premessa: questo articolo non è rivolto unicamente agli (ex) Attivisti del Movimento 5 Stelle, ma a chiunque stia tentando di creare una nuova forma di Opposizione nei confronti della Politica dei Partiti.
Il caso del M5S è esemplare per come gli Attivisti siano in corsi in errore di interpretazione ed applicazione di Propositi inizia che, se applicati in modo corretto, avrebbero potuto cambiare radicalmente le modalità di government in italia.
Si veda anche l’articolo “La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire“.
■ Come il Movimento ha perduto per strada i suoi principi fondanti (e l’elettorato)
Un esempio significativo di fallimento delle politiche fallate alla radice: il caso del M5S
Quando c’è un problema è necessario andare alla radice del problema. Altrimenti si continua a lavorare – pensando di poter risolvere il problema – sulla superficie, ed intanto le cose continuano a peggiorare.
Questa è una legge dei processi sviluppati dall’essere umano (ciò vale in qualsiasi ambito dell’individuo, il lavoro, la salute, ecc …).
Cercare le cause di un problema
non è un optional
ma una necessità:
se si continua a procrastinare
la ricerca delle cause,
le cose finiscono per divenire drammatiche.
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Nello specifico, se si vogliono migliorare le cose, è necessario rendersi conto che il M5S ha obiettivamente fallito:
● ha perduto il consenso popolare: ora ha meno della metà dei voti iniziali (ed è ridotto alla necessità di arrivare ad alleanze con Partiti che in precedenza erano considerati come il nemico).
● ha fallito nel realizzare i suoi obiettivi primari (i propositi dichiarati all’inizio), come lo sviluppo di una Democrazia basata su una effettiva partecipazione dei Cittadini. [vedi più avanti]..
Si noti che il fallimento non è di per sé un problema, anzi, se affrontato in modo positivo, esso è una opportunità per fare un salto di qualità alle proprie strategie: esso è un momento tipico dei processi di sviluppo dei progetti dell’essere umano che serve per riflettere su quanto fatto (sugli errori commessi), e quindi ripartire <correggendo le strategie.
Il problema esiste
quando non si è consapevoli del fallimento,
poiché in questo caso si finisce per continuare ad operare in modo errato, e le cose continuano a peggiorare.
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Ovvero se vuole salvarsi
il M5S deve rendersi conto
che la sua crisi
deriva da un difetto di fabbrica
esistente dall’origine
(del quale non ci si è accorti) e non deriva quindi da errori commessi nello sviluppo delle strategie specifiche.
In altre parole i problemi del M5S derivano dal fatto che, dall’inizio, vi è stata una contraddizione di fondo nella sua impostazione (il difetto di fabbrica) che ha reso impossibile la realizzazione degli obiettivi iniziali: un conflitto tra i suoi principi fondamentali, e l’approccio pratico allo sviluppo delle strategie.
Più nello specifico, vi è stato un conflitto – già dall’origine – nei due aspetti del Movimento:
► Il principio fondante che era, in essenza, lo sviluppo di un Movimento che sostituisse le modalità top-down di government della Politica dei Partiti con una modalità dal basso: una nuova dimensione del governo nella quale i Cittadini sono i protagonisti (sono essi che decidono cosa fare).
Questa linea è ben chiara in alcuni dei programmi elettorali più importanti, come quello della Appendino a Torino: «coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi» «senza calare progetti dall’alto».
► l’impostazione operativa del Movimento, nonostante la “filosofia” iniziate fosse di sviluppare una funzionamento dal basso, in realtà il M5S si è sempre mosso in modalità dall’alto.
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Si noti che la la filosofia iniziale era intesa per i due livelli operativi del Movimento:
● per quando riguarda il rapporto del M5S con i Cittadini: la “politica” (il government) non sarebbe più stata gestita dall’alto, ma direttamente dai Cittadini («coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi» «senza calare progetti dall’alto»).
Per fare ciò si sarebbero sviluppate opportune strutture che permettessero ai Cittadini di organizzarsi per partecipare direttamente al government del territorio: questo era lo scopo iniziale di Rousseau (poi utilizzato prevalentemente per il “government” del Movimento), e dell’utilizzo della piattaforma Meetup..
● per quando riguarda il M5S in sé: all’interno del movimento si è sviluppata una gestione quasi unicamente dall’alto in basso, in ogni caso con decisioni strategiche prese al vertice ed estese alla base che governa sul territorio.
(per comprendere è utile vedere le esperienze delle Amministrazioni locali – un esempio significativo è quello della Appendino, che divenuta Sindaca di Torino, la quale ha governato in modo “assoluto”, ossia indipendente non solo dai Cittadini, ma anche dalla base del Movimento).
