Questo articolo non è necessariamente rivolto agli Attivisti del M5S, ma a chiunque voglia creare un Movimento basato sui principi della Democrazia di Partecipazione (del “Popolo Sovrano”).
Il caso del M5S è significativo perchè evidenzia come sia possibile trovare un consenso eccezionale quando si propone ai Cittadini una effettiva partecipazione (e come tradendo tale promessa un Movimento finisca per implodere).
Il percorso di sviluppo di una Democrazia realmente partecipata in questa serie di articoli prevede – tra le altre cose – di arrivare ad una posizione di forza nei confronti della Politica dei Partiti (a livello Nazionale) partendo da forme di government partecipato locali.
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Sintesi dei contenuti dell’articolo:
● Si delinea una politica in 2 fasi che
(ri)porta nuovamente al livello di “politica nazionale”,
– chi abbraccia l’idea iniziale del M5S –
ma questa volta passando
per una politica (effettivamente partecipata) a livello locale.
(cosa promessa ma poi non mantenuta).
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● Il problema di fondo dei “Dissidenti” del M5S è il pretendere che chi sta gestendo ora il Movimento cambi il proprio modo di vedere le cose : i Leader se non hanno capito ora,
significa che non avevano compreso dall’inizio.
● ma anche per i “Dissidenti” il problema sembra essere lo stesso: essi sembrano aver dimenticato il proposito iniziale del M5S (portare i Cittadini a forme di government partecipato o diretto), e continuano a voler sviluppare proprio un Partito come quelli che essi volevano combattere.
● gli attivisti devono comprendere che la cosa importante e riprendere a sviluppare l’Idea iniziale (se non è possibile cambiare l’attuale M5S, si fa con un nuovo soggetto “politico”): “chi c’è, c’è” , l’importate è riprendere ad operare nella direzione prospettata all’inizio (government dei Cittadini).
● ora è necessario:
1) recuperare in primo luogo i Principi fondanti del Movimento : per poter far costantemente riferimento ad essi (in questo modo si recupera il consenso dei Cittadini, e tutti all’interno del Movimento operano nella stessa direzione, evitando conflitti).
2) </br /> A. (ri)cominciare a definire una organizzazione funzionale all’idea di fondo (il Fine), e </br /> B. sviluppare su territorio “politiche” che (ri)aggreghino i Cittadini al Movimento (sia esso il M5S, o qualcosa di nuovo).
● ed è anche necessario chiarire le implicazioni dell’adozione dei Fini definiti in origine:
– la leadership diviene bottom-up: i Leader sono ora gli Attivisti (all’interno del Movimento) ed i Cittadini (nelle azioni sul territorio).</br />- la “comunicazione” del partito diviene sostanzialmente engaging (non è più “propaganda”), un engaging dei Cittadini finalizzato alla loro partecipazione al sistema di Government dei Cittadini offerto .
● Dal punto di vista operativo per sviluppare tali punti chiave è necessario creare una struttura che possa supportare efficacemente la forma di government nella quale i Cittadini governano in prima persona (oggi esistono molte piattaforme open source che possono essere utilizzate in questo ambito – come descritto in seguito). Si descrivono gli strumenti necessari, e le azioni da sviluppare: engaging, incubatore, facilitatore, garante.
L’errore di voler convincere gli altri di cambiare il loro modo di vedere le cose
Oggi
“i Dissidenti” del M5S,
che pensano di operare per fare uscire il Movimento dalla crisi,
SEMBRANO SEGUIRE LE STESSE MODALITÀ
CHE HANNO PRODOTTO LA CRIS I.
Ovvero i Dissidenti sono in una condizione che rende ad essi impossibile sia sanare il movimento, sia di creare nuovi “soggetti politici” che non incorrano negli stessi problemi del M5S.
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L’errore fatale nell’affrontare la crisi sembra essere nel
pretendere che chi sta gestendo ora il Movimento
cambi il suo modo di vedere le cose.
Si tratta di una situazione simile a quella nelle famiglie nella quali un coniuge vuole convincere l’altro a salvare il matrimonio costringendolo a cambiare il suo modo di essere. O alla situazione nella quale i figli pretendono con insistenza di essere ascoltati dai genitori che non accettano la loro visione della vita: essi continuano a “contestare” i loro genitori invece di cominciare a farsi la loro vita, secondo i loro principi .
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In tali situazioni appare chiaro come tali soggetti (il coniuge ed il figlio) sono bloccati in situazioni che impediscono ad essi di fare quel salto di qualità (sviluppare un maggior livello di maturità) per “realizzare se stessi” in una nuova situazione di vita.
Il fatto è che tali persone dovrebbero lasciar perdere i l loro atteggiamento di “contestazione”, e che si tratta di un conflitto che è solo una perdita di tempo rispetto al percorso di realizzazione dei fini della loro esistenza.
Ciò vale anche nel caso in cui ci sia in ballo un alloggio intestato al coniuge, o che si pretende di avere in eredità delle proprietà a cui si è affezionati: il salto di qualità necessario in questi casi permette finalmente a tali persone si sbloccare la loro vita, e di procurarsi da sè tutto ciò di cui hanno bisogno (ad esempio, un nuovo alloggio ).
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Il problema, nello specifico del M5S, è che per non è possibile convincere “chi non ha ancora capito” (o fa finta di non capire). Questi ultimi infati
se non hanno capito ora ,
significa che non avevano compreso dall’inizio
Ovvero che non sono proprio in grado di capire.
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Chi non capisce è perchè
1) non si rende conto che, in generale, il fine di qualsiasi Movimento (di ogni Attivista) è unicamente aiutare i Cittadini a soddisfare i suoi bisogni: operare per qualsiasi altro fine specifico non solo è una perdita di tempo, ma finisce per creare conflitti all’interno del Movimento.
