler impostare .. su una forma di governo centrale che prevale su qualsiasi forma di government de-centralizzato al .. quale è più .. altamente possibile .. la partecipazione dei cittadini . Quando è appunto la centralizzazione del government … una causa fondamentale di questo .. distanziamento ….
(si tenga conto che sono forme di Potere centralizzato, ossia lontano .. dalla possiblità di partecipazione effettiva dei Cittadini anche altre forme di governance come le Regioni o i Comuni di città medie o grandi.
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In questo caso le questioni che vanno valutate sono:
– non è possibile creare un sistema che sia in grado di creare soluzioni per la qualità della vita dei Cittadini senza che vi sia una loro effettiva partecipazione di essi alla definizione di tali soluzioni.
<see The problems of the current Market strategies: toward a crowd participated Marketing – Why does innovation fail today? The inability to understand in new Customer Needs>
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– le questioni sovra-locali da risolvere a livello di government sono molto inferiori a quelle di cui oggi si occupa lo Stato centrale.
<see my text “The nature of the decisions to be made in a real Democracy (the locality of needs)“>
– sviluppando una efficace dimensione di government locale permette anche di sviluppare – immediatamente dopo – una opposizione efficace nei confronti del “Sistema della Politica” a livello nazionale.
<see my text “The acquisition of a new ‘de facto power’”>
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Ovvero la questione è che non si può migliorare la Democrazia agendo da una posizione di governance centralizzata. Ma tale cambiamento può avvenire solo dal livello nel quale si può sviluppare una vera Politica dei Cittadini: dall’ambito locale.
Dove non solo è più facile la partecipazione dei Cittadini, ma dove si possono creare soluzioni efficaci perché in tale ambito esse possono essere definite in base alle specifiche condizioni culturali, orografiche ecc …
(((credo ci sia in uno degli ultimi doc))
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► l’errore di ADOTTARE ALCUNI ELEMENTI DELL’ORTODOSSIA DELLA ATTUALE POLITICA DEI PARTITI
Oggi i Movimenti di opposizione sembrano essere prioritariamente interessati a questioni come la definizione di una struttura burocratica, o il tesseramento.
Ma in questo caso non si tiene conto, tra le altre cose, che gli unici movimenti che abbiano ottenuto qualche successo sono sono stati quelli “extraparlamentari” di qualche decennio or sono, il quali, appunto, non erano dotati di una rigida strutturazione formale, e non usavano tessere (il loro successo è stato relativo alla stagione in cui sono nati perché essi erano dediti unicamente alla “contestazione”, un fine differente da quello “costruttivo” indicato in queste pagine).
i .. il … piacere narcisistico …
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► l’errore di BASARSI SU CATEGORIE PROPRIE DI IDEOLOGIE CHE HANNO CAUSATO DISASTRI SENZA GIUSTIFICARE LA COSA
Uno dei problemi di fondo è l’adottare il concetto di Ideologia senza una riflessione su di esso. E, allo stesso modo, adottare concetti ideologici senza chiare come essi possano in realtà funzionare quando in passato hanno solo procurato grossi danni alla Società.
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Per quanto riguarda il concetto di Ideologia, si deve chiarire come esso possa essere utilizzato in un contesto democratico (potrebbe essere che un intellettuale sia in grado di farlo, ma allora perché non lo fa?).
In altra parole deve essere chiarito come in una Democrazia, la quale si fonda sulla Libertà di scelta del Cittadino (conditio sin qua non condizione indicata con il termine Sovranità nelle Costituzioni), si possa adottare una Ideologia la quale, per definizione, è una applicazione di una Idea alla quale è necessario uniformarsi (cosa che elimina la libertà di scelta delle persone).
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E più nello specifico, si dovrebbe chiarire, quando si adotta il concetto di Socialismo, come esso sia compatibile con la Democrazia quando esso si basa su uno Stato che dispone della Sovranità sui Cittadini, mentre la Democrazia si basa sulla Sovranità del Cittadino (in questo caso le Istituzioni governative sono solo degli Agenti dei Cittadini). [vedi uno dei punti successivi “errore di pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della nazione”)
.Ciò vale anche per le forme più soft di socialismo, come .. il modello dello Stato sociale ..