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In sintesi, il problema è stato che
IL M5S È NATO BASANDOSI
SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA,
SI È POI SEMPLICEMENTE DIMENTICATO DI ESSO,
ED HA FINITO
PER CONVERTIRSI ALLA POLITICA DEI PARTITI
(ASSUMENDO A TUTTI GLI EFFETTI LE QUALITÀ DEL “GIOCO DELLA POLITICA” A CUI ESSO VOLEVA PORRE FINE).
Ovvero il M5S oggi è divenuto proprio ciò che all’inizio esso considerava essere il male: un Partito (non più un movimento) gestito da una elite di persone (sia a livello nazionale che delle Amministrazioni locali oggi vi è una una dirigenza politica che assume decisioni verticistiche).
l’attuale approccio auto-lesionista del M5S
La scelta di una parte degli attivisti del M5S sembra essere quella tipica di chi ha un problema fisico che deve curare (ad esempio disturbi legati ad un stile di vita non appropriato), ma preferisce non pensarci sul momento: gli attivisti del M5S hanno deciso di procrastinare una analisi seria della situazione continuando con la solita filosofia “difettosa”, ed i soliti metodi.
Questo atteggiamento non solo non elimina il problema (non permette al M5S di avere un consenso popolare, e quindi di realizzare i propri programmi), ma continuando ad agire con un approccio difettoso alla radice, il M5S non fa che peggiorare la sua situazione (vi è una ulteriore perdita di consenso popolare, ed un sempre più forte conflitto interno).
(il problema di fondo dovrebbero , è la contraddizione di fondo in cui essi vivono: i seggi parlamentari che il M5S occupa in Parlamento non rappresentano più i Cittadini di cui cui essi dicono di voler curare gli interessi – i Cittadini oggi chiedono di essere rappresentati da altri partiti).
■ La necessità di una svolta radicale
il punto ..
Per poter risolvere il problema della crisi del M5S è quindi necessario divenire consapevoli che il problema non solo esiste, ma che rende la crisi sempre più profonda.
Ovvero gli attivisti del M5S dovrebbero cominciare a rendersi conto che è ormai è il momento di fare una analisi approfondita del problema. E quindi cominciare a pensare a modificare il proprio approccio alla Politica.
L’alternativa all’approccio attuale esiste, ed è semplicemente
ripartire dalla posizioni originali,
questa volta però
applicando senza eccezioni la filosofia di base:
la Democrazia partecipata
La massima coerenza tra i Principi fondanti e le strategie specifiche è contemporaneamente la medicina e la vaccinazione contro la “deriva Partitica” che ha afflitto il M5S (che da Movimento di piazza, della partecipazione attiva dei Cittadini si è trasformato in un luogo di esercizio della Politica dei Partiti – della gestione verticistica da parte di una elite politica, cosa che è l’antitesi dei suoi Principi).
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Ovvero per gli attivisti del M5S si tratta di
fare un passo indietro
prima di fare qualsiasi un nuovo passo avanti
(vedi prossimo capitolo).
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Sostanzialmente si tratta
di ricominciare a sviluppare
una Democrazia nella quale l’elemento principale
è l’effettiva partecipazione
dei Cittadini al government.
Ciò deve essere fatto, ovviamente, laddove i Cittadini possono realmente partecipare: nei contesti amministrativi locali.
Si tratta sostanzialmente, come illustrato nell’articolo “Le due fasi di sviluppo della Politica Spontanea: locale e nazionale“, di un percorso diviso in due fasi successive: ■ Prima fase: (1) Aggregazione delle persone su iniziative per la soluzione di problemi “oggettivi”, bi-partisan (2) sviluppo di una attività di Polis-tics del Demos sul territorio fornendo una struttura di coordinamento delle singole iniziative dei Cittadini ■ Seconda fase – sviluppo di un contrasto delle Politiche dello Stato centrale, forti del consenso – strutturato – a livello locale
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Si veda inoltre come che in una dimensione di reale Democrazia partecipata i problemi sovra-locali divengono una minoranza <see my text “Direct Democracy at the inter-local level (governance by Delegations)“>
UN NUOVO PROGRAMMA DI UN M5S FEDELE AI SUOI PRINCIPI ORIGINARI
movimento per la poltiica della partecipazione dei cittadini
Il nuovo programma non è altro
che il programma originale del M5S,
quello in origine è stato proposto in vari ambiti locali.