2) ha dimenticato che il Fine del Movimento 5 Stelle è, appunto, di supportare i Cittadini nello sviluppo di un government gestito direttamente da essi (“riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi” “al di fuori di legami associativi e partitici” – i testi citati sono presi dai Siti ufficiali del M5S).
Il problema aggiuntivo è che alcuni “Attivisti” sono entrati da poco nel Movimento, e non sembrano essere interessati a comprendere quali sono tali fini.
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I Dissidenti del M5S devono quindi rendersi conto che i loro atteggiamento di conflitto con i Leader del M5S è come minimo una perdita di tempo (ed il tempo è prezioso, poichè le istituzioni governative stanno rapidamente assumendo n ruolo di potere sempre più u assoluto).
Per poter uscire da tale situazione è necessario rimanere concentrati sui punti fondamentali:
● le Idee iniziali del Movimento vanno assolutamente realizzate, in un modo o nell’altro.
● “chi c’è c’è” (gli altri sono “incorreggibili”); ossia è necessario smettere di cercare di essere ascoltati da Leader che, di fatto, non condividono l’idea di base sulla quale è stato creato il Movimento (o non la conoscono nemmeno).
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In ultima analisi
per i Dissidenti del M5S
È NECESSARIO RECUPERARE L’IDEA INIZIALE
CHE HA PERMESSO AL MOVIMENTO
DI AVERE IN PASSATO UN SUCCESSO INSPERATO
(anche essi sembrano aver dimenticato il significato di tale Idea! – è proprio la mancata applicazione di tale Idea ch ha portato poi il M5S verso la dissoluzione).
In sintesi si tratta dell’Idea . di
creare una struttura di government “alternativo” a quella istituzionale, che permetta ai Cittadini di governare senza intermediari.
Come vediamo più avanti, il concetto è espresso nell’esposizione ufficiale dei Propositi del M5S “senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi”.
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Ciò vale ovviamente, anche per il Movimento in sè: gli Attivisti devono essere coloro i quali governano direttamente il Movimento (in questo senso Rousseau non serve, poichè non fa altro che replicare il modello di “partecipazione” imposto dalle attuali Istituzioni politiche: le persone possono al massimo “scegliere” di dare il loro assenso ad opzioni decise dall’alto).
Come è possibile recuperare i propositi iniziali del movimento
Il problema principale degli Attivisti “dissidenti”
sembra essere quello di
AVER DIMENTICATO IL PROPOSITO INIZIALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE.
Si leggano i propositi esposti inizialmente sul sito ufficiale:.
“Il movimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. […] Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.“
Volendo sintetizzare il problema del M5S:
Oggi il M5S dimenticando i suoi propositi iniziali
è divenuto proprio ciò che all’inizio
esso considerava essere il male:
un “Partito” a tutti gli effetti.
Ovvero è divenuto un Partito gestito da “pochi”, che ha completamente abbandonato l’idea della necessità di avere un ruolo di government da parte della “totalità dei cittadini”.
Ciò avviene sia a livello nazionale che delle Amministrazioni locali oggi vi è una una dirigenza politica che assume decisioni verticistiche.
I Principi costitutivi del Movimento 5 Stelle
Il problema di fondo è che
se non si ha un chiaro riferimento ai Fini del Movimento
(o Principi fondanti)
non è possibile sviluppare nulla di costruttivo.
É infatti la chiarezza sui Principi (o, se vogliamo, quella sui Fini) che permette di definire scelte specifiche funzionali alla direzione del Movimento .
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Senza avere chiaro in mente quali siano i Principi fondanti del movimento si sviluppano una serie di scelte soggettive (arbitrarie) che, essendo prive dello “spirito” che anima il Movimento, non trovano un consenso da parte della base e non permettono di realizzare alcun reale obiettivo (ed ancor meno trovano il consenso da parte dei Cittadini, inizialmente stimolati dall’idea di poter partecipare al government e di poter quindi risolvere i problemi che i Politici non sono in grado di risolvere).
Ed inoltre tali scelte arbitrarie entrano in contrasto con le altre scelte del Movimento, creando un conflitto interno che porta il Movimento su una piano di polemiche, di battaglie interne che portano cil Movimento ad una implosione.
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Analizzando la questione dei Principi del M5S emerge che
esso nasce
per realizzare un “confronto democratico
al di fuori di legami associativi e partitici
e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo
ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.”
Una visione più specifica del Fine del movimento è quella presentata nei programmi delle elezioni locali:
– «coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi anche sui grandi progetti» “ripartendo dai Quartieri” “senza calare progetti dall’alto” [Torino 2016, Appendino]
– «si punta a spostare il centro decisionale dell’Amministrazione dalle attuali figure (Giunta, Commissioni e Consiglio) verso i cittadini»; ad esempio attraverso il “referendum consultivo comunale”, le sedute Comunali aperte ai Cittadini (““questione time”, “Bilancio partecipato”)» [Sedriano, 2015]
Tutte promesse che sono rimaste sulla carta: questa è la chiave tanto dalla clamorosa vittoria del M5S di qualche anno or sono, ma anche della sua attuale dissoluzione.
La necessità di recuperare la memoria delle origini
Recuperare la visione iniziale del M5S è quindi fondamentale, poichè con essa emerge con chiarezza quale è l’Idea di fondo che si deve realizzare (ed altrettanto chiaramente emergono gli errori commessi sia a livello di politica , che di organizzazione interna del Movimento).