■ CONCETTI PIÙ SPECIFICI
∙► l’errore di BASARSI COMUNQUE SUL SISTEMA DELL’ECONOMIA POLITICA
Il problema è quello segnalato in precedenza: cercare di risolvere dei problemi usando gli stessi metodi che lo hanno creato.
E l’adozione delle regole dell’Economia politica (basata sull’idea di alcuni intellettuali) al posto dell’Economia reale (che deriva da conclusioni basate sull’osservazione millenaria del funzionamento della realtà) è ciò che ha portato all’attuale condizione di povertà dei Cittadini.
(in un capitolo successivo si approfondisce l’argomento)
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Un problema di fondo della visione del government basato sull’Economia politica è che in tale condizione tutto diviene “economia” – legato al denaro: in tale condizione cioè
– il sistema di governmet della Società viene ridotto ad una questione di spese. E
perdendo di vista:le qualità umane del funzionamento della Società, non è più possibile definire soluzioni che permettano di arrivare creare un livello di vita sociale soddisfacente
– si <adotta l’idea di una “sistema economico” in cui manca l’essenza della Democrazia, la partecipazione dei Cittadini, la quale non è solo una questione di denaro, ma anche – e soprattutto – una forma di partecipazione che riduce di molto la necessità di basarsi sul denaro .
Come indicato nella circolare UE sulla Sussidiarietà, è possibile organizzare il government in modo che i Cittadini, auto-organizzandosi per quanto riguarda la soddisfazione dei loro bisogni sociali in modalità di sharing e volontariato, riducano di molto le spese da parte della Pubblica Amministrazione.
Nei prima anni ‘90 la UE, allarmata dalla dipendenza dei Cittadini nei confronti dell’intervento dello Stato per la soddisfazione dei loro bisogni, ha indicato con una Circolare la necessità di trovare una nuova dimensione nella quale i Cittadini possano riprendere ad occuparsi (come accade ancora in tante aree rurali nel mondo) di una gran parte dei bisogni sociali (nel regime di Sussidiarietà lo Stato fornisce denaro ai Cittadini che si occupano direttamente di soddisfare bisogni sociali sul territorio: con un spesa che è solo una parte di quella che è attualmente la spesa della P.A. per soddisfare tali bisogni).
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Questo è uno dei problemi che è alla base della bassa qualità della vita nella attuale Democrazia: qualità di servizi ed infrastrutture, povertà (aumentano a dismisura le spese, quindi le tasse), ecc ..,
(si va lotre il sistema delle tasse .. e delle spese dall’alto .. che, di per sé – anghe qunaod gensitto in modo veramente onesto – .. ha perdite .. nella … costo della gestione del sistema in sé, .. tra le altre cose.. impossibilità per l’Amministrazione di valutare le qualità, .. eliminazione della possibilità di intervento diretto in modalità di volontariato da parte degli abitanti del luogo, .
<<<< vedi >>>>>>> – ——
“Art. 41. – L’iniziativa economica privata è libera.
– Si parla di libertà come di un qualcosa di concesso dall’alto .. che non è affatto una vera libertà .. (libertà è .. si confonde il liberi di fare .. come libertà .. non imposizione ..
mancano punti di riferimento .. impoverimento cognitivo .. patrimonio genetico-culturale .. patrimonio di conoscenza ..
non sono ocivolgenti perché non sentono ..
Un pensieor critico .. critiche superficiali ..
● l’errore di BASARSI SUL MODELLO DELL’ATTUALE WELFARE SUPER-ASSISTENZIALE
L’attuale Welfare super assistenziale, che pretende di risolvere i problemi dei Cittadini “dalla culla alla tomba”, è proprio la modalità di organizzazione della Società responsabile dei problemi di inefficienza dei servizi pubblici.
Il continuare a pretendere di migliorare il Welfare nella sua concezione attuale (aumentando la quantità di assistenza al Cittadini da parte dello Stato, significa continuare a seguire la strada che fino ad ora ha prodotto gli attuali problemi).