Ciò può funzionare a patto che, come si è detto, questa volta si metta in chiaro che la base di tutto è una impostazione che garantisca – in ogni caso, n qualsiasi azione – l’attenersi ai Principi fondanti, alla filosofia della Democrazia partecipata (al metodo bottom-up).
I contenuti di tale programma possono essere presi dai programmi elettorali proposti inizialmente in alcune aree locali – di fatto mai realizzati (qui si prendono ad esempio quelli di Torino e Sedriano).
In sintesi, tali programmi di un movimento come il M5S non possono che basarsi su due punti fondamentali (che rappresentavano appunto l’essenza della filosofia del M5S)
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● PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI:
– «ripartire dalle periferie coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi anche sui grandi progetti» “ripartendo dai Quartieri” “senza calare progetti dall’alto” [Torino 2016, Appendino]
– «si punta a spostare il centro decisionale dell’Amministrazione dalle attuali figure (Giunta, Commissioni e Consiglio) verso i cittadini»; ad esempio attraverso il “referendum consultivo comunale”, le sedute Comunali aperte ai Cittadini (““questione time”, “Bilancio partecipato”)» [Sedriano, 2015]
● AMPLIAMENTO E ORGANIZZAZIONE DELLE OPPORTUNITÀ DI VOLONTARIATO CIVICO
Sedriano, 2015: «in attività utili alla collettività”, cosa che avrebbe contemporaneamente diminuito le tasse locale, e migliorato la qualità di servizi ed infrastrutture (la partecipazione diretta dei cittadini allo sviluppo di soluzioni permette di monitorare le spese e di progettare in modo più efficace le soluzioni). <see my text “The users of the Services are essential co-designers of the solutions to satisfy their needs“>
A ciò si aggiungevano importanti riforme come quelle relative a: Tariffe dei servizi pagate “per use”, miglioramento degli uffici della Pubblica Amministrazione con controllo da parte dei Cittadini, processi semplificati (ed accesso online), potenziamento della rete di telecamere sul territorio.
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A livello operativo, gli obiettivi sono due:
1) in generale: RECUPERARE LA FILOSOFIA INIZIALE DELLA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
É necessario chiarire quali erano i Principi originari del Movimento (in essenza la partecipazione dei Cittadini al government del territorio).
(Appendino: «ripartire (…) coinvolgendo i Cittadini attraverso strumenti partecipativi anche sui grandi progetti» “ripartendo dai Quartieri” “senza calare progetti dall’alto”).
E quindi sviluppare strategie specifiche sempre e comunque coerenti con tali Principi.
L’essenza di questa impostazione è la modalità “dal basso” nella gestione dei problemi sociali (è ciò che ha convinto gran parte dei Cittadini a votare il M5S!)
Le implicazioni di questa scelta sono chiare: le strutture di amministrazione devono essere rigorosamente bottom-up, in modo che i detentori dei bisogni (i Cittadini) possano partecipare attivamente allo sviluppo di soluzioni per il loro territorio.
Si veda come per arrivare a soluzioni valide i detentori dei <bisogni da soddisfare non possano non essere co-progettisti di tali soluzioni <see my text “The basic rules of Democracy: Democracy works only when citizens are directly concerned with government actions“>
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Ciò vale per il government del territorio, ma vale anche, ovviamente, per la “gestione” del Movimento:
si cadrebbe nuovamente in una contraddizione di fondo se vi fosse un movimento che prende decisioni verticistiche a proposito di una struttura di amministrazione del territorio bottom-up.
Il Movimento nasce come “movimento di piazza”, e non può avere una struttura solidamente strutturata (nelle persone, nei programmi) come un Partito. In questo caso sono infatti i Cittadini che in qualche modo “guidano” il Movimento (partecipano alle decisioni strategiche).
Si noti che le decisioni strategiche di un Movimento M5S non prevedono la scelta di “personaggi” per dirigere il movimento, ma prevedono unicamente la definizione di soluzioni.
In altre parole in tale Movimento non veri Leader, ma “il Leader” sono i Cittadini (<ovviamente vi saranno persone <particolarmente valide che influiranno sulla gestione del Movimento, ma le strategie saranno sempre definite dai Cittadini, dai loro bisogni specifici).
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Uno dei problemi riscontrati a livello operativo è che all’interno del Movimento si è creato un equivoco dalle conseguenze fatali: gli attivisti pensano “i Cittadini siamo noi”.
Ciò emerge, ad esempio, se si frequentano i Gruppi di Lavoro <(Torino) che sono stati concepiti per dialogare con i Cittadini, nei quali non è presente alcun “Cittadino normale”, e ci si sente dire dagli attivisti “ma io sono un Cittadino”.