Una volta recuperata tale consapevolezza (rinfrescata la Memoria di quanto si è sostenuto all’inizio) sarà possibile operare in modo realmente costruttivo: (ri)cominciare a definire una organizzazione funzionale all’idea di fondo (il Fine), e sviluppare su territorio “politiche” che (ri)aggreghino i Cittadini al Movimento (sia esso il M5S, o qualcosa di nuovo).
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L’essenza dei propositi iniziali del Movimento 5 stelle è rintracciabile nel testo riportato in parte in precedenza, che è esposto nei Siti ufficiali del Movimento:
“Il movimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. […] Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.“
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In sintesi, utilizzando i termini utilizzati negli anni seguenti, il concetto chiave dell’azione del movimento è
● “partecipazione” al government da parte dei Cittadini (“riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”).
E sicuramente
● una partecipazione diretta: (“al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi”).
Le implicazione dei Fini del M5S
Oggi è quindi necessario valutare le implicazioni di tale idea di fondo rispetto alle scelte specifiche del Movimento.
L’implicazione forse più importante è che nella forma di government partecipato direttamente dalle persone indicata nei propositi iniziali vi è una modalità leadership inversa a quella presente nelle attuali Istituzioni governative (e dei Partiti) . Vi è cioè una leadership bottom-up: sono i Cittadini (i “Sovrani”, ossia che sono sopra tutti”) quelli che non solo prendono le decisioni, ma anche quelli che suggeriscono i problemi da risolvere. In altre parole
i Cittadini non scelgono opzioni proposte da altri,
ma partecipano direttamente
al processo di definizione delle soluzioni
già dalla fase di individuazione dei problemi da risolvere.
<vedi il mio articolo “The basic rules of Democracy: Democracy works only when citizens are directly concerned with government actions“> >
Si badi che Rousseau, da tale punto di vista, non è che un bluff: esso che proporre agli Attivisti un ristretto numero di “scelte” già decise dall’alto.
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Questa caratteristica della partecipazione diretta al government è illustrata anche nei programmi elettorali specifici del M5S, come quello della Appendino: «coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi» «senza calare progetti dall’alto».
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Tutto ciò vale, ovviamente, anche per il Movimento in sè: non vi possono essere dei Leader che prendono decisioni (o propongono opzioni: “calano progetti dall’alto”).
∙The need for Conservatives to radically change their approach (starting from a Citizens’ Policy)
approfodimento nell’aritolo già pubblica <vedi “come il M5S può attivare la Politica dei Cittadini” http://www.lucabottazzi.com/1/govtwatchdog/difetto-fabbrica-m5s#attivareiniziative>
Una volta che si sono chiariti i Fini della propria azione tutto diviene automatico : ogni scelta specifica è dettata dai Fini, e risulta essere in sintonia con le altre persone del Movimento (e con i Cittadini coinvolti nell’azione del Movimento).
Il recupero di una dimensione politica nazionale ripartendo dalla Politica locale
Come spiegato in seguito , si tratta recuperare l’attuale dimensione di forza “politica” in grado di confrontarsi con il sistema della Politica dei Partiti (per difendere lo sviluppo di un government praticato direttamente dai Cittadini) riprendendo per prima cosa l’indirizzo che il M5S si era dato all’inizio .
Si tratta cioè di fermarsi un attimo a riflettere sulle questioni fondamentali (come i propri Fini), ovvero di
fare un passo indietro prima di ripartire.
La questione è quindi per gli Attivisti del M5S di
ripartire dalle origini , recuperando in primo luogo la dimensione locale
(il focus principale deve essere sull’azione sul territorio, qualsiasi altra attività deve essere subordinata a quest’ultima).
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E ripartendo si tratta q uesta volta do fare attenzione a non tradire i propri Principi fondanti come è accaduto nello sviluppo del M5S ( rimanendo costantemente sintonizzati su tali Principi).
In una prossimo capitolo (“Le due fasi di sviluppo della Politica dei Cittadini: dal livello locale a quello nazionale”) q uesto approccio esclusivamente locale ( sui problemi ultra-locali del territorio), una volta ottenuto un forte consenso popolare, si evolve spontaneamente in una potente politica a livello nazionale che permette di confrontare con successo le Istituzioni governative centrali (cosa che oggi il M5S non è in grado di fare; e per questa ragione deve continuamente arrivare a forti compromessi con i suoi Fini).
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In altre parole
è necessario ripartire dal livello locale
per recuperare la posizione di forza
nei confronti della Politica parlamentare.
Come è possibile dal punto di vista operativo cambiare effettivamente le cose?
Il Fine che deve essere realizzato come prima cosa in un percorso di recupero della dimensione originaria del M5S non è quindi altro che il Fine originario del Movimento (del quale nessuno ha più parlato dopo le primissime fasi di sviluppo dell’organizzazione) . Si tratta cioè, a livello più generale , di
fornire ai Cittadini la possibilità di Partecipazione diretta al government
(come indicato dalle dichiarazioni originarie del M5S: “riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi” “senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi”).
Vedi anche le originarie dichiarazioni di intenti a livello locale “coinvolgendo i cittadini attraverso strumenti partecipativi anche sui grandi progetti “ “senza calare progetti dall’alto” [Torino 2016, Appendino] – «si punta a spostare il centro decisionale dell’Amministrazione dalle attuali figure (Giunta, Commissioni e Consiglio) verso i cittadini»; [Sedriano, 2015]
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È necessario che si comprenda come
perseguire altri fini è non solo una perdita di tempo
( vedi i fini di raggiungimento di potere a livello parlamentare nelle modalità attuali),
ma produce anche a conflitti interni che portano inevitabilmente all’implosione del Movimento.