In altre parole l’attuale Welfare – sviluppato in modalità fortemente top-down – è in conflitto con i fondamenti del sistema-democrazia. E quindi o si abbandona l’idea di recuperare la Democrazia, proponendo esplicitamente una altro tipo di “regime” (cosa che personalmente non credo possa funzionare); o
è necessario adottare una nuova dimensione di “Welfare” basata questa volta su una modalità di auto-organizzazione di soddisfazione dei bisogni sociali in modalità bottom-up
(indicata, ad esempio, dalla Circolare UE sulla Sussidiarità). <see my article “Towards a Welfare 2.0: the causes of the current welfare crisis“>
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Si noti che Welfare è stato inventato proprio da un “dittatore”, Bismarck, con l’Idea da lui esplicitamente espressa, che tale sistema crea un senso di dipendenza delle persone.
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● l’errore di PENSARE CHE LA “SOVRANITÀ DEMOCRATICA” SIA QUELLA DELLA NAZIONE
ç_sovranità (e sovranità nazionale)
La “Sovranità democratica” non è affatto quella della Nazione: secondo la Costituzione “la Sovranità appartiene al popolo”.
Si tratta di un altro equivoco di fondo dovuto alla errata interpretazione di significati di concetti fondamentali dovuto al Cancel culture. (vedi uno dei capitoli precedenti “La questione di fondo: il problema culturale”).
La Costituzione è molto chiara a tal proposito, quando sancisce che il Popolo è Sovrano.
Sovrano significa che è “sopra a tutti”, come era per il Re nella monarchia; ovvero nessuno può dire ad esso cosa deve fare. Ciò significa che
non vi può essere più di un Sovrano
nella stesso Sistema sociale (di government).
Quindi in Democrazia
se la sovranità è del Popolo,
non vi può essere una sovranità dello Stato.
Dal punto di vista operativo è quindi ingenuo pensare – come fanno gli attuali Movimenti di opposizione – di voler ristabilire la Sovranità della nazione (uscita dalla UE) senza prima ristabilire la Sovranità popolare: l’adesione alla UE è stata proprio a causa delle perdita della Sovranità da parte del Popolo (lo Stato non solo ha aderito alla UE senza una consultazione popolare, ma ha anche affermato – tramite il Presidente Napolitano – che il referendum è un male da evitare ad ogni costo).
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Parlare di Sovranità nazionale è quindi
una (grave) contraddizione,
poiché tale concezione
è in conflitto con la Costituzione:
lo Stato non ha infatti alcuna sovranità nei confronti dei Cittadini.
Come si legge in “Dirittoeconomia.net” (il sito che compare al primo posto nella ricerca su Google) «la Sovranità nazionale è quella condizione nella quale «lo Stato esercita un potere assoluto nei confronti dei Cittadini.» Ovvero la Sovranità è un Potere non previsto dalla costituzione: la Sovranità nazionale configura una forma di dittatura.
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C’è chi sostenendo l’esistenza di una Sovranità nazionale cita – ingenuamente – l’art. 11 delle Costituzione “L’Italia […] consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”.
Ignorando però che nell’art. 11 non si parla della sovranità dello Stato, ma genericamente di sovranità: e poiché nel primo articolo della Costituzioni è ben specificato che la Sovranità appartiene al Popolo, tale articolo non può che riferirsi alla limitazione della Sovranità popolare: se si aderisce ad un patto con altre Nazioni, i Cittadini vengono infatti ad essere limitati nella loro Sovranità.
La Sovranità nazionale è un Potere dello Stato, ma in Democrazia lo stato non ha un reale potere, poiché esegue l’azione del “governare” per conto dei cittadini (come il timoniere esegue governa la barca per conto del proprietario ). <vedi il mio documento “The Citizen as Sovereign (the Government has no real Power)“>
►► (
Vedi anche:
2
Iniziativa Riforma dal Basso INDICE RAGIONATO
La possibilità per gli Attivisti del Movimento 5 Stelle di recuperare la dimensione iniziale
"Come può essere possibile per gli Attivisti del M5S riprendere la dimensione iniziale?" <vedi>
Si delinea una politica in 2 fasi che
(ri)porta nuovamente al livello di "politica nazionale", ma questa volta passando per una politica (effettivamente partecipata) a livello locale.
Il problema di fondo dei "Dissidenti" del M5S è il pretendere che chi sta gestendo ora il Movimento cambi il proprio modo di vedere le cose: i Leader se non hanno capito ora, significa che non avevano compreso dall'inizio.