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Ovvero un Movimento come il M5S – in base ai suoi Principi fondanti – può solo porsi come garante (e facilitatore) delle strategie bottom-up da parte dei Cittadini.
Un caso significativo di applicazione dei principi originari è quello della partecipazione diretta dei Cittadini al Consiglio comunale di Sedriano (con l’introduzione delle Consiglio online e del question-time), o del Referendum dei Cittadini proposto in altre località (tutte cose mai realizzate).
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È importante comprendere che non si tratta di una questione morale, di una “concessione” nei confronti dei Cittadini, ma di una questione pratica di importanza vitale: un sistema (come un Movimento) che non si muova in coerenza con i suoli Principi cade in a contraddizioni di fondo nella stesura delle strategie, e quindi produce a risultati inaspettati (ovvero a risultati disastrosi).
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Dal unto di vista operativo quindi il M5S deve comprendere che, recuperando i suoi Principi fondanti,
deve cominciare a sviluppare le strategie bottom-up
che esso prometteva in origine (partecipazione dei cittadini).
Il che significa, tra le altre cose:
– trovare il modo di dar voce ai Cittadini, coinvolgendoli nella definizione di soluzioni, con strumenti come Rousseau e Meetup in una versione evoluta <vedi il mio testo “Bottom Up Reform Initiative (Open Government Platform) – A Project for the realization of a bottom-up Reform of Democracy“> )
– “decentralizzarsi” riportando il focus sull’attivismo territoriale (che a sua volta deve decentralizzarsi, con una attività effettivamente diffusa sul territorio locale (ossia con una forte partecipazione dei “Cittadini non attivisti”).
Il locale deve prevalere sul centrale.
<vedi “La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire”>
2) più nello specifico: ATTIVARE LA POLITICA DELLE INIZIATIVE DEI CITTADINI
Come illustrato in precedenza, si tratta di
arrivare ad esercitare
una attività politica a livello nazionale
partendo dalle forme di
government diretto dei Cittadini locale.
Si tratta quindi di ripartire dal punto dal quale si voleva partire in origine (cosa che è rimasta sulla carta).
Si tratta cioè di sviluppare una reale dalla Politica dei Cittadini in modo diffuso sui territori locali (anche a livello ultra-locale di quartieri).
Un esempio è quello dei Comitati spontanei, che pur palesando enormi difetti, possono divenire inizialmente un modello di riferimento.
Ovvero il M5S non può che ripartire dall’attivismo costruttivo (Politica del fare) della base (dei Cittadini) divenendo un facilitator di tali attività (rendendosi garante dello sviluppo di una Politica spontanea delle Iniziative dei Cittadini sul territorio (ad esempio con i Gruppi di lavoro di quartiere rivisti e corretti).
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Si noti che si tratta della Politica intesa nel senso originario del termine: la Polis-tics nella quale il Demos si occupa in modo diretto della Polis ..
<vedi “Introduzione alla Politica Spontanea (i Cittadini si occupano direttamente del loro territorio)” >
La forza di questo percorso risiede nel fatto che tali iniziative danno risultati immediati, e i Cittadini aderiscono volentieri ad esse (si tratta di “cause” bi-partisan, che non creano divide politico).
In tal modo si raggiunge (presto)
1) un livello di “potere di fatto” poiché i Politici non possono non tener conto delle opinioni di una gran parte dei cittadini (non sarebbero più confermati alle successive elezioni).
<vedi il mio testo “The acquisition of a new “de facto power””>e
Un potere che permette di
2) governare “in parallelo” rispetto alle Istituzioni governative attuali (inizialmente a livello Locale)
In questa modalità si creano “istituzioni ombra” (shadow government) che sono un mirroring delle Istituzioni di government ufficiali le quali divengono vere e proprie istituzioni di government “alternative” che evidenziano i problemi delle soluzioni proposte dalle Istituzioni ufficiali, e propongono soluzioni alternative (che in molti casi esse sono gestire direttamente dai Cittadini, o per lo meno partecipate da essi).
<vedi i miei articoli “A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel””) e “Shadow Government: Mirroring and Monitoring initiatives“>
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Dal punto di vista operativo si tratta quindi di
● attivare strumenti di “govvernment” del territorio a livello locale (Appendino: “ripartire dalle periferie coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi”).
Ciò può avvenire attraverso le practices sviluppate in molti centri urbani (come il Placemaking) che permettono ai Cittadini di occuparsi di sviluppare e mantenere infrastrutture e servizi sul loro territorio (oggi è possibile ottenere sovvenzioni previste dalle varie forme di Sussidiarietà).