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Dal punto di vista operativo per sviluppare tali punti chiave è necessario
● creare una organizzazione del Movimento funzionale a tali fini – ossia per poter sviluppare un reale government diretto dei Cittadini l’organizzazione deve essere fortemente finalizzata al supporto di una Politica dei Cittadini, e non tanto alle discussioni interne sulle linee da seguire per sviluppare la Politica dei Partiti (non è che non ci si debba occupare dell’organizzazione del Movimento in sè, ma questa parte deve essere minima, poichè come è sviluppata attualmente essa finsice per far perdere di vista il fine del Movimento).
● creare una struttura che possa supportare efficacemente < la forma di government nella quale i Cittadini governano in prima persona (oggi esistono molte piattaforme open source che possono essere utilizzate in questo ambito – come descritto in seguito). Qui il Movimento si pone sviluppando attività di engaging, incubatore, facilitatore, garante .
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In sintesi, dal punto di vista operativo, il Movimento per supportare efficacemente u na attività di government realmente partecipato dai Cittadini deve quindi:
– offrire strumenti e fungere da facilitatore dei processi di government diretto.
– porsi come garante del funzionamento dei processi di tale forma di government.
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∙► OFFRIRE STRUMENTI E FUNGERE DA FACILITATORE DEI PROCESSI DI GOVERNMENT DIRETTO
Inizialmente il Movimento deve quindi sviluppare attività di incubatore/facilitatore delle Iniziative (e coordinatore ).
La Politica dei Cittadini nella sua fase di sviluppo a livello locale può essere sviluppata in due modalità (le due modalità possono coesistere). Ossia i Cittadini possono sviluppare la loro azione:
– totalmente “in parallelo” (in modo praticamente autonomo rispetto alle Istituzioni): una attività di gestione del territorio sviluppata con una forma “privata” di government nella quale i Cittadini si riuniscono sviluppando soluzioni relative a loro bisogni specifici (le soluzioni sono basate su crowfunding, volontariato, ecc …)
Il Movimento deve quindi, oltre a fornire strumenti e processi, fungere da mediatore ottenendo i permessi dalle istituzioni per sviluppare tali iniziative.
<vedi i miei articoli “A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel””) e “Shadow Government: Mirroring and Monitoring initiatives“ >
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– con una stretta interazione con le istituzioni governative locali.
Vedi, ad esempio, il progetto di “ Rappresentanza diretta” (o “Rappresentanza 2.0”), nel quale i Cittadini possono operare “in tempo reale” con i loro rappresentanti nelle Assemblee istituzinali (ad esempio essi possono seguire in video le sedute del Consiglio comunale – o di quartiere – e passare al rappresentate eletto le scelte da fare). <see my document “ Representation Initiative 2.0 (Direct Representation): a new real democratic Representation model “>
O la soluzione “Spending Review Partecipata“: una piattaforma con la quale i Cittadini possono sviluppare una analisi approfondita e completa delle spese effettuate dalla PA. <see my text “Some “participated solutions“>
Si noti che questo modello di partecipazione può essere sviluppato per qualsiasi tipo di Istituzione pubblica, per la gestione degli uffici pubblici, o le amministrazioni di Aziende pubbliche.
Inoltre questo modello sviluppato inizialmente a livello locale, può successivamente essere applicato a livello sovra-locale .
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Ricordiamo che il successo della Politica dei Cittadini deriva dal fatto che in tale dimensione si sviluppano soluzioni “universali” (bi-partisan) con le quali i Cittadini toccano con mano i grandi benefici ottenuti . E quindi che i Politici che dovessero rifiutarsi di assecondare le richieste di collaborazione da parte delle Istituzioni non sarebbero più eletti alle successive elezioni (ovvero dovrebbero trovarsi un “lavoro vero”, cosa molto difficile per essi).
● STRUMENTI STRUMENTI E PROCESSI
Più nello specifico il Movimento deve offrire ai Cittadini una piattaforma che permetta ad essi di sviluppare un efficace forma di government diretto “in parallelo” rispetto alle istituzioni.
lo stesso vale per il Movimento in sè. Rousseau era un bluff per almeno due motivi:
– non .permette di sviluppare istanze da parte della base, ma impone scelte estremamente limitate (in modalità nelle quali la trasparenza è discutibile).
– non è aperto ai Cittadini per il government locale (cosa che era stata promessa inizialmente nei programmi del M5S).
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Si veda il progetto Iniziativa riforma dal Basso (IRDB), il quale si basa su una serie di strumenti che permettono di sviluppare in modo estremamente semplice ed efficace tali nuove forme di Politica (come la Open Government Platform che permette ai “semplici” Cittadini di sviluppare azioni in ogni fase del processo deliberativo: informazione, dibattito pubblico, elaborazione delle idee, progettazione delle azioni, gestione nel tempo delle soluzioni.
Come spiegato in altri punti dell’articolo, l’Iniziativa di Riforma dal basso della Democrazia, si basa su nuove metodologie di azione politica studiate per potere essere sviluppate “in parallelo” rispetto alle Istituzioni, nel pieno rispetto delle Leggi attuali),
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Tali strumenti possono essere
– piattaforme nate con questo scopo, oggi disponibili sul Web nella modalità Open sources.
– una integrazione – nelle primissime fasi utilizzare di piattaforme già esistenti come Facebook, Meetup, Nextdoor ecc … (in questo modo, con un rapido sviluppo di software aggiuntivo, è possibile integrare in modo ottimale tali Socia.
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<si vedano alcuni progetti di strumenti nell’articolo “Sinossi dellìOpen Government Platform Project“ – e l’articolo “Participation: Solutions of Open Government Platform “>
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Per quanto riguarda i processi indicati ai Cittadini (da sviluppare tramite le piattaforme citate) vi sono molte best practices già sviluppate spontaneamente dal Crowd.