Gli attivisti devono comprendere che la cosa importante e riprendere a sviluppare l'Idea iniziale: "chi c'è, c'è".
Ora è necessario:
A. (ri)cominciare a definire una organizzazione funzionale all'idea di fondo (il Fine), e
B. sviluppare su territorio "politiche" che (ri)aggreghino i Cittadini al Movimento (sia esso il M5S, o qualcosa di nuovo).
Ed è anche necessario chiarire le implicazioni dei dell'adozione dei Fini definiti in origine:
- la leadership diviene bottom-up: i Leader sono ora gli Attivisti (all'interno del Movimento) ed i Cittadini (nelle azioni sul territorio).
- la "comunicazione" del partito diviene sostanzialmente engaging (non è più "propaganda"), un engaging dei Cittadini finalizzato alla loro partecipazione al sistema di Government dei Cittadini offerto.
Dal punto di vista operativo per sviluppare tali punti chiave è necessario creare una struttura che possa supportare efficacemente la forma di government nella quale i Cittadini governano in prima persona (oggi esistono molte piattaforme open source che possono essere utilizzate in questo ambito - come descritto in seguito). Si descrivono gli strumenti necessari, e le azioni da sviluppare: engaging, incubatore, facilitatore, garante.
"Il difetto di fabbrica del M5S: come il Movimento ha perduto per strada i suoi Principi fondanti (e l’elettorato)" <vedi>
Il M5S è minato da difetto di fabbrica che impedisce di recuperare i suoi propositi iniziale.
Il problema è che
IL M5S, NATO BASANDOSI SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA, SI È POI SEMPLICEMENTE DIMENTICATO DI ESSO,
Ed ha finito per fallire nel realizzare i suoi obiettivi primari, e per convertirsi alla Politica dei Partiti
Il fallimento non è di per sé un problema: il problema esiste quando non si è c consapevoli del fallimento.
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Gli Attivisti ora devono rendersi conto di questo problema di fondo, e quindi ripartire dalla posizioni originali (questa volta però applicando senza eccezioni la Filosofia di base: la democrazia partecipata).
"Gli equivoci fatali in cui incorre il m5s: partecipazione è quella dei cittadini, e non (solo) quella degli attivisti" <vedi>
Uno degli errori di fondo è che
gli Attivisti del M5S continuano ad intendere la Democrazia partecipata come una questione interna al Movimento , e non come era nelle intenzioni originarie, una questione di government da parte dei Cittadini
Un equivoco che diviene fatale: ci si distrae nella lotta interna al Movimento, invece di rifondare le basi sui Fini originari (ed in questo modo si perde il consenso popolare, ottenuto inizialmente prorpio grazie alla promessa di dare ai Cittadini la possibilità di partecipare direttamente al government).
Se il M5S vuole recuperare credibilità, ossia consenso popolare, esso deve ricominciare con una Politica dei Cittadini, dando ai Cittadini gli strumenti per governare il loro territorio in modo indipendente dalle Istituzioni governative.
Movimento 2.0: Politica spontanea e Politica dei Cittadini
Prevalentemente per l’italia
"La Politica dei Cittadini (1): un possibile percorso per recuperare la democraticità del Government (synopsis)" <vedi>
Oggi la l’Establishment ha raggiunto un livello di potere assoluto che “blinda” la sua posizione. Se si vuole veramente contrastare l'attuale politica dei Partiti deve fare, è necessario guadagnare un posizione di potere che permetta di contrastare efficacemente le azioni delle Istituzioni governative.
Si tratta di ottenere un consenso popolare che permetta di sviluppare politiche che non possano essere contrastate dalle Istituzioni governative (i Politici alle Elezioni perderebbero l'unico lavoro che sanno fare).
Con tale Politica 2.0 si ottiene un "potere di fatto" che permette di sviluppare
forme alternative di government dove i Cittadini possono interessarsi direttamente (con cognizione di causa) delle questioni di amministrazione della “cosa pubblica”
Con questa politica è possibile parte dal locale, dai piccoli problemi, per arrivare gradualmente ad assumere una posizione di potere in grado di contrastare il potere istituzionale
Ciò è possibile, in un secondo tempo, con una evoluzione ("federalizzazione") delle strutture di Politica dei Cittadini locali in strutture sovra-locali (anche a livello Nazionale).