<si vedano alcuni progetti di strumenti nell’articolo “Synopsis of the Open Government Platform Project“>
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● creare forme di coordinamento di tali iniziative
Il movimento non deve più essere un soggetto che definisce le azioni, ma deve essere un agente che favorisce (stimola e facilita, e quindi coordina) le azioni dei Cittadini sul territorio locale.
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In questa modalità di “fare politica” non solo si raggiunge una forte adesione alla linea del Movimento (le cause sono bi-partisan, e le soluzioni forniscono risultati migliori di quelle delle Istituzioni), ma – ed è forse la cosa più importante – si aumenta considerevolmente la consapevolezza civile dei Cittadini, poiché essi in tal modo possono partecipare direttamente ai processi (che sono supportati da opportune metodologie e strumenti), e toccare con mano i risultati (con tale learning by doing si ripristina la “Cultura di comunità” perduta in anni di government dei Partiti).
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Vedi altri Post della serie:
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Iniziativa Riforma dal Basso INDICE RAGIONATO
La possibilità per gli Attivisti del Movimento 5 Stelle di recuperare la dimensione iniziale
"Come può essere possibile per gli Attivisti del M5S riprendere la dimensione iniziale?" <vedi>
Si delinea una politica in 2 fasi che
(ri)porta nuovamente al livello di "politica nazionale", ma questa volta passando per una politica (effettivamente partecipata) a livello locale.
Il problema di fondo dei "Dissidenti" del M5S è il pretendere che chi sta gestendo ora il Movimento cambi il proprio modo di vedere le cose: i Leader se non hanno capito ora, significa che non avevano compreso dall'inizio.
Gli attivisti devono comprendere che la cosa importante e riprendere a sviluppare l'Idea iniziale: "chi c'è, c'è".
Ora è necessario:
A. (ri)cominciare a definire una organizzazione funzionale all'idea di fondo (il Fine), e
B. sviluppare su territorio "politiche" che (ri)aggreghino i Cittadini al Movimento (sia esso il M5S, o qualcosa di nuovo).
Ed è anche necessario chiarire le implicazioni dei dell'adozione dei Fini definiti in origine:
- la leadership diviene bottom-up: i Leader sono ora gli Attivisti (all'interno del Movimento) ed i Cittadini (nelle azioni sul territorio).
- la "comunicazione" del partito diviene sostanzialmente engaging (non è più "propaganda"), un engaging dei Cittadini finalizzato alla loro partecipazione al sistema di Government dei Cittadini offerto.
Dal punto di vista operativo per sviluppare tali punti chiave è necessario creare una struttura che possa supportare efficacemente la forma di government nella quale i Cittadini governano in prima persona (oggi esistono molte piattaforme open source che possono essere utilizzate in questo ambito - come descritto in seguito). Si descrivono gli strumenti necessari, e le azioni da sviluppare: engaging, incubatore, facilitatore, garante.
"Il difetto di fabbrica del M5S: come il Movimento ha perduto per strada i suoi Principi fondanti (e l’elettorato)" <vedi>
Il M5S è minato da difetto di fabbrica che impedisce di recuperare i suoi propositi iniziale.
Il problema è che
IL M5S, NATO BASANDOSI SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA, SI È POI SEMPLICEMENTE DIMENTICATO DI ESSO,
Ed ha finito per fallire nel realizzare i suoi obiettivi primari, e per convertirsi alla Politica dei Partiti
Il fallimento non è di per sé un problema: il problema esiste quando non si è c consapevoli del fallimento.
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Gli Attivisti ora devono rendersi conto di questo problema di fondo, e quindi ripartire dalla posizioni originali (questa volta però applicando senza eccezioni la Filosofia di base: la democrazia partecipata).
"Gli equivoci fatali in cui incorre il m5s: partecipazione è quella dei cittadini, e non (solo) quella degli attivisti" <vedi>
Uno degli errori di fondo è che
gli Attivisti del M5S continuano ad intendere la Democrazia partecipata come una questione interna al Movimento , e non come era nelle intenzioni originarie, una questione di government da parte dei Cittadini
Un equivoco che diviene fatale: ci si distrae nella lotta interna al Movimento, invece di rifondare le basi sui Fini originari (ed in questo modo si perde il consenso popolare, ottenuto inizialmente prorpio grazie alla promessa di dare ai Cittadini la possibilità di partecipare direttamente al government).
Se il M5S vuole recuperare credibilità, ossia consenso popolare, esso deve ricominciare con una Politica dei Cittadini, dando ai Cittadini gli strumenti per governare il loro territorio in modo indipendente dalle Istituzioni governative.