Una di queste è il Placemaking, che permette di occuparsi di sviluppare e mantenere infrastrutture e servizi sul loro territorio (oggi è possibile ottenere sovvenzioni previste dalle varie forme di Sussidiarietà).
● CREARE FORME DI COORDINAMENTO DI TALI INIZIATIVE
Il Movimento deve inoltre creare forme di coordinamento tra le varie iniziative di P olitica spontanea dei Cittadini.
● SVILUPPARE FORME DI ENGAGING
In una nuova direzione che sia realmente finalizzata ad una modalità di government sviluppato direttamente dai Cittadini, l’approccio nei confronti della Cittadinanza cambia in modo radicale.
Ad esempio la “propaganda” non è più finalizzata (come è la classica propaganda politica che il M5S ha ormai completamente abbracciato) ad illustrare la bontà del Movimento, ma la propaganda diviene sostanzialmente un engaging dei Cittadini che porta questi ultimi a partecipare direttamente alla soluzione dei problemi del loro territorio (illustrando sostanzialmente i vantaggi di tale forma di partecipazione; ed indicando “come fare” a partecipare).
Si tratta di un cambiamento di fondamentale importanza, di un profondo cambio di mentalità (ovvero si tratta di recuperare la mentalità che avevano gli attivisti nella fasi iniziali) . Ovvero, in base ai propri principi fondanti
il Movimento non può essere un “Soggetto politico”
che definisce le azioni specifiche, ma
DEVE ESSERE UN AGENTE
CHE FAVORISCE (STIMOLA E FACILITA, E QUINDI COORDINA)
LE AZIONI DEI CITTADINI SUL TERRITORIO LOCALE.
Vedi la dichiarazione “senza calare progetti dall’alto” [Appendino]
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Il movimento (il M5S, o qualcosa di nuovo) deve quindi attrezzarsi per operare un efficace engaging sul territorio che porti i Cittadini ad adottare le nuove modalità di government partecipato.
Si tratta, dal punto di vista operativo, di illustrare ai Cittadini in modo chiaro i vantaggi del government partecipato (portando esempi concreti di altre realtà, anche in altre nazioni), e facilitando il loro accesso agli strumenti creati ad hoc (ovviamente l’engaging funziona meglio quando vi sia stata anche solo una esperienza sul territorio : in questo caso i Cittadini possono toccare con mano quanto la nuova forma di government funzioni meglio di quella utilizzata ora dalle Istituzioni).
<vedi il mio testo “ Bottom Up Reform Initiative (Open Government Platform) – A Project for the realization of a bottom-up Reform of Democracy “>
► essere GARANTE dello sviluppo delle iniziative dei Cittadini
Un ruolo che il Movimento deve giocare in prima persona (ma sempre per supportare i Cittadini) è quello di garante dello sviluppo di Politica spontanea sul territorio .
C iò può essere fatto, tra le latre cose, tramite forme di supporto legale per le Iniziative dei Cittadini (anche, ad esempio, favorire con una apposita App, forme di Class actions nei confronti delle Istituzioni governative). E con la mediazione con le Istituzioni governative per permettere lo sviluppo delle Iniziative dei Cittadini.
.. Task forces legali ..
<vedi “La Politica dei Cittadini (1): un possibile percorso per recuperare la democraticità del Government (synopsis)”>
<vedi “La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire”>
ulteriori considerazioni
Le due fasi di sviluppo della Politica dei Cittadini: dal livello locale a quello nazionale
verifica che non sia già stato detto in questo articolo
Ricordiamo quanto accennato in precedenza, lo sviluppo della Politica dei Cittadini a livello locale permette ad un certo punto di recuperare un potere <effettivo anche a livello nazionale, che permette al Movimento di confrontarsi con le Istituzioni centrali dello Stato.
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Si tratta sostanzialmente, come illustrato nell’articolo “Le due fasi di sviluppo della Politica Spontanea: locale e nazionale“, di un percorso diviso in due fasi successive:
■ Prima fase: (1) Aggregazione delle persone su iniziative per la soluzione di problemi “oggettivi”, bi-partisan (2) sviluppo di una attività di Polis-tics del Demos sul territorio fornendo una struttura di coordinamento delle singole iniziative dei Cittadini
■ Seconda fase – sviluppo di un contrasto delle Politiche dello Stato centrale, forti del consenso – strutturato – a livello locale.
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Si veda inoltre come in una dimensione di reale Democrazia partecipata i problemi sovra-locali divengono una minoranza. E come sia possibile coordinare le forme di Government decentrate in modalità diverse da quelle del Government centrale attuale: si tratta della Governance by Delegations utilizzata ad esempio nel G8. <see my text “Direct Democracy at the inter-local level (governance by Delegations)“>
<vedi anche “Introduzione alla Politica Spontanea (i Cittadini si occupano direttamente del loro territorio)“>
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Vedi altri Post della serie:
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Iniziativa Riforma dal Basso INDICE RAGIONATO
La possibilità per gli Attivisti del Movimento 5 Stelle di recuperare la dimensione iniziale
"Come può essere possibile per gli Attivisti del M5S riprendere la dimensione iniziale?" <vedi>
Si delinea una politica in 2 fasi che
(ri)porta nuovamente al livello di "politica nazionale", ma questa volta passando per una politica (effettivamente partecipata) a livello locale.
Il problema di fondo dei "Dissidenti" del M5S è il pretendere che chi sta gestendo ora il Movimento cambi il proprio modo di vedere le cose: i Leader se non hanno capito ora, significa che non avevano compreso dall'inizio.
Gli attivisti devono comprendere che la cosa importante e riprendere a sviluppare l'Idea iniziale: "chi c'è, c'è".