"La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire" <vedi>
● Oggi nessuno sembra chiedersi perché negli ultimi decenni vi sono stati infiniti tentativi di creare un Movimento o Partito di “opposizione” che sono puntualmente naufragati? Il fatto è che i Movimenti/Partiti che nascono come alternativa alla Politica attuale non propongono affatto una reale alternativa.
● Uno dei problemi fondamentali è che anche i Dissidenti adottano la “Cultura politica” istituzionale che ha cancellato il ricordo di modalità di government profondamente diverse da quella attuale. In tale cultura sono stati ribaltati concetti fondamentali come Libertà, Diritti, Sovranità, Rappresentanza, ecc ..
● Non si tratta quindi di proporre Politici migliori (più onesti e capaci), o di cercare di dialogare con Istituzioni: è necessario cominciare a seguire una strada sostanzialmente alternativa a quella della Politica istituzionale.
● È necessario riflettere sulle questioni “a monte” prima di cercare di cambiare le cose, e comprendere che oggi i Movimenti di opposizione cercando di migliorare le cose con gli stessi metodi e strumenti che hanno creato i problemi che essi vogliono risolvere.
È assolutamente necessario fare un passo indietro prima di proseguire nel loro percorso – riportando la Democrazia nella sua dimensione originaria.
● Si analizzano alcune contraddizioni di fondo Movimenti di opposizione, tra le quali – pensare di poter cambiare le cose dall’alto (si negherebbero, già nelle prime fasi, i principi del Sistema che si vuole realizzare) – voler basare il cambiamento sull’attuale Costituzione che, tra le altre cose, nega la possibilità di avere una reale Democrazia – programmare di partire con l’impostare il government con l’attuale struttura fortemente centralizzata, quando la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale – adottare alcuni elementi dell’ortodossia della attuale politica dei Partiti – basarsi su categorie proprie di ideologie che hanno causato disastri senza giustificare la cosa – basarsi comunque sul sistema dell’Economia politica, e sul modello dell’attuale welfare super-assistenziale – pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione.
"La Politica dei Cittadini (3): Manifesto della Politica dei Cittadini" <vedi>
Non si tratta di partecipare al “gioco della Politica” (l’establishment ha raggiunto un livello di potere che è intoccabile)
Se si vogliono cambiare veramente le cose non è possibile farlo all’interno del Sistema che si vuole modificare. É necessario cominciare a lavorare dalle fondamenta: solo con la forza del Demos è possibile cambiare le cose in modo sostanziale.
Ovvero è necessario smettere di operare sul piano della attuale “Politica dei Partiti”, e cominciare ad operare direttamente sul piano dei reali bisogni delle persone.
■■ Definizione di UNA POLITICA DEI CITTADINI CHE SI SVILUPPA I DUE FASI:
1. Prima fase: Aggregazione delle persone su cause “oggettive”, bi-partisan, e sviluppo di una attività di Polis-tics del Demos sul territorio
2. Seconda fase: contrasto delle attuali Politiche dello Stato centrale.
■■ Definizione delle LINEE GUIDA PER L’IMPOSTAZIONE DI UN MOVIMENTO DI OPPOSIZIONE
– recuperare la dimensione di partecipazione alla “amministrazione” (government) da parte della comunità (e recuperare la condizione di reale Rappresentanza).
– recuperare la dimensione dell’Economia reale
● Considerazioni per la compilazione (e la valutazione) di programmi elettorali realmente democratici: per risolvere i problemi specifici
(come quelli del Debito, della Sovranità, e della UE) è necessario riportare la Democrazia ad una dimensione realmente democratica.
"La Politica dei Cittadini dal punto di vista operativo" <vedi>
Quello della Politica spontanea è
UN PERCORSO DI POLIS-TICS CHE PARTE LADDOVE LA DEMOCRAZIA FUNZIONA IN MODO PIÙ EFFICACE: DAL TERRITORIO NEL QUALE VIVONO IN CITTADINI.