Movimento 2.0: Politica spontanea e Politica dei Cittadini
Prevalentemente per l’italia
"La Politica dei Cittadini (1): un possibile percorso per recuperare la democraticità del Government (synopsis)" <vedi>
Oggi la l’Establishment ha raggiunto un livello di potere assoluto che “blinda” la sua posizione. Se si vuole veramente contrastare l'attuale politica dei Partiti deve fare, è necessario guadagnare un posizione di potere che permetta di contrastare efficacemente le azioni delle Istituzioni governative.
Si tratta di ottenere un consenso popolare che permetta di sviluppare politiche che non possano essere contrastate dalle Istituzioni governative (i Politici alle Elezioni perderebbero l'unico lavoro che sanno fare).
Con tale Politica 2.0 si ottiene un "potere di fatto" che permette di sviluppare
forme alternative di government dove i Cittadini possono interessarsi direttamente (con cognizione di causa) delle questioni di amministrazione della “cosa pubblica”
Con questa politica è possibile parte dal locale, dai piccoli problemi, per arrivare gradualmente ad assumere una posizione di potere in grado di contrastare il potere istituzionale
Ciò è possibile, in un secondo tempo, con una evoluzione ("federalizzazione") delle strutture di Politica dei Cittadini locali in strutture sovra-locali (anche a livello Nazionale).
"La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire" <vedi>
● Oggi nessuno sembra chiedersi perché negli ultimi decenni vi sono stati infiniti tentativi di creare un Movimento o Partito di “opposizione” che sono puntualmente naufragati? Il fatto è che i Movimenti/Partiti che nascono come alternativa alla Politica attuale non propongono affatto una reale alternativa.
● Uno dei problemi fondamentali è che anche i Dissidenti adottano la “Cultura politica” istituzionale che ha cancellato il ricordo di modalità di government profondamente diverse da quella attuale. In tale cultura sono stati ribaltati concetti fondamentali come Libertà, Diritti, Sovranità, Rappresentanza, ecc ..
● Non si tratta quindi di proporre Politici migliori (più onesti e capaci), o di cercare di dialogare con Istituzioni: è necessario cominciare a seguire una strada sostanzialmente alternativa a quella della Politica istituzionale.
● È necessario riflettere sulle questioni “a monte” prima di cercare di cambiare le cose, e comprendere che oggi i Movimenti di opposizione cercando di migliorare le cose con gli stessi metodi e strumenti che hanno creato i problemi che essi vogliono risolvere.
È assolutamente necessario fare un passo indietro prima di proseguire nel loro percorso – riportando la Democrazia nella sua dimensione originaria.
● Si analizzano alcune contraddizioni di fondo Movimenti di opposizione, tra le quali – pensare di poter cambiare le cose dall’alto (si negherebbero, già nelle prime fasi, i principi del Sistema che si vuole realizzare) – voler basare il cambiamento sull’attuale Costituzione che, tra le altre cose, nega la possibilità di avere una reale Democrazia – programmare di partire con l’impostare il government con l’attuale struttura fortemente centralizzata, quando la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale – adottare alcuni elementi dell’ortodossia della attuale politica dei Partiti – basarsi su categorie proprie di ideologie che hanno causato disastri senza giustificare la cosa – basarsi comunque sul sistema dell’Economia politica, e sul modello dell’attuale welfare super-assistenziale – pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione.
"La Politica dei Cittadini (3): Manifesto della Politica dei Cittadini" <vedi>
Non si tratta di partecipare al “gioco della Politica” (l’establishment ha raggiunto un livello di potere che è intoccabile)
Se si vogliono cambiare veramente le cose non è possibile farlo all’interno del Sistema che si vuole modificare. É necessario cominciare a lavorare dalle fondamenta: solo con la forza del Demos è possibile cambiare le cose in modo sostanziale.
Ovvero è necessario smettere di operare sul piano della attuale “Politica dei Partiti”, e cominciare ad operare direttamente sul piano dei reali bisogni delle persone.
■■ Definizione di UNA POLITICA DEI CITTADINI CHE SI SVILUPPA I DUE FASI:
1. Prima fase: Aggregazione delle persone su cause “oggettive”, bi-partisan, e sviluppo di una attività di Polis-tics del Demos sul territorio
2. Seconda fase: contrasto delle attuali Politiche dello Stato centrale.
■■ Definizione delle LINEE GUIDA PER L’IMPOSTAZIONE DI UN MOVIMENTO DI OPPOSIZIONE
– recuperare la dimensione di partecipazione alla “amministrazione” (government) da parte della comunità (e recuperare la condizione di reale Rappresentanza).