Ora è necessario:
A. (ri)cominciare a definire una organizzazione funzionale all'idea di fondo (il Fine), e
B. sviluppare su territorio "politiche" che (ri)aggreghino i Cittadini al Movimento (sia esso il M5S, o qualcosa di nuovo).
Ed è anche necessario chiarire le implicazioni dei dell'adozione dei Fini definiti in origine:
- la leadership diviene bottom-up: i Leader sono ora gli Attivisti (all'interno del Movimento) ed i Cittadini (nelle azioni sul territorio).
- la "comunicazione" del partito diviene sostanzialmente engaging (non è più "propaganda"), un engaging dei Cittadini finalizzato alla loro partecipazione al sistema di Government dei Cittadini offerto.
Dal punto di vista operativo per sviluppare tali punti chiave è necessario creare una struttura che possa supportare efficacemente la forma di government nella quale i Cittadini governano in prima persona (oggi esistono molte piattaforme open source che possono essere utilizzate in questo ambito - come descritto in seguito). Si descrivono gli strumenti necessari, e le azioni da sviluppare: engaging, incubatore, facilitatore, garante.
"Il difetto di fabbrica del M5S: come il Movimento ha perduto per strada i suoi Principi fondanti (e l’elettorato)" <vedi>
Il M5S è minato da difetto di fabbrica che impedisce di recuperare i suoi propositi iniziale.
Il problema è che
IL M5S, NATO BASANDOSI SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA, SI È POI SEMPLICEMENTE DIMENTICATO DI ESSO,
Ed ha finito per fallire nel realizzare i suoi obiettivi primari, e per convertirsi alla Politica dei Partiti
Il fallimento non è di per sé un problema: il problema esiste quando non si è c consapevoli del fallimento.
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Gli Attivisti ora devono rendersi conto di questo problema di fondo, e quindi ripartire dalla posizioni originali (questa volta però applicando senza eccezioni la Filosofia di base: la democrazia partecipata).
"Gli equivoci fatali in cui incorre il m5s: partecipazione è quella dei cittadini, e non (solo) quella degli attivisti" <vedi>
Uno degli errori di fondo è che
gli Attivisti del M5S continuano ad intendere la Democrazia partecipata come una questione interna al Movimento , e non come era nelle intenzioni originarie, una questione di government da parte dei Cittadini
Un equivoco che diviene fatale: ci si distrae nella lotta interna al Movimento, invece di rifondare le basi sui Fini originari (ed in questo modo si perde il consenso popolare, ottenuto inizialmente prorpio grazie alla promessa di dare ai Cittadini la possibilità di partecipare direttamente al government).
Se il M5S vuole recuperare credibilità, ossia consenso popolare, esso deve ricominciare con una Politica dei Cittadini, dando ai Cittadini gli strumenti per governare il loro territorio in modo indipendente dalle Istituzioni governative.
Movimento 2.0: Politica spontanea e Politica dei Cittadini
Prevalentemente per l’italia
"La Politica dei Cittadini (1): un possibile percorso per recuperare la democraticità del Government (synopsis)" <vedi>
Oggi la l’Establishment ha raggiunto un livello di potere assoluto che “blinda” la sua posizione. Se si vuole veramente contrastare l'attuale politica dei Partiti deve fare, è necessario guadagnare un posizione di potere che permetta di contrastare efficacemente le azioni delle Istituzioni governative.
Si tratta di ottenere un consenso popolare che permetta di sviluppare politiche che non possano essere contrastate dalle Istituzioni governative (i Politici alle Elezioni perderebbero l'unico lavoro che sanno fare).
Con tale Politica 2.0 si ottiene un "potere di fatto" che permette di sviluppare
forme alternative di government dove i Cittadini possono interessarsi direttamente (con cognizione di causa) delle questioni di amministrazione della “cosa pubblica”
Con questa politica è possibile parte dal locale, dai piccoli problemi, per arrivare gradualmente ad assumere una posizione di potere in grado di contrastare il potere istituzionale
Ciò è possibile, in un secondo tempo, con una evoluzione ("federalizzazione") delle strutture di Politica dei Cittadini locali in strutture sovra-locali (anche a livello Nazionale).
"La Politica dei Cittadini (2): perchè i Movimenti di opposizione sono inevitabilmente destinati a fallire" <vedi>
● Oggi nessuno sembra chiedersi perché negli ultimi decenni vi sono stati infiniti tentativi di creare un Movimento o Partito di “opposizione” che sono puntualmente naufragati? Il fatto è che i Movimenti/Partiti che nascono come alternativa alla Politica attuale non propongono affatto una reale alternativa.
● Uno dei problemi fondamentali è che anche i Dissidenti adottano la “Cultura politica” istituzionale che ha cancellato il ricordo di modalità di government profondamente diverse da quella attuale. In tale cultura sono stati ribaltati concetti fondamentali come Libertà, Diritti, Sovranità, Rappresentanza, ecc ..
● Non si tratta quindi di proporre Politici migliori (più onesti e capaci), o di cercare di dialogare con Istituzioni: è necessario cominciare a seguire una strada sostanzialmente alternativa a quella della Politica istituzionale.
● È necessario riflettere sulle questioni “a monte” prima di cercare di cambiare le cose, e comprendere che oggi i Movimenti di opposizione cercando di migliorare le cose con gli stessi metodi e strumenti che hanno creato i problemi che essi vogliono risolvere.
È assolutamente necessario fare un passo indietro prima di proseguire nel loro percorso – riportando la Democrazia nella sua dimensione originaria.