Il successo di tale politica deriva dal fatto che:
Le potenzialità di successo delle di Iniziative spontanee di intervento diretto dei Cittadini sul territorio è molto elevata poiché
CON TALI INIZIATIVE ESSE VIENE SODDISFATTA LA FORTE RICHIESTA DA PARTE DI CITTADINI DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI SEMPRE PIÙ GRAVI CHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON È IN GRADO DI RIVOLVERE.
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La Politica dei Cittadini può essere sviluppata in due fasi che la portano dal livello locale a quello sovra-locale (a contrastare il Governo nazionale o la UE).
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Dal punto di vista operativo si sviluppano, nell'ordine:
1. a livello locale
● < un ente< incubatore e facilitatore< delle Iniziative (e coordinatore).
< ● una volta raggiunta una massa critica di partecipazione, è possibile sviluppare una forma di Politica diretta< come quella prevista nel progetto Rappresentanza partecipata< .
2. livello sovra-locale
Successivamente sarà possibile estendere l'esercizio del Potere locale a livello sovra-locale, sviluppando una integrazione delle varie strutture di Politica dei Cittadini locali.
Altri link sull’argomento:
- “Sintesi delle caratteristiche di un movimento di opposizione di successo <see>“
- “Definizione delle Linee guida per l’impostazione di un movimento di opposizione <see>“
- “Alcuni errori ricorrenti dei movimenti di opposizione <see>“
“Beyond top-down “Democracy”: crowdisation of Governance” <see>
The need to reintegrate the active participation of Citizens in the various aspects of Government derives from the fact that Democracy can only work if Citizens directly participate in the management of “public affairs”.
The problem is, in fact, that otherwise there is a disconnect between the Rulers (who escape the control of the Citizens) and the Society (the real needs of the Citizens). And therefore a substantial lowering of the quality of life develops (expenditure out of control, poverty and unemployment, inefficiency of services, chaos and violence, etc.).
It is not possible to escape from the current crisis of Western society if not recovering the dimension of pro-active government “by the people”.
Politics 2.0: Reboot of Democracy
Prevalentamente USA
“Annotated Index of Series “Reboot of Democracy” <see>
"Reboot of Democracy (synopsis): How and why to change the contrast strategies of the Establishment of Politics" <see>
Today we continue to circle around the problem without centering it in its essence: today we continue to talk of abuses by those who govern, trying to find a way to force these rulers to govern in the “right” way.
It is impossible to achieve change by operating from within a system that is now compromised in its foundations (the “dissidents” naively try to solve the problem with the same approach, with the same methods and tools that created the problem)
It is necessary to:
● stop opposing pseudo-democratic authoritarian regimes on the level of “Politics” – polemics and protests, attempts to be heard, etc …
● begin a process that operates, bottom-up, in a “constructive mode”: to rebuild real Democracy without waiting for the permission and support of the institutions.
The acquisition of a new “de facto power”
A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel”) <see>
"Towards a Welfare 2.0: the causes of the current welfare crisis <see>"
Il Welfare del ‘900 è in grave crisi (fallimento economico e una scarsa della qualità dei servizi).
Le cause sono: ● mancanza di un reale controllo ● deresponsabilizzazione ad ogni livello (sia degli operatori che degli utenti) ● incapacità di individuare i reali bisogni e incapacità di progettare servizi efficaci ● impossibilità di coprire gran parte dei bisogni “non-di-massa”.
Vi è una sorta di difetto di fabbrica tale sistema intrinsecamente fallimentare: tutto oggi viene ridotto a questioni basate su sul piano dell’Economia: si è in una condizione di “coperta troppo corta”, nella quale le risorse disponibili non saranno mai sufficienti a coprire il reale fabbisogno.
Ovvero non si utilizzano risorse fondamentali del Sistema sociale: le possibilità per i Cittadini di soddisfare, auto-organizzandosi, i loro bisogni sociali (si vedano molte “best practices” del Crowd.
“Democrazia diretta a livello inter-locale(Governance by Delegations)” <see>
In una reale demos-crazia le decisioni da prendere a livello nazionale si riducono di molto.
Una reale Democrazia infatti non è che un sistema di soddisfazione dei bisogni dei Cittadini, i quali esistono per lo più dove i cittadini vivono, a livello locale (una gran parte delle questioni sovra-locali sono sostanzialmente una invenzione della Politica dei Partiti: a livello locale, con un corretto coordinamento a livello nazionale, è possibile risolvere meglio i problemi – i quali, tra le altre cose, hanno sempre declinazioni locali).