– recuperare la dimensione dell’Economia reale
● Considerazioni per la compilazione (e la valutazione) di programmi elettorali realmente democratici: per risolvere i problemi specifici
(come quelli del Debito, della Sovranità, e della UE) è necessario riportare la Democrazia ad una dimensione realmente democratica.
"La Politica dei Cittadini dal punto di vista operativo" <vedi>
Quello della Politica spontanea è
UN PERCORSO DI POLIS-TICS CHE PARTE LADDOVE LA DEMOCRAZIA FUNZIONA IN MODO PIÙ EFFICACE: DAL TERRITORIO NEL QUALE VIVONO IN CITTADINI.
Il successo di tale politica deriva dal fatto che:
Le potenzialità di successo delle di Iniziative spontanee di intervento diretto dei Cittadini sul territorio è molto elevata poiché
CON TALI INIZIATIVE ESSE VIENE SODDISFATTA LA FORTE RICHIESTA DA PARTE DI CITTADINI DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI SEMPRE PIÙ GRAVI CHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON È IN GRADO DI RIVOLVERE.
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La Politica dei Cittadini può essere sviluppata in due fasi che la portano dal livello locale a quello sovra-locale (a contrastare il Governo nazionale o la UE).
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Dal punto di vista operativo si sviluppano, nell'ordine:
1. a livello locale
● < un ente< incubatore e facilitatore< delle Iniziative (e coordinatore).
< ● una volta raggiunta una massa critica di partecipazione, è possibile sviluppare una forma di Politica diretta< come quella prevista nel progetto Rappresentanza partecipata< .
2. livello sovra-locale
Successivamente sarà possibile estendere l'esercizio del Potere locale a livello sovra-locale, sviluppando una integrazione delle varie strutture di Politica dei Cittadini locali.
Altri link sull’argomento:
- “Sintesi delle caratteristiche di un movimento di opposizione di successo <see>“
- “Definizione delle Linee guida per l’impostazione di un movimento di opposizione <see>“
- “Alcuni errori ricorrenti dei movimenti di opposizione <see>“
“Beyond top-down “Democracy”: crowdisation of Governance” <see>
The need to reintegrate the active participation of Citizens in the various aspects of Government derives from the fact that Democracy can only work if Citizens directly participate in the management of “public affairs”.
The problem is, in fact, that otherwise there is a disconnect between the Rulers (who escape the control of the Citizens) and the Society (the real needs of the Citizens). And therefore a substantial lowering of the quality of life develops (expenditure out of control, poverty and unemployment, inefficiency of services, chaos and violence, etc.).
It is not possible to escape from the current crisis of Western society if not recovering the dimension of pro-active government “by the people”.
Politics 2.0: Reboot of Democracy
Prevalentamente USA
“Annotated Index of Series “Reboot of Democracy” <see>
"Reboot of Democracy (synopsis): How and why to change the contrast strategies of the Establishment of Politics" <see>
Today we continue to circle around the problem without centering it in its essence: today we continue to talk of abuses by those who govern, trying to find a way to force these rulers to govern in the “right” way.
It is impossible to achieve change by operating from within a system that is now compromised in its foundations (the “dissidents” naively try to solve the problem with the same approach, with the same methods and tools that created the problem)
It is necessary to:
● stop opposing pseudo-democratic authoritarian regimes on the level of “Politics” – polemics and protests, attempts to be heard, etc …
● begin a process that operates, bottom-up, in a “constructive mode”: to rebuild real Democracy without waiting for the permission and support of the institutions.
The acquisition of a new “de facto power”
A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel”) <see>
"Towards a Welfare 2.0: the causes of the current welfare crisis <see>"
Il Welfare del ‘900 è in grave crisi (fallimento economico e una scarsa della qualità dei servizi).
Le cause sono: ● mancanza di un reale controllo ● deresponsabilizzazione ad ogni livello (sia degli operatori che degli utenti) ● incapacità di individuare i reali bisogni e incapacità di progettare servizi efficaci ● impossibilità di coprire gran parte dei bisogni “non-di-massa”.
Vi è una sorta di difetto di fabbrica tale sistema intrinsecamente fallimentare: tutto oggi viene ridotto a questioni basate su sul piano dell’Economia: si è in una condizione di “coperta troppo corta”, nella quale le risorse disponibili non saranno mai sufficienti a coprire il reale fabbisogno.
Ovvero non si utilizzano risorse fondamentali del Sistema sociale: le possibilità per i Cittadini di soddisfare, auto-organizzandosi, i loro bisogni sociali (si vedano molte “best practices” del Crowd.
“Democrazia diretta a livello inter-locale(Governance by Delegations)” <see>
In una reale demos-crazia le decisioni da prendere a livello nazionale si riducono di molto.