● Si analizzano alcune contraddizioni di fondo Movimenti di opposizione, tra le quali – pensare di poter cambiare le cose dall’alto (si negherebbero, già nelle prime fasi, i principi del Sistema che si vuole realizzare) – voler basare il cambiamento sull’attuale Costituzione che, tra le altre cose, nega la possibilità di avere una reale Democrazia – programmare di partire con l’impostare il government con l’attuale struttura fortemente centralizzata, quando la Demos-crazia esiste solo laddove i Cittadini possono partecipare in modo effettivo al government della loro Comunità sociale – adottare alcuni elementi dell’ortodossia della attuale politica dei Partiti – basarsi su categorie proprie di ideologie che hanno causato disastri senza giustificare la cosa – basarsi comunque sul sistema dell’Economia politica, e sul modello dell’attuale welfare super-assistenziale – pensare che la “Sovranità democratica” sia quella della Nazione.
"La Politica dei Cittadini (3): Manifesto della Politica dei Cittadini" <vedi>
Non si tratta di partecipare al “gioco della Politica” (l’establishment ha raggiunto un livello di potere che è intoccabile)
Se si vogliono cambiare veramente le cose non è possibile farlo all’interno del Sistema che si vuole modificare. É necessario cominciare a lavorare dalle fondamenta: solo con la forza del Demos è possibile cambiare le cose in modo sostanziale.
Ovvero è necessario smettere di operare sul piano della attuale “Politica dei Partiti”, e cominciare ad operare direttamente sul piano dei reali bisogni delle persone.
■■ Definizione di UNA POLITICA DEI CITTADINI CHE SI SVILUPPA I DUE FASI:
1. Prima fase: Aggregazione delle persone su cause “oggettive”, bi-partisan, e sviluppo di una attività di Polis-tics del Demos sul territorio
2. Seconda fase: contrasto delle attuali Politiche dello Stato centrale.
■■ Definizione delle LINEE GUIDA PER L’IMPOSTAZIONE DI UN MOVIMENTO DI OPPOSIZIONE
– recuperare la dimensione di partecipazione alla “amministrazione” (government) da parte della comunità (e recuperare la condizione di reale Rappresentanza).
– recuperare la dimensione dell’Economia reale
● Considerazioni per la compilazione (e la valutazione) di programmi elettorali realmente democratici: per risolvere i problemi specifici
(come quelli del Debito, della Sovranità, e della UE) è necessario riportare la Democrazia ad una dimensione realmente democratica.
"La Politica dei Cittadini dal punto di vista operativo" <vedi>
Quello della Politica spontanea è
UN PERCORSO DI POLIS-TICS CHE PARTE LADDOVE LA DEMOCRAZIA FUNZIONA IN MODO PIÙ EFFICACE: DAL TERRITORIO NEL QUALE VIVONO IN CITTADINI.
Il successo di tale politica deriva dal fatto che:
Le potenzialità di successo delle di Iniziative spontanee di intervento diretto dei Cittadini sul territorio è molto elevata poiché
CON TALI INIZIATIVE ESSE VIENE SODDISFATTA LA FORTE RICHIESTA DA PARTE DI CITTADINI DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI SEMPRE PIÙ GRAVI CHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON È IN GRADO DI RIVOLVERE.
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La Politica dei Cittadini può essere sviluppata in due fasi che la portano dal livello locale a quello sovra-locale (a contrastare il Governo nazionale o la UE).
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Dal punto di vista operativo si sviluppano, nell'ordine:
1. a livello locale
● < un ente< incubatore e facilitatore< delle Iniziative (e coordinatore).
< ● una volta raggiunta una massa critica di partecipazione, è possibile sviluppare una forma di Politica diretta< come quella prevista nel progetto Rappresentanza partecipata< .
2. livello sovra-locale
Successivamente sarà possibile estendere l'esercizio del Potere locale a livello sovra-locale, sviluppando una integrazione delle varie strutture di Politica dei Cittadini locali.
Altri link sull’argomento:
- “Sintesi delle caratteristiche di un movimento di opposizione di successo <see>“
- “Definizione delle Linee guida per l’impostazione di un movimento di opposizione <see>“
- “Alcuni errori ricorrenti dei movimenti di opposizione <see>“
“Beyond top-down “Democracy”: crowdisation of Governance” <see>
The need to reintegrate the active participation of Citizens in the various aspects of Government derives from the fact that Democracy can only work if Citizens directly participate in the management of “public affairs”.
The problem is, in fact, that otherwise there is a disconnect between the Rulers (who escape the control of the Citizens) and the Society (the real needs of the Citizens). And therefore a substantial lowering of the quality of life develops (expenditure out of control, poverty and unemployment, inefficiency of services, chaos and violence, etc.).
It is not possible to escape from the current crisis of Western society if not recovering the dimension of pro-active government “by the people”.
Politics 2.0: Reboot of Democracy
Prevalentamente USA
“Annotated Index of Series “Reboot of Democracy” <see>
"Reboot of Democracy (synopsis): How and why to change the contrast strategies of the Establishment of Politics" <see>
Today we continue to circle around the problem without centering it in its essence: today we continue to talk of abuses by those who govern, trying to find a way to force these rulers to govern in the “right” way.
It is impossible to achieve change by operating from within a system that is now compromised in its foundations (the “dissidents” naively try to solve the problem with the same approach, with the same methods and tools that created the problem)
It is necessary to:
● stop opposing pseudo-democratic authoritarian regimes on the level of “Politics” – polemics and protests, attempts to be heard, etc …
● begin a process that operates, bottom-up, in a “constructive mode”: to rebuild real Democracy without waiting for the permission and support of the institutions.