A livello sovra-locale possibile avere un ente in grado di coordinare la soluzione dei bisogni locali, ad esempio con il modello delle delegazioni (come avviene ad esempio nei meeting del G8).
Alcuni capitoli: - Democrazia diretta a livello inter-locale introduzione - Come può essere sviluppato il livello inter-locale - La natura delle questioni da dibattere a livello inter-locale - le ragioni del “modello inter-locale” (le Missioni delle Delegazioni) - Perchè a livello inter-locale non ha senso in una struttura rappresentativa. Alcune caratteristiche del sistema delle Missioni di Delegazioni - La composizione delle delegazioni.
"The basic rules of Democracy: Democracy works only when citizens are directly concerned with government actions" <see>
Per arrivare a soluzioni valide i detentori dei bisogni da soddisfare non possano non essere co-progettisti di tali soluzioni, per più motivi, tra i quali:
- solo chi detiene il bisogno conosce le sfumature del problema da risolvere.
- non esiste una Soluzione che possa considerarsi definitiva, poiché tutte le soluzioni di soddisfazione dei bisogni sociali sono in progress (devono essere continuamente monitorate, e messe a punto).
- non esistono soluzioni “universali”, ma solo soluzioni legate al contesto specifico (a causa di differenti situazioni culturali, morfologiche, ecc ..
Vedi le similitudini con il Mercato: “Innovation is intrinsically (historically) bottom-up”
Iniziativa Riforma dal basso - Open government platform
"Politics 2.0 - The new form of bottom-up politics" <see>
Iniziativa Riforma dal Basso introduce una New Politics caratterizzata da una nuova forma dei Cittadini alle attività di Government del territorio. Una Politica da risultati effettivi che bypassa il potere oggi detenuto dalla Politica tradizionale: essa si sviluppa “in parallelo” rispetto alle Istituzioni, in una forma che interagisce con Istituzioni politiche e con la pubblica amministrazione (con programmi bi-partisan).
La New Politics è sostanzialmente la vera forma di Politica della Democrazia.
Si tratta di un “percorso esperienziale” nel quale i Cittadini acquistano consapevolezza del loro ruolo, e skills di government diretto.
Si offrono strumenti di partecipazione, e un nuovo modello di Rappresentatività parlamentare.
"Introduction to the Project Bottom-up Reform Initiative > (Citizens Politics): the path of involvement of the Citizens" <see>"
La Democrazia può essere progettata (ri-progettata) solo con la partecipazione dei Cittadini: essi possono fornire legittimità (forza) ad un percorso di riforme che possa permettere di superare le resistenze poste dalla Istituzioni.
Si tratta di arrivare alla creazione della reale Democrazia (Democrazia partecipativa) partendo da una attività di partecipazione
Si sviluppa una Politica “in parallelo” rispetto alle Istituzioni basata su “cause universali”, bi-partisan.
"Synopsis of the Open Government Platform Project <see>"
Iniziativa Riforma dal Basso si basa su:
1) metodi innovativi di Politica dei Cittadini (una Politica dal basso applicabile nell’immediato).
2) una Piattaforma di Strumenti Web (Open Government Platform) particolarmente innovativi (strumenti di facile utilizzo, che permettono l’organizzazione di Gruppi di Cittadini attorno ad istanze specifiche, e sviluppare azioni come: informazione, dibattito pubblico, elaborazione delle idee, progettazione delle azioni, espressione della volontà (con votazioni “certificate”).
Il fine è:
● portare la cittadinanza in una dimensione di “consapevolezza e responsabilità” rispetto si servizi pubblici ed ai beni comuni (ciò può avvenire solo attraverso una esperienza diretta). E quindi di
● mettere la cittadinanza in condizione di co-progettare e co-gestire – assieme alle PA – il sistema di servizi ed infrastrutture sul territorio.
Alcune soluzioni: “Rappresentanza 2.0” (“Rappresentanza diretta”), Spending Review Partecipata, Welfare 2.0 solutions (Welfare partecipato): Scuola, Sanità, Sicurezza, Social Housing, Lavori pubblici partecipata, ecc …