Una reale Democrazia infatti non è che un sistema di soddisfazione dei bisogni dei Cittadini, i quali esistono per lo più dove i cittadini vivono, a livello locale (una gran parte delle questioni sovra-locali sono sostanzialmente una invenzione della Politica dei Partiti: a livello locale, con un corretto coordinamento a livello nazionale, è possibile risolvere meglio i problemi – i quali, tra le altre cose, hanno sempre declinazioni locali).
A livello sovra-locale possibile avere un ente in grado di coordinare la soluzione dei bisogni locali, ad esempio con il modello delle delegazioni (come avviene ad esempio nei meeting del G8).
Alcuni capitoli: - Democrazia diretta a livello inter-locale introduzione - Come può essere sviluppato il livello inter-locale - La natura delle questioni da dibattere a livello inter-locale - le ragioni del “modello inter-locale” (le Missioni delle Delegazioni) - Perchè a livello inter-locale non ha senso in una struttura rappresentativa. Alcune caratteristiche del sistema delle Missioni di Delegazioni - La composizione delle delegazioni.
"The basic rules of Democracy: Democracy works only when citizens are directly concerned with government actions" <see>
Per arrivare a soluzioni valide i detentori dei bisogni da soddisfare non possano non essere co-progettisti di tali soluzioni, per più motivi, tra i quali:
- solo chi detiene il bisogno conosce le sfumature del problema da risolvere.
- non esiste una Soluzione che possa considerarsi definitiva, poiché tutte le soluzioni di soddisfazione dei bisogni sociali sono in progress (devono essere continuamente monitorate, e messe a punto).
- non esistono soluzioni “universali”, ma solo soluzioni legate al contesto specifico (a causa di differenti situazioni culturali, morfologiche, ecc ..
Vedi le similitudini con il Mercato: “Innovation is intrinsically (historically) bottom-up”
Iniziativa Riforma dal basso - Open government platform
"Politics 2.0 - The new form of bottom-up politics" <see>
Iniziativa Riforma dal Basso introduce una New Politics caratterizzata da una nuova forma dei Cittadini alle attività di Government del territorio. Una Politica da risultati effettivi che bypassa il potere oggi detenuto dalla Politica tradizionale: essa si sviluppa “in parallelo” rispetto alle Istituzioni, in una forma che interagisce con Istituzioni politiche e con la pubblica amministrazione (con programmi bi-partisan).
La New Politics è sostanzialmente la vera forma di Politica della Democrazia.
Si tratta di un “percorso esperienziale” nel quale i Cittadini acquistano consapevolezza del loro ruolo, e skills di government diretto.
Si offrono strumenti di partecipazione, e un nuovo modello di Rappresentatività parlamentare.
"Introduction to the Project Bottom-up Reform Initiative > (Citizens Politics): the path of involvement of the Citizens" <see>"
La Democrazia può essere progettata (ri-progettata) solo con la partecipazione dei Cittadini: essi possono fornire legittimità (forza) ad un percorso di riforme che possa permettere di superare le resistenze poste dalla Istituzioni.
Si tratta di arrivare alla creazione della reale Democrazia (Democrazia partecipativa) partendo da una attività di partecipazione
Si sviluppa una Politica “in parallelo” rispetto alle Istituzioni basata su “cause universali”, bi-partisan.
"Synopsis of the Open Government Platform Project <see>"
Iniziativa Riforma dal Basso si basa su:
1) metodi innovativi di Politica dei Cittadini (una Politica dal basso applicabile nell’immediato).
2) una Piattaforma di Strumenti Web (Open Government Platform) particolarmente innovativi (strumenti di facile utilizzo, che permettono l’organizzazione di Gruppi di Cittadini attorno ad istanze specifiche, e sviluppare azioni come: informazione, dibattito pubblico, elaborazione delle idee, progettazione delle azioni, espressione della volontà (con votazioni “certificate”).
Il fine è:
● portare la cittadinanza in una dimensione di “consapevolezza e responsabilità” rispetto si servizi pubblici ed ai beni comuni (ciò può avvenire solo attraverso una esperienza diretta). E quindi di
● mettere la cittadinanza in condizione di co-progettare e co-gestire – assieme alle PA – il sistema di servizi ed infrastrutture sul territorio.
Alcune soluzioni: “Rappresentanza 2.0” (“Rappresentanza diretta”), Spending Review Partecipata, Welfare 2.0 solutions (Welfare partecipato): Scuola, Sanità, Sicurezza, Social Housing, Lavori pubblici partecipata, ecc …