The acquisition of a new “de facto power”
A transition model: Advocacy Democracy (how to govern “in parallel”) <see>
"Towards a Welfare 2.0: the causes of the current welfare crisis <see>"
Il Welfare del ‘900 è in grave crisi (fallimento economico e una scarsa della qualità dei servizi).
Le cause sono: ● mancanza di un reale controllo ● deresponsabilizzazione ad ogni livello (sia degli operatori che degli utenti) ● incapacità di individuare i reali bisogni e incapacità di progettare servizi efficaci ● impossibilità di coprire gran parte dei bisogni “non-di-massa”.
Vi è una sorta di difetto di fabbrica tale sistema intrinsecamente fallimentare: tutto oggi viene ridotto a questioni basate su sul piano dell’Economia: si è in una condizione di “coperta troppo corta”, nella quale le risorse disponibili non saranno mai sufficienti a coprire il reale fabbisogno.
Ovvero non si utilizzano risorse fondamentali del Sistema sociale: le possibilità per i Cittadini di soddisfare, auto-organizzandosi, i loro bisogni sociali (si vedano molte “best practices” del Crowd.
“Democrazia diretta a livello inter-locale(Governance by Delegations)” <see>
In una reale demos-crazia le decisioni da prendere a livello nazionale si riducono di molto.
Una reale Democrazia infatti non è che un sistema di soddisfazione dei bisogni dei Cittadini, i quali esistono per lo più dove i cittadini vivono, a livello locale (una gran parte delle questioni sovra-locali sono sostanzialmente una invenzione della Politica dei Partiti: a livello locale, con un corretto coordinamento a livello nazionale, è possibile risolvere meglio i problemi – i quali, tra le altre cose, hanno sempre declinazioni locali).
A livello sovra-locale possibile avere un ente in grado di coordinare la soluzione dei bisogni locali, ad esempio con il modello delle delegazioni (come avviene ad esempio nei meeting del G8).
Alcuni capitoli: - Democrazia diretta a livello inter-locale introduzione - Come può essere sviluppato il livello inter-locale - La natura delle questioni da dibattere a livello inter-locale - le ragioni del “modello inter-locale” (le Missioni delle Delegazioni) - Perchè a livello inter-locale non ha senso in una struttura rappresentativa. Alcune caratteristiche del sistema delle Missioni di Delegazioni - La composizione delle delegazioni.
"The basic rules of Democracy: Democracy works only when citizens are directly concerned with government actions" <see>
Per arrivare a soluzioni valide i detentori dei bisogni da soddisfare non possano non essere co-progettisti di tali soluzioni, per più motivi, tra i quali:
- solo chi detiene il bisogno conosce le sfumature del problema da risolvere.
- non esiste una Soluzione che possa considerarsi definitiva, poiché tutte le soluzioni di soddisfazione dei bisogni sociali sono in progress (devono essere continuamente monitorate, e messe a punto).
- non esistono soluzioni “universali”, ma solo soluzioni legate al contesto specifico (a causa di differenti situazioni culturali, morfologiche, ecc ..
Vedi le similitudini con il Mercato: “Innovation is intrinsically (historically) bottom-up”
Iniziativa Riforma dal basso - Open government platform
"Politics 2.0 - The new form of bottom-up politics" <see>
Iniziativa Riforma dal Basso introduce una New Politics caratterizzata da una nuova forma dei Cittadini alle attività di Government del territorio. Una Politica da risultati effettivi che bypassa il potere oggi detenuto dalla Politica tradizionale: essa si sviluppa “in parallelo” rispetto alle Istituzioni, in una forma che interagisce con Istituzioni politiche e con la pubblica amministrazione (con programmi bi-partisan).
La New Politics è sostanzialmente la vera forma di Politica della Democrazia.
Si tratta di un “percorso esperienziale” nel quale i Cittadini acquistano consapevolezza del loro ruolo, e skills di government diretto.
Si offrono strumenti di partecipazione, e un nuovo modello di Rappresentatività parlamentare.
"Introduction to the Project Bottom-up Reform Initiative > (Citizens Politics): the path of involvement of the Citizens" <see>"
La Democrazia può essere progettata (ri-progettata) solo con la partecipazione dei Cittadini: essi possono fornire legittimità (forza) ad un percorso di riforme che possa permettere di superare le resistenze poste dalla Istituzioni.
Si tratta di arrivare alla creazione della reale Democrazia (Democrazia partecipativa) partendo da una attività di partecipazione
Si sviluppa una Politica “in parallelo” rispetto alle Istituzioni basata su “cause universali”, bi-partisan.
"Synopsis of the Open Government Platform Project <see>"
Iniziativa Riforma dal Basso si basa su:
1) metodi innovativi di Politica dei Cittadini (una Politica dal basso applicabile nell’immediato).
2) una Piattaforma di Strumenti Web (Open Government Platform) particolarmente innovativi (strumenti di facile utilizzo, che permettono l’organizzazione di Gruppi di Cittadini attorno ad istanze specifiche, e sviluppare azioni come: informazione, dibattito pubblico, elaborazione delle idee, progettazione delle azioni, espressione della volontà (con votazioni “certificate”).
Il fine è:
● portare la cittadinanza in una dimensione di “consapevolezza e responsabilità” rispetto si servizi pubblici ed ai beni comuni (ciò può avvenire solo attraverso una esperienza diretta). E quindi di
● mettere la cittadinanza in condizione di co-progettare e co-gestire – assieme alle PA – il sistema di servizi ed infrastrutture sul territorio.
Alcune soluzioni: “Rappresentanza 2.0” (“Rappresentanza diretta”), Spending Review Partecipata, Welfare 2.0 solutions (Welfare partecipato): Scuola, Sanità, Sicurezza, Social Housing, Lavori pubblici partecipata, ecc …